Catastrofi … possibili

[Documento presentato in News, 12.01.2022]

Ecco  una considerazione che potrebbe aiutare l’uomo contemporaneo a restare nell’umiltà e a deporre quel delirio d’onnipotenza, sino a sostituirsi a Dio, che lo attanaglia, già dal ‘700 (vedi) e più che mai oggi; e ad essere invece vigilante, non sapendo in quale ora, come singoli ma anche come umanità, dovrà rendere conto a Dio della propria esistenza (cfr. ad es. Mt 24).

Per chi coglie i livelli più profondi della questione (anche preternaturali e soprannaturali), si tratta di riconoscere, tra le vicissitudini della storia umana, la lotta tra la Donna e il Drago (cfr. Ap 12 – 13), tra Maria Santissima e Satana (che verrà da Lei schiacciato), tra la vera Chiesa e l’Anticristo (e il falso Profeta), tra i figli di Dio e della luce e quelli del diavolo e delle tenebre (Mt 13,38), tra il mysterium pietatis e il mysterium iniquitatis. Una lotta che, se trova Satana già sconfitto dalla Croce di Cristo, per permissione divina (e per garantire comunque la nostra libertà e quindi la possibilità di un nostro merito o colpa) continua nella storia e che pare oggi più che mai ad un passaggio particolarmente decisivo, se non addirittura ultimo.
 

Compiamo dunque qui una rapidissima analisi di alcune delle possibilità di catastrofi, che non sono immaginazioni distopiche o fantascientifiche, ma potrebbero oggi verificarsi concretamente e rapidamente e che anzi abbiamo persino già alcune volte sfiorate.
 

Non ci riferiamo qui alla distruzione spirituale e morale dell’uomo che avviene sotto i nostri occhi, con conseguenze gravi ma che saranno sempre più evidenti solo col passare del tempo: il vuoto interiore, il deserto spirituale e la dissoluzione morale, specie delle nuove generazioni, la droga, la diffusione martellante e ideologica delle perversioni sessuali, della contraccezione, dell’aborto, una denatalità da suicidio demografico, ecc.; anche se si tratta del livello più profondo e quindi più grave della crisi contemporanea.

Non vogliamo qui riferirci neppure a quei progetti “malthusiani”, che vorrebbero volontariamente e drasticamente ridurre la popolazione mondiale, o quelli che auspicano da tempo un Reset (un cambiamento radicale, persino un nuovo inizio) del sistema politico, economico e sociale del mondo intero, atto così ad ottenere l’instaurazione di un New World Order, auspicato e inseguito da tempo dai “poteri forti”, ma ora improvvisamente in incredibile accelerazione, con l’utilizzo spietato di ogni strumento possibile, solo apparentemente legale e persino ottenuto col consenso democratico (fabbricato ‘ad hoc’ dai media), ma in realtà tanto pervasivo quanto spesso occulto.


Non ci riferiamo neppure a quel “catastrofismo” ecologista, che abbiamo osservato (vedi) essere in gran parte ideologico e menzognero, persino utile ad attuare quel piano globale appena sopra accennato.

No. Qui vogliamo soffermare brevemente la nostra attenzione su eventi che in un futuro anche prossimo potrebbero colpire improvvisamente l’umanità, o fette importanti di essa, provocando catastrofi di proporzioni apocalittiche (nel senso proprio dell’ultimo libro del N. T. e della Bibbia, e come tale con l’autorità e la veridicità assoluta della Parola di Dio), tali da far giungere la storia al suo epilogo o quanto meno ad una “purificazione” tale da lasciare un “piccolo resto” (come ai tempi di Noè o della cattività babilonese nell’A.T.), attraverso cui Dio può ricreare una nuova umanità e il Suo popolo.
 

Non dimentichiamo – come purtroppo oggi si fa invece spesso, persino nella Chiesa! – che la Parola di Dio (anche quella di Gesù stesso* e dell’intero Nuovo Testamento) ci richiama invece con grande frequenza a questi eventi futuri, non solo riguardo alla propria storia personale (nessuno sa quando dovrà comparire davanti al “tribunale di Dio”, come dice S. Paolo in 2Cor 5,10), ma all’epilogo stesso della storia dell’umanità (col ritorno glorioso di Cristo e il Suo Giudizio universale); che avverrà quando Dio vorrà, ma in modo improvviso e inaspettato, così che il rischio (non solo di morte ma soprattutto di “dannazione” eterna!) sarà enorme per chiunque non si sia spiritualmente preparato (cfr. ad es. Mt 25,1-13) (vedi sezione apposita nel sito).
 

* Ecco in proposito (con i links) alcune citazioni delle parole di Gesù stesso, oggi spesso censurate o ridotte solo a un “genere letterario”:

Mt 5,3-11.19-22.29-30.46; 6,1-6.16-17.19-20; 7,2.13-14.21-23;
8,11-12; 10,15.22.28.32-33.39.42; 11,21-24; 12,32.36-37.41-42; 13,30.39-43.48-30; 16,25-27; 18,3-4.8-9.35; 19,16.24.28-30;
20,8-16.23; 22,13.30-32; 23,32; 24,(3-29), 30-51;
25,1-13.14-30.31-46; 26,64; 27,52.

Mc 8,35-38; 9,41.43-49; 10,15.17.23-27.30.40; 12,18-27.40; 13,4-36; 14,62; 16,14-16.

Lc 6,20-26.38; 9,24-26; 10,12.14.25; 11,31-32;
12,4-5.8-10.19-21.33-48; 13,3.5.23-30; 14,14.15-24;

16,9.19-31; 17,20-37; 18,8.17.1824-27.30; 19,11-27; 20,27-38.47;
21,8-36; 22,28-30.69; 23,42-43.

Gv 1,51; 3,11-13.15-18.36; 5,22-29; 6,27.35-40.44.47-51.53-58; 7,34; 8,21-23.51; 10,9.17-18.28;

11,23-26; 12,25.47-48.50; 13,33.36; 14,1-6; 16,16-23.28; 17,1-3.24; 18,36.


