• Articolo pubblicato: 27/07/2025
La Medicina non è neutrale nelle sue applicazioni; e oggi risente pure di ideologie e poteri mondiali. Aggiornamenti su alcune questioni di Bioetica

Questioni di Bioetica


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Recentemente abbiamo affrontato la questione del rapporto tra “Fede e Medicina” (vedi News), all’interno del più ampio rapporto tra “Fede e Scienza” (vedi News). Lo scorso anno abbiamo però posto pure l’accento sulla crescente “Cultura di morte” (vedi News), che attraversa spesso non solo la cultura e il potere dominanti, ma permea appunto pure il mondo della Medicina, all’interno di quel quadro di stampo ancora illuministico che fa credere all’uomo di essere sempre più, appunto col contributo del progresso scientifico, il padrone assoluto di se stesso. Si tratta fondamentalmente della sostituzione dell’uomo al Creatore!

Dietro questo sforzo prometeico, apparentemente finalizzato al bene autentico dell’uomo e della sua presunta assoluta libertà, si nascondono pure logiche di potere economico, politico e culturale di proporzioni globali, dai tratti che ad uno sguardo più attento e profondo non dovrebbe peraltro essere così difficile scorgervi un livello pure preternaturale, cioè satanico (vedi appunto la News).

Inoltre, all’interno di questa logica che vorrebbe ad ogni costo produrre il paradiso sulla Terra, persino eliminando tutti coloro che col loro dolore ancora invincibile contraddicono questa pretesa, e una volta ridotto l’uomo ad una dimensione (corporea e terrena), è poi più facile che il mondo della Sanità, sia a livello nazionale (anche legislativo) che mondiale (cfr. OMS), riesca ad ottenere meglio un’obbedienza cieca dei cittadini, come pure la recente esperienza della pandemia Covid 19 ha ampiamente dimostrato (vedi).

La Bioetica, che etimologicamente unisce la questione del rispetto della vita (bios) a quello della morale (ethos), cioè dell’autentica distinzione del bene e del male, mentre ci fa urgentemente comprendere come l’uso stesso delle scoperte scientifiche non possa affatto essere “neutrale” (ne va di mezzo la vista stessa dell’uomo e persino dell’umanità), è evidente che coinvolga sempre più anche l’aspetto giuridico, cioè il costituirsi di un corpo legislativo, che regola la vita stessa della società. Dovrebbe però essere evidente, ma pare che oggi non lo sia più (dentro quell’irrazionale ubriacatura di democrazia che la fa coincidere sempre più con l’anarchia: cioè ognuno può fare quello che vuole e ciò assurge ad essere un diritto!), come l’etica o la morale, e conseguentemente il Diritto, non possa soggiacere a logiche di provvisorie maggioranze politiche, né tanto meno ad interessi commerciali o pressioni ideologiche. E se una persona non godesse del lume della fede cristiana, dove Dio stesso “rivela” i Suoi Comandamenti, cioè i fondamenti stessi della vita personale e sociale (vedi), è possibile ed auspicabile che possa continuare a godere almeno del lume della ragione, che già può comprenderne la verità (a meno che non sia talmente offuscata dalle proprie passioni come pure dall’esito nichilistico di tutto il pensiero moderno vedi), almeno dei fondamenti primi della vita personale e sociale, come dovrebbe attestare la coscienza stessa (questa facoltà veniva chiamata “sinderesi” dalla gloriosa filosofia scolastica). 

All’interno di questo ampio, indispensabile ed urgentissimo campo della Bioetica, su cui più volte siamo intervenuti (vedi), compiamo in questa News qualche aggiornamento, rimandando per l’approfondimento alle fonti indicate, come pure appunto a quanto già presente nel sito (si veda anche l’intera sezione Fede e Morale, all’interno della quale è possibile trovare anche la sezione sulla Dottrina sociale della Chiesa vedi).


Potere sanitario mondiale

Nell’ultima parte della News su “Fede e Medicina” (vedi), cui rimandiamo (v. il capitolo “Qualche recente notizia”), abbiamo riportato pure alcuni preoccupanti dati riferentesi ad un potere sanitario mondiale, specie occidentale, che cerca di imporre, sotto l’egida della difesa della salute, una propria visione ideologica dell’uomo, non scevra da influssi e finanziamenti ricevuti da potenti oligarchie economiche, non ultimo il potente mondo farmaceutico (la cosiddetta Big-Pharma USA), un potere che cerca di orientare l’azione stessa dei governi nazionali e giunge a condizionare i propri aiuti economici a certi Paesi bisognosi in base all’obbedienza o meno dei loro governi a tali sotterranee nuove ideologie. Si tratta di un vero e proprio “Deep State”, anche sanitario, asservito ad un auspicato New World Order che si vorrebbe imporre a livello planetario (e che invece proprio in questo 2025 pare peraltro andare abbondantemente in frantumi). Si prospetta così una “Medicina Unica Mondiale”, che va costituendosi come una vera e propria dittatura sovranazionale e che non ammette dissenso e obiezione di coscienza [cfr. il “Codice Internazionale di Etica Medica” della World Medical Association (WMA) (leggi)].

Nella stessa News (vedi) e nei documenti cui essa rimanda avevamo pure osservato come la recente pandemia Covid-19 e la successiva questione dei cosiddetti “vaccini” abbiano costituito un potente banco di prova di tale costituentesi dittatura sanitaria mondiale, cui tutti si dovrebbe credere, senza che neppure vengano fornite le dovute e autentiche basi scientifiche (seppur conclamate da sedicenti Comitati scientifici) e a cui ci si dovrebbe obbligatoriamente adeguare, a cominciare dai governi nazionali.

Ancora lo scorso anno (2024), questo potente ma occulto “Deep State” sanitario mondiale, facendo leva su un inconsistente allarmismo sanitario, prospettava  l’uso di una sorta di “green pass” permanente; che, ricordiamo, nella fase pandemica anche in Italia fu imposto come condizione per potersi muovere e persino lavorare!

Senza alcun pudore, persino al World Economic Forum di Davos, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) palesò di voler tenere praticamente il mondo sotto una paura costante (leggi) di presunte future pandemie (leggi), autocandidandosi come futuro unico potere sanitario sovranazionale in grado di sorpassare le decisioni dei legittimi governi nazionali.

Si trattava di un “Trattato pandemico”, che trovò ad esempio nell’Episcopato la ferma opposizione di mons. Crepaldi (leggi). A stento il governo italiano ha potuto sottrarsi a tale pressione proveniente dalla UE e dalla stessa OMS (leggi).

