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… controcorrente

 

 

20.12.2014

150 milioni di cristiani fisicamente sotto assedio

Il cristianesimo è la religione più perseguitata della storia e del presente. Attualmente nel mondo sono 150 milioni i cristiani che subiscono persecuzioni, discriminazioni e violenze tali da condurli alla morte o costringerli all’esilio!

 

 

10.12.2014

Dittatura “gender/gay” in Europa

In netto contrasto con alcuni dei diritti fondamentali dell’uomo (quali la “libertà di coscienza”, la “libertà di religione” e la “libertà di educazione”), in Germania viene vietato per legge ai genitori di dissentire circa quei corsi di “educazione sessuale” imposti obbligatoriamente nelle scuole dei loro figli, dove si insegna non solo il più bieco e persino pornografico libertinismo sessuale, ma la nuova global ideologia “gender” (secondo la quale, com’è noto, la sessualità non è quella biologica ma quella scelta, con relativi comportamenti, da considerarsi obbligatoriamente equivalenti). Non è neppure ammesso un dibattito, nemmeno riguardo all’educazione dei propri figli; ma o si obbedisce a questo nuovo “pensiero unico” o si va in prigione!

Molti genitori tedeschi (alcuni dei quali si sono riuniti persino in un’associazione chiamata Besorgte Eltern: “Genitori preoccupati”) hanno cercato di dissentire, preoccupati appunto per la corruzione morale imposta ai loro stessi figli attraverso la scuola … ma sono finiti in cercare, chi per 40 giorni, chi per 3 mesi!

Ad esempio, in un piccolo paese della Renania Settentrionale-Vestfalia (Eslohe), due coniugi di 37 anni (Eugen e Luise Martens), genitori di ben 9 figli, sono stati arrestati per essersi rifiutati di far seguire uno di questi corsi di cosiddetta “educazione sessuale” a uno dei loro figli. Per l’esattezza il marito venne arrestato l’8.08.2014, mentre la moglie, allora incinta, è stata arrestata dopo il parto, il 24.10.2014, nonostante sia persino in fase di allattamento del figlio neonato.

Avrebbero potuto anche evitare il carcere, ma a patto di pagare una saporita multa e soprattutto di promettere che avrebbero fatto frequentare i loro figli a tali corsi obbligatori di educazione sessuale.

Metodi da vera dittatura (del relativismo)!

In Gran Bretagna, il ministro dell’Istruzione Nicky Morgan (peraltro appartenente politicamente alla destra conservatrice, che in questo però non si distingue dalla sinistra) ha compiuto un passo ulteriore, contro appunto i fondamentali diritti della “libertà di coscienza”, “libertà di religione” e “libertà di educazione”: anche le scuole non statali, persino le scuole cattoliche come pure quelle ebraiche, devono obbligatoriamente insegnare la bontà dei matrimoni omosessuali, pena la chiusura della scuola stessa (per non far credere che tale legge si sia solo contro la Chiesa Cattolica, tale avviso di possibile chiusura se non si adegueranno a tale “pensiero unico” è già stata annunciata nei confronti di due scuole ebraiche).

Paradosso vuole però che mentre tali scuole cristiane ed ebraiche sono state minacciate di chiusura se non si mostreranno favorevoli ai matrimoni omosessuali, a Birmingham risulta che in due scuole islamiche si insegna liberamente il terrorismo, si cantano gli inni del Califfato e si grida morte agli ebrei. E lo possono fare liberamente!

 

 

9.11.2014

I C.A.V. in Italia hanno salvato dalla morte 160.00 bambini

In 40 anni di attività in sostegno (religioso, morale, economico, psicologico) alla vita nascente i 345 Centri di Aiuto alla Vita (C.A.V.) e le 250 sezioni del Movimento per la Vita operanti in Italia, per l’impegno di oltre 10.000 volontari, hanno salvato dalla morte - altrimenti quasi già decisa dai loro genitori - 160.000 bambini, che hanno così potuto venire alla luce e crescere con dignità. Solo nel 2013, grazie all’aiuto offerto alle loro mamme, sono stati salvati in Italia 10.291 bambini; a fronte comunque dei 102.644 aborti praticati nello stesso anno (sia pur in calo del 4,2% rispetto al 2012).

Sarebbe peraltro doveroso che tali Centri e la loro grande opera caritativa venisse sostenuta non solo dalla carità dei cristiani e di altri cittadini, ma dagli stessi Enti locali.

 

 

18.10.2014

La Cina …

Come sappiamo, la Repubblica popolare cinese, che conta quasi 1.400.000.000 di abitanti, è governata in modo rigido e dittatoriale dal Partito Comunista, unico partito ammesso in questo immenso Paese. In tale partito-governo l’ideologia marxista-maoista, se si è aperta ad un “capitalismo di stato” peraltro senza scrupoli sul piano dei diritti dei lavoratori e dei cittadini (pensiamo ad esempio alle proteste in corso ad Hong Kong) - portando certo la Cina ad essere una potenza economica mondiale talmente forte da assorbire persino molti settori delle economie occidentali - ha continuato però a considerare la religione una realtà da perseguire (come nel caso della Chiesa Cattolica fedele al Papa) o da essere assorbita e assoggettata al governo, persino con la pretesa di nominare i Vescovi (come nel caso della Chiesa Cattolica cosiddetta “patriottica”).

Nel suo recente viaggio in Corea (13-18 agosto), mentre per la prima volta il volo papale poteva sorvolare il territorio cinese, il Papa, come da consuetudine, ha inviato il suo cortese saluto al Capo di Stato cinese Xi Jinping … senza alcuna risposta.

Ecco i due telegrammi inviati dal Papa, che non hanno avuto alcuna risposta (come invece fanno in genere i Capi di Stato destinatari di tali saluti, a cominciare dal Presidente della Repubblica Italiana):

14.08.2014

HIS EXCELLENCY XI JINPING, PRESIDENT OF THE PEOPLE’S REPUBLIC OF CHINA - BEIJING

UPON ENTERING CHINESE AIR SPACE, I EXTEND BEST WISHES TO YOUR EXCELLENCY AND YOUR FELLOW CITIZENS, AND I INVOKE THE DIVINE BLESSINGS OF PEACE AND WELL-BEING UPON THE NATION.

FRANCISCUS PP.

18.08.2014:

HIS EXCELLENCY XI JINPING, PRESIDENT OF THE PEOPLE’S REPUBLIC OF CHINA - BEIJING

RETURNING TO ROME AFTER MY VISIT TO KOREA, I WISH TO RENEW TO YOUR EXCELLENCY AND YOUR FELLOW CITIZENS THE ASSURANCE OF MY BEST WISHES, AS I INVOKE DIVINE BLESSINGS UPON YOUR LAND.

FRANCISCUS PP.

In questi giorni il Presidente cinese era in Italia, per trattare i rapporti commerciali tra Italia/Europa e Cina. Ovviamente senza alcun accenno ad una possibile visita o saluto al Papa; e neppure senza alcun vero riferimento, da parte dei governanti italiani ed europei, ai diritti umani fondamentali così calpestati nell’intero popolo cinese, a cominciare dall’assenza di una vera libertà religiosa. Ciò che conta sono solo gli affari … magari con l’auspicio che la Cina pensi anche ai nostri debiti pubblici, come ha già fatto con quegli statunitensi.

Proprio in questi giorni sono morti due anziani Vescovi cinesi, che nella loro vita, alla pari di quasi tutti i vescovi e sacerdoti fedeli alla Chiesa e al Papa, sono stati crudelmente perseguitati dal governo-partito comunista cinese: Giovanni Crisostomo Lan Shi, vescovo coadiutore emerito della diocesi di Sanyuan (Shanxi), che dovette subire la condanna a terribili lavori forzati, in quanto cattolico, per ben 14 anni; e Giovanni Battista Wang Jin, vescovo emerito di Yuci (Shanxi), che per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa subì il carcere duro dal 1965 al 1985.

Nonostante tutto ciò aumentano continuamente le conversioni al fede cristiana e alla Chiesa Cattolica, si dice persino all’interno agli organi centrali del Partito Comunista!. Mistero del martirio, che è sempre “seme di nuovi cristiani” (Tertulliano).

 

 

25.09.2014

Francia: le violenze anticattoliche non sono reato … anzi!

Assolte le Femen che avevano compiuto attacchi anticattolici, vandalici e osceni nella cattedrale di Notre Dame e nella chiesa della Madeleine, a Parigi. Condannate invece le tre guardie che le avevano bloccate!

Le Femen sono quelle attiviste antireligiose e pro-gay, in genere di nazionalità ucraina, legate a poteri-forti anticristiani e al mondo della pornografia e prostituzione internazionale, che sono salite spesso alla ribalta della cronaca per le loro chiassose manifestazioni a seno nudo, atte soprattutto a disturbare celebrazioni o conferenze cattoliche.

Tentarono addirittura una loro sceneggiata a seno nudo in piazza S. Pietro il 13.01.2013, durante la recita di uno degli ultimi Angelus con Benedetto XV.

Il 12.02.2013 fecero irruzione (sempre a seno nudo) anche nella cattedrale parigina di Notre Dame, per festeggiare le dimissioni di Benedetto XVI, gridando “Nessun nuovo Papa!” e compiendo anche atti vandalici (hanno danneggiato persino tre antiche campane, esposte in chiesa per celebrarne l’850° anniversario). La Procura della Repubblica - in nome della laicità della Francia (per cui non esiste il reato di oltraggio alla religione)! - non ritenne di dover perseguire le Femen per la loro chiassosa e oscena intrusione in Cattedrale, ma semmai solo per il danno alle tre campane. Il Tribunale di Parigi le ha comunque assolte il 10.09.2014; ma in compenso ha condannato con una ammenda (per un totale di € 1.800) le tre guardie di sorveglianza interna di Notre Dame, che le avevano bloccate ed espulse, tra il consenso indignato dei presenti.

Ebbene, sempre le Femen il 20.12.2013 fecero irruzione (sempre a seno nudo) nella chiesa parigina della Madelein e una di loro salì addirittura sull’altare spogliandosi completamente e mimando un aborto (dicendo che la Madonna doveva abortire!). Qua la denuncia è per “atti osceni in luogo pubblico” e il Tribunale parigino dovrà emettere la sentenza il 15.10.2014. Forse che anche in questo caso si invocherà la laicità? Cioè tutto è possibile contro i cristiani, anche nelle chiese?

Intanto il volto della leader delle Femen, Imma Shevchenko, è stato addirittura scelto dalla Francia per rappresentare il simbolo nazionale della Marianna su comuni francobolli francesi!

 

 

 

12.09.2014

I Mormoni alla conquista di Roma

Tra i numerosissimi gruppi “protestanti”, scaturiti dalla Riforma del XVI secolo con la perdita della oggettività dell’unica Chiesa Cattolica voluta da Cristo Signore - fondata cioè sull’oggettività dei sacramenti, validi per la “successione apostolica” (vescovi) e dell’autentica interpretazione del Vangelo, garantita dal Magistero sotto la guida di Pietro (Papa) (vedi nel sito) - e continuamente moltiplicandosi nella storia per sempre nuove interpretazioni (e riduzioni) della salvezza operata da Cristo mediante la Chiesa, c’è anche la sedicente “Chiesa di Gesù e dei Santi degli ultimi giorni”, detti normalmente dei Mormoni, nata negli USA nel 1830.

I Mormoni sono oggi oltre 15 milioni, in 150 nazioni del mondo (il 43% sono negli USA) e in forte espansione missionaria. Anche in Italia sono passati dai 1431 membri del 1970 ai 24.732 del 2010 (di cui il 47% maschi e il 53% femmine). È una delle più opulente organizzazioni religiose nel mondo, ma ciò è dato anche dal fatto che tutti gli aderenti versano un decimo del loro guadagno alla comunità, per un totale di ben 10 miliardi di $ l’anno.

