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… controcorrente

 

 

 

20.12.2015

In Slovenia vincono i contrari al matrimonio omosessuale 
... e nessuno ne parla

Per la seconda volta dopo 3 anni (infatti già nel 2012 respinsero con un Referendum una modifica alla legge sulla famiglia, condizionata dall’ideologia “gender” e “omosessualista”) il popolo della Slovenia, a maggioranza cattolico, ha abrogato oggi (con una maggioranza del 63,53%, quasi i due terzi dei votanti) una nuova legge sulla famiglia, approvata dal Parlamento nel marzo di quest’anno, che permetteva il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la possibilità di adottare bambini da parte di coppie omosessuali. Inoltre la legge impegnava lo Stato a organizzare nelle scuole e nelle strutture sanitarie corsi di «preparazione alla vita familiare», pretesto con il quale si intendeva introdurre la propaganda in favore dell’ideologia gender.

I cattolici hanno dimostrato grande impegno, sia nell’organizzazione del Referendum e soprattutto nell’informare l’opinione pubblica sul pericolo che tale leggi rappresentava per la famiglia e per i figli, come nella capacità di coinvolgere in questa battaglia civile ampi settori della società slovena, anche appartenenti alla Chiesa ortodossa, alla comunità islamica, esponenti della cultura, anche atei, con il sostegno dell’SDS (principale partito di opposizione di centro destra - Favorevoli a tale legge si erano invece posti i partiti e le associazioni di centro-sinistra, ovviamente le organizzazioni Lgbt, ma anche la locale chiesa luterana). Sostenuti in questa battaglia dall’episcopato cattolico nazionale, sono stati organizzati anche numerosissimi incontri di preghiera, per chiedere alla Vergine Immacolata di ottenere la grazia di respingere questa legge contraria alla morale, alla famiglia e alla vera educazione dei figli. E la grazia è stata ottenuta: la vittoria è stata schiacciante e la legge è stata abrogata.

Pur trattandosi di una nazione cattolica confinante con l’Italia, nessuno dei grandi giornali italiani ne ha parlato! Mentre gli stessi giornali mesi fa hanno dato grande enfasi ad analogo Referendum  avvenuto nella “cattolica” Irlanda, dove invece non si riuscì ad abrogare una legge sui matrimoni ed adozioni di bambini per gli omosessuali.

La Slovenia ci sia di esempio per la battaglia analoga che ci attende prossimamente anche in Italia!

 

 

8.12.2015

La donna più potente del mondo? Maria di Nazaret! 
(così per il National Geographic)

Non è l’espressione di qualche devoto, ma nientemeno che il titolo, la copertina e primo articolo del numero di dicembre 2015 della prestigiosa rivista scientifica americana National Geographic! Sulla copertina dell’attuale numero dell’autorevole rivista, che ha una vasta eco mondiale specie nel mondo scientifico, campeggia infatti la meravigliosa “Madonna del Libro” di Sandro Botticelli, con questo sorprendente titolo: «How the Virgin Mary Became the World’s Most Powerful Woman» (“Come la Vergine Maria divenne la donna più potente del mondo”)!

L’articolo è di Maureen Orth, inviato speciale a tutti noto negli Usa, frequentatrice assidua e temuta commentatrice del jet set, in particolare holliwoodiano, firma storica di Vanity Fair, Newsweek, Vogue, nonché presenza abituale dei colossi televisivi Abc e Nbc. Dopo un viaggio che va da Medjugorje (dove ha potuto constatare la guarigione miracolosa del connazionale Arthur Boyle, un uomo di 59 anni, andato lì nel 2000 quand’era ormai sopraffatto dal cancro e i medici gli avevano pronosticato pochi mesi di vita, e guarito improvvisamente) a Lourdes, da Czestochowa a Kibeho (Rwanda), girando tutto il mondo per poi ritornare in America con la tappa al principale santuario mariano delle Americhe (Guadalupe, Messico), l’autrice constata l’incredibile immensa attrazione e potenza di intercessione che Maria Santissima esercita nella storia a livello planetario. Persino nel mondo musulmano, constata, la devozione e il ricorso a Lei è spesso assai forte: l’autrice annota che “già il Corano la proclama «prescelta da Dio, fra tutte le donne, per la sua purezza e l’obbedienza» e Bakr Zaki Awad, decano della facoltà di Teologia nell’Università Al Azhar del Cairo, non esita a definire Maria, la «donna più virtuosa e casta dell’universo»; inoltre la Madonna è anche apparsa in Egitto, a Zaytun, e non è raro incontrare fedeli musulmani che, passando con disinvoltura dalla moschea alla chiesa copta, ne venerano le immagini e la pregano”. “Maria di Nazaret - continua - ha già cambiato le sorti del creato, per sempre, e lo potrà fare anche per questa epoca drammatica”. Non tutto è perduto perché Cristo ha vinto il mondo grazie al Sì di sua Madre Maria.

In effetti, come non riconoscere che le parole di lode e profetiche di quella fanciulla di Nazareth nel Suo “Magnificat” (“d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”) si sono realizzate e proprio Lei è la creatura non solo più eccelsa ma più amata e venerata della storia e del pianeta?

E, dentro questo mondo sempre più in travaglio e pericolo, non si avvicina forse il giorno in cui il Suo “Cuore Immacolato trionferà”, come disse nel 1917 a Fatima?

 

 

30.11.2015

Ecco dove può arrivare la furia laicista: impedire ad una scolaresca di andare a vedere quadri famosi, perché con contenuti cristiani!

Come sappiamo, con il pretesto della “laicità” e della “tolleranza” per ogni religione, il laicismo vorrebbe abolire ogni traccia di fede cristiana nel sociale e nella vita pubblica, così da distruggere i fondamenti stessi della nostra civiltà e imporre un “nichilismo” ateo, scambiato per neutralità. Talora sembra persino che ogni religione possa essere accolta .. tranne il cattolicesimo.

L’impresa però, che già dalla “rivoluzione francese” ha cercato con violenza di distruggere persino l’arte cristiana, non sembra praticabile e rischia di cadere nel ridicolo, se non nella pura follia. Come togliere infatti ogni riferimento ai contenuti della fede cristiana dalla pittura, scultura, architettura, letteratura, musica, e persino dalla toponomastica, per non parlare degli usi e costumi, che caratterizzano la nostra civiltà occidentale?

Ebbene un tentativo in tal senso, ai limiti appunto del grottesco per non dire della violenza ideologica, s’è visto in questi giorni persino in una scuola primaria (Matteotti) di Firenze, dove è stata vietata ad una classe (una terza) la visita alla stupenda mostra intitolata “Divina Bellezza”, allestita appunto a Firenze (in occasione del Convegno C.E.I.), dove si potevano ammirare ad esempio la Crocifissione bianca di Chagall (vista anche dal Papa nella sua visita a Firenze), la Pietà di Van Gogh, la Crocifissione di Guttuso, l’Angelus di Millet e numerose altre straordinarie opere d’arte. La ragione di questo divieto è espressa nel verbale del Consiglio interclasse interessato (del 9.11.2015) in questi incredibili termini: «per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche visto il tema religioso della mostra»!