La vita del pianeta sul quale viviamo, dell’umanità intera o di sue importanti porzioni, potrebbe essere messa improvvisamente a rischio, sia da eventi naturali (che nonostante tutto il nostro progresso scientifico e tecnologico non potremmo fronteggiare e governare – e questo dovrebbe portarci già ad una salutare umiltà!); ma, per la prima volta nella storia, anche da eventi causati dall’uomo stesso e dagli strumenti da lui prodotti; strumenti che possono risultare utili e atti ad un vero progresso dell’umanità, se usati per il bene, ma pure terrificanti, se usati per il male (e questo dovrebbe far comprendere come non basti la scienza ma occorra l’etica, cioè la distinzione oggettiva del bene e del male, e in fondo ancora da riferirsi alla legge di Dio), e oggi talmente potenti da poter provocare non solo devastanti e globali distruzioni ma da sfuggire addirittura al stesso controllo dell’uomo!

Proviamo a fare qualche esempio …


Eventi naturali



Dallo spazio

Nella News/documento sullo spazio (vedi), abbiamo forse avuto modo di alimentare un poco il nostro stupore, umiltà e fede, osservando le meraviglie, la grandezza e l’armonia del cosmo. In esso noi siamo meno di un moscerino; ma dotati (da Chi ci ha creato a Sua “immagine e somiglianza” – Gn 1,26) di un’anima spirituale e immortale, quindi con il pensiero e la libertà, e per questo per certi versi più grandi dell’universo stesso, e chiamati per grazia a partecipare in Cristo alla vita stessa di Dio.

A proposito della nostra stella (il Sole) avevamo osservato che arriverà intanto il giorno, sia pur remoto (fra 5 miliardi di anni), in cui si spegnerà. Accadrà quando terminerà il suo “carburante” (H, che trasforma in He). In quel giorno, dopo una fiammata che avvolgerà tutto il sistema solare, il Sole diventerà una stella del tipo “nana bianca”; e nessuno potrà ovviamente trovare scampo a questa fine.

Avevamo pure osservato come proprio dal Sole, più che da noi (vedi dossier Ecologismo, 4^ Parte), dipendano anche i cambiamenti climatici del nostro pianeta, compreso le alterne fasi di riscaldamento e raffreddamento.

Tra le attività solari, che si registrano periodicamente ma anche improvvisamente sulla nostra stella, ci sono le cosiddette “macchie solari” e le conseguenti “tempeste magnetiche”, che esercitano una notevole incidenza sul clima della terra, con riflessi persino sulla salute dell’uomo; oggi però possono compromettere in modo anche grave la moderna tecnologia, senza della quale l’uomo contemporaneo non sarebbe più in grado di vivere. Soffermiamo allora un poco la nostra attenzione su questi eventi, improvvisi, imprevedibili e che sfuggono ovviamente in modo totale al nostro controllo; e proviamo ad immaginare cosa provocherebbero oggi, se si verificassero anche solo con quella intensità con cui assai spesso nella storia si sono già presentati.

Una tempesta magnetica

Le cosiddette “macchie solari” sono periodiche e improvvise emissioni di massa (H) presenti sulla superficie di fuoco del Sole. Esse generano le “tempeste magnetiche”, talora anche molto forti, che giungono ad impattare il campo magnetico terrestre, interferendo sulle correnti elettriche, presenti già nella ionosfera.

Tale attività magnetica sta anche alla base di quel magnifico fenomeno luminoso che si riscontra ad esempio con una certa frequenza nelle notti invernali delle zone del pianeta più vicine ai Poli e che nel nostro emisfero chiamiamo appunto “aurore boreali”; note sono quelle che si verificano ad esempio in inverno nelle zone settentrionali di Norvegia, Finlandia e Svezia (eccone una, di questi giorni).

Capitano però “aurore boreali” eccezionali, talmente forti da essere visibili persino dall’Italia. Particolarmente significativa fu quella osservata nella notte 25/26.01.1938, vista da tutti anche in Italia (ne fanno testo le foto e i giornali del tempo), in quanto predetta dalla Madonna a Fatima il 13.07.1917 come segno dell’imminente II Guerra Mondiale, che sarebbe a breve scoppiata, se non ci fossimo convertiti (vedi). Recentemente, anche in questi mesi, nella notte 30/31.10.2021, ce n’è stata ancora una, scorta anche dall’Italia (vedi).

L’atmosfera, fin dagli strati più alti, ci difende anche da queste attività elettriche e magnetiche del Sole (ad esempio dal cosiddetto “vento solare”). Comunque tali tempeste magnetiche, quando sono particolarmente intense, possono travalicare queste difese atmosferiche e giungere persino a procurare anche gravi conseguenze sulla salute umana (tumori e persino danni cromosomici). Su alcuni animali migratori (certi uccelli ma anche i mammiferi acquatici come delfini e balene) possono poi disturbare e confondere il loro istintivo sistema di orientamento, che si basa infatti sul magnetismo terrestre.

Nel mondo contemporaneo le tempeste magnetiche solari possono però provocare enormi danni, anche catastrofici, che nella storia non potevano sussistere!
Tali tempeste magnetiche, alle quali non possiamo ovviamente opporre resistenza, possono infatti interferire pesantemente (fino ad annientarle) sulla produzione e trasmissione dell’energia elettrica, sulle onde radio (e quindi sulle comunicazioni), sull’uso dei radar, sui sistemi di navigazione (GPS, LORAN), sui satelliti. Insomma su tutto ciò senza cui oggi non saremmo praticamente più in grado di vivere!

Un primo danno di questo tipo fu constatato nella tempesta magnetica verificatasi nella notte 1/2.09.1859 (chiamata evento di ‘Carrington-Hodgson’, dagli astronomi che la osservarono e studiarono): provocò infatti non solo un’aurora boreale che fu visibile persino dall’Italia, ma bloccò tutte le linee telegrafiche allora già attive.

