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Invocazione a S. Michele Arcangelo

(contro il demonio)

San Michele Arcangelo Guido Reni (Bologna 1575 - 1642) bottega di Antique  paintings

Sancte Michael Archangele,

defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen.



 

trad. italiana:

San Michele Arcangelo, difendici nel combattimento: sii nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Dio lo scacci, supplichevoli te ne scongiuriamo: e Tu, Principe della milizia celeste, con la forza divina, respingi nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che, a perdizione delle anime, vanno girando per il mondo. Amen.



 

Questa preghiera (pregata generalmente in questa forma più ridotta) è stata composta da papa Leone XIII in seguito alla drammatica visione avuta il 13 ottobre 1884 (giorno peraltro che sarebbe stato nel 1917 quello dell'ultima apparizione della Madonna a Fatima, col miracolo del sole). Lo stesso Pontefice riferì che la visione riguardava il terribile attacco che Dio avrebbe permesso a Satana, addirittura all'interno della Chiesa, per 100 anni, senza però ovviamente raggiungere il suo scopo di distruggerla.
Immediatamente dopo questa visione mistica, il Pontefice compose questa preghiera e chiese fosse recitata anche dopo ogni S. Messa (e così è stato fino alla riforma liturgica attuata dopo il Concilio Vaticano II).

 

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