 

 

20.11.2015

Ci si sposa sempre meno, ci si divide sempre di più, semplicemente si convive …

Secondo l’ultimo rapporto Istat su «matrimoni, separazioni e divorzi», nel 2014 sono stati celebrati in Italia 189.765 matrimoni (circa 4.300 in meno rispetto al 2013, 57.000 in meno dal 2008). Sotto i 35 anni i matrimoni sono calati del 25% dal 2008 (gli sposi hanno in media 34 anni e le spose 31).

Le separazioni sono state invece 89.303 e i divorzi 52.335 (senza notevoli variazioni rispetto al 2013, ma raddoppiati nei primi 10 anni di matrimonio; cioè i nuovi matrimoni durano infatti sempre meno). Le seconde nozze (ovviamente civili) sono state 30.638 e continua ad aumentare la loro percentuale sul totale dei matrimoni (dal 13,8% del 2008 al 16,1% del 2014).

Intanto il numero delle nascite, nonostante la presenza di immigrati, continua a calare, con un nuovo minimo storico e primato mondiale in percentuale alla popolazione: nel 2014 sono nati infatti solo 502.596 bambini, 12.000 in meno rispetto al 2013!

Le convivenze si aggirerebbero invece intorno alle 640.000 (alcune come preludio al matrimonio, altre come alternative ad esso); mentre le “unioni di fatto” (more uxorio) hanno superato il milione (raddoppiate dal 2008, cresciute di 10 volte rispetto al 1993; e così anche ¼ dei bambini nati non ha genitori coniugati).

Ma allora (come vuole farci credere il grande potere mondiale) vogliano sposarsi solo gli omosessuali?

 

 

10.11.2015

L’ideologia “gender” … anche alla toilette!

Come possiamo sempre più osservare, allibiti, nonostante i pericoli inauditi che corre il mondo (crisi finanziarie, guerre, terrorismo), sembra che il problema principale dell’Occidente sia quello di ammettere l’esistenza e l’uguaglianza di tutti i tipi di sessualità, persino al di là di ogni possibile perversa immaginazione avuta finora, e che la scelta liberissima, indiscutibile, persino provvisoria, di uno di questi tipi di sessualità (ideologia “gender”) debba essere il “pensiero unico dominante” - secondo un’espressione ripetuta più volte da Papa Francesco - così da non poter neppure dissentire, pena non solo di essere tacciati di “omofobia” ma di poter essere arrestati con gravi conseguenze penali, appunto come avviene in tutte le dittature (dove un pensiero non allineato è “reato”).

La distorsione dei fondamenti stessi del pensiero e della realtà, deve però avere un minimo di consequenzialità; per cui, una volta distrutto un principio (peraltro di evidenza) e affermata una ideologia, occorre progressivamente trarne tutte le conseguenze … fino al ridicolo.

Ecco dunque che, sia pur ancor in modo sporadico, ci si pone il problema se non sia “discriminante” che alle toelette (sì, proprio ai gabinetti pubblici) ci si limiti allo “stereotipo” maschio/femmina, pure nei classici simboli (iconine con omino-con-pantaloni o donnina-con-gonna) delle toelette stesse. Pare dunque necessario inventare dei “bagni inclusivi”, delle “toelette sessualmente neutre”, delle “toilette transessuali”. C’è chi ha proposto un’icona “pantagonnata” (metà pantalone/metà gonna), oppure di indicare WC “X”, o “toelette unisex” … ma pare che nessuna di queste proposte vada bene (specialmente l’ultima, perché non si saprebbe mai chi trovare dentro). Tra l’altro anche l’anatomia/fisiologia dell’apparato urinario/genitale (cioè la “realtà”, che smentisce l’ideologia!) pare che non permetta altre variabili (maschio/femmina) anche per espletare queste necessità di ordine fisiologico.

Che non si tratti di una battuta per ridicolizzare l’ideologia “gender” e le relative possibilità di scelta del proprio “genere” sessuale - cosa peraltro che una buona “maieutica” (socratica) saprebbe fare, portando appunto l’errore alle sue estreme conseguenze, per evidenziarne così la palese falsità - si deve sapere che non solo tali toelette “transgender”, sia pur rare, esistono già (ed esistono persino delle “app” per individuarle!), ma che da aprile ne esiste una nientemeno che alla Casa Bianca (forse in vista di qualche futuro Presidente USA incerto sulla sua sessualità?!) e che anche il Presidente della Camera dei Comuni (GB) John Nerkow ha proposto che pure il Parlamento inglese adotti tale soluzione per i propri appartamenti. E non è vero che l’Italia sarebbe “indietro” (!), perché già anni fa (2006) un onorevole, il socialista Lucio Barani, chiese di installare un “trans-wc” in Parlamento, vista anche la presenza di Wladimiro Guadagno (così all’anagrafe, ma detto Luxuria, indipendente presentato da Rifondazione Comunista, primo parlamentare trans-gender d’Europa), ma pare che “purtroppo” lo/la stessa parlamentare non abbia sentito l’esigenza di una tale toeletta “dedicata”.

 

 

25.10.2015

Cristianofobia europea (e italiana)

La persecuzione anticristiana, sia pur in genere ancora incruenta e ammantata di motivi apparentemente giuridici o economici, è presente in modo crescente anche in molti Paesi democratici dell’Occidente. In Europa, ad esempio, “negli ultimi tempi si registra un’inquietante crescita di forme di intolleranza, a volte anche latenti, nei confronti dei cristiani”: è quanto ha riferito nientemeno che l’Arcivescovo P. R. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, intervenendo a Roma alla conferenza annuale dell’<Accademia internazionale per lo sviluppo economico e sociale>, dal titolo “Libertà religiosa, sicurezza e sviluppo in Europa”.

Una sempre più palese forma di intolleranza antireligiosa e di cristianofobia è data, da parte di alcuni settori della società civile e dei grandi organi di stampa (v. ad es. qui sotto la notizia del 10.03.2015 sull’incontro organizzato da La Repubblica per “estromettere Dio dalle democrazie”!), dal considerare i Cattolici, anche se ricoprissero ruoli sociali importanti, di fatto come “cittadini di serie B” e come tali da silenziare o emarginare. Lo si è visto in questi giorni anche a proposito della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha finalmente chiarito che, secondo la Costituzione italiana, il matrimonio è tra un uomo e una donna, e che non sono trascrivibili in Italia matrimoni tra persone dello stesso sesso eventualmente registrati in alcuni Paesi esteri dove ciò è permesso, annullando tali trascrizioni che molti sindaci, anche di città importanti, pensando di farsi grandi e porsi in linea con la nuova ideologia-dittatura “gender”, avevano posto irregolarmente in atto, in genere anche con notevole lancio mediatico. Ebbene, non solo alcuni grandi giornali (tra cui appunto La Repubblica) hanno gridato allo scandalo e arretratezza socio-culturale dell’Italia (e stiamo parlando della sentenza di un autorevolissimo organo dello Stato e per motivi di “incostituzionalità”!), ma hanno creato una sorta di linciaggio mediatico nei confronti del giudice Carlo Deodato, estensore della sentenza del Consiglio di Stato (composto peraltro da 5 giudici), che avrebbe provocato tale sentenza in quanto “cattolico”! A parte che si tratta di una sentenza che evidenzia semplicemente che i Sindaci non avevano e non hanno alcun potere, secondo le norme vigenti, di trascrivere tali matrimoni; ma l’aspetto più grave di tale attacco mediatico contro il giudice Deodato (tra l’altro la sentenza non è comunque solo sua ma di tutto il Consiglio di Stato) è dato dal fatto che s’è dichiarato in modo furioso e antidemocratico che non sarebbe stato sufficientemente neutrale e quindi in pratica non potrebbe ricoprire tale ruolo proprio in quanto “cattolico dichiarato”!