Ora stanno costruendo a Roma (zona nord, Settebagni), centro della Cattolicità, dove contano 2000 aderenti, un faraonico loro tempio, che sarà il più grande tempio mormone d’Europa. L’aspetto è quello di una astronave, su una superficie di mq 3.800 ed è articolato su tre piani, con una navata di m. 50 e una guglia di m. 43. L’area ospiterà anche il Centro visitatori, la Biblioteca genealogica (per rintracciare gli antenati eventualmente da battezzare, secondo la loro credenza) e una Foresteria di 15 appartamenti e 22 camere quadruple. L’ingente costo dell’opera è totalmente a loro carico.

Le fede cristiana dei Mormoni è notevolmente deformata e il culto è abissalmente lontano da quello voluto da Cristo (Sacramenti, sacerdozio, liturgia); risente tra l’altro non poco dei riti “massonici”. Ma, sia pur nella deformazione protestante, possiamo vedere come la loro forte espansione missionaria, anche tra i giovani di oggi, non sia data da un annacquamento del Vangelo - come troppo spesso si pensa di fare in molte catechesi e gruppi cattolici (come se il dire chiaramente la legge morale dovesse provocare sempre un allontanamento dei giovani) - ma al contrario in una radicalità evangelica, che solo agli occhi del relativismo/lassismo contemporaneo può sembrare fondamentalista o fanatica, ma che in realtà ha alcuni punti squisitamente evangelici. Il Matrimonio è assolutamente unico e indissolubile, come vuole Gesù. Anche i giovani vivono con decisione la castità prematrimoniale e nella totale purezza, lontani dalla pornografia come da ogni droga (anche fumo e alcol), così come pure da ogni lassismo o malizia anche nel vestire.

 

 

10.07.2014

Mondo arabo (musulmano) … e Occidente (sempre meno cristiano)!

La concezione del mondo che caratterizza l’Islam è fondamentalmente questa: esistono i paesi musulmani e quelli che devono essere invasi per renderli tali [v. nel sito il documento di Fede & cultura “Crociate, Islam e Cristianesimo” o il Dossier “Le Crociate”].

Per il Corano il mondo si divide dunque in due parti: quella già sottomessa a Dio (muslim, cioè i musulmani),  cioè il “territorio della sottomissione” (dar al-Islam), e quella degli “infedeli” (kafir) e della “guerra” (dar al-harb). Esistono quindi i Paesi musulmani e quelli che lo devono diventare! Questo non significa che il Corano insegni la “conversione forzata” all’Islam, anzi per sé la esclude (sura II,256); ma certamente insegna la “guerra santa” (jihad), cioè il combattimento contro gli infedeli (II,190-193.244), la loro umiliazione, il sottometterli al tributo (IX,29;VIII,39), persino uccidendo gli idolatri e i non credenti. Come mettere allora insieme l’obbligo di estendere l’Islam al mondo intero anche con la guerra, senza obbligare esplicitamente i sudditi a convertirsi alla religione musulmana? Si tratta di invadere il mondo intero instaurando ovunque un potere islamico. I singoli uomini, se non vogliono convertirsi all’Islam, potrebbero essere uccisi o indotti ad espatriare, altrimenti sottomettersi al potere islamico pagando tasse onerose e rinunciando a loro diritti civili.

Maometto in persona conquistò infatti militarmente all’Islam gran parte dell’Arabia e dei territori limitrofi. Il suo successore (il califfo Abu Bakr) spinse già le conquiste militari dell’Islam verso l’Iraq e la Palestina, cioè già in territori cristiano-bizantini. Il califfo Omar conquistò la Persia, l’Egitto e nel 638 occupò la stessa Gerusalemme (v. la moschea a lui dedicata e tuttora esistente, proprio sulla spianata del tempio). Nel 656, a soli 24 anni dalla morte di Maometto, sono diventati territori musulmani la Persia, le propaggini dell’India, la Mesopotamia, l’Armenia, l’Anatolia, la Siria, l’Egitto, l’attuale Libia e la Tunisia. Nel 674 i musulmani assediarono Costantinopoli e nel 700 avevano già conquistato tutta l’Africa settentrionale (da 6 secoli abitata da importanti comunità cristiane, che furono completamente distrutte e che mai più rinacquero). Attaccarono quindi l’Europa sia da Oriente che da Occidente. Superarono lo stretto di Gibilterra e occuparono la Spagna (resa califfato indipendente di Cordoba) per ben 7 secoli. Il tentativo di oltrepassare i Pirenei, con l’intento di occupare anche la Francia, venne respinto nel 732/733 da Carlo Martello. Ad oriente gli attacchi musulmani contro l’Europa furono più minacciosi e penetranti: nel 1453 conquistarono Costantinopoli e si spinsero fin oltre i Balcani, ma la sconfitta subita nella battaglia navale di Lepanto (7.10.1571) - dove le flotte cristiane  sperimentarono un particolare aiuto della Madonna, Regina del S. Rosario (così che tuttora si celebra questa memoria mariana proprio in tale data) - impedì l’occupazione militare musulmana dell’Europa. Ugualmente avvenne con la battaglia di Vienna del 1683, che respinse l’avanzata dei musulmani nel centro Europa. La Turchia, tuttora musulmana, è rimasta invece califfato fino al 3.03.1924 quando il presidente Ataturk creò ufficialmente uno Stato laico.

Nel terzo millennio

Non possiamo anzitutto scordare che l’attuale nuovo Millennio sia iniziato con l’attacco terroristico più grande e catastrofico di tutti i tempi: quello dell’11.09.2001, condotto dal terrorismo islamico, con l’uso di aerei civili utilizzati come imprevedibili e catastrofiche bombe, lanciati direttamente contro i centri di potere (economico, militare e doveva essere anche politico) nel cuore stesso degli USA (le Twin Towers a New York e il Pentagono a Washington, ma molto probabilmente doveva essere colpita la stessa Casa Bianca).

Non possiamo certo affermare che tutto il mondo musulmano si senta in guerra contro l’Occidente cristiano; anche se sarebbe opportuno che le frange estremiste che vogliono questo (e cercano di attuarlo con ogni mezzo, anche terroristico) fossero apertamente condannate dagli altri musulmani. Non possiamo poi pensare che il mondo islamico sia omogeneo; anzi, più che mai ora vediamo come in tutto il Medio Oriente la lotta interna all’islam, specie tra sunniti e sciiti, sia aspra e violenta.

La posizione della Chiesa, specie attraverso il Magistero e i gesti profetici (come gli incontri inter-religiosi di Assisi) voluti da Giovanni Paolo II, ha voluto in ogni modo scongiurare il pericolo che la lotta di un certo mondo arabo musulmano contro l’Occidente cristiano, diventasse una questione di lotta tra le religioni, che invece venivano chiamate a dialogare ed essere fermento di pace per il mondo.

La risposta militare degli USA, con tanto di guerre in Afghanistan e Irak, pare si sia conclusa oggigiorno con un umiliante anche se mascherato “tutti a casa”, lasciando quei Paesi in condizioni peggiori e assai più pericolosi di prima. L recentissima creazione di un “califfato” tra Irak e Siria la dice lunga! Intanto in Irak e in tutto il Medio Oriente i cristiani sono praticamente in via di estinzione, o perché uccisi o perché costretti praticamente all’esilio. Stesso destino per i cristiani dei Paesi africani sotto il dominio musulmano.

In questi ultimi anni, le cosiddette “primavere arabe” - che molti poteri occidentali si sono illusi fossero l’occasione per far transitare quei Paesi musulmani nord-africani in democrazie moderne (e quindi facilmente penetrabili dall’economia occidentale) - si sono risolte o in forme di potere fondamentalista islamico o in anarchie dove si scontrano violentemente tra loro tribù ed etnie presenti sul territorio (come la Libia ampiamente testimonia).

Le grandi e terribili ondate di migranti (e di morti!) che fuggono da quei Paesi e cercano (con spese esorbitanti e a rischio concreto di perdere la vita) di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa, sono una tragica conseguenza di queste tensioni politiche o guerre, oltre che per la miseria di intere popolazioni.

Nello stesso tempo l’Europa si trova sempre più abitata da decine di milioni di musulmani, la cui coesistenza con la cultura europea (ora nichilista ma comunque con radici cristiane) pone non pochi problemi di difficile se non impossibile soluzione, neppure dal preteso relativismo, che invece peggiora la situazione (per i musulmani il nostro relativismo morale è di scandalo e li conferma nella certezza del vuoto se non della ‘diabolicità’ della cultura occidentale). Basti pensare che nel Regno Unito si auspica addirittura un diritto civile-penale apposito per loro (ma come costruire una società con due Diritti diversi?). Del resto anche solo la loro concezione del matrimonio (poligamo per l’uomo), dell’alimentazione (ad esempio il rifiuto dell’alcool e della carne suina o il digiuno del Ramadan), della festività (il venerdì), del mondo della sanità (le donne musulmane si rifiutano ad esempio di farsi visitare da ginecologi maschi), pongono non pochi problemi di convivenza.

Intanto il grande potere economico arabo-musulmano si impone sempre più su un’economia europea in crisi ormai endemica.

Ed ecco qualche caso significativo di avanzata, anche economica, arabo-musulmana in Europa.

Il caso (già anni fa) della moschea di Roma

A Roma, centro della cristianità e sede episcopale del successore di S. Pietro (Papa), è stata costruita la più grande moschea d’Europa. Fu pensata già nel 1966, non perché allora ci fossero molti musulmani in città, tanto meno per una moschea di quelle immense proporzioni, ma fu semplicemente voluta dal Re Feisal dell’Arabia Saudita (già custode delle moschee di Medina e La Mecca) in occasione di una sua visita a Roma, che finanziò poi tutta la costruzione. Doveva essere la moschea più grande d’Europa, appunto perché al centro della cristianità, con un minareto che superasse orgogliosamente in altezza la cupola di S. Pietro (tale altezza del minareto fu proibita, come pure che ci fossero installati gli usuali altoparlanti per il richiamo sonoro pubblico alla preghiera e al Corano). Il progetto fu dell’architetto italiano Paolo Portoghesi. Il terreno fu “regalato” dal Comune di Roma nel 1974. Tutte le spese furono appunto sostenute dall’Arabia Saudita (dove si rischia il carcere anche solo se si viene trovati a leggere il Vangelo!). La prima pietra fu posta nel 1984, alla presenza del Presidente della Repubblica Pertini; e in quella circostanza le autorità musulmane dissero abbastanza esplicitamente che essa significava un passo decisivo per l’avanzata musulmana in Europa. Fu infine inaugurata il 21.06.1995. E’ stata la moschea più grande d’Europa  fino al 27.09.2012, quando fu costruita quella ancor più grande di Strasburgo, città sede del parlamento Europeo, proprio un anno dopo gli attacchi terroristici agli USA.

Notizie attuali

La grande Arena “Monumental” di Barcellona, che fino al 2012 ha visto le famose corride (oggi proibite), un edificio storico che può contenere 40.000 persone, molto probabilmente andrà in mano ai musulmani, che ne faranno una maxi-moschea. Il Comune si mostra contrario; ma l’emiro del Qatar ho già offerto 2,2 miliardi di € allo scopo. Sarà difficile resistergli …

Persino il calcio europeo è sempre più in mano agli arabi. Non solo sponsor sulle magliette dei calciatori, ma intere squadre di calcio vengono comprate dagli arabi. Del resto il grande calcio mostra sempre più di essere un enorme business commerciale. Il Paris Saint-Germain è così andato in mano allo sceicco Nasser Al-Khelaifi; e il glorioso Real Madrid viene sponsorizzato da potenti sceicchi arabi a suon di petrodollari. Solo una questione economica? Sembrerebbe di no, visto che proprio il Real Madrid, per non urtarli - ufficialmente per rispettare la loro fede musulmana - hanno dovuto intanto persino togliere la Croce dal loro stemma (segno di cui peraltro andava fiera la cattolicissima Spagna, visto che tale insegna fu concessa dalla Chiesa al re Alfonso XIII).