Sarebbe interessante in proposito osservare il tentativo della nuova Amministrazione USA di porre dei limiti e cambiare orientamento a tale indirizzo di potere anche sanitario mondiale, come pure a quello dell’ideologia “woke” per non dire “ecologista” (vedi nella News “Tramonto o aurora?”).

La volontà di instaurare un vero e proprio “controllo sanitario totale” non demorde e riaffiora continuamente (leggi). Anche quest’anno l’OMS ha riproposto una “Piano pandemico” (leggi); ed è proprio notizia di questi giorni come il governo italiano abbia annunciato di dissociarsi da tale progetto sovranazionale e assai discutibile (leggi).

Occorre dunque prestare molta attenzione per non cadere nelle trappole ideologiche e di potere anche delle più auguste Organizzazioni internazionali (a cominciare dall’ONU e appunto dalla OMS, fino alla nostra UE), che sotto l’egida di finalità apparentemente lodevoli ed umanitarie, nascondono spesso vere e proprie ideologie disumane per non dire diaboliche.

A proposito dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ancora nella News “Fede e medicina” (vedi) avevamo sottolineato come essa nasconda sempre meno le proprie pretese di imperialismo sanitario globale, peraltro ideologicamente orientato (leggi).

A parte gli enormi sprechi di denaro e di burocrazia che tale Organizzazione comporta, come del resto quasi tutte le Organizzazione dipendenti dall’ONU, particolarmente preoccupante è la visione ideologica che soggiace a tale mega organizzazione sovranazionale e che vorrebbe appunto imporsi a livello internazionale. Oltre ad essere ovviamente prona al nuovo superpotere ideologico Lgbt, l’OMS incoraggia ad esempio il mondo transessuale (leggi), come pure la contraccezione e gli aborti delle adolescenti (leggi); ed ora, sotto sotto, persino la pedofilia (leggi).

Nel nostro documento sull’Ecologismo abbiamo ad esempio ampiamente parlato del mito della “Sovrappopolazione mondiale” (vedi). Non dobbiamo risalire molto indietro per sentir risuonare le allarmistiche e catastrofiche previsioni in proposito, col pianeta che sarebbe scoppiato per sovrappopolazione, e con tutti i conseguenti tentativi di stampo “malthusiano” per ridurre drasticamente la popolazione mondiale. In fondo anche l’ossessiva promozione mondiale dell’aborto e della contraccezione, e soprattutto del mondo omosessuale (ovviamente infecondo), rientra ancora in questo progetto, sventolato pure da movimenti di pensiero e organizzazioni mondiali come il WWF (che notoriamente vede nell’uomo “il cancro del pianeta”). Ora, di fronte al pericolo opposto, cioè alla drammatica “denatalità” che attanaglia specie l’Occidente – e l’Italia soffre in modo inarrestabile di un triste primato mondiale in tal senso (vedi i recenti dati ISTAT, leggi) – non c’è più nessuno che osi ripetere quel mito e quell’allarmismo da sovrappopolazione, ma anzi si cominci a parlare appunto del pericolo opposto. Persino la stessa Cina, pur con i suoi 1,4 miliardi di abitanti, ha infatti abbandonato il divieto di avere più di un figlio (divieto ferocemente imposto per decenni da tale dittatura comunista), consapevole che esso veniva a contraddire lo stesso progresso economico del Paese.

Nonostante ciò, l’ONU (UNFPA: Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione), pur allarmata per la denatalità, continua a promuovere a livello planetario la contraccezione e l’aborto (leggi). E se anche la potente cosiddetta “Silicon Valley” (USA) si accorge ormai del pericolo della denatalità, con tutto ciò non nasconde le sue intenzioni in fondo eugenetiche, cioè di selezione dell’umanità (leggi).

Dobbiamo infine osservare come, nonostante la drammatica “emergenza educativa” delle nuove generazioni, anche italiane (vedi la News in merito), la preoccupazione principale delle scuole e delle diverse agenzie educative non pare decidersi a cambiare finalmente rotta e indirizzo, ma dentro una paurosa crisi di valori (oltre che di fede!), si ostina a promuovere, fin dalle più tenere età, una “pansessualismo” ossessivo e irresponsabile, che confonde l’educazione sessuale con la più palese e oscena propaganda di un sesso totalmente libero (da valori!) ma da accompagnare ovviamente con la più oscena propaganda contraccettiva e abortiva; e, sotto l’ossessione della non-discriminazione (che a ben vedere poi non c’è), propaganda quotidianamente la potente ideologia Lgbtq+. Ovviamente, in questo quadro nichilistico, la “dittatura sanitaria” mondiale prospera così anche nelle scuole primarie e promuove le sue ideologie disumanizzanti (leggi).

In tale drammatica emergenza educativa (vedi appunto la News), dove il “vuoto” di significato e di fede assume proporzioni apocalittiche, mentre continua a crescere l’uso catastrofico della droga (negli ultimi mesi abbiamo avuto in Italia pure il record di morti per cocaina, leggi) e il quasi comune naufragio nell’oceano della pornografia online (leggi), impressionante è la crescita esponenziale di disturbi psicologici e persino dei suicidi, già dei ragazzi e adolescenti. Molti studi qualificati osservano l’indiscutibile nesso tra tali crescenti disturbi psicologici e mentali dei minori col loro vuoto interiore, ma anche con la dipendenza da pornografia (leggi) e di droghe ingannevolmente dette “leggere”, per non parlare dell’evidente uso ossessivo dello smartphone, di internet e dei social, che costituisce una vera e propria dipendenza psicologica dai risvolti assai preoccupanti (oltre alla questione dei contenuti in genere immorali che essi veicolano) [si veda ad esempio un testo su come vincere tale dipendenza da smartphone (leggi) (leggi)].


Aborto

Sul gravissimo peccato dell’aborto volontario (chi lo commette o vi collabora incorre addirittura nella scomunica “latae sententiae”, cfr. CJC can. 1398), che dovrebbe essere pure reato, in quanto uccisione del più innocente e indifeso degli esseri umani, siamo ovviamente intervenuti molte volte, anche nelle News (vedi).

Il fatto che non sia più giuridicamente perseguito (anche dalla legge 194 italiana, che pur ne pone ancora delle condizioni e non lo prevede assolutamente come metodo di regolazione delle nascite) lo rende per l’opinione pubblica un evento non più in genere percepito nella sua immensa gravità – si tratta appunto dell’uccisione del più innocente e indifeso degli esseri umani (e tale lo è anche per la scienza, poiché dal concepimento ha solo bisogno di svilupparsi, ma non diventa altro! altrimenti dovremmo anche dopo la nascita e persino nella vita adulta considerare un essere umano tale solo se possiede determinati requisiti! facendo scadere l’intera civiltà in pericolosissime derive eugenetiche) e per di più del proprio figlio – fino al punto da considerare tale atto (di fatto un omicidio) un “diritto” inequivocabile, peraltro solo della donna-madre, senza che abbia alcuna voce in merito l’uomo-padre, oltre ovviamente il figlio ucciso.