Davvero un ulteriore brutto segnale di intolleranza anticattolica; e da parte anche di organi di stampa che sembravano essere più aperti alla Chiesa, lodando ad esempio sempre papa Francesco.

Si pensi che persino in campo “scientifico” - dove dovrebbe regnare la neutralità ed essere esclusa ogni pressione ideologica (ma sappiamo come spesso nella storia e nel presente non sia purtroppo così) - si riscontrano gravi censure nei confronti della religione, del Cattolicesimo in particolare, o comunque pure nei confronti di chi non si allinea a certi “dogmi” laicisti. È successo ad esempio quest’estate in Italia che un programmato Congresso internazionale di autorevoli scienziati sia di fatto stato costretto ad essere annullato, solo perché avrebbe “scientificamente” posto alcuni dubbi sulla teoria (o ipotesi) evoluzionistica di Darwin. 

 

14.10.2015

Cristiani perseguitati

Tuttora il cristianesimo rimane la religione più perseguitata nel mondo; e inoltre con il silenziosa complicità (più volte segnalata anche dal Papa) dei grandi organismi internazionali. Solo nel Medio Oriente, dove peraltro il cristianesimo è nato (Palestina), tra cristiani uccisi, violentati, scacciati o costretti di fatto a fuggire, in 12 anni (2003/2015) i cristiani sono di conseguenza passati da 5 milioni a 275.000! E, tra espansione violenta dello Stato islamico (IS), guerra in Siria, lotta tra Palestinesi e Israeliani, la situazione anche in questo senso sta progressivamente peggiorando; per cui si prospetta persino che nel 2025 i cristiani potrebbero essere spariti dal Medio Oriente. E ciò costituisce non solo una sorta di “pulizia etnica” (se non addirittura di genocidio), ma un irreversibile impoverimento culturale e sociale dell’intera area mediorientale.

Il padre Jacques Murad, il religioso siro-cattolico rapito a maggio dai miliziani musulmani nella zona della Siria caduta sotto lo Stato islamico (IS) e che ieri è riuscito a sfuggire in modo rocambolesco dalle mani dei suoi rapitori, ha detto che “ogni giorno c’era qualcuno (dei suoi rapitori) che mi domandava: chi sei? Io rispondevo: sono nazareno, cioè cristiano. Allora urlavano: convertiti all’islam o ti sgozziamo. Ma ho sempre resistito, non ho mai firmato l’atto di abiura dalla fede in Cristo”.

Anche in Iran il numero dei cristiani arrestati e imprigionati a motivo della loro fede è raddoppiato nel corso dell’ultimo anno. Attacchi contro le chiese, arresti e uccisioni di cristiani continuano pure in Egitto, come del resto nel caos della Libia. E il nuovo sovrano dell’Arabia Saudita, Paese sunnita tradizionalmente alleato con gli USA (e paradossalmente anche con lo Stato Islamico appunto sunnita) ha ulteriormente irrigidito le norme contro la libertà religiosa. In Nigeria i cristiani sono continuamente sotto attacco da parte degli estremisti islamici di Boko Haram; e anche il presidente sudanese Bashir ha irrigidito la sua linea islamica fondamentalista, costringendo alla fuga numerosi cristiani. Dopo numerosissime uccisioni a motivo della loro fede, i cristiani stanno fuggendo in massa anche dall’Eritrea (andando peraltro in pasto a quella nuova terribile “tratta di schiavi” operante in Egitto, Libia e dagli scafisti nel Mediterraneo). Oltre che dai fondamentalisti islamici (non solo in Medio Oriente o in Africa ma anche in Indonesia), i cristiani stanno subendo molte violenze anche da parte degli estremisti indù (in India) e buddisti (nello Sri Lanka); per non parlare della persecuzione comunista, che continua ad essere aspra in Cina (dove nel 2014 si sono registrate le persecuzioni antireligiose più dure dell’ultimo decennio), nella Corea del Nord (oltre 200.000 cristiani sono in prigione o nei “campi di lavoro” a motivo della loro fede) e nel Vietnam.

Dati forniti dall’autorevole associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” (ACS) nel suo documentato rapporto annuale presentato a Roma (quest’anno intitolato significativamente “Perseguitati e dimenticati?”).

 

 

7.10.2015

Italia sempre meno italiana

Gli stranieri regolarmente immigrati e residenti in Italia sono (nel 2015) 4.992.000 (circa l’8% della popolazione); ma il dato nuovo e sorprendente è che 4.636.000 italiani (tra cui moltissimi giovani culturalmente e professionalmente preparati!) sono andati invece ad abitare all’estero.

Visto che le società non sono formate semplicemente da numeri, ma da visioni della vita e della realtà, culture, religioni, tradizioni, usi e  costumi … questo dato è e sarà realmente “rivoluzionario” nel panorama della vita civile e sociale dell’Italia.

L’essere tornati dunque di nuovo un “Paese di emigranti” (!), appunto soprattutto anche di giovani qualificati, non è solo il segno di una crisi economica che dura ormai da troppi anni, ma anche una conseguenza della stanchezza e sfiducia nei confronti di una gestione politica, economica e fiscale, che, al di là delle continue promesse elettorali o slogan politici, ha sfiancato e deluso gran parte dei cittadini italiani; a tal punto, e non è mai una scelta totalmente indolore, da pensare di abbandonare il nostro Bel Paese.