Ora persino la nostra compagnia di bandiera Alitalia è andata in mano al 49% agli Emiri della compagnia araba Etihad.

Tutto ciò mentre il quadro mondiale dell’economia ha vissuto e sta vivendo trasformazioni epocali (il che in genere produce guerre!) - con un Occidente in perenne crisi e un Oriente (Cina, India) in incredibile espansione (tanto da comprare persino il debito di Paesi occidentali, non solo d’Europa ma degli stessi USA) – e un Medio Oriente che diventa sempre più incandescente, e potrebbe trascinare il mondo intero verso una guerra che non è esagerato a questo punto pensare apocalittica!

 

 

8.06.2014

Divorzio breve …. ma a questo punto perché lo Stato si occupa ancora di matrimonio?

L’introduzione del <divorzio> in Italia (1°.12.1970) ha provocato lo tsunami della facilità con cui contrarre e sciogliere il matrimonio civile. Anche il tentativo di abrogarlo col Referendum del 1974 fallì. La voce profetica del Magistero della Chiesa, che preannunciava come ciò avrebbe causato una spinta alla distruzione del matrimonio, non fu ascoltata, purtroppo anche da molti Cattolici!

Molti infatti, anche Cattolici, si sono fatti catturare dentro la menzogna che si trattava di legalizzare matrimoni comunque distrutti e che non si poteva comunque imporre a tutti un valore come quello dell’indissolubilità (che invece è anche un valore naturale, civile e sociale), secondo il classico equivoco “io la penso così ma non posso obbligare tutti a fare così”, equivoco che impedirebbe di fatto qualsiasi legge (ogni legge infatti è fatta apposta per obbligare a rispettare un valore proprio chi altrimenti lo distruggerebbe … infatti non diciamo che “io sono contro il furto, ma se uno la pensa diversamente è libero di rubare”; se poi qualcuno dicesse che invece il matrimonio e la famiglia sono solo un fatto privato, allora non si capirebbe perché lo Stato debba fare leggi sulla famiglia e il matrimonio).

La distruzione della famiglia è ora sotto gli occhi di tutti, anche in Italia. Tale crisi nasce soprattutto dalla distruzione delle coscienze (perdita della fede e del senso morale, amore ridotto a sentimento passeggero, sessualità non più governata, individualismo esasperato, persino puro egoismo), ma ha avuto una forte spinta anche dalla legge sul divorzio, come pure dalle gravi omissioni statali nel sostenerla, anche economicamente.

Leggiamo solo questi dati: nel 1995 i matrimoni furono 290.000, le separazioni 52.000, i divorzi 27.000; nel 2011 i matrimoni furono 204.000, le separazioni 89.000, i divorzi 54.000.

Ed eccoci all’attualità parlamentare … perché arriva un altro colpo alla famiglia, un’altra spinta alla leggerezza nel contrarre e disfare un matrimonio: il “divorzio breve”. Per divorziare non si devono più aspettare 3 anni, ma solo 12 mesi per la separazione giudiziale e 6 mesi per quella consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Insomma, ci si può sposare e già divorziare dopo 6 mesi, basta chiederlo.

A questo punto viene persino da chiedersi perché lo Stato Italiano stia ancora a legiferare sul matrimonio, quando tale “contratto pubblico” (in quanto ha una valenza sociale) può avere valore solo per 6 mesi e quando è più conveniente (anche economicamente e fiscalmente) essere “single” o conviventi? E perché le politiche (in genere di sinistra) si danno tanto da fare in Occidente per ammettere legami giuridici a “coppie di fatto” o si considera così urgente legiferare su matrimoni omosessuali?

Qualche giurista, anche cattolico, si pone addirittura la domanda se valga ancora la pena mantenere il matrimonio “concordatario” (che riconosce valore anche civile al matrimonio cristiano), visto che il Sacramento è indissolubile e con determinate caratteristiche volute da Dio (le parole di Gesù al riguardo sono inequivocabili e immutabili, cfr. Mt 19,5-6), mentre quello civile è di fatto diventato una farsa, persino sconveniente.

30.05.2014

I Cattolici sono cresciuti di numero … dove?

Secondo l’Annuario Cattolico 2014, dal 2005 al 2012 i Cattolici nel mondo sono numericamente cresciuti del 10,2% (nel 2012 erano 1 miliardo e 229 milioni, il 17,5% della popolazione mondiale), con punte massime in Africa (+ 29%) e minime in Europa (+2%).

Nello stesso periodo, i sacerdoti cattolici sono aumentati in media del 2% (+3,6% diocesani; -1,4 di ordini religiosi), raggiungendo nel 2012 i 414.313, con un incremento del 24% in Africa, del 20% in Asia, del 1,6% in America, dello 0,2% in Oceania e invece con un calo del 6% in Europa. 

Nello stesso periodo (2005/2012) anche i Seminaristi sono cresciuti del 17,6% in Africa, del 18% in Asia, del 14,2% in Oceania; mentre sono calati in America (-2,8%) e soprattutto in Europa (-13,2%)

Anche questo è indice che la Chiesa cresce in Asia e in Africa, mentre la crisi di fede ha invaso soprattutto l’Europa, che fu cristiana per 2 millenni e fino al secolo scorso portò la fede cristiana in tutto il mondo, al prezzo anche di enormi sofferenze e di migliaia di martiri cristiani.

 

 

13.05.2014

Straordinari eventi di fede …. e altri segni (diabolici?)

Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni (2017) affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità”: così si espresse Papa Benedetto XVI al termine dell’omelia tenuta a Fatima il 13.05.2010, 93° anniversario della prima apparizione della Madonna (v. Dossier). Ma di tale “trionfo” aveva parlato la Madonna ai tre pastorelli nell’apparizione del 13.07.1917, con queste precise parole: “ … molti buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire: varie nazioni saranno annientate. Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà!”!

Qualche giorno dopo, l’11.06.2010, nell’omelia della S. Messa in piazza S. Pietro a Roma a conclusione dell’Anno sacerdotale - che vide tante grazie speciali ma anche un inaudito proliferare di scandali proprio da parte di sacerdoti (almeno stando alle accuse, v. Dossier pedofilia) - Papa Benedetto pronunciò poi queste parole: “Nell’Anno Sacerdotale che abbiamo celebrato, ci siamo lasciati guidare per comprendere nuovamente la grandezza e la bellezza del ministero sacerdotale […] ma c’era da aspettarsi che al «nemico» questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo. E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti”! Dunque: un evidente riferimento a Satana, nella consapevolezza di una particolare lotta tra la Donna (Maria SS.ma) e il Drago (cfr. Ap 12).

In questo tempo – anche se il cristianesimo è sempre stato la religione più perseguitata nella storia e nel XX secolo ha conosciuto addirittura 40 milioni di martiri! - noi vediamo che gli attacchi e le violenze anche fisiche contro i cristiani continuano a crescere in molti Paesi in modo spaventoso (ad esempio in alcuni Paesi africani, ma anche asiatici), così da provocare ogni anno nel mondo più di 100.000 martiri (105.000 nel 2013)! Oppure in molti Paesi, ad esempio del medio Oriente, i cristiani sono costretti ad emigrare; in altri Paesi (ad esempio in molti Paesi islamici) se non si fanno musulmani sono uccisi oppure devono emigrare.

Là dove la persecuzione non è fisica e palese (ad esempio in quasi tutti i Paesi europei) l’attacco contro la fede cristiana assume i connotati altrettanto violenti dell’emarginazione culturale e e persino legale (parlare e agire da cristiani può diventare sempre più un reato), perché col pretesto della tolleranza e della non discriminazione di altre fedi, culture, opinioni, i cristiani vengono continuamente discriminati, emarginati e persino denunciati e incarcerati se non si adeguano al relativismo dominante!

Sappiamo pure di quanti attacchi, dal mondo e dall’interno stesso della Chiesa, è stato fatto oggetto il Pontificato di Benedetto XVI. Così, nonostante l’immenso bene fatto in 8 anni alla Chiesa e al mondo, Benedetto XVI è giunto - certo liberamente, ma non certo solo per calo di forze fisiche tanto meno mentali (che sono ancora superlative) - alla storica ed eccezionale decisione di “rinunciare al Pontificato”, annunciata al mondo l’11.02.2013 (memoria di N.S. di Lourdes), e in questi termini senza precedenti nella storia della Chiesa. Così, all’interno del Vaticano convivono da oltre un anno, e con viva fraternità e spirituale reciproco aiuto, due Pontefici: uno “emerito” ed uno “regnante”. Questo è la prima volta che succede nella storia!

La prima volta poi che i due Pontefici hanno partecipato insieme ad un momento pubblico di preghiera (sia pur all’interno delle mura vaticane, ma con altre persone e con filmati resi pubblici) è stato il 5.07.2013, in occasione dell’inaugurazione della solenne e grande statua dell’Arcangelo S. Michele, che combatte il drago (Satana), voluta già da Papa Benedetto e posta all’ingresso dei giardini vaticani. Queste comunque le parole dette da Papa Francesco in quella circostanza (e sappiamo quanto Papa Francesco sia devoto alla Madonna, ma anche quanto spesso parli del diavolo): “Nei Giardini Vaticani ci sono diverse opere artistiche; questa, che oggi si aggiunge, assume però un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime. Infatti non è solo un’opera celebrativa, ma un invito alla riflessione e alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno della fede. Michele – che significa: “Chi è come Dio?” – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo. Anche se il diavolo tenta sempre di scalfire il volto dell’Arcangelo e il volto dell’uomo, Dio è più forte; è sua la vittoria e la sua salvezza è offerta ad ogni uomo […] Nel consacrare lo Stato Città del Vaticano a San Michele Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal Maligno e che lo getti fuori. E aggiunse: “Cari fratelli e sorelle, noi consacriamo lo Stato Città del Vaticano anche a San Giuseppe (n.d.r.: già Patrono della Chiesa universale), il custode di Gesù, il custode della Santa Famiglia. La sua presenza ci renda ancora più forti e coraggiosi nel fare spazio a Dio nella nostra vita per vincere sempre il male con il bene. A Lui chiediamo che ci custodisca, si prenda cura di noi, perché la vita della Grazia cresca ogni giorno di più in ciascuno di noi” [tra l’altro, dal 1°.05.2013 il Papa ha stabilito che nella Santa Messa (anche nelle Preghiere Eucaristiche II, III e IV - non solo nella I Canone Romano, in cui l’aveva già inserito S. Giovanni XXIII) ci sia menzione di S. Giuseppe].

Il giorno 27.04.2014 (Domenica della Divina Misericordia) abbiamo poi visto un evento di grazia inaudito: due Papi degli ultimi tempi proclamati Santi (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II), con due Papi viventi e concelebranti la S. Messa. Un evento mai successo nella storia del cristianesimo!

 

Questi i fatti, evidenti e storici. Ora accenniamo ad altri fatti, di difficile interpretazione … comunque troppi per essere facilmente catalogati solo come eventi naturali e casuali; … e sono inquietanti! Forse bisogna farci caso [quando la Madonna apparve (singhiozzante) a La Salette il 19.09.1846, ricordò ai due veggenti (Melania e Maximin) come l'anno prima le patate erano marcite – sottolineò: come conseguenza della disobbedienza a Dio (ad esempio, perché i contadini lavoravano anche la domenica) - e disse: “Non ci avete fatto caso”!].