Volevamo inserire qui delle impressionanti fotografie di feti di 14 settimane abortiti (dove si vede chiaramente che si tratti già di un corpo umano completo, con tanto di impronte digitali nelle dita delle piccolissime mani) e un filmato ottenuto in una clinica per aborti USA, dove tra i rifiuti organici si vedono embrioni all’ultimo stadio – quando molti politici vorrebbero concedere ancora il diritto all’aborto – e fatti a pezzi. Possediamo questi documenti, ma alla fine non li abbiamo pubblicati per non urtare troppo la sensibilità di molte persone!

Nonostante ciò, tale orrendo crimine, pur nascosto, al fine di non inorridire anche solo al pensarlo, viene anche nominalmente camuffato dietro formule apparentemente neutre, come “interruzione volontaria della gravidanza” o addirittura semplicemente l’acronimo IVG. Se però lo si vedesse e presentasse nella sua fattualità – cioè la realtà; ma, come si dice, “se l’ideologia è contraddetta dalla realtà è la realtà a sbagliare” – farebbe inorridire chiunque; e nessuno che non sia pervertito nella sua stessa ragione oserebbe ammetterlo e addirittura considerarlo un diritto.

Si pensi in proposito che negli USA (v. sotto) la precedente Amministrazione del sedicente cattolico J. Biden e la candidata Dem alla Presidenza Kamala Harris (sulla quale vedi appunto più sotto una eloquente nota), volevano estendere tale diritto “sempre e comunque” (leggi), persino a tutto il tempo della gravidanza (e senza neppure la possibilità di “obiezione di coscienza” per i medici) (leggi).

È da tempo evidente come certi grandi centri di potere mondiale esercitino fortissime pressioni culturali, economiche, politiche e sociali a favore dell’aborto (vedi un’apposita News).

Sulla questione dell’aborto non demorde poi, anche in Italia, un clima culturale e sociale caratterizzato da una forte intolleranza “laicista” nei confronti di chiunque vi si opponga o anche solo promuova la vita, che in certe frange estreme raggiunge non raramente la violenza fisica!

Ecco in proposito alcune notizie, con i relativi link per l’approfondimento

Italia

Ricordiamo anzitutto come la celebre “legge 194”, ipocritamente intitolata “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” (leggi), fu approvata il 22.05.1978 per disciplinare l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG). A nulla valse il tentativo di abrogarla col Referendum del 17.05.1981 (4 giorni dopo l’attentato a Giovanni Paolo II). Dopo aver provocato quasi 7 milioni di aborti legali, la 194 rimane non solo un “dogma laico” indiscutibile (“la 194 non si tocca!”), ma non è neppure possibile chiedere di applicarla in tutte quelle sue restrizioni e persino forme di sostegno pubbliche alle donne in difficoltà che essa, pur essendo una pessima legge, prevede (vedi una News in merito).

Già nel 1975 nascevano intanto i CAV (Centri di Aiuto alla Vita) e il Movimento per la Vita

Il 9.01.1975 a Firenze il magistrato Carlo Casini scoprì che in una villa del Partito Radicale si praticavano aborti clandestini. Non ci fu solo lo scandalo di buona parte della cittadinanza; ci fu anche la mobilitazione della Chiesa, sotto l’egida dello stesso Cardinale di Firenze E. Florit e con l’apporto pure di autorevoli personalità del mondo della sanità (come il prof. Ogier, primario della Clinica ginecologica dell’Università di Firenze). Si pensò subito di creare dei Centri di aiuto alla vita, che poi si espansero in tutta Italia (oggi sono attivi oltre 350 CAV) e che in 50 anni hanno aiutato circa 1 milioni di donne  e permesso ad oltre 300.000 bambini di venire alla luce. Nel 1978 la nuova legge 194 provocò invece un boom di aborti legali (oltre al permanere di quelli clandestini). Nel 1980 nacque così dai CAV anche il Movimento per la Vita, il cui presidente fu per decenni proprio Carlo Casini. Ci si accorse che proprio l’aiuto morale, spirituale ed economico a tante madri in difficoltà e tentate di abortire le faceva felicemente desistere da questo “orrendo crimine” nei confronti dei loro stessi figli. Solo il CAV di Firenze, appunto il primo nato in Italia, in un anno (2023) ha aiutato 350 donne in tali difficoltà (donando ad esempio 11.600 kg di generi alimentari); dalla sua nascita solo il CAV di Firenze ha permesso la nascita di 6.300 bambini, altrimenti già destinati ad essere abortiti.

Vedi in una News alcune testimonianze dei CAV (vedi anche sul “Progetto Gemma”.) Sulla 194 si veda pure, tra le altre, anche la News del 22.05.2020. Si veda poi quanto ricordato nella citata News “Cultura di morte”.

Non mancano però, anche in Italia e di recente, le testimonianze eroiche di madri che, pur di garantire la vita dei propri figli in arrivo, hanno rinunciato alle proprie cure, preferendo la vita dei figli alla propria (leggi)!

Nel previsto Rapporto annuale sull’applicazione della legge 194, stilato dal Ministero della Salute, l’ultimo (2024), in riferimento al 2022, si registra, contrariamente a quanto si sente dire, un continuo aumento degli aborti legali (oltre al permanere pure di quelli clandestini, appunto non registrabili): nel 2022 si sono registrati infatti 65.661 aborti legali (a spese dello Stato, cioè di tutti i cittadini italiani). Rispetto all’anno precedente (2021) s’è riscontrato un incremento del 3,2%, (+ 2.008). In riferimento alle donne in età fertile l’aumento è stato del 5,7%; e in riferimento ai nati vivi i feti abortiti sono saliti del 4,8% (leggi).

Sui “costi” umani e sociali dell’aborto in Italia si veda anche un recente autorevole Rapporto.

Come abbiamo detto, il “dogmatismo laicista” italiano si ostina non solo a non voler neppure sentir parlare di ridiscutere tale legge 194, ma non vuole neppur applicarla integralmente, visto che essa esclude che si ricorra all’aborto per rifiuto o regolazione delle nascite e prevede invece che si faccia il possibile per indurre la donna a desistere da tale atto, anche promuovendo tutto quanto, pure economicamente e socialmente, possa aiutarla in tal senso.

Inoltre, s’è visto anche ultimamente un incremento del clima di intolleranza e persino di violenza perpetrato da estremisti di tali forze laiciste e abortiste nei confronti del mondo e dei centro “pro-life” e di aiuto alla vita nascente (in genere cattolici).