Oggi una tempesta magnetica anche solo di quelle proporzioni, che poi non è un’eventualità tanto rara, potrebbe mandare in blackout (per giorni o settimane, anche in una o più nazioni) le centrali e le linee elettriche (lasciando cioè senza corrente elettrica case, industrie, uffici, mezzi di trasporto elettrici); sospenderebbe inoltre ogni comunicazione radiofonica, televisiva, telefonica, l’uso di internet e dei satelliti (per comunicazioni, trasmissioni, navigatori, ecc.).
Teniamo presente che, anche a livello domestico, termineremmo assai presto pure le scorte di acqua (le pompe che portano acqua ai rubinetti non funzionerebbero) e di cibo (ai supermercati non arriverebbero più i prodotti e non funzionerebbero più i frigoriferi), di candele o di pile elettriche (non potremmo ovviamente ricaricare neppure le batterie); tra l’altro non funzionerebbe neppure il riscaldamento (a meno che uno non possegga ancora un camino e una buona scorta di legna). 
Insomma, l’attuale società, dove ormai l’elettricità e la tecnologia sono divenute assolutamente indispensabili, quanto sarebbe ancora in grado di sopravvivere ad un tale evento, verificatosi invece molte volte nei secoli passati senza causare particolari problemi?

Un asteroide

Una grave minaccia per la vita del pianeta e dell’umanità, sempre proveniente dallo spazio, non rara e talora imprevista (comunque, anche se prevedibile, senza potervi porre rimedio) è data dal sempre possibile impatto con un “asteroide”.
Come sappiamo (l’abbiamo ricordato anche nella News/documento precedente), quando si tratta di meteoriti e asteroidi di modeste dimensioni, ci pensa l’atmosfera a distruggerli, incendiandoli quando la impattano a fortissima velocità. Osservando la superficie lunare e i cosiddetti suoi crateri vediamo che ne sarebbe di noi se non ci fosse appunto l’atmosfera a proteggerci anche da questo.
Rimane comunque la possibilità, non remota, che gli asteroidi di più grandi dimensioni e vaganti nello spazio, attirati dalla gravitazione terrestre, precipitino sul nostro pianeta a velocità supersonica senza riuscire a bruciare e disintegrarsi totalmente per l’attrito con l’atmosfera oppure esplodendo prima di toccare il suolo con effetti comunque catastrofici.

Nella Notizia del 30.04.2020 avevamo ad esempio parlato dell’asteroide OR2-1998, passato il 29.04.2020 a “soli” 6 milioni di km dalla Terra (che astronomicamente non è poi una grande distanza e il pericolo di essere attirato dalla gravitazione terrestre non era poi così remoto); pur essendo di soli km. 4 di lunghezza, non si sarebbe disintegrato all’impatto con l’atmosfera (anche perché metallico) ma avrebbe prodotto una catastrofe di grandi proporzioni! Nella Notizia del 24.10.2021 avevamo anche fatto cenno a recenti ed autorevoli studi scientifici secondo i quali l’immane catastrofe (incendio dal cielo) avvenuto circa 3700 anni fa sulle sponde del Mar Morto (con la distruzione di Sodoma e Gomorra, di cui parla la Bibbia, Gn 19,1-29) sarebbe stato provocato da un asteroide caduto effettivamente in quella zona.

Come sappiamo, anche l’estinzione dei dinosauri viene comunemente attribuita all’impatto con un asteroide.

Abbiamo poi luoghi sulla terra che ci riportano le conseguenze (vediamo ad esempio enormi crateri) dell’impatto con asteroidi, fortunatamente precipitati in zone non abitate (come ad es. uno in Siberia).
 

Ancora in Siberia (Tunguska) nel 1908 un meteorite (di m. 50) è riuscito ad attraversare l’atmosfera e ad esplodere a poche centinaia di metri dal suolo, generando un’energia distruttiva mille volte superiore a quella della bomba atomica di Hiroshima e interessando un’area di km. 25.

Un meteorite già di medie proporzioni, in grado però di raggiungere il suolo terrestre (o anche solo di esplodere a 3-4.000 m. di altezza, come avviene in certi casi), provocherebbe comunque una catastrofe di immani proporzioni! Anche nelle ipotesi più fortunate, cioè se precipitasse in mare o in zone desertiche, un tale asteroide produrrebbe comunque effetti catastrofici. In zone desertiche produrrebbe comunque un calore anche di 2000° C (e relativi incendi e fusioni), uno spostamento d’aria tale da abbattere ogni cosa nel raggio di decine di km., un terrificante terremoto, persino un oscuramento prolungato del cielo (e del Sole) a causa delle polveri sollevate (e conseguenze climatiche relative). Se invece cadesse nel mare, provocherebbe uno spostamento d’acqua (tsunami) tale da travolgere intere regioni*.
Non parliamo poi se dovesse colpire in pieno una città!


* C’è un fugace accenno all’innalzamento catastrofico del mare, tale da travolgere intere regioni e provocare milioni di morti, nelle parole di Giovanni Paolo II, interrogato dai giornalisti a Fulda (18.11.1980, nel suo viaggio in Germania) circa il cosiddetto 3° segreto di Fatima.


Non dimentichiamo che tra le prove e i castighi degli ultimi tempi, secondo il libro dell’Apocalisse (Ap 8,7-12; 16,8-9) – che non è un romanzo distopico o un libro di fantascienza o di profezie fasulle, ma l’ultimo libro della Bibbia e del N. T. e quindi Parola di Dio – c’è anche quello della pioggia di fuoco, da cui saranno miracolosamente salvati i redenti da Cristo e rimasti a Lui fedeli [ne fa cenno anche S. Paolo (1Ts 4,17; ed è Parola di Dio), come pure ne parla S. Agostino in alcuni suoi scritti].


dalla Terra

Terremoti e vulcani

Tra gli eventi geologici più catastrofici che si attendono con una certa sicurezza c’è il cosiddetto “Big One”, come lo chiamano gli americani, che colpirà la California. Si tratterà di uno dei più gravi terremoti della storia, quasi uno slittamento dell’intera nazione, dovuto all’enorme energia accumulata nella “faglia di S. Andrea”, lunga 1200 km, e causata dallo slittamento ed attrito tra la placca del Pacifico e quella nord-americana. Potrebbe distruggere intere città, come S. Francisco e Los Angeles!
 

Poniamo a questo punto l’attenzione sul nostro Paese, centro della cristianità e quindi con grande responsabilità in ordine alla missione data da Cristo o all’apostasia da Lui! (cfr. News/Documento sul Covid-19)

Come sappiamo l’Italia è sostanzialmente una penisola (un perfetto stivale) che si protende nel Mediterraneo, quasi compressa tra l’Adriatico e il Tirreno; per cui la zona appenninica, come vediamo purtroppo con una certa frequenza, è assai sismica; ma nel XX secolo scorso abbiamo conosciuto catastrofici terremoti anche in altre zone, come in Sicilia [Messina (1908, con 80.000 morti + 15.000 a Reggio Calabria) e nel Belice (1968)] e in Friuli (1976).