La sera del giorno della “rinuncia” al Pontificato da parte di Benedetto XVI, appunto l’11.02.2013 e 155° anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes, un fulmine ha colpito proprio la cupola di S. Pietro, sotto gli obiettivi dei media di tutto il mondo, presenti in piazza S. Pietro per quell’evento storico.

Lievi ma non inconsistenti scosse di terremoto hanno colpito Castel Gandolfo e i Castelli Romani, proprio nei giorni successivi al soggiorno provvisorio del Papa emerito nella residenza estiva dei Papi e del primo incontro là dei due Papi.

Nell’arco di pochi mesi, per ben due volte, il 25.11.2012 e il 18.06.2013, Lourdes è stata colpita da due tremende alluvioni e il fiume Gave ha sommerso il Santuario e la stessa grotta delle apparizioni (Massabielle); cosa mai successa dal tempo delle apparizioni mariane.

Dopo la grande Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro (22-28.07.2013), più volte migliaia di fulmini hanno colpito la città e in particolare il Corcovado, e il 14.01.2014 uno di essi ha distrutto un dito della mano destra dell’immensa statua del Redentore che vi si erge e che domina tutta la baia di Rio.

All’Angelus di domenica 26.01.2014, la “colomba della pace” liberata dal Papa e da due ragazzi dalla finestra del Palazzo Apostolico è stata immediatamente attaccata e uccisa da un corvo e da un gabbiano (ricordiamo poi il gabbiamo fermo sul comignolo della Cappella Sistina al momento del Conclave e ripreso dalle televisioni di tutto i mondo?)

La vigilia della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II (il 26.04.2014), la corona che era sul capo della statua della Madonnina di Civitavecchia (quella che più volte nel 1995 lacrimò sangue! e non abbiamo ancora capito perché!) è caduta e ha rotto la mano della stessa, che reggeva una corona d’oro del Rosario, donatale da Giovanni Paolo II. Purtroppo, nello stesso giorno, un’immensa Croce dedicata a Giovanni Paolo II in Val Camonica è crollata e ha ucciso un giovane (che tra l’altro viveva in via Giovanni XXIII).

 

 

2.05.2014

Cristiano-fobia … anche in libreria

Non è esagerato usare questo termine - cristianofobia - anche in un Paese come il nostro, che pure è al centro della Cattolicità e anagraficamente conta come cattolico il 96% della sua popolazione.

Di fatto ormai anche un ragazzino si accorge ben presto che è preso in giro e perfino discriminato se prega, va alla Messa e si Confessa, o se cerca di vivere la morale cristiana, ad esempio anche nella vita sessuale e affettiva.

Sono poi decenni che pubblicazioni, film, canzoni, barzellette, pubblicità e quant’altro pongono senza problemi in “ridicolo” la fede cristiana, così che spesso anche i giovani che sono cresciuti nella fede - e persino quei pochi che continuano ad essere pure praticanti dopo la Cresima - si vergognano di esserlo e lo nascondono in pubblico (più fieri della propria fede cristiana sono invece quei giovani che si sono convertiti a Cristo e fanno una forte esperienza di Lui).

Anche la maggior parte degli insegnanti (e persino dei testi scolastici, per non parlare delle nuove ideologie, come ad esempio quella del gender, che si stanno imponendo violentemente nelle scuole) usa della propria professione per esercitare una violenza culturale nei confronti dei propri studenti (e persino contro il volere delle loro famiglie), con continui attacchi contro la Chiesa, la sua storia, la fede e la morale cattolica  [mentre l’<ora di religione> è da sempre emarginata, bistrattata e infine resa facoltativa].

Anche nelle librerie pubbliche, al di là cioè di quelle “dedicate” (cioè ghettizzate) cattoliche, è difficile trovare volumi di autentica formazione cristiana; semmai hanno forte pubblicità le continue pubblicazioni contro la Chiesa, la sua storia, i suoi presunti o reali scandali, e persino l’autenticità dei Vangeli, ecc. (pubblicazioni che assai spesso manifestano pure una notevole ignoranza pari ai propri pregiudizi). Se il settore “religione” va talora crescendo nelle grandi librerie, esso riguarda di fatto psicologie, religioni orientali, pubblicazioni new-age, next-age e poi appunto libri anticattolici.

Ora c’è di più: in grandi librerie (ad esempio, a Milano, la più grande libreria Feltrinelli o quella della Stazione Centrale, ma il fenomeno si va estendendo) si vanno allestendo interi settori intitolati Anticlericalismo, dove sotto questo nome si mettono appunto in risalto quei testi anticristiani e anticattolici.

Possiamo chiederci cosa succederebbe se in tali librerie ci fosse un settore “anti-islamico”, “anti-semita”, “anti-omosessuali”?! Chi sono allora oggi i discriminati? Quali sono le vere “fobie”?

 

 

17.04.2014

Ecco cosa accade quando pensiamo che i “figli” siano cose da “fare” o da “scartare”

E’ purtroppo ormai molto tempo che si è passati dal dire “procreare” un figlio (i genitori pro-creano il corpo mentre Dio crea l’anima, che non deriva certo dai genitori), all’“avere un figlio” (è un dono, da Dio e dal coniuge) fino all’attuale banalissimo “fare un figlio”, come se fosse un oggetto.

Ormai ci si crede “padroni” assoluti della vita, del proprio corpo, di quello altrui, del figlio. E’ nato così il presunto “diritto al figlio” (senza contare assolutamente i “diritti del figlio”) e persino il “diritto di ucciderlo” (l’aborto come “diritto” della donna).

E la scienza ci offre sempre più tutte le opportunità! Per chi non vuole il figlio, una volta falliti tutti i mezzi contraccettivi e il figlio c’è già, ecco l’aborto sicuro e a spese dello Stato (anche dopo mesi dal concepimento), ma ora anche l’aborto-fai-da-te [pillola del 1° e quella del 5° giorno (EllaOne) dal rapporto sessuale, cioè dal concepimento].

Per chi invece vuole un figlio a tutti i costi (guai a pensare ad adozioni?! magari anche di bambini già condannati a morte dalla loro mamma - lo Stato garantisce infatti pure che il figlio possa essere partorito in segreto e poi adottato), c’è la fecondazione artificiale; e se non bastano i genitori effettivi, se ne prendono in prestito (sperma da chissà chi? ovulo da chissà chi? e uteri in affitto). In molte nazioni (Belgio, Olanda, Danimarca …) esistono veri e propri cataloghi (in Ucraina persino on-line, con tanto di foto dei “donatori” dei gameti) per scegliere “quale” figlio comprare, con quali occhi, capelli, qualità fisiche e psichiche.

Ma come sappiamo il diavolo - che Gesù chiama non a caso “omicida fin dall’inizio”, “padre della menzogna”, “principe di questo mondo”; e che il popolo dice anche che “fa le pentole ma non i coperchi” - passa spesso da essere seduttore ad accusatore: dopo aver confuso le carte, talora persino si diverte a smascherarle (tanto gli uomini sono ugualmente stupidi e non se ne accorgono).

Esempi di questi giorni, in Italia: una coppia di gemelli sta crescendo nel grembo di una donna ma si scopre che c’è stato un errore di laboratorio e che non sono figli di lei e del coniuge (il loro vero figlio è stato immesso e poi ucciso in un altro grembo – e in Italia non c’è ancor l’eterologa! che la Corte Costituzionale ha invece appena ammesso, v. News sotto); e una giovane donna muore d’infarto dopo aver assunto la Ru486.

Qualche dato statistico italiano (nel solo 2011): 109.538 aborti legali (+ presumibilmente 15.000 aborti clandestini), di cui 7.432 con la pillola RU486. Di altre pillole abortive (pillola del giorno dopo e pillola del 5° giorno) si sono vendute 380.000 scatole, che fanno presumere almeno 70.000 aborti (che sfuggono alle statistiche ufficiali).

Le donne morte nel mondo dopo aver assunto la Ru486 sono decine (più di 60 nel 2011), una mortalità (della madre, perché il figlio muore sempre!) 10 volte superiore a quella degli aborti chirurgici.

 

 

11.04.2014

Politici: vanno dal Papa … ma sono contro quello che insegna

… e potere giudiziario che si sostituisce a quello legislativo

Come vediamo, dato anche l’enorme entusiasmo e consenso che Papa Francesco sta suscitando nelle folle, anche in molti non-cattolici, non solo i mass-media ne parlano continuamente, assai spesso sviandone o riducendone il messaggio, ma anche molti Vip nazionali e internazionali amano andare in udienza dal Papa e farsi fotografare con lui. Lo fanno anche molti politici italiani. Il 27 marzo si sono persino recati in massa alla sua S. Messa delle ore 7.00 (e il Papa nell’omelia non li nomina neppure, ma li sferza parlando della corruzione).

Il Papa parla del diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale (leggi), del diritto del figlio ad avere un papà e una mamma, come pure del tentativo “dittatoriale” di manipolare l’educazione trasformando le scuole in campi di rieducazione al pensiero unico obbligatorio (leggi).

Ma in un giorno solo (9 aprile), ad esempio, la Camera dei Deputati discute di divorzio-express (a 1 anno o 9 mesi dal Matrimonio) e di legalizzazione delle droghe cosiddette leggere; e al Senato avanza speditamente la legge sull’omofobia (che comporta il divieto assoluto di dissentire dalla trionfante ideologia del gender) e di diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Se poi guardiamo al potere giudiziario (che da anni tenta di sostituirsi a quello legislativo - l’unico votato dai cittadini - ed esecutivo, cioè non occupandosi di far rispettare le leggi, ma di trasformarle e imporle a piacimento), nello stesso giorno (9 aprile) la Corte costituzionale demolisce quasi del tutto la legge 40 (approvata dal Parlamento dopo una pluriennale discussione e dopo che è fallito il tentativo di abolirla mediante un Referendum popolare), in quanto, dopo aver già eliminato il divieto di crioconservazione e reso possibile la selezione genetica degli embrioni (e relativa uccisione di altri), ora dichiara illegittime le norme che vietavano la fecondazione eterologa, cioè aprendo alla possibilità che la procreazione artificiale sia ad opera di un padre-donatore sconosciuto, ma anche di una madre-donatrice sconosciuta e persino ad un utero in affitto offerto da un’altra donna. Il tutto secondo “presunti diritti dei genitori” – visto che il figlio si considera allora una cosa da comprare o distruggere a piacimento – contro il “diritto del figlio” di conoscere i propri veri genitori (oltre ai pericoli per la sua salute derivanti da patrimoni genetici sconosciuti).

 

 

27.03.2014

Cosa ha detto Papa Francesco al Presidente U.S.A.

Così il Comunicato ufficiale della Sala Stampa Vaticana:

Stamani, giovedì 27 marzo 2014, S.E. il Sig. Barack H. Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre Francesco e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da S.E. Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte.

Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all’obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo.

Dunque, contrariamente a quanto il Presidente USA si attendeva (“la comune preoccupazione per i poveri”, aveva detto in un’intervista al Corriere della sera il giorno precedente), il Papa ha anzitutto riaffermato il diritto dei cattolici statunitensi alla libertà religiosa e all’obiezione di coscienza, con chiaro riferimento al controverso punto della riforma sanitaria di Obama che vuole obbligare anche le strutture sanitarie cattoliche a prevedere assicurazioni per l’aborto e la contraccezione.