Eccone ad esempio alcune notizie.

Sono sempre più numerosi i veri e propri assalti degli abortisti (spesso a guida Cgil) contro le sedi dei CAV (Centri di aiuto alla vita) (leggi).

Vergognosi atti di violenza in tal senso si sono registrati anche a Torino (leggi) come all’Università Statale di Milano (leggi).

A Napoli, l’8 marzo scorso, un corteo di forze laiciste e abortiste tenuto in occasione della cosiddetta “Festa della donna”, s’è abbassato a livello addirittura sacrilego, portando cartelli della Beata Vergine Maria inneggianti alla beata “assunzione” della pillola abortiva (leggi). [Ci si chiede peraltro che ne è del Codice Penale italiano che disciplina i reati contro il sentimento religioso (Titolo IV del Libro II, Capo I, con particolare riferimento agli articoli 402, 403, 404 e 405)?]. 

Intanto in Sicilia i Concorsi ospedalieri sono stati interdetti a chi è contro l’aborto (leggi).

Passando poi all’Europa occidentale

Incalzanti sono le notizie provenienti dal Regno Unito (UK) per promuovere l’aborto (oltre al suicidio assistito, anche non richiesto), secondo una vera e propria crescente “cultura di morte”. Ne abbiamo dato spesso notizia. Aggiungiamo qualche dato recente.

Mentre incalzanti sono appunto i tentativi di permettere e sostenere gli aborti anche dopo le attuali 24 settimane di gravidanza (leggi) e praticamente sempre (leggi), crescono i divieti non solo di pacifica protesta ma persino di poter pregare silenziosamente nelle zone limitrofe alle cliniche abortive (“Buffer zone”) (leggi). Sarebbe addirittura “reato” pregare anche silenziosamente contro gli aborti (leggi). In Scozia s’è parlato persino di estendere tale divieto anche per chi prega dalla finestra di casa propria (leggi) e persino dentro casa (leggi)!

E per far capire che non si scherza, ha fatto clamore in Inghilterra l’arresto di una militante pro-life sorpresa a pregare silenziosamente nella “Buffer-zone” (leggi) e in Irlanda del nord s’è passati alla condanna per aver pregato davanti ad una clinica di aborti (leggi).

Come si può osservare, la tanto declamata tolleranza del pensiero moderno (vedi), come l’attuale ossessione per la non-discriminazione, getta poi la maschera (a dire il vero l’ha fatto abbondantemente già la Rivoluzione francese vedi), rivelando un’intolleranza che giunge persino all’idiosincrasia!

Comunque anche in Germania è prevista una multa addirittura di € 5.000 per chi viene sorpreso a pregare contro l’aborto presso le cliniche dove si praticano (leggi). Peccato che la difesa della vita umana sia multata, mentre sempre in Germania è stata prevista una sanzione da € 5.000 a € 60.000 per chi uccide un’ape! (leggi)

Anche in Francia, dove nel 2024 l’aborto è stato inserito come “diritto” nella Costituzione, è stata comminata una multa stratosferica a chi ha solo osato ricordare che l’aborto è la prima causa di morte al mondo (leggi).

In Spagna, dove il governo di sinistra ha promosso un’ulteriore depenalizzazione dell’aborto, nel solo 2023 ha conosciuto un’ecatombe di bambini innocenti nel grembo della loro madre: 100.000 aborti legali, con un incremento del 4,8% rispetto all’anno precedente (leggi).

Anche nel governo della nuova Polonia promossa dalla UE, e che grazie a Dio non corrisponde ancora al profondo sentimento popolare di fede (e neppure a quello del suo Presidente Duda, lo si veda salutare in ginocchio il nuovo Pontefice) si cerca in tutti i modi di depenalizzare l’aborto (leggi).

Negli USA

È noto come già la prima presidenza Trump avesse platealmente appoggiato il mondo statunitense pro-life (partecipando persino di persona alla solenne Marcia per la vita di Washington vedi) e penalizzato (a livello di fondi pubblici) quello abortista o pro-choice (si pensi alla potente Planned Parenthood), con riverberi anche planetari di tali interventi (ne abbiamo parlato anche in alcune News, vedi).

Purtroppo l’Amministrazione Biden è andata invece nelle direzione opposta; e la nuova candidata Kamala Harris, nella sua breve campagna elettorale, si presentava come la garante dell’abortismo più estremo.

Ecco in proposito qualche notizia su Kamala Harris, fornito da un articolo apparso il 19.08.2020 sul “National Catholic Register” e riportato l’11.11.2020 in Italia da Marco Tosatti:

1. Mentre prestava servizio al Senato, Kamala Harris ha mantenuto una valutazione del 100% dal gruppo National Association for the Repeal of Abortion Laws (NARAL), una associazione pro-aborto, (cioè una piena e inappuntabile condotta a favore dell’aborto sotto tutti gli aspetti e continuativa nel tempo).

2. Kamala Harris ha sostenuto l’espansione dei “diritti riproduttivi” delle donne e sostiene anche l‘uccisione della vita nel grembo materno per l’intero periodo della gravidanza, incluso il momento della nascita.

3. Kamala Harris ha proposto che gli Stati con una storia di limitazioni dei diritti all’aborto dovrebbero ottenere l’approvazione federale prima che nuove leggi sull’aborto possano essere messe in atto. Ha anche affermato che se queste salvaguardie non verranno messe in atto, “le donne moriranno”, portando il Washington Post a darle quattro “Pinocchi” per questa falsa affermazione. Durante un dibattito primario a Westerville, Ohio, la Harris ha spiegato: “Ci sono Stati che hanno approvato leggi che impediranno virtualmente alle donne di avere accesso all’assistenza sanitaria riproduttiva. E non è un’esagerazione dire che le donne moriranno. Povere donne, donne di colore moriranno perché queste assemblee legislative repubblicane in questi vari Stati che sono fuori sintonia con l’America stanno dicendo alle donne cosa fare con i loro corpi”.

4. In qualità di procuratore generale della California, Kamala Harris ha intentato una causa giudiziaria contro i giornalisti pro-vita del Center for Medical Progress che hanno indagato su Planned Parenthood e sulla sua vendita di parti di organi e tessuti di bambini abortiti, portando a un’indagine e un’udienza della House.

5. Kamala Harris ha anche usato il suo potere di procuratore generale per fare irruzione con perquisizione nella casa di uno dei più importanti giornalisti investigativi del caso Planned Parenthood, David Daleiden.