Accenniamo però al pericolo costituito dai vulcani italiani.

Come sappiamo, noi abbiamo in Sicilia il vulcano più grande d’Europa (l’Etna, alto m. 3.357) e frequentemente in eruzione. Ma con tutta evidenza tra l’Etna e Napoli abbiamo tutta una serie di vulcani e fenomeni vulcanici quasi allineati. Così abbiamo i fenomeni vulcanici delle isole Eolie (si parla di prossimo risveglio del vulcano dell’isola di Vulcano), comprendenti il vulcano Stromboli, nell’omonima isola, assai spesso attivo. Ma al centro del Mar Tirreno, laddove è profondo anche m. 3.500, si erge dal fondo un immenso vulcano sottomarino (Marsili, di m. 3.000), che secondo gli esperti (anche giapponesi, che sono specialisti in materia) non è un vulcano morto ma vivo: il che significa che potrebbe riprendere improvvisamente la propria attività; mentre secondo altri potrebbe collassare per fragilità sotto il peso delle acque marine. In entrambi i casi provocherebbe nel Tirreno un tale ‘tsunami’ da sommergere tutte le coste tirreniche, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Calabria alla Campania. C’è poi la terribile questione del Vesuvio, che, com’è noto, è un vulcano attivo (di m. 1.280 di altezza), anche se ora dormiente da oltre 70 anni, cioè dall’ultima eruzione del 1944. Il suo risveglio, che può avvenire da un momento all’altro, potrebbe provocare oggi danni peggiori di quelli che fece ad esempio con l’improvvisa grande eruzione del 79 d.C., che in pochi istanti distrusse Pompei (coi lapilli infuocati) ed Ercolano (con la lava). La catastrofe potrebbe essere determinata anche dal fatto che attualmente alle sue falde, nonostante i divieti posti, c’è ora la zona più densamente popolata d’Europa (con circa 1 milione di abitanti ristretti in un territorio urbano già per sé caotico); il che significa che, se anche il vulcano desse qualche segno premonitore dell’imminente eruzione, sarebbe comunque impossibile un’evacuazione di quelle proporzioni e in quella situazione repentina, drammatica e già normalmente caotica! Ricordiamo inoltre che, sempre nella zona partenopea ma ad occidente di Napoli, esiste pure il fenomeno vulcanico del “bradisismo” dei Campi Flegrei e di Pozzuoli (interessante ad esempio l’emissione di gas solforosi delle Solfatare), che per alcuni geologi e vulcanologi è altrettanto pericoloso quanto il Vesuvio.

Un’ultima considerazione sui vulcani italiani la riserviamo stranamente al Lazio, perché è tornata alla ribalta la questione di tutti quei vulcani spenti, nei cui crateri si sono formati appunto i laghi laziali (Albano e Nemi a sud di Roma; Bracciano, Vico e Bolsena a nord), oltre ad altri piccoli laghi e persino ad un piccolo geyser (Caldara di Manziana). Spenti da milioni di anni, secondo alcuni esperti non sarebbero però affatto dei vulcani morti, ma potrebbero (magari fra 2000 anni, che nei tempi geologici sono un battito di ciglio) risvegliarsi! Immaginiamo cosa potrebbe significare il risveglio, dopo milioni d’anni, di questi vulcani tappati e colmi d’acqua? Immaginiamo che ne sarebbe della stessa Roma, che ne è per così dire circondata?!

Infine, sempre a proposito dei vulcani, non dobbiamo dimenticare che, tra le conseguenze delle eruzioni vulcaniche, c’è anche quella, che può avere proporzioni catastrofiche, dell’immissione nel cielo di ingenti quantità di gas tossici o anche solo di cenere, tanto da oscurare a lungo la luce del Sole, provocare persino l’abbassamento della temperatura e cambiamenti climatici (ben più gravi di quelli provocati dall’uomo), oltre a ricadute notevoli sul territorio, sulla vegetazione e gli allevamenti e conseguenze anche gravi per la salute umana. Infine anche solo un’eruzione vulcanica, pure in luoghi remoti, può compromettere a lungo la stessa circolazione aerea, anche ad oltre 1.000 km. di distanza.

Si ricordi ad es. come nel 2010 solo l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll provocò l’annullamento per almeno 8 giorni dei voli (anche in transito) in tutta l’Europa centro-settentrionale, con gravi perdite economiche (200 milioni di $ al giorno per le compagnie aeree e in certi casi s’è trattato di un blocco durato quasi un mese) e conseguenze persino di carattere politico (è stato necessario rimandare o annullare importanti impegni anche internazionali di molti Capi di Stato, a motivo del blocco dei loro voli).

Qualche studioso fa tra l’altro notare, con una certa preoccupazione, che raramente si trovano contemporaneamente attivi così tanti vulcani come in questo periodo…


Catastrofi causate dall’uomo

Negli ultimi decenni l’uomo si trova nella possibilità, scientifica e militare, di poter provocare catastrofi di dimensioni prima inimmaginabili, perfino la distruzione stessa del pianeta e dell’umanità.

Già nel XX secolo l’umanità, a motivo appunto delle sue scoperte scientifiche e conseguenti potenzialità belliche, ha potuto tragicamente sperimentare una capacità distruttiva e omicida senza precedenti.
Solo la Prima Guerra Mondiale provocò 14 milioni di morti, anche di ignari soldati, persino minorenni, prelevati anche dai paesini più sperduti e mandati al fronte! La Seconda Guerra Mondiale, mediante l’uso di armi sempre più potenti e della stessa aviazione, ha portato alla distruzione delle città e della stessa popolazione civile, fino a provocare la morte di 60 milioni di persone e terminare con l’uso addirittura di due bombe atomiche, fatte esplodere com’è noto dagli USA su due città giapponesi (vedi in proposito una singolare Notizia, riportata il 24.10.2021).
Decine di milioni di morti, oltre a inaudite violenze di ogni tipo, sono state inoltre provocate dalle nuove ideologie della “modernità” (vedi documento), che nel secolo scorso sono esplose in nuove e ben più gravi “rivoluzioni” e sistemi sociali, economici e politici fondati sull’ateismo e sulle idolatrie dello Stato (ricordiamo che solo il “comunismo” ha provocato nel mondo più di 100 milioni di morti).