 

 

20.09.2015

In Italia non è ancora applicato il diritto fondamentale alla “libertà di educazione”

Abbiamo più volte evidenziato (v. ad es. qui sotto la notizia del 10.01.2015) come in Italia, nonostante che in teoria sia sancito persino già dalla Costituzione (art. 33), non sia di fatto mai stato realmente applicato il diritto alla “libertà di educazione” - principio fondamentale della democrazia e “valore non negoziabile” anche della Dottrina sociale della Chiesa (v. il Documento nel sito, spec. punti 15 e 27) - perché anche laddove lo Stato riconosce la validità scolastica e il titolo di studio delle Scuole paritarie (errato chiamarle “private”, perché sono ugualmente “pubbliche”, anche se “non statali”, appunto per il servizio pubblico che svolgono), le discrimina in modo intollerabile dal punto di vista economico e talora anche burocratico, costringendo così i genitori che vogliono fruirne ad un ulteriore gravosissimo esborso (che non tutti possono permettersi), oltre a quanto già pagato allo scopo come tutti i cittadini attraverso il prelievo fiscale. Eppure, come abbiamo osservato, lo Stato Italiano guadagna ogni anno 6,3 miliardi di € per la presenza di tali scuole paritarie (in gran parte cattoliche); e quindi se non ci fossero o non potessero continuare a garantire tale servizio pubblico, in genere molto qualificato, lo Stato Italiano non sarebbe neppure in grado di far fronte economicamente a tale spesa, non potendo quindi garantire l’istruzione a tutti i cittadini! Nonostante tale palese e grave ingiustizia, e le reiterate promesse dei Governi (mai mantenute!), non si notano sostanziali passi avanti in ordine ad un cambiamento ormai non più procrastinabile. Così, anche in questo nuovo anno scolastico 2015/2016, sono state costrette a chiudere ben 349 scuole paritarie!

Strano poi che tutti coloro che in questi anni ci hanno imposto leggi e sacrifici per allinearci agli altri Paesi europei e sempre chiedono con arroganza di adattarci a certe nuove linee ideologiche (v. teorie gender) imposte dagli organismi europei (e che peraltro i popoli non vogliono), su questo argomento di una effettiva (anche economicamente) “libertà di educazione”, vigente nella maggior parte dei Paesi Europei, invece nessuno parla o vuole confrontarsi con l’Europa.

 

 

2.09.2015

Cresce la dittatura dell’ideologia “gender”

Come sappiamo, da un po’ di tempo, e supportato da potentissime lobbies mondiali, sotto il pretesto di un rispetto che giustamente (la morale cristiana lo ha sempre ribadito) si deve ad ogni persona e pure delle sue inclinazioni sessuali - si dimentica però che rispetto non significa essere obbligati a dire che va tutto bene, perché questo non è rispetto della persona, anzi la distrugge, ma relativismo morale obbligatorio - sta montando un “pensiero unico obbligatorio” che acquista sempre più le caratteristiche di un’ideologia imperante e addirittura di una dittatura (così lo chiama Papa Francesco, v. ad es. nell’omelia del 10.04.2014), dove è vietato non essere d’accordo, fino ad essere minacciati fisicamente ed economicamente, è reato dissentire, si va in prigione se non si vuole che tale ideologia venga imposta ai propri figli a scuola (e si va in carcere, v. News del 10.12.2014) e sono previsti “campi di rieducazione” (e così sono pensati anche certi programmi scolastici; cfr. card. Bagnasco, Prolusione alla CEI del 24.03.2015, punto 6) e umilianti richieste pubbliche di scuse e perdono e di obbedienza per tutti coloro che ancora non si sono piegati alla nuova ideologia.

Si tratta dell’ideologia <gender>: un pensiero unico obbligatorio che solo pochi anni fa non avremmo creduto potesse esserci e imporsi al mondo intero, tanto è irrazionale e incapace di guardare persino all’evidenza dei dati biologici, medici, scientifici, oltre che al buon senso. Secondo tale ideologia, espressioni come “maschile” e “femminile” (appunto il genere), sarebbero solo “stereotipi” culturali, cioè astrazioni false che si sarebbero socialmente e culturalmente codificate per abitudine, tradizione, imposizioni, impedendo le libere scelte dell’individuo. È l’ennesimo frutto esasperato dell’individualismo illuminista, secondo cui non esiste una “verità”, neppure “una natura umana”, ma solo una “libertà” che può e deve giocarsi a piacimento da persona a persona e persino di volta in volta. A partire dall’esasperazione di scelte sessuali di omosessuali, transessuali, ecc., si afferma che non solo non esisterebbe il maschio e la femmina (come invece indica non solo il dato biologico, anatomico e fisiologico, ma la stessa struttura genetica, v. i cromosomi sessuali x y), ma persino i termini “padre” e “madre” sarebbero superati e da superare, così come qualsiasi caratteristica di tipici comportamenti maschili o femminili. Ognuno deve scegliere liberamente cosa essere, se maschio o femmina (o altro … c’è chi conta già decine di generi possibili!) e vivere di conseguenza, a piacimento. Inoltre, ciascuno avrebbe il diritto/dovere non solo di scegliere, anche di volta in volta, quale sessualità o comportamento sessuale vivere, ma deve godere pure di tutti diritti (da sancire politicamente e legalmente) delle coppie eterosessuali (non di tutti i doveri!), non solo a livello individuale o di coppia d’amici (di fatto tutti i diritti, anche in Italia, sono in questo senso praticamente già garantiti), ma anche nel senso specifico del matrimonio, persino dell’adozione di bambini (adozione: perché biologicamente non è certo possibile che una coppia omosessuale generi figli! la natura smentisce l’ideologia … ma per l’ideologia sbaglia la natura, non se stessa; strano poi che si parli sempre di ecologia!), senza tra l’altro alcun rispetto per il bene autentico dei bambini stessi.

Nelle ideologie esistono poi le “parole d’ordine” per bollare chi non si adegua. Negli anni ’60/’70 del secolo scorso, chiunque non era d’accordo con l’ideologia marxista (cioè di sinistra) era pubblicamente e ferocemente bollato come “fascista”; oggi chiunque non è d’accordo con questa ideologia “gender” viene bollato e perseguitato (psicologicamente, fisicamente, economicamente, politicamente) come “omofobo”. Persino se fosse omosessuale, ma non d’accordo (come la maggior parte) con questa ideologia.

Abbiamo visto cos’è successo con i Barilla, che solo per aver detto che preferiscono fare pubblicità con famiglie tradizionali, sono stati oggetto di una tale persecuzione mondiale, con tanto di minaccia di boicottare tutti i prodotti di tale azienda (tra l’altro fiore all’occhiello della qualità e produttività italiana), da dover pubblicamente ritrattare, scusarsi e facendo proponimento “di non farlo mai più” (ai limiti di una nuova religione … altro che Inquisizione!).

Persino contro una celebre coppia omosessuale, anch’essa proprietaria di una delle più note aziende italiane nel mondo, cioè Dolce e Gabbana, si è scatenata una violentissima reazione delle lobbies gay e di loro rappresentanti (ad esempio da parte di Elton John), con tanto di minaccia commerciale di boicottare tutti i rinomatissimi prodotti della loro azienda; e questo solo per essersi detti contrari all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, come peraltro essi stessi sono.

Anche l’attuale politica italiana cerca in ogni modo di instillare nella società tale ideologia come obbligatoria, ad esempio nascondendola tra le fila della riforma della scuola, anche nei programmi scolastici e già dalle più tenere età, addirittura possibilmente senza il consenso dei genitori (che è invece obbligatorio per legge).