6. Come senatrice, Kamala Harris ha sostenuto un disegno di legge che abrogherebbe l’emendamento Hyde, una misura che blocca i finanziamenti federali per l’aborto e che storicamente ha sempre ricevuto il sostegno bipartisan. La Harris ha sfidato lo stesso Biden in un dibattito delle primarie presidenziali democratiche del 2019 per il suo precedente sostegno di lunga data all’emendamento Hyde. Cedendo a queste pressioni, Biden ha ribaltato la sua posizione pochi giorni dopo.

7. In Senato, Kamala Harris ha votato due volte contro il Born-Alive Abortion Survivors Protection Act, un disegno di legge che richiede ai medici di fornire la stessa assistenza ai bambini che sopravvivono ad aborti falliti come farebbero con qualsiasi altro neonato.

8. Nel 2018, durante l’udienza al Senato per la nomina di Brian Buescher a servire come giudice distrettuale nel Nebraska, Kamala Harris ha attaccato Buescher, insinuando che il suo coinvolgimento nei Knights of Columbus, (Cavalieri di Colombo), un’organizzazione caritatevole di fraternità cattolica, lo squalificasse dal servizio come magistrato. L’incidente ha condotto l’intero Senato ad approvare una legislazione che condannava qualsiasi tipo di test religioso per i candidati alla magistratura.

9. Abbondano i rapporti sul ruolo della Harris nel modo in cui veniva gestita la crisi degli abusi sessuali del clero all’interno della Chiesa cattolica quando lei era procuratore distrettuale di San Francisco. I fascicoli del personale ottenuti dai pubblici ministeri dell’Arcidiocesi di San Francisco sulla crisi degli abusi sessuali risalenti a decenni fa mostrano che il suo ufficio non ha perseguito alcun sacerdote. Da allora ha sostenuto che quei documenti non erano soggetti alle leggi sui registri pubblici.

10. Proprio mentre la “Proposition 8” stava passando nel 2008 in California, una misura di voto che proibiva il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso nello stato, Kamala Harris ha annunciato la sua campagna per diventare procuratore generale della California. Pur servendo lo stato come procuratore generale per sei anni, e nonostante il successo del provvedimento, la Harris non ha mai difeso questo divieto in tribunale. Nel 2013, una sentenza in un caso separato (Hollingsworth contro Perry) ha sostenuto che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato una decisione del tribunale federale del 2010 che invalidava la “Proposition 8”, consentendo la ripresa delle unioni dello stesso sesso nel Golden State.

11. Anche se recenti sondaggi del pubblico americano mostrano che la maggioranza degli americani concorda con diverse restrizioni all’aborto, Kamala Harris insiste che non dovrebbe essercene nessuna, assumendo la guida del movimento contro il divieto di aborto a 20 settimane.

12. Nel 2015, nella sua qualità di procuratore generale della California, Kamala Harris ha contribuito a definire la legislazione nota come “Reproductive Facts Act” che costringerebbe i centri pro-life e di aiuto alla gravidanza a pubblicizzare le cliniche abortiste e spiegare che lo stato della California fornisce aborti gratuiti o a basso costo. È stata citata in giudizio e ha perso in Corte Suprema tre anni dopo.

13. Kamala Harris ha co-sponsorizzato la legge denominata “The Equality Act” nel 2018, mettendo a repentaglio la libertà di parola e i diritti di protezione della coscienza. (La legge costringerebbe, inoltre, gli ospedali cattolici a praticare interventi per il cambio di sesso, ad aprire agli uomini i bagni riservati alle donne e a obbligare le ragazze e le donne a competere nelle gare di atletica con ragazzi e uomini ed altro). Vorrebbe anche mutilare la Legge sul ripristino della libertà religiosa del 1993, un duro colpo per la protezione della libertà religiosa.

14. Kamala Harris ha partecipato a redigere una proposta di legge nel 2019 chiamata Do No Harm Act, che indebolirebbe le ragionevoli protezioni del Religious Freedom Restoration Act – protezioni che richiedono, per qualsiasi restrizione governativa dell’espressione religiosa, di dimostrare la necessità della restrizione e di utilizzare i mezzi meno restrittivi. Cambiare questo modello renderebbe più difficile per molte istituzioni mantenere la propria identità religiosa.

Nella nuova propaganda elettorale Trump è sembrato avere in proposito toni meno accesi ed espliciti rispetto al primo mandato. Comunque, già nei primi mesi dell’attuale Presidenza (e nei primi 76 Decreti firmati dalla nuova Amministrazione) non sono mancati anche passi decisivi contro l’aborto (e lo stesso immenso potere dell’ideologia Lgbt) (leggi). Ha soprattutto azzerato la pioggia di soldi pubblici versati precedentemente dagli USA a favore della potentissima Agenzia abortista Planned Parenthood (leggi), invece paradossalmente finanziata anche dalla UE (leggi), agenzia peraltro ora implicata in scandali di proporzioni mondiali, sia per i suoi falsi bilanci (leggi) che per il turpe mercato mondiale di feti (leggi).

Ultima notizia …

Anche nel 2024, con 74 milioni di aborti nel mondo, l’aborto volontario risulta essere la prima causa di morte per l’umanità (sono il 52% dei decessi) (leggi)


Aborto farmacologico

Come sappiamo, all’interno dell’imperante anche se silenziosa “cultura di morte” (vedi), s’è fatta strada anche la possibilità di un tipo di aborto per così dire “farmacologico”. Si tratta soprattutto della pillola RU486, di cui abbiamo parlato altre volte (vedi, vedi e vedi). Tale tipo di aborto “fai da te” è fortemente promosso dalla OMS (vedi) e da altre organizzazioni internazionali come “Medici del mondo” (che peraltro si scaglia contro i medici obiettori italiani, vedi).

Oltre a banalizzare ulteriormente l’aborto, fino a renderlo in fondo gestibile privatamente (la procedura, che può essere letale anche per le madri, richiederebbe comunque una gestione anche ospedaliera, che sempre più si vuol sorpassare), l’aborto farmacologico sfugge agli stessi parametri comunque contemplati anche in Italia dalla legge 194, compresa l’obiezione di coscienza*.

Ecco comunque un ulteriore dato sulla questione, di forte incidenza etica (leggi).