Soffermiamo ora brevemente la nostra attenzione sulla possibilità di una guerra nucleare, che sarebbe in grado di mettere addirittura fine all’intera umanità! Facciamo pure cenno ad alcune di quelle occasioni, persino fortuite, in cui questa possibilità è già stata prossima a realizzarsi.
Ricorderemo infine come oggi emergano nuove possibilità scientifiche e militari di distruzione di massa, in grado di sterminare il nemico (ma in fondo l’intera umanità), senza portar però danno alle strutture materiali!

Una guerra nucleare

Come sappiamo, le bombe o testate nucleari attualmente pronte per l’uso (in grado cioè di partire e colpire immediatamente), sia pur leggermente diminuite di numero ma aumentate notevolmente di potenza, sarebbero già sufficienti per distruggere in pochissimo tempo l’umanità intera e perfino il pianeta su cui viviamo!

Una possibilità che la Regina della Pace, Maria Santissima, ci ha più volte prospettato come non remota, se il mondo non fosse tornato a Cristo Signore, al Suo amore e nell’obbedienza alla Sua legge!  

Quando l’irreparabile può scatenarsi per un semplice errore …

Ecco alcuni episodi, di poca importanza, ma che potevano rappresentare un grave pericolo per l’umanità intera.
[Tali episodi sono riferiti nel libro di W. J. Perry (già Segretario alla Difesa USA) e T. Z. Collina (politologo) «The Button: The New Nuclear Arms Race …» (USA, 2020), dove si raccontano 22 occasioni in cui ci siamo trovati prossimi ad una catastrofe nucleare a causa solo di un banale errore. (Volume presentato dalla BBC; cfr. Corriere della sera, 12.08.2020)]

Proprio nel pieno della “crisi cubana” (cui facciamo cenno poco oltre) e quindi in un clima politico e militare incandescente, in una base militare americana (nel Wisconsin, nel nord degli USA), un soldato di guardia del Duluth Sector Direction Center, nella notte del 25.10.1962 si accorse di una presenza estranea che tentava di penetrare all’interno della struttura militare. Non ottenendo risposta al suo appello, iniziò a sparare e diede l’allarme. Le sirene anti-intrusione cominciarono a suonare e fu lanciata la massima allerta. Addirittura, nella tensione del momento, nella vicina base aerea di «Volk Field», a causa di un malinteso, venne dato ordine ai piloti di raggiungere immediatamente i propri aerei, equipaggiati anche di ordigni nucleari, e di essere pronti per decollare e attaccare. Per grazia di Dio ci si accorse poi presto che quell’intruso nella base militare era solo un orso in cerca di cibo!

Nel 1980, accadde invece una volta che il presidente USA (J. Carter) sia stato precipitosamente svegliato nel cuore della notte dal Comando della difesa aerea americana, in quanto il sistema elettronico di sorveglianza segnalava un imponente attacco missilistico sovietico diretto contro gli USA. Si trattava però di un errore (un chip difettoso) dei computers del sistema di difesa americano.

Il 25.01.1995, il presidente russo Eltsin (dotato anch’egli, come il presidente USA, di una «valigetta nucleare», cioè della borsa che contiene i comandi per far partire le testate nucleari, visto che in questi casi non c’è certo il tempo di consultarsi col governo) lanciò l’allarme per un razzo Black Brant scoperto in azione nel nord della Norvegia. Essendo prossimo al territorio sovietico si era ormai pronti ad un immediato contrattacco. Per fortuna si scoprì che quel missile norvegese era stato lanciato per studiare un’aurora boreale in corso nelle isole Svalbard.

Nel 2010 una volta capitò invece che il comando dell’Air Force USA abbia per un certo tempo perso inspiegabilmente i propri contatti con 50 dei propri missili nucleari sempre pronti per il lancio. Ciò significa che, se proprio in quel frangente ci fosse stato un attacco nemico, o anche solo un errore come quelli precedenti, il contrattacco dei missili nucleari sarebbe partito in modo automatico, senza possibilità di intervento da parte del Comando militare americano.

Quando siamo già stati sull’orlo dell’abisso!

Il rischio più forte di passare ad una nuova guerra, tra USA e URSS ma che avrebbe di nuovo coinvolto il mondo intero e che per la prima volta sarebbe stato un “conflitto nucleare”, col rischio di condurre l’umanità intera all’ecatombe, si presentò nel 1962con la cosiddetta “crisi di Cuba”. L’isola caraibica, a neppure 200 miglia dagli USA, era sotto la protezione sovietica (a motivo della rivoluzione “socialista” di Fidel Castro, salito da pochissimi anni al comando dell’isola). Tra USA e URSS era in atto la cosiddetta “guerra fredda” (che sarebbe durata fino al 1991, cioè fino al crollo dell’URSS) e la tensione tra le due superpotenze militari talora saliva fino a sfiorare lo scontro armato. Fu in quel frangente già teso che il 14.10.1962 gli americani (mediante foto scattate dal loro aereo spia U2) scoprirono a Cuba dei missili balistici russi puntati contro gli USA! La tensione salì alle stelle, fino a sfiorare lo scontro armato (le navi militari USA si stavano già dirigendo verso Cuba!), che avrebbe probabilmente scatenato la III Guerra mondiale, appunto atomica! Tutto il mondo era col fiato sospeso.
Solo per miracolo si riuscì a fermare all’ultimo momento quell’imminente scontro, scongiurando quel reale pericolo mortale per il mondo intero!


Evidentemente tutta la vita non solo sociale ma anche militare si basa da decenni su sistemi elettronici (persino internet prima degli anni ’90 era usato dal mondo militare, che poi lo dismise e passò alla vita civile, per approdare a ben più sofisticati sistemi di comunicazione e controllo). Nonostante l’elevatissimo livello di sicurezza e di controllo, tali sistemi elettronici possono però ancora presentare delle falle, cioè delle possibilità di errore (come abbiamo già sopra osservato). Un errore in questo campo può però condurre in poco tempo l’umanità alla catastrofe! E non è detto che il demonio non possa trovarvi il modo per scatenare il proprio potere di distruzione!