 

 

24.03.2014

Dal Presidente C.E.I. parole chiare sulla nuova ideologia che vuole imporsi anche nelle scuole

Dalla Prolusione del Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, al Consiglio permanente della C.E.I.:

“Le ideologie deformano la comprensione che la ragione e il cuore hanno della realtà; facendo di un’idea particolare un assoluto, piegano forzosamente ogni principio, cosicché esso fatica ad essere riconosciuto come  un valore. Ne abbiamo un chiaro esempio in Occidente dove – se in decenni passati si poteva parlare di tramonto delle ideologie – oggi dobbiamo riconoscerne il ritorno, magari sotto vesti diverse, ma con la medesima logica e arroganza. Tra gli altri, un segno sta nel fatto che l’obiezione di coscienza è ormai sul banco europeo degli imputati: non è più un diritto dell’uomo? E l’Europa dà al mondo un esempio di comunità di Popoli, ciascuno con un proprio volto e storia? E perché accade che in Europa alcune serie  “raccomandazioni” sono tranquillamente disattese, mentre altre – non senza ideologismo – vengono assunte come vincoli obbliganti?

L’occidente non è più il centro del mondo! E il Sud della Terra preme alla tavola della dignità e della giustizia. Altri continenti e culture ne apprezzano tecnologia e benessere, ma guardano all’occidente con sospetto e fastidio per quella specie di neocolonialismo culturale, che  vuole imporre con mezzi spesso ricattatori: finanziamenti in cambio di leggi immorali, contrari alle identità di popoli e nazioni che vogliono mantenere le proprie radici. […] Se l’occidente vuole corrompere l’umanesimo, sarà l’umanesimo che si allontanerà dall’occidente e troverà – come già succede – altri lidi meno ideologici e più sensati. Il Vangelo è per tutti ma non è incatenato a nessuno, è storico e metastorico. L’erosione sistematica dell’impianto culturale umanistico, usando come grimaldello l’impazzimento dell’individuo con le sue pretese solipsiste, è una espressione triste di quella miseria morale e spirituale di cui parla il Santo Padre. Chiudere gli occhi sarebbe far finta di non vedere, come fece il levita sulla via di Gerico […]

È una visione iperindividualista all’origine dei mali del mondo, tanto all’interno delle famiglie quanto nell’economia, nella finanza e nella politica. Ma il sentire profondo del nostro popolo è diverso. Come Pastori, che hanno la grazia di vivere con la gente, ne conosciamo l’impegno nei doveri quotidiani, il senso profondo della famiglia, la solidarietà nelle relazioni, l’autentico eroismo nella dedizione ai malati e agli anziani, la passione responsabile nell’educazione dei figli. È questa rete virtuosa che sostiene il Paese e la speranza nel futuro. La ripresa, giustamente invocata, sarà un’illusione senza una rinascita morale e spirituale; e ciò sarebbe tanto più grave perché la dura lezione della crisi sarebbe stata vana, pagata soprattutto dai deboli […]

La preparazione alla grande Assise del Sinodo sulla Famiglia, che si celebrerà in due fasi nel 2014 e nel 2015, nonché il recente Concistoro sul medesimo tema, hanno provvidenzialmente riposto l’attenzione su questa realtà tanto “disprezzata e maltrattata”, come ha detto il Papa: commenterei, “disprezzata” sul piano culturale e “maltratta” sul piano politico. Colpisce che la famiglia sia non di rado rappresentata come un capro espiatorio, quasi l’origine dei mali del nostro tempo, anziché il presidio universale di un’umanità migliore e la garanzia di continuità sociale. Non sono le buone leggi che garantiscono la buona convivenza – esse sono necessarie – ma è la famiglia, vivaio naturale di buona umanità e di società giusta. In questa logica distorta e ideologica, si innesta la recente iniziativa – variamente attribuita – di tre volumetti dal titolo “Educare alla diversità a scuola”, che sono approdati nelle scuole italiane, destinati alle scuole primarie e alle secondarie di primo e secondo grado. In teoria le tre guide hanno lo scopo di sconfiggere bullismo e discriminazione – cosa giusta –, in realtà mirano a “istillare” (è questo il termine usato) nei bambini preconcetti contro la famiglia, la genitorialità, la fede religiosa, la differenza tra padre e madre … parole dolcissime che sembrano oggi non solo fuori corso, ma persino imbarazzanti, tanto che si tende a eliminarle anche dalle carte. È la lettura ideologica del “genere” – una vera dittatura – che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni. Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei “campi di rieducazione”, di “indottrinamento”. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l’esplicita autorizzazione? I figli non sono materiale da esperimento in mano di nessuno, neppure di tecnici o di cosiddetti esperti. I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c’è autorità che tenga”.

 

 

16.03.2014

Morto il Vescovo cinese tanto perseguitato dal regime comunista

All’età di 97 anni è morto oggi in Cina mons. Giuseppe Fan Zhongliang, vescovo di Shangai, tanto amato dai fedeli e modello di cristiano, di sacerdote e di vescovo. Battezzato a 14 anni, a 20 anni entrò nella Compagnia di Gesù (Gesuiti) e a 33 anni divenne sacerdote; ma subito 4 anni dopo venne arrestato dal regime comunista cinese, insieme a molti altri sacerdoti e laici cattolici, e condannato a 20 anni di prigione e lavori forzati a Qinghai, dove rimase fino al 1978. Nel 1985 fu ordinato in segreto Vescovo ausiliare di Shanghai e nel 2000 ne divenne Vescovo ordinario.

Com’è noto, in Cina è ammessa solo una Chiesa Cattolica “patriottica”, cioè alle dirette dipendenze del Governo comunista, mentre l’autentica Chiesa Cattolica (con Vescovi nominati dal Papa e a lui legata) vive praticamente nella clandestinità. Per questo mons. Fan è stato tanto perseguitato ed ha passato oltre vent’anni in prigione e ai lavori forzati.

Attualmente l’unico vescovo di Shanghai rimane mons. Taddeo Ma Daqin, ordinato vescovo nel luglio 2012 con l’approvazione del Papa; ma dal giorno della sua ordinazione, non avendo accettato di appartenere alla “Chiesa patriottica”, è costretto a vivere in isolamento;  infatti nel dicembre del 2012 il governo comunista cinese ha revocato la sua autorità episcopale, che rimane però tale per la Santa Sede (il Papa).

 

 

15.03.2014

Il tempo dei martiri

Spesso pensiamo che il tempo dei martiri, cioè di coloro che sono uccisi a motivo della loro fede cristiana, sia stato quello dei primi secoli del cristianesimo. In realtà, come ci ha ricordato più volte anche Papa Francesco, il maggior numero dei martiri è proprio nel nostro tempo!

Già il secolo scorso i cristiani uccisi in un modo o nell’altro a motivo della loro fede sono stati 40 milioni! Ricordiamo tra questi soprattutto quelli perseguitati e uccisi dal comunismo, non solo nell’est Europa, ma in Cina, in Vietnam, in Cambogia, e in Spagna (sono 10.000 i cristiani spagnoli uccisi “in odio alla fede” negli anni ’30 del secolo scorso, e centinaia di loro sono stati beatificati da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco - v. sotto News del 13.10.2013). La Madonna a Fatima (3^ parte del segreto, v. nel sito) lo aveva preannunciato, mostrando la montagna di croci, di sangue, di cristiani uccisi, salendo la quale alla fine anche il Papa sarebbe stato ucciso.

Qualche esempio attuale: in Corea del nord (dov’è da decenni è al potere un’atroce dittatura comunista) i cristiani sono perseguitati a tal punto che basta farsi trovare con un Vangelo in mano per finire in carcere; in Iran sono previste pene durissime per un cristiano che si fa trovare a pregare; in Nigeria si rischia ogni domenica di morire andando alla Messa perché sempre più di frequente viene fatta esplodere una bomba in una chiesa cattolica durante la Messa festiva; in Pakistan la famigerata “legge antiblasfemia” permette di far condannare a morte chiunque, basta che venga accusato (anche senza prove) di aver dissentito dall’Islam (ed è una facile arma usata contro i cristiani).

Non parliamo poi come in tutto il Medio-Oriente, dall’Irak alla Palestina, dalla Siria al Libano, la maggior parte dei cristiani è stata praticamente costretta a fuggire.

Ed anche in Europa occidentale la “libertà religiosa” viene sempre più minacciata, in quanto - sotto il pretesto della tolleranza, del rispetto delle altre religioni, della laicità, dell’ideologia di gender o di altri presunti diritti - viene di fatto sempre più proibito di poter professare ed annunciare la fede e la morale cristiana.

 

 

5.03.2014

Dopo l’omofobia … l’aborto-fobia

La “dittatura del relativismo” (chiara contraddizione in termini) continua la sua ascesa, specie in Europa occidentale, voluta da lobbies assai minoritarie ma potentissime, nonostante sia avversata dalla stragrande maggioranza della popolazione (v. ad esempio le ripetute manifestazioni pubbliche di milioni di persone e le altrettante raccolta di firme per petizioni contro certi progetti di legge che spingono unilateralmente e violentemente in questa direzione).

Incalzano infatti i tentativi di distruggere l’idea stessa di natura umana, di famiglia e la natalità, oggi soprattutto mediante l’ideologia di “gender” (che si impone anche nelle scuole, contro il parere degli stessi genitori, che non vengono neppure consultati), si inventano presunti “diritti”, giungendo a perseguire penalmente chi dissente, creando persino pericolosissimi “reati di opinione” degni appunto delle dittature.

Così, dopo aver racchiuso sotto il termine “omofobia” (dimenticando che le fobie sono particolari patologie psichiche, come le manie) chiunque dissenta dall’ideologia di gender, innaturale e contraria persino all’evidenza biologica, si parla già non solo di aborto come di un diritto (il diritto di uccidere il proprio figlio ancora in grembo!) ma di “aborto-fobia”, usando questo termine contro  chiunque dissenta, con relative conseguenze penali. Così in Francia si rischia fino a 2 anni di carcere e € 30.000 di sanzione per chi si dichiara antiabortista o cerchi di distogliere (non vietare, ma solo aiutare a non farlo) una donna a commettere questo crimine. Ad esempio un anziano signore, Xavier Dor, da sempre impegnato a favore della vita e contro l’aborto, si è visto costretto a pagare una multa di € 10.000 (rischiando anche un mese di galera) per aver regalato ad una donna che si preparava ad abortire un indumento per un neonato, non come polemica ma come invito a pensare bene cosa stesse per fare e disposto, come sempre avviene nei movimenti pro-life, ad aiutarla economicamente se la difficoltà ad accettare il bambino fosse stata di questo tipo.

 

 

20.02.2014

Droghe cosiddette “leggere”? Liberalizzazione?

Come sappiamo, con la solita falsa scusa che rendere “legale” un fenomeno sociale lo farebbe semplicemente uscire dal sommerso sottraendolo alla criminalità (pretesto già usato in passato per molti problemi, già per il divorzio e l’aborto, e che sempre è stato smentito dai fatti, che hanno visto invece un incremento sui due fronti, sia della legalità che dell’illegalità) ogni tanto riemergono i tentativi cosiddetti “antiproibizionisti” di rendere legale e pienamente commerciale l’uso di droghe peraltro ingannevolmente chiamate “leggere”. Basterebbe pensare alle clamorose smentite storiche degli esperimenti sociali fatti in tal senso ad esempio dall’Olanda già 20-30 anni orsono. Gli enormi interessi commerciali già conseguenti allo spaccio di tali droghe avrebbero in realtà un incremento smisurato; come pure il decadimento umano e sociale (un esempio allarmante solo sul fronte della circolazione stradale, che non è il dato più grave: il 40% degli incidenti stradali oggi dipende dall’uso di droghe leggere). Il fare uso di droga, anche quelle cosiddette “leggere” (oltre ad essere cristianamente “peccato”) è poi comunque indice di un esplicito o implicito disagio esistenziale, un voler artificialmente evadere dalla concretezza della vita, in fondo per uno scontentezza di sé o sfiducia nella vita o per l’illusione che una sovra-eccitazione di emozioni renderebbe più felice la vita, quando invece la scuota sempre di più, producendo persino conseguenti depressioni. E’ poi nota l’altissima percentuale di coloro che sono passati dalle droghe leggere a quelle più pesanti e pericolose (anche solo tra i “cocainomani abituali” il 96% rivela di aver iniziato con la “cannabis”).