Pillole contraccettive e abortive

Gravissimo, anche e soprattutto dal punto di vista etico, che in modo ingannevole siano fatti passare come “contraccettivi d’emergenza” certi farmaci (in realtà “veleni”!) che potenzialmente sono o possono essere di fatto abortivi, cioè atti non solo ad impedire un concepimento ma l’espulsione del “prodotto” stesso del concepimento (che già a tutti gli effetti è un essere umano, cioè il proprio figlio! [Dal punto di vista morale, cioè dei fondamentali 10 Comandamenti di Dio (vedi), passiamo così da un peccato mortale contro il 6° Comandamento (contraccezione) direttamente ad un gravissimo peccato mortale (e scomunica) contro il 5° Comandamento (omicidio)]. Essendo in vendita in farmacia (e senza possibilità di obiezione di coscienza*, invece moralmente doverosa), tali prodotti possono in realtà avere, oltre al grave spessore morale ricordato, anche pericolose conseguenze fisiche per la donna stessa che ne fa uso (strano poi che si faccia passare come progresso e determinazione femminile o femminista questa totale solitudine della donna, deresponsabilizzando totalmente il padre, oltre al rapporto sessuale stesso). [Ricordiamo che ciò vale già per le pillole contraccettive, di cui peraltro emergono sempre più pure le conseguenze psichiche per le donne che ne fanno uso (vedi)].

Anche di questa grave problematica di Bioetica ci siamo occupati altre volte (vedi). Ecco qui due aggiornamenti (2025). In Svezia tali pillole abortive possono ora essere prescritte anche dalle ostetriche (leggi). Intanto, recenti studi statunitensi rilevano come tali pillole comportino gravi conseguenze sul 10% delle donne che ne fanno uso (leggi).

* NOTA sulla questione della non contemplata possibilità di “obiezione di coscienza” per i farmacisti

Riportiamo alcune osservazioni emerse da una “Lettera ai Farmacisti” del Coordinamento Nazionale Iustitia et Pax (22.10.2020), presentata dall’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa e ripresa dal sito www.culturacattolica.it

Circa la liberalizzazione di alcuni farmaci che procurano l’aborto, sotto la dalla falsa e ingannevole denominazione di “contraccettivi d’emergenza”.

Tra i farmaci abortivi la Chiesa nei suoi documenti ufficiali ha espressamente indicato quelli intercettivi e quelli contragestativi (sia in pillole che in altre modalità iniettabili o a spirale).

Essi agiscono dopo la fecondazione, quando l’embrione è già costituito, prima o dopo l’impianto in utero. Queste tecniche sono intercettive se intercettano l’embrione prima del suo impianto nell’utero e contragestative se provocano l’eliminazione dell’embrione appena impiantato.

Anche se non è detto che gli intercettivi provochino un aborto ogni volta che vengono assunti (perché non sempre dopo il rapporto sessuale avviene la fecondazione), ma questo è lo scopo e la possibilità reale.

Affermare che l’essere umano inizierebbe ad esistere solo diversi giorni dopo il concepimento è  arbitraria e non scientifico, perché egli inizia ad esistere “a partire dal costituirsi dello zigote”, cioè dal concepimento (ciò è ovvio sia logicamente che biologicamente, oltre che morale).

L’essere umano è tale dal primo momento della sua esistenza, cioè a partire dal costituirsi dello zigote. Fin dal suo concepimento gli si devono dunque riconoscere i diritti della persona (cfr. Congr. Dottr. Fede, Donum vitae).

L’aborto «è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita». Pertanto l’uso dei mezzi di intercezione e di contragestazione rientra nel peccato di aborto ed è gravemente immorale. (Congr. Dottr. Fede, Dignitas personae). L’aborto è infatti un “abominevole delitto’ (Conc. Vat. II, Cost. past. Gaudium et Spes, 51)

Occorre rifiutarsi di vendere questi farmaci abortivi in nome della legge morale naturale operando così una obiezione della coscienza rispetto a una norma positiva gravemente ingiusta. Si tratta certo di un atto coraggioso, che può avere conseguenze per il lavoro e quindi la famiglia e i rapporti sociali; ma è moralmente doveroso e un diritto umano basilare.

Il cittadino non è obbligato in coscienza a seguire le prescrizioni delle autorità civili se sono contrarie alle esigenze dell’ordine morale, ai diritti fondamentali delle persone o agli insegnamenti del Vangelo. Le leggi ingiuste pongono gli uomini moralmente retti di fronte a drammatici problemi di coscienza: quando sono chiamati a collaborare ad azioni moralmente cattive, hanno l’obbligo di rifiutarsi. Oltre ad essere un dovere morale, questo rifiuto è anche un diritto umano basilare che, proprio perché tale, la stessa legge civile deve riconoscere e proteggere: «Chi ricorre all’obiezione di coscienza deve essere salvaguardato non solo da sanzioni penali, ma anche da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale».

È un grave dovere di coscienza non prestare collaborazione, neppure formale, a quelle pratiche che, pur ammesse dalla legislazione civile, sono in contrasto con la Legge di Dio. Tale collaborazione, infatti, non può mai essere giustificata, né invocando il rispetto della libertà altrui, né facendo leva sul fatto che la legge civile la prevede e la richiede. Alla responsabilità morale degli atti compiuti nessuno può mai sottrarsi e su tale responsabilità ciascuno sarà giudicato da Dio stesso (cfr. Compendio Dottrina sociale della Chiesa, n. 399).


Procreazione artificiale (“medicalmente assistita”)

Anche su questa problematica, di non poco spessore etico e di rilevanza pure giuridica (visto che anche in Italia s’è legiferato in merito), abbiamo fornito già una certa documentazione (vedi).

Oltre ad intervenire pesantemente per distorcere il disegno di Dio e il Suo stesso atto creativo – ricordiamo che i genitori “procreano” (banalissimo e fuorviante l’attuale verbo normalmente usato: “fare un figlio”), danno cioè origine (geneticamente) ad un nuovo corpo umano, mentre è Dio che “crea” direttamente l’anima (e solo Lui potrebbe farlo!) di quella nuova persona, che per questo è fin dal concepimento della stessa dignità di tutte le altre persone, oltre ad essere destinata all’eternità! – anche tale questione (procreazione medicalmente assistita), oltre al suo spessore etico, si presta a livello giuridico e delle leggi statali in merito a pericolose derive nichilistiche (una “cultura di morte” proprio laddove pare che si favorisca la vita). Si nota peraltro (come poi per il “suicidio assistito”, v. sotto) come piccole “aperture” sul piano legislativo aprano di fatto la strada a derive sempre più pesanti anche dal punto di vista etico, così come la questione di “accettare (intanto) un male minore” (strada percorsa in Parlamento anche da molti Cattolici), oltre ad essere moralmente inaccettabile, si presta ugualmente e conseguenze legislative sempre più pesanti e illecite.

Oltre alla questione morale della fecondazione artificiale “omologa” (dei genitori stessi che compongono la famiglia del figlio concepito, perché comunque il loro atto procreativo non corrisponde alla modalità stabilita da Dio creatore) e quella assai più grave della fecondazione “eterologa” (non si sa più neppure di chi sia lo spermatozoo usato e talora persino l’ovulo), o la turpe pratica del cosiddetto “utero in affitto” (che prosperava ad esempio in Ucraina, illecitamente anche per l’Italia vedi), c’è poi la gravissima questione della “sovrapproduzione” ed eliminazione di embrioni che essa richiede, oltre alla possibilità di accedervi (comprarli?) per coppie non stabili e addirittura omosessuali.