Ecco uno di questi casi (di cui parlammo già nella Notizia del 22.06.2016, in riferimento a quanto riportava un articolo del Corriere della sera del 20.06.2016).
Il 26.09.1983, alle ore 00.15, il sistema di computer della base militare sovietica di Serpukhov-15, vicino a Mosca, che costituiva il più sofisticato sistema di difesa sovietico, in grado di scrutare elettronicamente ogni più piccolo indizio che potesse rappresentare un attacco missilistico contro l’URSS, segnalò l’arrivo di missili termonucleari USA, in grado di colpire l’URSS in 25’!

A guidare il Partito Comunista e l’intera URSS c’era il vecchio Jurij Andropov, di fatto malato (anche se il mondo non doveva sapere) e quasi sempre in ospedale, ma ossessionato dalla sempre possibile aggressione da parte degli USA. Alla Presidenza USA c’era invece Ronald Reagan, che non aveva esitato a chiamare l’URSS “l’impero del male” ed era determinato a vincere questo confronto storico.

Per una pura casualità, ma possiamo ben dire per un particolare disegno della Provvidenza, in quella notte al comando di quel sofisticato sistema di difesa computerizzato di quella importante base militare sovietica non c’era stranamente un capo militare, ma uno specialista dei computers, il colonnello Stanislav Petrov. Ebbene proprio lui, che non esita ancor oggi a riconoscere con umiltà ma con altrettanta certezza di essere stato semplicemente “l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto”, evitò che il mondo intero andasse incontro alla catastrofe!
Come si sarebbe comportato in quella precipitosa e tragica circostanza un capo militare? Si sarebbe ovviamente attenuto alla procedura prevista: avrebbe immediatamente informato i superiori e lo stesso capo di Stato (Andropov) della minaccia nucleare in corso. A sua volta Andropov o chi per lui avrebbe ordinato immediatamente (avrebbe ormai avuto solo 12’ di tempo per farlo) un contrattacco missilistico nucleare contro gli USA. A questo punto gli USA (dato il reale attacco nucleare in corso) avrebbero comunque inviato i propri missili nucleari contro l’URSS. In tali circostanze tutto deve essere deciso in pochissimi minuti (quanti ne impiegano i missili per raggiungere l’obiettivo nemico) e non c’è tempo per riflessioni e confronti, anche se ciò può decidere del destino del mondo intero! La fine del mondo fu più che mai a portata di mano, in pochi minuti!
Invece Petrov, nonostante il pochissimo tempo a disposizione, si ostinò a considerare l’ipotesi di un errore dei computers e col suo staff si mise a controllare di nuovo i 12 livelli di operatività del sistema di sicurezza, che continuava però ad indicare un progressivo e molteplice attacco di missili nucleari americani diretti contro l’URSS. Nonostante ciò, il colonnello, con gravissimo rischio, non comunicò ai superiori l’ormai imminente arrivo dei missili nucleari americani ma solo che era in corso un grave malfunzionamento del sistema di difesa computerizzato della base.
Alla fine vinse la provvidenziale intuizione di Petrov, che scongiurò in pochi minuti un’imminente catastrofe nucleare, se non addirittura la fine del mondo: si trattava in effetti di un incredibile e ripetuto errore dei computers del sistema di difesa sovietico!

Il col. Stanislav Petrov, che di fatto nel 1983 ha salvato appunto il mondo dall’autodistruzione, è rimasto però nel nascondimento. I capi sovietici, più preoccupati di come si sia potuto verificare un tale errore nel super-sistema di difesa sovietico che del merito di colui che di fatto sventò con la sua decisione un’apocalittica catastrofe mondiale, non gli diedero infatti alcun riconoscimento. Solo dopo la caduta del comunismo e il crollo dell’URSS (1991) quanto accaduto fu reso noto in Occidente e il colonnello Petrov ha potuto ricevere solo all’estero qualche timido riconoscimento.



L’anno seguente (1984), accadde sempre in Russia un fatto tragico, ma che ha ugualmente del provvidenziale, in quanto ha di nuovo evitato la possibile fine del mondo!
Erano ormai gli anni in cui la situazione economica dell’URSS era prossima al tracollo, come l’ideologia comunista che l’aveva fondata e guidata con sistemi totalitari dal 1917. Il tutto sarebbe infatti crollato solo pochissimi anni dopo (1989/1991).
Il Cremlino, per fronteggiare gli USA e mantenere la propria supremazia militare, vi aveva impiegato praticamente tutte le proprie risorse economiche.
Quando però l’Amministrazione USA (Reagan) alzò ulteriormente il livello di confronto sul proprio potenziale militare, fino alle cosiddette “guerre stellari” (cioè all’uso bellico dei satelliti), l’URSS non fu più in grado di sostenere questo confronto.
In quella delicatissima situazione internazionale, l’unica alternativa possibile alla propria plateale sconfitta parve essere al Soviet Supremo (Russia) quella di uno scontro frontale con gli USA, cioè di un attacco nucleare, ancora possibile e con un numero di testate atomiche in grado di permettere ancora la vittoria sovietica. Si trattava di passare dalla minaccia atomica, in corso da 40 anni nella cosiddetta “guerra fredda”, ai fatti! Certo, col rischio di un’escalation di guerra nucleare tale da poter portare perfino alla fine del mondo! Le potentissime bombe atomiche e testate nucleari sempre pronte a partire e in grado di raggiungere in pochi minuti gli obiettivi nemici erano come al solito a portata di un comando in codice (che sia il capo di stato USA che URSS avevano sempre con sé nella cosiddetta «valigetta nucleare»)!