Persino la grande manifestazione per la famiglia, tenuta a Roma il 20 giugno scorso (v. News sotto) con oltre un  milione di persone e la testimonianza di bellissime famiglie, seriamente preoccupate per questa montante ideologia che vuole distruggere moralmente i propri figli, è stata o frettolosamente censurata dai media o anch’essa bollata come manifestazione “omofoba”.

La testimonianza seria e discretissima delle “Sentinelle in piedi”, che in numerosissime città ha dato prova di civile e appunto persino silenziosa “resistenza” a tale nuova dittatura, è stata quasi ovunque oggetto di contromanifestazioni chiassose e violente, persino attacchi fisici, tanto da dover essere difesi (talora pochissimo) dalle forze dell’ordine o capitolare.

Pure incontri, conferenze, dibattiti, tenuti in locali pubblici e persino in sale parrocchiali, per prendere atto di questa nuova pericolosa e violenta ideologia mondiale e possibilmente per opporvisi civilmente e liberamente (siamo ancora in una democrazia?), sono oggetto di attacchi violenti, censure, impedimenti burocratici, contromanifestazioni chiassose, talora persino di alcuni distinguo e prese di distanza ecclesiali. Il tutto passa sotto l’accusa di “omofobia”.

L’avvocato Gianfranco Amato, presidente dei “Giuristi per la vita”, che ha parlato anche alla manifestazione di Roma del 20 giugno sopra citata, e che tiene in tutta Italia incontri e conferenze sull’ideologia del gender, sia in locali pubblici che in ambienti parrocchiali, viene continuamente minacciato, anche fisicamente (è stata distrutta anche una sua auto), e tali incontri sono oggetto di pubblici attacchi (le parrocchie che lo chiamano per delle conferenze sono pubblicamente bollate come “omofobe” e vengono affissi nelle città contro-manifesti pubblici per “boicottare” e persino attaccare violentemente tali incontri).

 

Tra l’altro, di fronte ai problemi e ai pericoli che sovrastano il mondo e ne minacciano addirittura il futuro, che in Occidente (compreso nei grandi “Palazzi” internazionali) si parli continuamente di questo e la priorità sia di imporre questa nuova ideologia ha persino il sapore del rocambolesco, se non di un’alienazione sociale, voluta da qualche grande potere, appunto per coprire e perché non si parli di ciò che sta davvero accadendo.

 

 

20.08.2015

Da campione di rugby … al sacerdozio

Se non ci nascondiamo dietro certe apparenze o certi discorsi per addetti a lavori o per convegni ecclesiali, dobbiamo realisticamente constatare che anche in Italia è in atto il più grande abbandono di tutti i tempi della fede cristiana da parte dei giovani; e persino coloro che ancora frequentano certi ambienti cattolici hanno di fatto spesso una mentalità anticristiana, anche su aspetti decisivi della vita (sessualità, matrimonio, cultura, giudizi morali, storici, sulla Chiesa …).

Nonostante ciò, anche se non fa ancora rumore, è un atto anche tra i giovani un progressivo ritorno alla fede, in genere vissuta allora poi in modo deciso e non formale, nonostante magari certe fatiche, debolezze, peccati, ma come vero ed entusiasmante incontro e sequela di Gesù (e pure per la tenera e forte esperienza dell’aiuto materno di Maria Santissima). Lo si può riscontrare specialmente nei grandi movimenti ecclesiali, come pure in piccole ma vive comunità che sano essere anche missionarie (ad esempio persino sulle spiagge di Riccione o in certe piazze e addirittura discoteche; è avvenuto anche quest’estate), ma anche in giovani che scoprono o riscoprono la bellezza della vita cristiana e la forza dell’amore di Dio attraverso la ricerca interiore, l’esperienza di altri amici, la partecipazione ad un pellegrinaggio (sono ad esempio innumerevoli le conversioni di giovani che avvengono a Medjugorje; i primi di agosto c’erano là 60.000 giovani), la partecipazione ad una seria catechesi, l’incontro con una vera guida spirituale (che accompagna, ma non fa sconti sulla verità), talora persino attraverso una buona lettura, dei grandi testi di spiritualità o della vita dei Santi, ma persino attraverso certi buoni siti internet (come Un sacerdote risponde, segnalato qui tra i link,  ma non sono pochi coloro che scrivono e lo testimoniano anche per questo sito).

Molte volte avvengono conversioni anche tra i giovani da cui non te lo aspetteresti; persino tra attori cinematografici (v. ad esempio un video in questo sito) o nel mondo dello sport; nascono addirittura inaspettate vocazioni sacerdotali, anche proprio dal mondo sport (v. un altro video in questo sito).

Una testimonianza emersa quest’estate è del giocatore azzurro di rugby Ruggero Trevisan (25 anni, giocatore professionista della Benetton Treviso): da autorevole giocatore “estremo” di questo sport -  che non è violento, richiede anzi una severa disciplina e capacità di lavoro di squadra, ma che (basterebbe vedere certe foto anche di Ruggero) non sembrerebbe far immaginare il passaggio ad una scelta così radicale - questo giovane, dopo l’incontro con una comunità di Comunione e liberazione, entra ora in Seminario, lasciando così non solo la grande squadra di rugby ma pure la fidanzata, per servire il Signore Gesù come sacerdote per tutta la vita. E pensare che da ragazzino, complici pure gli impegni sportivi,  non aveva ricevuto neppure la Cresima.

 

 

31.07.2015

La crescente persecuzione anticristiana

Secondo un Dossier della Caritas attualmente sono oltre 100 milioni i cristiani nel mondo vittime di discriminazioni, persecuzioni e violenze, messe in atto da regimi totalitari o seguaci di altre religioni. E sono 116 le nazioni in cui crescono gli attacchi contro il cristianesimo. A causa della loro fede nel 2014 sono stati uccisi 4.344 cristiani. La più feroce persecuzione avviene attualmente da parte dell’Islam, ma anche per motivi politici (soprattutto il comunismo) e pure da certe frange dell’induismo e persino del buddismo. Ad esempio, le chiese cristiane attaccate e distrutte dai musulmani sono state 1.062. Invece nella Corea del Nord, dove vige una feroce dittatura comunista, sono 70.000 i cristiani imprigionati nei campi di detenzione. I Paesi dove si riscontra una crescente persecuzione cristiana sono (in ordine percentuale): Iraq (dove l’avanzata dell’IS solo in questi due ultimi mesi ha costretto tra l’altro alla fuga un milione di persone), Sudan, Iran, Eritrea, Nigeria, Vietnam, Qatar, Kenya, Messico, Turchia, Azerbaigian.

Nonostante ciò, anche in Paesi dove sono ferocemente perseguitati, la persecuzione fisica come sempre non riesce a spegnere la fede cristiana, anzi l’aumenta. Ad esempio in Nigeria (dove la popolazione è 40% musulmana, 30% cristiana e 30% animista), nonostante la terribile persecuzione fisica (bombe nelle chiese, distruzione di case cristiane, cristiani uccisi o costretti a fuggire) da parte dei musulmani armati di Boko Haram, i cristiani crescono di numero, la Chiesa Cattolica sta conoscendo una stagione di grande crescita e persino i seminari si riempiono (solo nel seminario di Jos ci sono 400 giovani che si preparano al sacerdozio e sono molti coloro che attendono di entrare).