Inoltre recenti studi hanno rilevato una corrispondenza tra la “maternità surrogata” e disturbi anche gravi al figlio che ha vissuto questa fase iniziale della vita non nel grembo della propria madre naturale (leggi).

Ecco anche in proposito alcuni aggiornamenti.

Embrioni congelati

Ci sono in deposito, prodotti per la procreazione assistita (e abbandonati o scartati) milioni di embrioni crioconservati (in azoto liquido).

Viene definito “embrione” l’essere umano nelle prime 8 settimane dal concepimento. In proposito è stupendo constatare ad esempio lo straordinario rapporto tra le cellule dell’embrione nell’utero e quelle della madre che lo sta portando in grembo. Essi sono esseri umani (persone) a tutti gli effetti, dotati di un’anima spirituale e destinati all’eternità!

Insomma, a tutti i costi la Medicina vuole affermare appunto la proprio onnipresenza, per non dire onnipotenza, nella vita delle persone, anche negli atti più intimi e solenni della coppia e sostituendosi al Creatore.

In Italia gli embrioni congelati ufficialmente sono almeno 11.000, ma in realtà solo la clinica Mangiagalli di Milano ne ha 4.500. Negli USA sono circa un milione! E in Spagna e in Francia sono circa 100.000.

Però solo nel 2023 queste pratiche hanno prodotto un fatturato di circa 30 milioni di $USA.

Tali embrioni (esseri umani) corrono il serio rischio di essere poi eliminati o usati come “cose” per la ricerca scientifica. Potrebbero invece essere adottati?

Dilemmi, anche di grande spessore bioetico, che fanno comprendere come la errata questione di fondo sia proprio la “procreazione assistita”.

In Italia il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (paradossale peraltro in un Paese che ha il primato degli aborti … perché non adottare questi bambini rifiutati?) è in forte crescita (leggi) e da quest’anno (2025) è totalmente a carico dello Stato, cioè pagato da tutti noi (leggi). In Puglia si pratica pure per social freezing, cioè richiesto dai genitori stessi, che richiedono il congelamento del figlio (per motivi economici, di lavoro e perfino sentimentali) per poi semmai scongelarlo in futuro (leggi)! Si riscontra poi un nesso tra tale pratica e quella del cambio di sesso (vedi il caso di un ospedale milanese).

In compenso, sempre in Italia, è stata proposta e approvata (nel 2023) una legge, tra non poche proteste, per dichiarare la turpe pratica dell’utero in affitto un “reato universale” (leggi e leggi).

Nel Regno Unito (UK) la “procreazione medicalmente assistita” viene addirittura considerata una “via privilegiata” di procreazione (leggi).

Purtroppo anche negli USA la nuova amministrazione Trump s’è già mossa a favore della procreazione medicalmente assistita e quindi di fatto alla soppressione di embrioni (leggi), trovandosi peraltro di fronte il dissenso dei Vescovi cattolici (leggi).


Donazione degli organi

In un nostro apposito documento (vedi) della sezione “Fede e Morale” viene già affrontata tale problematica, che ad un primo sguardo potrebbe risultare persino automaticamente approvabile e addirittura chiaro segno d’amore, quando invece può nascondere pure gravissimi problemi etici.

Oltre al venir meno del principio etico della doverosa “integrità” della persona e di quello proprio della fede cristiana nella risurrezione finale “della carne” (e della riunificazione del corpo con l’anima nella nuova condizione di eternità, beata o dannata), c’è poi la grave questione della necessaria fretta di tali interventi sui morti (per un espianto, trasporto e trapianto di organi non si possono certo attendere ore), dove non si tiene talora conto di possibili “risvegli” (vedi  una recente notizia in merito); c’è inoltre il grave pericolo di un turpe commercio degli organi stessi o di considerare alcune vite umane più “degne di essere vissute” rispetto ad altre.


Suicidio assistito ed eutanasia

Soffermiamo infine la nostra attenzione su tale grave questione di Bioetica, costituita dall’eutanasia e dal suicidio assistito, di grande attualità anche in Italia (ci sono nuove proposte di legge in merito), riferentesi al “fine vita” (specie in gravi situazioni), dove la presunta onnipresenza e onnipotenza della Medicina (che scade in effetti alcune volte in un inutile “accanimento terapeutico”) si incontra poi paradossalmente con una “cultura di morte” (vedi) e con la pretesa, tutta illuministica e assai poco cristiana, di “sentirsi padroni assoluti della propria vita” e dove il dolore non ha alcun significato (si pensi invece al significato cristiano di associarlo alla Croce di Cristo, per contribuire alla propria e persino altrui salvezza).

[Anche sull’eutanasia esiste nella sezione “Fede e Morale” un nostro apposito documento (vedi)]

A livello legislativo – e tale grave questione è oggetto di discussione in parlamento proprio in questo periodo, così come esistono purtroppo divergenze anche all’interno dello stesso mondo cattolico – si tenga presente quanto sopra ricordato anche a proposito della procreazione medicalmente assistita, cioè come a livello giuridico anche piccole “aperture” conducano poi di fatto a derive sempre più pesanti anche dal punto di vista etico, così come la questione di “accettare (intanto) un male minore” (strada perseguita o tollerata anche da molti Cattolici), oltre ad essere moralmente inaccettabile, si presta ugualmente a conseguenze legislative sempre più pesanti e illecite, se non devastanti.

Attualmente la legislazione italiana (Codice penale) considera “reato” non solo l’eutanasia (di qualsiasi tipo: attiva, passiva, volontaria, involontaria), ma pure qualsiasi forma di “aiuto al suicidio” [art. 580: “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni”]. Esiste però una forte pressione culturale e sociale (in realtà dei soliti circoli radicali, comunque di tradizione illuminista e anticristiana), secondo la logica dei presunti diritti inventati (tra l’altro in aperta contraddizione alla legge di Dio!), per cui ogni limite che l’etica e di conseguenza il diritto pongono in merito viene considerato come legge “liberticida”, in opposizione cioè all’assoluta libertà e “autodeterminazione” del cittadino. Così si comincia a depenalizzare un certo reato (ad esempio, in questo caso, l’aiuto al suicidio), per poi procedere a passi spediti, anche a livello giuridico, fino all’eutanasia stessa e a tutte le gravissime conseguenze che può avere (quali sono le condizioni perché una vita sia “degna di essere vissuta”? chi decide questo?).