Fu proprio in questo pericolosissimo frangente, che nel maggio 1984 avvenne a Severomorsk quel tragico ma in fondo provvidenziale episodio che impedì definitivamente quel progetto satanico!
[Se qualcuno pensasse solo a ingenue fantasticherie apocalittiche a sfondo religioso, potrebbe leggerne la notizia in Repubblica del 23.06.1984 vedi).
A Severomorsk, nella penisola di Kola, a circa 100 km dal confine con la Norvegia settentrionale (e quindi, data la latitudine, ad una distanza non troppo remota con l’America), l’URSS aveva una propria importante e strategica base militare. Vi faceva capo anche la flotta navale sovietica impegnata nei mari del nord. In quella base vi era pure un ingente deposito di armi, compresi i numerosissimi missili terra-aria destinati alle navi e ai sottomarini russi.
Fu proprio in quella base russa che nel maggio 1984 si verificò una spaventosa esplosione, rilevata anche dai satelliti USA, che provocò non solo centinaia di morti ma distrusse quasi 1/3 dell’arsenale militare e dei missili sovietici.
Era ormai chiaro a tutti che tale incidente rappresentava il colpo di grazia ad ogni progetto di possibile attacco e vittoria dell’URSS contro gli USA.


Non dobbiamo dimenticare che la Russia fu esplicitamente menzionata dalla Madonna a Fatima (nell’apparizione del 13.07.1917 – vedi dossier).

Questi due episodi, avvenuti nel 1983 e 1984, che hanno sventato all’ultimo momento un possibile conflitto mondiale nucleare, in grado di distruggere l’umanità intera, possono certo essere considerati casuali; ma non è lontano dal vero, anzi è fortissimamente probabile, che rientrino in quel “disegno” che da oltre 100 anni si va dispiegando nella storia – appunto la lotta tra la Donna e il Drago all’inizio citata – e che ha conosciuto apici particolarmente dolorosi ma anche altri in cui è stato più evidente l’intervento soprannaturale (come la rapidissima e incruenta caduta del sistema comunista in tutto l’est-Europa nel novembre 1989, a seguito pure dell’elezione a Sommo Pontefice del polacco Giovanni Paolo II nel 1978).


In proposito, non è certo privo di significato e di collegamento, quanto sopra riportato con quanto lo stesso Giovanni Paolo II compì in piazza S. Pietro il 25.03.1984, nell’Anno Santo (straordinario) della Redenzione, davanti all’effigie della Madonna fatta appositamente arrivare da Fatima, e spiritualmente unito a tutti i vescovi del mondo.

Se non fu proprio la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, come da Lei richiesto per ottenere importanti cambiamenti per l’umanità, fu certamente significativo che Giovanni Paolo II, inginocchiato davanti a quella statuina giunta appositamente da Fatima, facesse risuonare in piazza S. Pietro e nel mondo una vibrante e ardente supplica, quasi un grido, tra cui emergono queste parole:

“AffidandoTi, o Madre, il mondo, tutti gli uomini e tutti i popoli, ti affidiamo anche la stessa consacrazione del mondo, mettendola nel tuo cuore materno.
Oh, cuore immacolato! Aiutaci a vincere la minaccia del male, che così facilmente si radica nei cuori degli uomini d’oggi e che nei suoi effetti incommensurabili già grava sulla vita presente e sembra chiudere le vie verso il futuro!
Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare, da un’autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci!
Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci!
Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci!
Da ogni genere di ingiustizia nella vita sociale, nazionale e internazionale, liberaci!
Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci!
Dal tentativo di offuscare nei cuori umani la verità stessa di Dio, liberaci!
Dallo smarrimento della coscienza del bene e del male, liberaci!
Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! liberaci!
Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere società!
Aiutaci con la potenza dello Spirito Santo a vincere ogni peccato: il peccato dell’uomo e il “peccato del mondo”, il peccato in ogni sua manifestazione.
Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l’infinita potenza salvifica della Redenzione: potenza dell’Amore misericordioso! Che esso arresti il male! Trasformi le coscienze! Nel Tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della Speranza!”


Solo 5 anni dopo (1989) crollava improvvisamente il comunismo in tutta l’Europa centro-orientale (a partire dalla testimonianza di fede operosa e tenace della Polonia) e il 9 novembre ne crollava per così dire il simbolo (il muro di Berlino). Così non è certo casuale che l’8.12.1991 (per la Chiesa Cattolica: l’Immacolata!) crollò l’intera URSS e il 25.12.1991 (per la Chiesa Cattolica: il Natale del Signore!) è stata ufficialmente ammainata per l’ultima volta dal Cremlino la bandiera comunista (falce e martello).

Altri nuovi tipi di guerre

Non è certamente tramontato il pericolo di un conflitto nucleare: le bombe atomiche pronte per l’uso si sono numericamente ridotte, o almeno così è stato detto negli accordi internazionali, ma il loro potenziale distruttivo non è mai stato così forte! Inoltre, come abbiamo sopra osservato, essendo necessariamente affidate al controllo elettronico, nonostante i più alti e sofisticati sistemi di sicurezza, il pericolo di un tragico e irreparabile errore è sempre possibile; tenendo pure presente che è comunque possibile un atto di intrusione o di sabotaggio elettronico. Non è stato tra l’altro mai chiarito cosa ne sia stato, negli anni ’90 del secolo scorso, cioè dopo il repentino e confuso crollo dell’URSS, degli arsenali e armamenti nucleari russi dislocati nei paesi satelliti della Russia (se fossero andati in mano al terrorismo internazionale? un’ipotesi seriamente analizzata a livello di politica internazionale).


Ma oggi la scienza e la tecnologia, tanto idolatrate, possono fornire al potere militare delle superpotenze dei nuovi micidiali strumenti (ordigni), atti alla distruzione del nemico (dell’uomo e di intere società), pur senza recare danno alle strutture materiali (edifici, abitazioni, industrie, trasporti, ecc.), così ancora utilizzabili. 
Soffermiamo infine un poco la nostra attenzione su queste nuove possibilità di distruzione e di catastrofi planetarie causate dall’uomo. 

Attacchi digitali, chimici, biologici, batteriologici, virali…

Questi nuovi tipi di armi e di tipologie di guerra presentano un’astuzia di stampo davvero diabolico: i nuovi ordigni in grado di distruggere intere società, sono invisibili, quindi molto più pericolosi, e soprattutto non provocano esplosioni atte a distruggere le strutture materiali (che rimangono quindi utilizzabili dal nemico dopo la vittoria), ma in grado di annientare o indebolire o assoggettare gli avversari, cioè gli esseri umani.