 

 

15.07.2015

Democrazia parlamentare o potere legislativo ai Giudici?

In Italia assistiamo sempre più alla demolizione e superamento delle leggi dello Stato da parte del “potere giudiziario” (non eletto dai cittadini), che scavalca così quello “legislativo” (eletto).

Un esempio eclatante è quello che si riferisce alla legge 40 (sulla “procreazione assistita”): dopo lunghi anni di discussione parlamentare, si è giunti ad una legge (peraltro già di compromesso e contraria ai principi cristiani), che assicura questa possibilità medica (contraria alla natura stessa), limitandone però i danni (i genitori biologici dovevano essere gli effettivi genitori e non si dovevano moltiplicare e di conseguenza uccidere molti embrioni, che sono “biologicamente” già esseri umani). Dopo aver tentato di distruggere tale legge 40, approvata appunto da un Parlamento eletto dagli italiani, mediante un Referendum abrogativo, fallito dunque per volontà popolare anche  esplicitamente espressa, ci hanno pensato i Giudici a smantellarla progressivamente, introducendo l’eterologa (patrimonio genetico esterno alla coppia) e aumentando inverosimilmente la produzione e la selezione degli embrioni.

Nella progressiva e violenta opera di distruzione della famiglia, si tenta ora di scardinare per via giudiziaria gli stessi principi fondamentali della stessa Costituzione, mediante l’uso antidemocratico di accogliere in Italia semplicemente quanto registrato in altri Paesi e legislazioni (quindi da parte di altri Parlamenti, votati da altri cittadini). Si cerca di farlo con i “matrimoni omosessuali” contratti all’estero e poi reimportati in Italia (ma la nostra Costituzione non lo prevede). Ora s’è fatto anche con la pratica disumana dell’utero in affitto (“gravidanza pagata” a una donna, che non è la madre del bambino, ma che funge da “incubatrice” per un figlio nato geneticamente da altri, e persino con patrimonio genetico “acquistato”, così da garantire questo “diritto” anche agli omosessuali). I giudici del Tribunale di Milano hanno infatti incredibilmente sentenziato essere “legale” che una coppia italiana abbia pagato una donna perché in Ucraina portasse avanti questa maternità “surrogata” (utero in affitto), per poi "reimportare" in Italia il loro figlio dopo il parto così ottenuto.

Insomma, oltre alla disumanità di tali procedure mediche, passa così il gravissimo principio che ciò è compiuto legalmente all’estero lo diventa automaticamente anche in Italia, quando viene re-importato nel nostro Paese. Non si capisce allora a chi spetti realmente il potere legislativo e se i Parlamentari eletti democraticamente dai cittadini italiani possano essere scavalcati da altri Parlamenti esteri. Di questo passo, potrebbe risultare allora difficile non ammettere ad esempio anche la “poligamia”, visto che è ammessa (per i maschi) in molti Paesi musulmani, una volta che  tali matrimoni “esteri” siano importati in Italia.

L’ipocrisia di importare la disumana legge altrui (fondo di Avvenire, 15.07.2015 p. 9):

Dai giudici del Tribunale di Milano che hanno legalizzato per sentenza la maternità surrogata apprendiamo due nuovi princìpi. Anzitutto ci viene spiegato da un organo giudiziario dello Stato che una pratica vietata e perseguita in Italia ma lecita all’estero lo diventa per ciò stesso anche da noi, basta sia conforme alla «lex loci», ucraina, indiana o nepalese poco importa. Apprendiamo poi che il «principio della responsabilità procreativa» vale per dimostrare che la registrazione dei bambini nell’anagrafe italiana come figli della coppia committente e acquirente è un atto dovuto, a prescindere dal fatto che siano il frutto di una umiliante compravendita di maternità. Per sentenza sembra dunque possibile dimostrare e ottenere il riconoscimento di qualunque scelta, persino se sanzionata (fino a quando?) dalla nostra legge, ottenendo che una procedura sulla quale a parole si registra una generale repulsione etica venga poi tollerata nelle aule giudiziarie, e anzi riconosciuta come opportuna. Ora basta con l’ipocrisia: 'comprare' il grembo di una donna è ovunque un gesto che ripugna alla coscienza umana, e in Italia è anche proibito dalla legge. O no?

 

 

14.07.2015

Dopo il diritto-dovere dell’omosessualità … albeggia ora quello della pedofilia

Una volta sganciata la sessualità, come del resto tutta la vita, dal suo intrinseco legame con la verità (con la stessa natura!), diventa ovviamente difficile e solo temporaneo porre ancora qualche limite. Ed ecco che, dopo l’affermazione dell’assoluto diritto di vivere la sessualità a piacimento, in alcuni Paesi (ad esempio Olanda, Belgio, ma anche negli USA) comincia a trapelare un presunto diritto anche per la “pedofilia”, nonostante si faccia finta di stracciarsi le vesti di fronte a questi casi e di compiere un’implacabile “caccia alle streghe” (l’orco pedofilo), specie se cattoliche.

Ne è un segno anche un articolo apparso recentemente nientemeno che sul New York Times, del prof. Margo Kaplan, docente alla Rutgers School of Law di Camden, dal titolo “Pedofilia: un disturbo e non un crimine”. Il metodo è quello già visto per le legittimazioni precedenti: gonfiare in modo inverosimile la quantità di persone che soffrirebbero di questo disturbo, poi derubricarlo da un qualsiasi giudizio morale e poi persino civile, secondo appunto l’assunto che la persona si trova ad essere così senza colpa (presunta scientificità di un determinismo psichico, cioè assenza di libertà e quindi di responsabilità morale), per giungere infine al diritto di vivere tranquillamente i propri desideri sessuali, tanto più se la persona non prova alcun disagio (ad essere pedofilo) e se la controparte è consenziente, anche se minorenne. Il passo successivo sarà quello, già visto, di dire che non è neppure un disturbo, ma una libera scelta dell’individuo (ritorna contraddittoriamente l’affermazione di una libertà, prima negata su presunte basi neurologiche). Per poi affermarlo come “diritto”. Quindi sarebbe odiosa “discriminazione” qualsiasi giudizio morale in merito.

 

 

4.07.2015

Il Papa emerito fa un discorso ufficiale (e viene riportato tra i discorsi del Papa)

Come sappiamo, Papa Benedetto XVI il giorno 11.02.2013 ha rinunciato all’esercizio del suo  Pontificato, che si concluso infatti il 28.02.2013 alle ore 20. Ha però deciso assai significativamente di rimanere in Vaticano, sia pur con una vita riservata e di preghiera, di chiamarsi “Papa emerito” (non Vescovo emerito di Roma) e di mantenere l’abito bianco.

Solo in rarissime e significative circostanze si è di nuovo mostrato pubblicamente o ha addirittura partecipato come concelebrante a solenni Celebrazioni, come in occasione della canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Per il resto solo pochissime parole, in qualche incontro privato o brevi scritti.