Avevamo già richiamato in altre NEWS (v. 14.05.2011 e 29.09.2012) come l’uso abituale di tali droghe cosiddette leggere producano in realtà gravi conseguenze per la salute fisica e psichica. L’assunzione della “cannabis” raddoppia il rischio di malattie psicotiche (British Medical Journal), il 26% dei consumatori di hashish e marijuana presenta disfunzioni sessuali (e la cocaina col tempo agisce negativamente sulle capacità sessuali, European Urology); la marijuana altera riflessi e memoria persino a distanza di giorni dall’assunzione (Journal of Psychopharmacology) e aumenta l’insorgenza di psicosi come la schizofrenia (Lancet e Nature); in ragazzi che ne hanno fatto uso anche solo due volte al mese aumenta la possibilità di allucinazioni (Schizophrenia Research).

Per questi motivi la California nel 2011 si era opposta al tentativo di legalizzare la marijuana.

Un importante studio della National Academy of Sciences (USA) nel 2012 rileva statisticamente, su un vastissimo campionario e per moltissimi anni, i danni mentali causati dalla “cannabis” (fumata già da un quarto degli adolescenti!). Se erano già stati scientificamente provati i danni cognitivi e psicologici provocati dal fumo di cannabis (disturbi della memoria, dell’attenzione, della concentrazione, mancanza di motivazione), ora emergono veri e propri danni cerebrali, con l’aggravante della loro irreversibilità! Risulta infatti da questo studio scientifico che chi inizia a fumare cannabis già nell’adolescenza e giunge poi a farlo anche 4 volte a settimana, il quoziente intellettivo diminuisce persino di 8 punti! Questa dato diventa ancora più allarmante in quanto tale studio dimostra che questa perdita di quoziente intellettivo negli adolescenti non viene più recuperato anche se il soggetto riduce o perfino smette di fumare cannabis. Cioè produce danni cerebrali irreversibili! Inoltre il fumo della cannabis “aumenta di 5 volte il rischio di sviluppare una depressione; addirittura raddoppia quello di manifestare una sindrome ansiosa; e aumentano persino i rischi di gravi patologie psichiche, come la schizofrenia”.

 

 

15.02.2014

Eutanasia … ai bambini!

Nei Paesi europei dove è già stata ammessa per legge l’eutanasia, ci si è introdotti in uno scivolo che non conosce arresti nella caduta; come sempre avviene, anche se si continua a negarlo, dove saltano i principi basilari della vita personale e sociale, come la difesa della vita e della famiglia. Ecco che in poco tempo ad esempio l’Olanda è passata dalla legalizzazione dell’eutanasia passiva (lasciar morire) a quella attiva (uccidere) e da quella volontaria (richiesta) a quella involontaria (viene uccisa la persona non è più in grado di decidere). Ora il Belgio scende ancora più in basso: l’eutanasia dei bambini! Contro il parere stesso della maggior parte di medici, pediatri e psicologi infantili, la Camera belga ha infatti approvato la legge che abolisce ogni limite di età per concedere l’eutanasia, cioè per ottenere il suicidio-omicidio di Stato, dunque anche per i bambini.

 

 

14.02.2014

Opuscoli da <dittatura gay> distribuiti nelle scuole italiane

Tre volumi intitolati “Educare alla diversità a scuola” pubblicati sotto l’egida dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), organo che dipende dal Dipartimento Pari Opportunità (che a sua volta dipende dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale però dice di non sapere nulla dell’iniziativa!) sono stati distribuiti agli insegnanti - senza alcuna considerazione della responsabilità educativa delle famiglie - con lo scopo esplicito di “instillare” l’ideologia gender negli studenti di ogni ordine e grado. Il loro contenuto è a dir poco delirante. Eccone alcune espressioni: “si da per scontato che l’orientamento sessuale normale sia eterosessuale. NO! … Chi può dire che i rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?”, “sia vietato raccontare fiabe in cui il re sposa la regina! Tale punto di vista può tradursi infatti nel pregiudizio che un bambino-maschio debba da grande innamorarsi di una femmina e sposarla”, “anche nei problemi di matematica si deve parlare ad esempio di due papà o due mamme”. E’ poi esplicito e falso nei contenuti l’attacco alla formazione religiosa: “Un pregiudizio diffuso nella religione è che il sesso vada fatto solo per avere bambini”.

Immediata è stata la reazione di molte associazioni di genitori, di cittadini e pure di amministrazioni regionali (v. Lombardia). Ma si capisce dove vuol spingersi la dittatura di una superminoranza!

 

 

11.02.2014

Pillola contraccettiva o abortiva?

Come abbiamo già sottolineato in altre parti del sito (ad esempio in Morale sessuale, al n. 32.1) anche la contraccezione (cioè qualsiasi impedimento ad uno spermatozoo di entrare in un ovulo e fecondarlo) è un peccato contro il VI comandamento, perché si oppone al disegno di Dio sull’ amore umano, la sessualità e la procreazione (tanto è vero che la parola stessa indica un andare contro; assai diversa e moralmente lecita è invece una “procreazione responsabile” che ricorre eventualmente a quei numerosi giorni in cui nel corpo della donna non c’è proprio un ovulo pronto per essere fecondato). Assai più grave (addirittura contro il V Comandamento “Non uccidere”!) è invece un’azione che produca la morte ed espulsione di un ovulo già fecondato da uno spermatozoo e che quindi anche geneticamente e biologicamente non è più un elemento dell’uomo (padre) o della donna (madre) ma è veramente a tutti gli effetti un figlio, un nuovo essere umano, anche quando avesse solo pochi istanti di vita (tanto è vero che ha già tutto in potenza ed ha solo bisogno di nutrirsi e di svilupparsi per nascere dopo 9 mesi ed essere pienamente adulto dopo quasi vent’anni – oltre al fatto decisivo che Dio in quell’istante del concepimento crea l’anima della persona e tale essere vivrà per tutta l’eternità!). In questo caso infatti non si tratta di vivere male la sessualità e l’amore, ma quindi addirittura di omicidio (aborto)! E’ quindi importantissimo sapere la distinzione tra un farmaco anticoncezionale ed un farmaco (la parola non sarebbe neppure più lecita, perché non si tratta di guarire ma di uccidere) abortivo.

Ebbene, all’interno stesso di tali prodotti farmaceutici ci sono “fogli illustrativi” che talora generano confusione e inducono a non comprendere bene ciò che si sta compiendo assumendoli; il che è anche contro le norme sanitarie e le leggi dello Stato, che si pongono in modo assai diverso rispetto alla contraccezione o all’aborto: ad esempio secondo la pur terribile legge 194 dello Stato Italiano, che regola la possibilità di accedere all’aborto, esso non può comunque essere considerato una pratica contraccettiva, richiede un ricovero ospedaliero e contempla che il personale sanitario possa non prestarsi a compiere un tale atto comunque grave (obiezione di coscienza).

Quando ad esempio si parla di pillole di fatto abortive come “anticoncezionali d’emergenza” (espressione già in sé contraddittoria) o di “pillole contraccettive” quando in realtà sono “abortive” (sia quelle del 1° giorno come quelle del 5° giorno, cioè a rapporto sessuale già compiuto prima di tale assunzione) si genera un gravissimo inganno anche sullo stesso loro fruitore.

Non a caso tali fogli illustrativi nelle espressioni popolari si chiamano spesso “bugiardino”! Ma in questi casi la questione è di particolare gravità.

E’ di questi giorni addirittura  la notizia che la casa farmaceutica che produce la Levonorgestrel (detta appunto “pillola del giorno dopo”, assunta già nel 2011 in Italia da 360.000 ragazze) abbia perfino cambiato appunto il suo “bugiardino”, cioè le informazioni contenute nel suo foglio illustrativo: la vecchia dicitura “il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto dell’ovulo fecondato” (che comunque già nascondeva dietro le parole mediche che esso fosse appunto già un  abortivo!) è improvvisamente sparita e si è trasformata in “inibisce o ritarda l’ovulazione”. Pubbliche e gravissime menzogne, per sé perseguibili, che manifestano pure la regia occulta del “padre della menzogna e omicida fin da principio” (Gv 8,44).

 

 

7.02.2014

Documento Comitato ONU sui minori: “anomalo, con gravi limiti e oltre le sue competenze”

(dalla nota del Direttore della Sala Stampa vaticana p. F. Lombardi):

“Dopo il gran numero di articoli e commenti in seguito alla pubblicazione delle raccomandazioni del Comitato di verifica della Convenzione sui diritti dei bambini sembra utile fare alcune riflessioni e precisazioni.

Non è il caso di parlare di scontro <fra l’ONU e il Vaticano>… I responsabili più alti dell’ONU sono stati sempre consapevoli dell’importanza del sostegno dell’autorità morale e religiosa della Santa Sede per la crescita della comunità dei popoli, perciò hanno invitato i Papi a visitare l’Organizzazione e a dirigere la loro parola all’Assemblea generale (lo hanno fatto Paolo VI, Giovanni Paolo II ben due volte e Benedetto XVI). Insomma, le Nazioni Unite, nelle loro più alte istanze, apprezzano e desiderano il sostegno della Santa Sede e il dialogo positivo con essa. E altrettanto desidera la Santa Sede, per il bene della famiglia umana. Questa è la prospettiva in cui occorre porsi…

Le Convenzioni internazionali promosse dalle Nazioni Unite sono una delle vie attraverso cui la comunità internazionale cerca di promuovere la dinamica della ricerca della pace e della promozione dei diritti della persona umana in campi specifici. Gli Stati sono liberi di aderirvi. La Santa Sede/Stato della Città del Vaticano ha aderito a quelle che ritiene più importanti alla luce della sua attività e della sua missione ... Fra queste, con tempestività, la Santa Sede ha aderito – fra i primi al mondo - a quella per i diritti dei bambini, alla luce del grandissimo lavoro svolto in questo campo, da sempre e in molte forme diverse (educative, caritative, ecc.), dalla comunità cattolica nel mondo... ma perché il risultato complessivo sia positivo occorre perciò molta disponibilità al dialogo e rispetto attento alle regole essenziali nelle procedure e nell’impostazione delle attività.

Per la verifica dell’attuazione della Convenzione sui diritti dei bambini esiste un Comitato con sede a Ginevra, che tiene due sessioni l’anno, che riceve i rapporti dei diversi Stati aderenti, li studia e li discute con le delegazioni da essi inviate e formula raccomandazioni per un’attuazione migliore di quanto previsto dalla Convenzione stessa. Le raccomandazioni formulate dal Comitato sono spesso piuttosto scarne e di peso relativo. Non per caso non se ne è quasi mai sentita eco a livello di stampa internazionale, anche nel caso di Paesi dove i problemi dei diritti umani e dell’infanzia sono notoriamente gravi.

Nel caso dei Rapporti presentati dalla Santa Sede al Comitato nei mesi scorsi sull’attuazione della Convenzione e dei Protocolli addizionali, alle domande successivamente formulate per scritto dal Comitato erano state date ampie risposte scritte, a cui era seguito un giorno di audizione di un’apposita delegazione della Santa Sede a Ginevra il 16 gennaio. Ora si è avuta, il 5 febbraio, la pubblicazione delle osservazioni e raccomandazioni conclusive del Comitato. Ciò che ha suscitato ampie eco e reazioni.