Esistono intanto le guerre economiche, commerciali e finanziarie: oggi si possono ad es. trasportare in tempo reale capitali immensi da una borsa all’altra del mondo, col potere di mettere economicamente in ginocchio intere industrie e persino nazioni e far cadere i loro governi; per non parlare di altri vincoli e condizionamenti dettati dai potentati economici mondiali (dovrebbero ad es. ricordarci qualcosa certi parametri dettati dall’euro o il fatidico “spread” capace di far improvvisamente cadere governi regolarmente eletti).
Esiste poi il decisivo potere dell’informazione, oggi in grado di manipolare le idee e la mentalità dei singoli e delle società a livello persino globale, con la creazione di un “pensiero unico” mondiale e la subdola censura di chiunque voglia ragionevolmente opporvisi (vedi News/documento), pur illudendo i cittadini di avere un proprio libero pensiero (in quanto spettatori di continui dibattiti televisivi, dove però il recinto del terreno della discussione rimane comunque invalicabile). 
Di conseguenza emerge la possibilità di gestire in modo dispotico il potere politico, pur fornendo ai cittadini l’impressione di essere in sistemi ancora democratici (rimasti invece solo formali) e di godere persino del consenso popolare (invece preventivamente pilotato).

Oggi poi il controllo elettronico dei singoli e delle società è talmente invasivo (nonostante le ipocrite leggi sulla ‘privacy’) e totale, anche a livello globale, che pare davvero impossibile sfuggire al potere. Ciò è stato preparato dall’uso abnorme (certamente anche utile ma ormai a livello paranoico, una vera “dipendenza” psicologica) degli strumenti elettronici (pc e soprattutto smartphone, una vera “protesi umana”, con tanto di necessità di operare continuamente la telecronaca della vita in tempo reale attraverso i ‘social’, senza cui uno ora, anche giovanissimo, è escluso dalla società). Tutto ciò (insieme alle continue tracce elettroniche che lasciamo dietro di noi: dai geo-localizzatori ai pagamenti elettronici, dai pedaggi, fino allo Spid e ai pass sanitari!) permette una raccolta dati, tra loro interconnessi, che non lascia scampo.
Anche tale dominio elettronico sull’uomo e le società può presentare però delle vulnerabilità e delle possibilità di utilizzo militare (anche da parte dei servizi di intelligence nemici), di spionaggio, di penetrazione, raccolta dati, utilizzo, manipolazione, divulgazione o distruzione, non solo di questi miliardi e miliardi di dati di persone fisiche, ma pure di industrie e di interi sistemi informatici, senza i quali nessuna società può oggi vivere.
Insomma, il nemico può oggi essere colpito, soggiogato e annientato, ad esempio economicamente ed elettronicamente, “senza colpo ferire”!
Si tratta di una nuova possibilità di vera e propria guerra, sia pur condotta con armi silenziose e invisibili!

La scienza fornisce poi sempre più la possibilità di utilizzare nuove “armi”, nel senso militare del termine, estremamente nocive o letali per l’uomo e per intere società e nazioni, pur essendo appunto invisibili e silenziose e in grado di lasciare intatte le strutture materiali. Si tratta ad esempio delle armi chimiche (sostanze tossiche in grado di uccidere con atroci tormenti) e biologiche (mediante la produzione, modificazione e diffusione di virus o batteri …e relativi pseudo-vaccini per cercare di farvi fronte), in grado di uccidere l’essere umano o di indebolirlo (influendo ad es. sul suo sistema immunitario e persino sulle sue capacità riproduttive); inoltre l’ingegneria genetica fornisce oggi la possibilità, anche militare, di riprogrammare persino il DNA umano (si parla ormai apertamente di “transumanesimo”), anche per rendere certe categorie di uomini più atte alle proprie funzioni sociali (cfr. News del 31.12.2020 su certi progetti cinesi circa soldati geneticamente modificati e rafforzati).

Una caratteristica però di tali tipi di armi (che esulano dagli scontri militari convenzionali) è che potrebbero pure innescare processi enormi, persino globali, ma che poi nessuno, nemmeno chi le ha progettate, costruite o persino utilizzate per primo, potrebbe essere in grado di fermare (nonostante antidoti anticipatamente e appositamente studiati e preparati; ad es. un virus in grado di autoriprodursi in continue “varianti” non più controllabili)! Si potrebbero quindi innescare processi non solo gravissimi ma non più governabili, cioè una situazione che potrebbe sfuggire totalmente di mano, fino alla distruzione non più solo di un popolo, ma dell’umanità in quanto tale. Insomma, non ci sarebbe neppure più la cosiddetta possibilità di “staccare la spina”!

Forse è inutile specificare, anche in riferimento a quanto l’umanità sta vivendo da due anni…Basterebbe pensare alla ricerca del laboratorio biologico cinese di Wuhan, a come inizialmente vi collaborarono i centri di ricerca della Francia e persino del Pentagono (progetti poi abbandonati da questi perché considerati troppo pericolosi), e lasciati invece al comando del solo esercito cinese (cfr. News, del 16.08.2020).
 


Ecco cosa può accadere oggi, persino da un momento all’altro …

Non dovrebbe essere difficile scorgere in questi progetti e in queste possibilità la firma di Satana!

Nonostante che fin dall’inizio della storia umana l’Angelo ribelle cerchi di farlo (il “peccato originale”, cfr. Gn 3), cioè la distruzione del progetto d’amore di Dio sull’uomo, provocando la sua rovina morale e spirituale (il peccato, fino alla dannazione eterna) e persino la distruzione fisica (della vita e del pianeta) – Gesù stesso lo chiama “padre della menzogna” e “omicida fin dall’inizio” (cfr. Gv 8,44) – oggi pare proprio che l’umanità stessa gli metta in mano strumenti particolarmente idonei per compiere tale opera (che, pur avendo gravi conseguenze su moltissimi, non gli sarà però permessa totalmente da Dio, che l’ha già vinto).
 

Per questo Dio ci invia una particolare presenza, il richiamo urgente alla conversione e la potenza di intercessione di Maria Santissima!

“Sub tuum præsidium confugimus, sancta Dei Genetrix; nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus; sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta”. [ascolta]

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.   (si tratta della più antica preghiera mariana! vedi)