Quest’estate 2015 ha però goduto di nuovo di due settimane di riposo nella Villa pontificia di Castel Gandolfo. Qui, il 4 luglio, ha però ricevuto ufficialmente le delegazioni della Pontificia Università “Giovanni Paolo II” (guidata dal suo Gran Cancelliere il Card. Stanis³aw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, che fu per decenni com’è noto il segretario di Giovanni Paolo II) e dell’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia), che Gli hanno conferito un dottorato “honoris causa”. In tale circostanza, il Papa emerito Benedetto XVI ha tenuto un sapientissimo e magistrale discorso (segno pure della permanenza delle sue acutissime facoltà intellettuali!) sul rapporto tra fede, liturgia e musica sacra (leggi). Ebbene, tale importante discorso non solo è stato reso pubblico, ma è stato addirittura inserito (in tre lingue: italiano, tedesco e polacco) nel sito vaticano della Sala Stampa, tra i discorsi ed atti ufficiali del Papa (Francesco) (leggi).

 

 

20.06.2015

Un milione in piazza per difendere la famiglia, i figli e la libertà di educazione!

Magnifica espressione di popolo, che non accetta di sottostare passivamente all’imperante “dittatura del relativismo” che leggi dello Stato (v. ddl Cirinnà) vorrebbero imporre a tutti, distruggendo la vera famiglia e corrompendo (ideologia gender) persino i bambini attraverso la scuola e contro la volontà degli stessi genitori. Ma è stata pure una straordinaria testimonianza di giovani e famiglie nuove! Questa è stata la grande manifestazione di Roma, partecipata da oltre un milione di persone, in gran parte cattolici “vivi”, con la partecipazione pure di ebrei, musulmani e non credenti. Il futuro del Paese passa attraverso questa “resistenza” culturale, sociale, politica e questi germogli di vita nuova. Ma i governi, che si dicono “democratici”, non guardano al Paese reale, ma perseguono a tutti i costi ciò che potenti poteri culturali occulti hanno stabilito debba essere imposto ai cittadini.

 

 

16.06.2015

In Italia non si nasce più!

Era un secolo che in Italia non nascevano così pochi bambini. Nel 2014 solo 502.596; 12.000 in meno rispetto al 2013. Sono invece morte 598.364 persone. Cioè con uno squilibrio negativo, tra morti e nati, di 95.768. Stiamo diventando sempre più un Paese di anziani, con sempre meno bambini e giovani. Anche per questo non riusciamo più a pagare le pensioni. Se poi non fossero arrivati gli immigrati, lo Stato italiano sarebbe per questo già fallito! Ma il prezzo di una certa immigrazione selvaggia potrebbe essere l’islamizzazione della nostra società, cultura, civiltà … che peraltro ha già abbondantemente tradito le proprie radici cristiane.

E invece di fare politiche che incrementino e difendano la famiglia e la natalità, futuro del Paese, le priorità più urgenti di molti politici sono i “matrimoni omosessuali” (ovviamente fisiologicamente sterili) e la diffusione capillare dell’ideologia “gender”. Un vero suicidio sociale.

 

 

10.06.2015

Parlamento Europeo: dittatura del relativismo

“Chi non concorderebbe sulla necessità di «rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche»? O non chiederebbe rigore nel «proteggere le donne dalla violenza »? Oppure obietterebbe se si chiedono «adeguati congedi parentali»? Come spesso accade nei documenti più roboanti (e pletorici) del Parlamento europeo, si pretende di dire una parola nobile su un nugolo di grandi questioni creando un consenso vasto attorno ad auspici difficilmente contestabili, per poi arrivare al dunque. E il dunque, nel caso della «Strategia per la parità di genere 2015» adottata il 9.06.2015, è l’ennesima, stucchevole riproposizione del verbo gender del quale si chiede agli Stati membri l’adozione senza ulteriori tentennamenti attraverso scelte legislative e politiche. Ma stavolta non c’è solo l’abituale sequela di slogan sul dovere di uniformare i diversi modelli di relazione affettiva sotto la medesima categoria di ‘famiglia’, e dunque di ‘matrimono’. In un impeto di accecamento ideologico, la «Strategia» scambia la costruzione della personalità dei bambini per una pericolosa forma di stereotipo da abbattere prima che sia troppo tardi, mettendo in guardia dal considerare la «diversità di genere nell’infanzia» come una forma patologica. Detto altrimenti: i bimbi siano liberi di scegliersi il genere che preferiscono. Sbaragliata anche questa soglia di buon senso, a quali altre radiose frontiere intende condurci l’arroganza ideologica di un gruppone di europarlamentari e la miopia di tanti loro colleghi?” (Avvenire, 10.06.2015, p. 11)

 

 

15.05.2015

Dove crescono e dove diminuiscono i Cattolici nel mondo

Secondo l’Annuario Statistico della S. Sede (dati resi noti ora, ma aggiornati al 2013) i Cattolici nel mondo sono 1 miliardo e 254 milioni (su un totale di 2 miliardi e 375 milioni di cristiani). Sono aumentati in un anno del 1,5% (+12% in 8 anni). Il più consistente incremento si è registrato in Africa (+ 34%) e in Asia (+ 17,4%), ma anche l’America ha registrato un incremento del 10,5%. Rimangono invece stazionarie l’Europa e l’Oceania. L’Africa registra un sostenuto incremento anche di sacerdoti (+ 29,2% in 8 anni), come pure l’Asia (+ 22,8%), mentre l’Europa nello stesso periodo ha accusato una perdita del 7,1%. Complessivamente nel mondo i sacerdoti cattolici sono 415.348, con un incremento annuo dello 0,3%. L’Africa registra anche il maggior incremento di seminaristi (+ 1,5%), a differenza dell’Europa che ha visto una diminuzione del 3,6%. Un calo generalizzato è rappresentato invece dalle suore (-1,3% in un anno), che sono nel mondo 693.575

 

 

29.04.2015

Politici cattolici? Le “leggi contro la famiglia” dimostrano il contrario

Il Papa dice che “il capolavoro della società è la famiglia” (vedi catechesi di oggi) e che invece in questo “rompere i legami con sempre maggiore frequenza e rapidità, sono proprio i figli i primi a portarne le conseguenze. Ma pensiamo che le prime vittime, le vittime più importanti, le vittime che soffrono di più in una separazione sono i figli. Se sperimenti fin da piccolo che il matrimonio è un legame <a tempo determinato>, inconsciamente per te sarà così. In effetti, molti giovani sono portati a rinunciare al progetto stesso di un legame irrevocabile e di una famiglia duratura. Credo che dobbiamo riflettere con grande serietà sul perché tanti giovani non se la sentono di sposarsi. C’è questa cultura del provvisorio … tutto è provvisorio, sembra che non ci sia qualcosa di definitivo”.