Esistono dunque in Italia diverse proposte di legge, ora in discussione al Parlamento, per raggiungere (a livelli diversi) l’abolizione di tale reato; ma lo scopo è appunto giungere prima o poi all’eutanasia. Una volta scardinata la base etica, quali altri limiti non fare progressivamente saltare?

Purtroppo certi errori di prospettiva su tale questione sono presenti anche nel Ddl proposto dal centro-destra (leggi) e un certo mondo cattolico pare cadere di nuovo nell’equivoco di ottenere almeno il “male minore” (leggi). Al di là dell’importante questione morale (non si può scegliere deliberatamente un male per evitare una male peggiore), pare che la storia culturale e politica degli ultimi decenni in Italia, con tutte le sue progressive battaglie e vittorie laiciste e anticristiane (ma in fondo anti-umane) non abbiano insegnato nulla in merito.

Le problematiche in merito sono certo di non facile soluzione. Trattandosi poi di situazioni particolarmente dolorose, la componente emotiva può disorientare il giudizio etico e politico (in Italia nei decenni passati l’abbiamo sperimentato ad esempio anche per gravi questioni, a cominciare già dal divorzio e aborto). Nell’occasione vengono infatti fortemente propagandati all’uopo dei “casi pietosi”, particolarmente dolorosi ma che assurgono a divenire “casi simbolo” al fine di ottenere appunto lo scopo politico che ci si è prefissati, con inarrestabili e pericolosissime generalizzazioni.

Tale questione di Bioetica, oggi più che mai alla ribalta non solo in Italia ma in tutto l’Occidente, è certo ardua, perché si innesta purtroppo in una pressoché generale apostasia dalla fede cristiana, per cui il dolore (la Croce) non ha più alcun senso e la salute fisica e mentale è diventata un assoluto, senza il quale la vita umana rimarrebbe totalmente priva di senso. Inoltre va pure tenuto conto dei contraccolpi di una Medicina (sul rapporto, anche storico, tra “Fede e Medicina” si veda la recente News), che oscilla tra una sorta di “delirio d’onnipotenza”, che le fa credere di poter far tutto (oggi sta pure nascendo il rapporto tra a Medicina e Intelligenza Artificiale), fino a prolungare la vita anche in modo disumano con un inutile “accanimento terapeutico”, che è invece moralmente lecito interrompere, e all’opposto, quando non è più in grado di ottenere i suoi scopi (guarire), può degenerare in una mentalità “eugenetica” (lo vediamo ampiamente con l’aborto ma appunto pure con l’eutanasia), che “condanna a morte” tutti coloro che non rientrano nei presunti parametri di “normalità” se non addirittura di chi si troverebbe in una vita “non degna di essere vissuta” (quante volte abbiamo visto condannare a morte anche dei bambini con questo criterio, vedi ad esempio in Inghilterra).

Insomma, una società ed una Medicina che quando non riesce a risolvere i problemi con le sue stesse mani elimina chi li porta!

Ecco comunque alcuni aggiornamenti in merito.

Italia

Si tratta persino di nuovi presunti “diritti” o addirittura dello snellimento della burocrazia o invece di pauroso avanzamento della “cultura di morte”? (leggi) Andiamo verso l’eliminazione dei vecchi e degli ammalati incurabili? Si tratta di un ulteriore passo verso l’eutanasia e l’eugenetica? (leggi) (leggi). [C’è stata in proposito persino una denuncia alla ASL per “tortura”, cioè per non venir concesso il suicidio assistito].

Sulle proposte di legge (anche del centro-destra) per ottenere il “suicidio assistito”: leggi leggi leggi

Sull’errore di chi pensa di scegliere il “male minore” (leggi).

Quando (come al solito) certe Regioni fanno illecitamente da “apripista” alle leggi statali: come in Abruzzo (leggi) e soprattutto in Toscana , dove si è già verificato quest’anno di fatto il primo caso di legale suicidio assistito (leggi leggi leggi leggi e leggi leggi).

Svizzera

Secondo certa propaganda filo-eutanasia italiana, questa è la patria cui ci si deve rivolgere per suicidarsi liberamente, sfuggendo alla tirannide italiana che lo impedisce.

[Non vogliamo essere cinici, ma ci sembra peraltro ragionevole chiedersi: è poi così difficile morire? per suicidarsi è necessario andare in Svizzera? Con tutta evidenza si tratta in realtà di una spinta culturale e mediatica per trasferire questo “diritto” e questa assoluta “libertà” dalla civilissima Svizzera anche all’Italia (leggi)]

Dopo che 20 anni fa il suicidio assistito è stato liberalizzato, i casi di cittadini elvetici che sono ricorsi al suicidio assistito sono però saliti del 825% (leggi)

A proposito di Svizzera, sempre all’avanguardia nella civiltà (ricordiamo peraltro che la CH, pur giungendo fino a km. 50 da Milano, non è nella UE, ovviamente non ha l’€, ma non rientra neppure nel roaming internazionale telefonico): ecco una macchina per suicidarsi, con eleganza e ricchezza tutta elvetica!

Olanda

Questa è invece la patria-madre all’avanguardia nell’eutanasia, dove in pochi anni si è passati dalla liberalizzazione dell’eutanasia passiva (lasciar morire) a quella attiva (uccidere), da quella richiesta (volontaria) a quella imposta di medici (involontaria), anche per i bambini e contro il volere dei loro stessi genitori.

Ebbene, secondo dati ufficiali, nel 2021 i morti (in realtà omicidi) per eutanasia “non richiesta” sono stati 571 (leggi)

Regno Unito (UK)

Mentre ufficialmente in Inghilterra l’eutanasia è ancora reato, il “suicidio assistito” si fa strada e si dice che debba essere garantito a tutti. Proteste dell’episcopato cattolico (leggi) (leggi).

Abbiamo parlato molte volte di medici che scelgono la morte anche dei bambini più piccoli (dicono “nel suo miglior interesse”!) e persino contro il volere dei loro stessi genitori! (leggi, leggi, leggi). Però talora la vita ha la rivincita ed un bambino condannato a morte dai medici miracolosamente sopravvive (leggi).

Spagna. Un padre non riesce a salvare la figlia dall’eutanasia voluta dai medici (leggi).

Francia. Il cammino verso l’eutanasia (leggi). Proteste e preghiere per evitare questo ulteriore passo nella “cultura di morte “(leggi).

Belgio. Quanto costa morire (eutanasia)? Solo € 180. Quasi una pubblicità! (leggi).

Canada

L’eutanasia galoppa: 15.000 morti in un anno (leggi). E si parla già di eutanasia obbligatoria (condanna a morte!) per disabili e dementi (leggi) (leggi).