Che cosa osservare in proposito?

Anzitutto, l’adesione della Santa Sede alla Convenzione è stata motivata da un impegno storico della Chiesa universale e della Santa Sede per il bene dei bambini. Chi non si rende conto di che cosa questo rappresenta per il bene dei bambini nel mondo vuol dire che non conosce bene questa dimensione della realtà. Perciò la Santa Sede - come ha detto S.E. Mons. Parolin - continuerà ad impegnarsi per attuare la Convenzione e per mantenere un dialogo aperto, costruttivo e impegnato con gli organi in essa previsti. Prenderà le sue ulteriori posizioni e ne darà conto, e così via, senza pretendere di sottrarsi a un dialogo autentico, alle procedure previste, con apertura alle critiche giustificate, ma lo farà con coraggio e decisione, senza timidezza.

Allo stesso tempo, non si può non rilevare che le ultime raccomandazioni pubblicate dal Comitato appaiono presentare – a giudizio di chi ha ben seguito il processo che le ha precedute – limiti gravi. Non hanno tenuto conto adeguato delle risposte, sia scritte, sia orali, date dai rappresentanti della Santa Sede. Chi ha letto e ascoltato queste risposte non ne trova riflessi proporzionati nel documento del Comitato, tanto da far pensare che esso fosse praticamente già scritto o perlomeno nettamente impostato prima dell’audizione.

In particolare sembra grave la non comprensione della natura specifica della Santa Sede. E’ vero che si tratta di una realtà diversa dagli altri Stati e questo rende meno facile comprenderne ruolo e responsabilità. Ma ciò è stato spiegato molte volte dettagliatamente nei vent’anni e più di adesione alla Convenzione e in particolare nelle recenti risposte scritte. Non si è capaci di capire o non si vuole capire? In ambedue i casi si ha diritto a stupirsi.

Il modo di presentare le obiezioni e l’insistenza su diversi casi particolari sembrano insinuare che si sia data molta maggiore attenzione a ONG ben note, pregiudizialmente contrarie alla Chiesa cattolica e alla Santa Sede, che non alle posizioni della Santa Sede stessa, firmataria della Convenzione, che pure è stata disponibile a un dialogo approfondito con il Comitato. E’ tipico infatti di tali organizzazioni non voler riconoscere quanto è stato fatto dalla Santa Sede e nella Chiesa in questi anni recenti, nel riconoscere errori, nel rinnovare le normative, nello sviluppare misure formative e preventive. Poche o nessun’altra organizzazione o istituzione ha fatto altrettanto. Ma non è assolutamente quello che si comprende leggendo il documento in questione.

Infine, e questa forse è l’osservazione più grave, le osservazioni del Comitato in più direzioni sembrano andare oltre le sue competenze e interferire nelle stesse posizioni dottrinali e morali della Chiesa cattolica, dando indicazioni che coinvolgono valutazioni morali della contraccezione e dello stesso aborto, o l’educazione nelle famiglie o la visione della sessualità umana, alla luce di una propria visione ideologica della stessa sessualità. Per questo nel Comunicato ufficiale pubblicato mercoledì mattina si è parlato di “un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”.

Infine, non si può non osservare che il tono, lo sviluppo e la pubblicità data dal Comitato al suo documento sono assolutamente anomali rispetto al suo normale procedere in rapporto con gli altri Stati parte aderenti alla Convenzione.

Insomma, se certamente la Santa Sede è stata oggetto di un’iniziativa e di un’attenzione mediatica a nostro avviso ingiustamente nociva, bisogna pur riconoscere che a sua volta il Comitato stesso si è attirato molte critiche gravi e fondate. Senza volere attribuire “alle Nazioni Unite” quanto avvenuto, bisogna pur dire che nell’opinione comune le Nazioni Unite portano a loro volta le conseguenze negative di quanto compiuto, aldilà delle sue competenze, da un Comitato che ad esse si appella.

Cerchiamo dunque di ritrovare il piano corretto dell’impegno per il bene dei bambini. Anche attraverso lo strumento della Convenzione. La Santa Sede non farà mancare le sue risposte attente ed argomentate”.

 

 

5.02.2014

L’emergente dittatura culturale mondiale:

l’ONU vuole che la Chiesa cambi la morale cristiana!

Dopo la circostanziata, precisa e persino lodata relazione del Vaticano alla Conferenza ONU sulla convenzione dei diritti del fanciullo (v. sotto News del 16.01.2014), oggi improvvisamente lo stesso  Comitato ONU ha sferrato un inaudito attacco (già premeditato) contro la Chiesa Cattolica: con il pretesto del dramma della pedofilia (sempre corredato da falsità ed esagerazioni ad hoc, v. anche Dossier Pedofilia), viene intimato alla Chiesa Cattolica nientemeno di cambiare la propria dottrina (la legge di Dio!) in materia di aborto, contraccezione, omosessualità (tra l’altro su temi che esulano dalle specifiche competenze di detto Comitato)!

Per chi volesse dare in merito una panoramica degli ultimi 500 anni: prima la Chiesa insegnava al mondo, a nome di Dio, quale era la legge morale; poi l’Illuminismo ha ridotto il cristianesimo e la sua morale a opinione (errata); quindi si è detto che la Chiesa poteva parlare della sua “presunta” legge divina solo al Suo interno. Oggi siamo arrivati al capovolgimento radicale, al punto che il mondo vuole che la Chiesa cambi la legge di Dio anche all’interno di se stessa e pretende persino insegnarle come interpretare la stessa Bibbia.

Com’è composto questo “Comitato per i diritti del fanciullo” dell’ONU?  Si tratta di soli 18 rappresentanti di diversi Paesi, tra cui la rappresentante del Perù (nota attivista per i diritti dei gay e acerrima nemica dell’arcivescovo di Lima), il vice-presidente che è dell’Arabia Saudita (dove gli  omosessuali sono punibili con la pena di morte!) e fino a pochi mesi vi faceva parte anche il rappresentante della Siria … insomma Paesi che spiccano per democrazia e rispetto dei fanciulli! Del resto è abbastanza evidente che a certe Commissioni non interessa molto la vita dei bambini, tanto è vero che denunciano la Chiesa di rifiutarne l’aborto! Ma tutto diventa pretesto per attaccare la Chiesa Cattolica, obbedendo peraltro a occulte e potentissime lobbies di potere, che hanno stabilito questa strategia a livello mondiale.

Il Vaticano ha intanto immediatamente risposto (nota della Sala Stampa) che “La Santa Sede reitera il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea con i principi promossi dalla Convenzione sui Diritti del Fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica”, ma anche che “Alla Santa Sede rincresce, tuttavia, di vedere in alcuni punti delle Osservazioni Conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”!

 

 

4.02.2014

Il Parlamento Europeo vuole imporre la dittatura del relativismo gay.

Anche se non ha alcun potere sulle decisioni dei singoli Stati membri, oggi il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza la cosiddetta Relazione Lunacek (eurodeputata austriaca dei Verdi, attivista lesbica e uno dei membri di punta dell’intergruppo parlamentare Lgbt), dal titolo “Road map dell’Unione Europea contro l’omofobia e la discriminazione sessuale e all’identità di genere”, con un iter parlamentare straordinariamente rapido (come avviene solo in questi casi), e che di fatto vuol portare tutti i Paesi della UE a dissolvere la famiglia vera (uomo-donna) per promuovere l’ideologia di genere (gender) e l’equivalenza giuridica e morale di ogni scelta e persino perversione sessuale. Ciò equivale inoltre alla possibilità di “incriminare” chiunque non si adegui a questo “pensiero unico obbligatorio”!

Visto che tra poco saremo chiamati ad eleggere gli Eurodeputati italiani al Parlamento Europeo, ecco come hanno votato la Relazione Lunacek gli attuali Eurodeputati italiani:

Favorevoli: Pino Arlacchi (PD), Francesca Barracciu (PD), Franco Bonanini (Non Iscritto), Salvatore Caronna (PD), Sergio Gaetano Cofferati (PD), Silvia Costa (PD), Francesco De Angelis (PD), Paolo De Castro (PD), Leonardo Domenici (PD), Herbert Dorfmann  (SVP), Franco Frigo (PD), Roberto Gualtieri (PD), Guido Milana (PD), Barbara Matera (PDL), Pier Antonio Panzeri (PD), Aldo Praticiello (PDL), Mario Pirillo (PD), Gianni Pittella (PD), Vittorio Prodi (PD) Nicolò Rinaldi (Italia dei Valori), Licia Ronzulli (PDL), Patrizia Toia (PD), Giommaria Uggias  (Italia dei Valori), Gianni Vattimo  (M5S), Iva Zanicchi (PDL), Andrea Zanoni (PD).

Contrari: Magdi Cristiano Allam (Io Amo l’Italia), Roberta Angelilli (PDL), Raffaele Baldassarre (PDL), Paolo Bartolozzi (PDL), Sergio Berlato (PDL), Fabrizio Bertot (PDL), Mara Bizzotto (Lega Nord),Mario Borghezio (Lega Nord), Antonio Cancian (PDL), Carlo Casini (UDC), Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia), Elisabetta Gardini (PDL), Giuseppe Gargani (Unione di Centro), Lorenzo Fontana (Lega Nord), Giovanni La Via (PDL), Clemente Mastella (PDL), Erminia Mazzoni (PDL), Claudio Morganti (Ind.), Alfredo Pallone (PDL), Fiorello Provera (Lega Nord) Oreste Rossi  (PDL), Matteo Salvini (Lega Nord), Giancarlo Scottà (Lega Nord), Marco Scurria (Fratelli d’Italia), Sergio Silvestris (PDL), Francesco Enrico Speroni  (Lega Nord), Gino Trematerra (UDC).

Astenuti: Antonello Antinoro (UDC), Ciriaco De Mita (UDC), e Salvatore Iacolino (PDL).

Assenti: Alfredo Antoniozzi (PDL), Sonia Alfano (Italia dei Valori), Francesca Balzani (PD), Luigi Berlinguer (PD), Vito Bonsignore  (UDC), Rita Borsellino (PD), Lara Comi (PDL), Andrea Cozzolino (PD), Susy De Martini (PDL), Vincenzo Iovine (UDC), Cristiana Muscardini (Futuro e Libertà), Crescenzio Rivellini (PDL), Potito Salatto (PDL), Amalia Sartori (PDL), David-Maria Sassoli (PD), Salvatore Tatarella (Futuro e Libertà).

 

 

3.02.2014

La crisi … l’ideologia di genere … e il sindaco di Roma

Mancano i fondi, nonostante le innumerevoli tasse, alle amministrazioni comunali? Cosa tagliare? Il sindaco di Roma Marino (come tante amministrazioni di sinistra), che pur ha voluto i voti dei cattolici e abbraccia calorosamente il Papa, pensa anzitutto di tagliare i fondi agli asili “per le famiglie cha hanno più di due figli” (!); ma contemporaneamente trova i fondi per potenziare il “Dipartimento Servizi educativi e scolastici, giovani e pari opportunità” del Campidoglio con nuovo personale “esperto in politiche di genere e Lgbt”. In altre parole: niente soldi per le famiglie vere che avessero più di due figli … e soldi per promuovere e difendere lesbiche, gay, bisessuali, transessuali (Lgbt).

 

 

2.02.2014

Prime vittorie contro l’avanzata della “dittatura del relativismo” (Francia e Spagna)

Dopo le ingenti manifestazioni “Manif pour Tous”, contro le progettate leggi “Mariage pour Tous”, che più volte in Francia hanno portato in piazza milioni di persone - anche oggi mezzo milione a Parigi e Lione - finalmente il governo Hollande e il suo Partito Socialista hanno deciso almeno di rimandare la presentazione della tanto voluta legge sul matrimonio omosessuale che prevedeva le fecondazione artificiale per le coppie lesbiche e la pratica dell’utero in affitto.

Non è certamente ancora la vittoria nella guerra contro l’imposizione per legge del relativismo morale e giuridico, ma almeno di una battaglia sì.

Del resto anche in Spagna tale ideologia, prima abortista e ora omosessualista, promossa e persino imposta dai grandi centri occulti di potere culturale del mondo occidentale e in genere attuate con le politiche ‘di sinistra’ dei singoli Paesi, ha conosciuto, dopo il suo “picco” con Zapatero, un certo crollo, portando ad esempio l’attuale governo a guida Popolare) al progetto di revisione della legge che permette l’aborto praticamente per tutti e per qualsiasi motivo (approvata appunto durante il governo socialista Zapatero).

 

 

17.01.2014

Contro l’omofobia o omomania? Fermiamo in Italia l’avanzata della dittatura del relativismo gay

Ormai è sempre più chiaro. Non si tratta tanto di affermare il peraltro ovvio e doveroso rispetto per le persone omosessuali ed evitare per loro ogni deplorevole discriminazione.

Questo per i cristiani è appunto ovvio. Non solo perché l’amore cristiano accoglie tutti e distingue sempre il peccato (da condannare, per il bene autentico dell’uomo) dal peccatore (da amare), ma perché non è peccato la condizione omosessuale ma sono peccato gli atti sessuali omosessuali (come del resto tanti altri atti sessuali). Nessuno poi si sogna di chiamare reati tali peccati. Semmai si tratta di non inventare per essi presunti “diritti familiari”. E non c’è da tirare in ballo e per la talare la sempre citata frase di Papa Francesco, detta in modo estemporaneo ai giornalisti sull’aereo di ritorno dal Brasile (quel famoso “chi sono io per giudicarli?”, che si riferiva peraltro a presunti sacerdoti gay in Vaticano, che il Papa dice di non aver conosciuto e che comunque si sentiva di non dover giudicare, se si fossero convertiti, avessero abbandonato il peccato e fossero desiderosi di seguire e servire Dio!). Bastano infatti le autorevoli parole del Catechismo della Chiesa Cattolica, ai n.n. 2357-2359.

Ormai è chiaro che si tratta invece, specialmente nel mondo occidentale e ora si cerca anche in Italia, di obbligare per legge e per prassi al relativismo morale, divenendo cioè obbligatorio dire che va tutto bene, non solo per la legge civile (compreso certi “presunti” diritti gay) ma addirittura per la morale (compreso tutte le perversioni sessuali), così da essere addirittura assolutamente vietato dissentire! [v. quanto già riportato nelle News del 27.06.2013, 5.08.2013, 7.11.2013, 27.11.2013, 1.05.2013].

Vediamo infatti come anche in Italia, pur non essendo ancora stata definitivamente approvata la cosiddetta “legge sull’omofobia” - che sotto il pretesto della non discriminazione vuol far appunto passare come “pensiero unico obbligatorio” l’assoluto relativismo morale di certo mondo gay (peraltro non rappresentativo del ben più vasto mondo omosessuale) e vietare ogni possibile dissenso (!) - già sono in atto gravi segnali di tale montante dittatura, con tanto di pubblico ostracismo per chi dissente (e la legge creerebbe in proposito un pericolosissimo “reato di opinione”, degno appunto dei regimi totalitari) e metodi che ricordano non poco regimi totalitari, come le “purghe” di Stalin o i “campi di rieducazione” cinesi, inventati da Mao e ancor oggi esistenti.

Abbiamo visto, ad esempio, che cosa è successo ai proprietari della Barilla, peraltro cattolici e tra i pochi che nel mondo tengono alto l’onore dell’economia italiana, per aver detto di preferire per le loro pubblicità - che com’è noto fanno spesso riferimento alla bellezza della famiglia - la famiglia “tradizionale" (ed è già avvilente dover aggiungere tale aggettivo per intenderci!): pubblico ostracismo, richiesta di pubbliche scuse e penitenze (con il “proposito di non farlo più”!), ottenute in breve tempo, pena il boicottamento commerciale dei prodotti alimentari suddetti.

Oggi poi, alla Commissione del Senato che sta discutendo tale legge sull’omofobia, è stato presentato un ulteriore “emendamento” (approvato dal PD), che prevederebbe addirittura “la rieducazione obbligatoria presso le associazioni gay di chi ad esempio si ostina ad essere contrario al matrimonio o all’adozione di bambini da parte di coppie gay”. Provvedimenti che ci fanno davvero ricordare sistemi usati dalle dittature. Fin che siamo in tempo, blocchiamo questa liberticida legge sull'omofobia!

 

16.01.2014

Pedofilia, ONU e Chiesa Cattolica

Si è tenuta in questi giorni nella sede ONU di Ginevra l’ordinaria conferenza sulla Convenzione sui diritti del fanciullo, Convenzione cui il Vaticano ha aderito fin dalla sua entrata in vigore nel 1990. L’Osservatore permanente del Vaticano presso tale sede ONU di Ginevra, l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, vi ha tenuto la sua autorevole relazione, che oltre all’appoggio incondizionato e attivo a tale Convenzione ha presentato una panoramica di tutti gli importanti passi che la Santa Sede ha compiuto anche in questi ultimi anni, particolarmente sotto il pontificato di Benedetto XVI, in ordine alla protezione dell’infanzia e agli abusi sessuali, corredati da una serie di iniziative e direttive cui hanno fatto riferimento persino molti Stati per prevenire ogni dilagare della pedofilia.

Ebbene, su molta stampa laicista, specie inglese ma anche italiana, la notizia è stata presentata come se l’ONU facesse un processo alla Chiesa Cattolica e la richiamasse all’ordine contro gli abusi sessuali dei suoi preti! Insomma, tutto serve soprattutto per attaccare la Chiesa Cattolica (v. relativo dossier).

 

14.01.2014

Monoteismo (cristiano) come fonte di intolleranza e violenza?

Da un po’ di tempo molti intellettuali occidentali stanno divulgando l’idea che il monoteismo sarebbe in sé causa di intolleranza e di violenza, essendo appunto fondato sulla fede in un Dio unico. A parte il fatto che le tre religioni monoteiste (cristianesimo, islam ed ebraismo), che si rifanno comunque al Dio biblico, sono tuttora la maggioranza assoluta della popolazione mondiale - v. le statistiche riportate qui sotto – e questa assurda accusa riguarderebbe appunto gran parte dell’umanità; risulta ancor più strano che poi l’accusa si specifichi ulteriormente proprio contro il cristianesimo. Il che è ancor più paradossale, visto che in Cristo Dio si rivela tanto come Verità assoluta (Logos) quanto come Amore perfetto e infinito, amore che si estende a tutti gli uomini.

Semmai potremmo dire che talora certe frange estremiste dell’Islam mostrano intolleranza, violenza e volontà di assoggettare tutti gli altri popoli e religioni (purtroppo in genere senza una condanna o almeno presa di distanza da parte degli altri musulmani; ma è poi così vero che il Corano disapprova queste violenze? cfr. Dossier punto 2.4.1). E nessuno fiata.

Tant’è che in questi giorni la Commissione Teologica Internazionale (cristiana) ha dovuto redigere un nuovo documento dal titolo “Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza”, anche per far fronte a tali incredibili accuse.

 

 

02.01.2014

Importanti statistiche religiose (e sociali)

Ecco i numeri forniti dal rapporto statistico annuale (2.01.2014) del Center for the Study of Global Christianity, il più autorevole istituto mondiale di statistica religiosa, che ha sede a South Hamilton presso Boston, e al quale fanno riferimento pure gli studi delle più importanti università del mondo.

Un impressionante dato sociale - che spiega anche la scelta preferenziale di Papa Francesco nella missione alle “periferie”, tenendo presente che però il Santo Padre giustamente si riferisce pure alle periferie “esistenziali”, comprese quelle dell’analfabetismo religioso e dello svuotamento morale e spirituale - è il seguente: su una popolazione mondiale di 7.207 milioni di persone, 3.820mila (più della metà) vive in città; ma gli «slum dwellers» (gli abitanti di «periferie miserabili» sul tipo delle “favelas” brasiliane o delle “vilas miserias” argentine), sono saliti da 700 milioni del 2005 a 1.100 milioni nel 2013 (il numero sale cioè di 100.000 unità al giorno!). Anche gli analfabeti o semi-analfabeti nel mondo continuano a salire di numero: erano 836 milioni nel 1970 e sono ora 942 milioni.

Ed ecco i dati sulle Religioni fornite dall’autorevole Centro.

Tra le grandi Religioni i Cristiani mantengono saldamente il primo posto e continuano a crescere di numero: ora sono 2.376 milioni (nel 2005 erano 1.985 milioni). Tra essi, i Cattolici sono 1.220 milioni (nel 2005 erano 1.044 milioni; ogni giorno la cifra sale di 37.000 unità). Gli aderenti alle diverse Confessioni protestanti sono 441 milioni; ma crescono rapidamente (40.000 al giorno, la maggiore crescita fra tutte le religioni mondiali in rapporto al numero dei fedeli) i gruppi  Pentecostali (protestanti ma anche cattolici, con un totale di 631 milioni di aderenti). Gli Ortodossi sono 280 milioni. Gli Anglicani (di cui molti ormai separati dalla comunione con Canterbury, dopo le recenti divisioni su ordinazione delle donne e omosessuali) sono 92 milioni.

Coloro che dicono di essere cristiani ma rifiutano di aderire a qualsiasi Chiesa (li chiamano già «cristiani indipendenti»: né cattolici, né protestanti, né ortodossi, né anglicani, né pentecostali; ma magari seguaci dei nuovi movimenti religiosi di origine cristiana come i Mormoni o i Testimoni di Geova) sono oggi 368 milioni, ancora relativamente poco diffusi in Europa (14,5 milioni) ma molto rilevanti in Asia (132 milioni), Africa (102 milioni) e America del Nord (69 milioni).

Nella statistica delle grandi Religioni, dopo i 2.376 milioni di Cristiani, seguono i Musulmani (1.661 milioni; nel 2005 erano 1.291 milioni, quindi con una crescita percentuale annua di +1,8%, superiore a quella dei Cristiani che è +1,3%, ma principalmente perché i Musulmani hanno più figli), gli Induisti (1 miliardo, principalmente in India), i Buddhisti (514 milioni), i Sikh (26 milioni) e gli Ebrei (14 milioni, numero che non spiega la loro rilevante importanza nel potere economico, politico e culturale mondiale).

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il numero degli atei dichiarati resta nel mondo invariato da 25 anni: 135 milioni; ma addirittura in forte discesa rispetto agli anni 1960-1970, quando il loro numero era salito a 169 milioni.

Coloro che si dicono credenti in Dio ma non appartengono ufficialmente a nessuna religione sono invece saliti dai 448 milioni del 2005 agli attuali 514 milioni.

Infine un dato sulla persecuzione contro i cristiani: i Cristiani uccisi per la loro fede (compresi anche coloro che vengono uccisi in quanto aderenti a regioni o tribù complessivamente cristiane, quindi non sempre necessariamente “in odio alla fede”, cioè come martiri) sono stati nel 2013 98.500 (un cristiano ucciso ogni 7,5 minuti; la media annuale è infatti di circa 100.000 cristiani uccisi, cioè un cristiano ucciso ogni 5 minuti). Si tratta quindi della più grande persecuzione subita al mondo; e anche la più trascurata e censurata emergenza umanitaria mondiale!

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