Dal 23 aprile invece anche in Italia ci si può divorziare dopo soli 6 mesi dal Matrimonio [ma a questo punto perché lo Stato si occupa ancora di Matrimonio? e ci si protende ogni giorno di più a volerlo garantire anche agli omosessuali?). Il Presidente del Consiglio se ne vanta come di un “impegno mantenuto”! La Camera approva (398 sì, 28 no, 6 astenuti) in via definitiva “questa legge che sconvolge il diritto di famiglia … una devastante china antifamiliare” (Avvenire, 23.04.2015). Intanto i “Palazzi” da decenni continuano invece a rimandare il sostegno alla famiglia (è più conveniente convivere, anche economicamente), a non sostenere la paternità e maternità (è fiscalmente più conveniente non avere figli, anche se lo Stato sarebbe fallito da anni per denatalità se non fossero arrivati gli immigrati), a negare la priorità della famiglia nella scelta dell’educazione (sempre più una scuola solo “di stato”, discriminando vergognosamente le scuole pubbliche non statali, che pur fanno guadagnare allo Stato - v. sotto news del 10.01.2015 - e che ora si prefigge persino di sconvolgere con violenza e d’autorità, esclusa la famiglia, anche i valori più alti, come quelli della sessualità e dell’identità maschio-femmina, v. sotto News del 5.02.2015).

Ecco dove ha portato la deriva di un cattolicesimo “del dialogo”, delle “scelte religiose”, che nel sociale ha di fatto tradito se stesso e i valori più alti, col pretesto di “rispettare la maggioranza” (che intanto potenti lobbies anticristiane stavano indottrinando!), di “servire le Istituzioni”, camminando con chi quei valori li ha sempre combattuti, magari sempre col pretesto di “evitare leggi peggiori”! Una fede “addomesticata” (v. sotto News del 10.03.2015), che continuamente si nasconde e che nasconde di fatto una “Statolatria” di nuova lega, che si mette al posto di Dio, sconvolgendo e distruggendo anche i valori più alti. Anche se poi (Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio in testa) ci si fa vedere ad andare alla Messa ogni domenica … e al momento giusto si chiedono i voti dei “cattolici” (ora forse non lo faranno neppure più, in quanto si sono accorti che intanto i Cattolici anche in Italia sono rimasti “quattro gatti”, a parte gli “addomesticati”).

 

 

30.03.2015

Follie … animaliste

Tra le ideologie sempre più emergenti in Occidente c’è anche quella “animalista”. Come tutte le ideologie, nasconde la menzogna sotto belle parole: anche in questo caso, il “rispetto” della vita degli animali (anche se gli stessi animalisti lottano poi per l’aborto e l’eutanasia, cioè contro la vita umana). Risulta sempre più chiaro che, con la perdita della fede cristiana (e persino dell’uso corretto della ragione), non si capisce più la gradualità “ontologica”, cioè la graduatoria dell’importanza degli esseri: in primo luogo Dio (Essere assoluto), poi gli angeli, l’uomo (l’unico essere creato come “fine” e non come “mezzo” e chiamato a partecipare alla vita di Dio), quindi gli animali, le piante e infine la materia. Tutto è bene e va rispettato, come creazione di Dio, di cui noi non siamo i “padroni” ma gli “amministratori”. Con questa gradualità.

Sono ormai anni che viene invece insegnato, anche ai bambini più piccoli, che noi siamo solo animali, scimmie evolute casualmente (falsità scientifica! – v. Dossier sul’evoluzionismo). Ora ogni giorno c’è chi predica, anche sui più grandi quotidiani e TV, che gli animali sono persino più buoni di noi (che il cane sì che sa amare, mica gli esseri umani!), che è bene portarseli anche a letto e dire loro “vieni dalla mamma!”, mentre i figli (umani) sono spesso chiamati “cuccioli”. Assai spesso, dietro la passione animalista (anche del WWF), si nasconde un vero e proprio “odio dell’umano”, che sarebbe il “cancro del pianeta” (Filippo, Duca d’Edimburgo, cofondatore del WWF).

Ascoltiamo in proposito questa lucida e profetica analisi di F. Nietzsche: “l’uomo, da Copernico in poi, non è forse in un inarrestabile progresso di autodiminuirsi, la volontà di farsi piccolo? La fede, ahimè, nella sua dignità, unicità, insostituibilità nella scala gerarchica degli esseri è scomparsa - è divenuto animale, animale, senza metafora, detrazione o riserva, lui che nella sua fede di una volta era quasi Dio (figlio d’Iddio, Uomo-Dio). Da Copernico in poi, si direbbe che l’uomo sia su un piano inclinato - ormai va rotolando, sempre più rapidamente, lontano dal punto centrale - dove? nel nulla? nel trivellante sentimento del proprio nulla. Ogni scienza si propone oggi di dissuadere l’uomo dal rispetto sinora avuto per se stesso, come se questo altro non fosse stato che una stravagante presunzione. È autodisprezzo dell’uomo (Genealogia della morale).

Ed ecco l’ultima follia animalista, diventa in questi giorni addirittura “Proposta di legge” (della deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla): carcere da 4 mesi a 2 anni e multa  da € 1.000 a € 5.000 per chi “allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente i conigli a fine di macellazione e commercializzazione della carne”. Proibito dunque ammazzare e mangiare conigli. In questi giorni pasquali c’è anche chi ha fatto la battaglia animalista per rendere proibito ammazzare e mangiare gli agnelli. Ma allora perché non estendere ciò anche alle povere galline? Via di questo passo, cioè secondo questa logica capovolta, diventerà proibito anche ammazzare le zanzare. Chi decide intanto ormai la differenza tra gli esseri?

 

 

18.03.2015

Europa: ad ogni costo contro la vita e contro la famiglia

Il mondo è in fiamme, siamo già entrati in una “terza guerra mondiale a pezzetti” (Papa Francesco), la crisi economica sta portando sul lastrico milioni di famiglie e lascia senza lavoro un terzo dei giovani, c’è la possibilità (annunciata) di un attacco armato islamista … e gli organismi istituzionali europei cosa fanno? Sono ossessionati dai capricci/diritti sessuali di ogni tipo, fino a distruggere la famiglia naturale e la stessa vita umana!

Non importa se la stragrande maggioranza della popolazione è contraria e persino infastidita da questi proclami, e talora scende in piazza con milioni di persone per protestare contro questa deriva e per riaffermare i veri diritti (della vita e della famiglia naturale). Certi progetti di piccole ma potentissime lobbies devono andare avanti comunque e diventare legge per tutti, lo vogliano o no.

Il 10 marzo0 scorso, ad esempio, il Parlamento Europeo ha approvato il “diritto” alla contraccezione e all’aborto (anche con il voto di molti sedicenti cattolici, di sinistra), punto di una gravità estrema, perché se si parla di “diritto” all’aborto (cosa che neppure la nostra terribile legge 194 si è mai sognata di affermare, denunciando comunque l’aborto come un male da debellare, anche se lo permette in certi e poi molti casi) nessuno potrebbe opporvisi, neppure il medico a cui si rivolgesse chi lo desiderasse (abolendo quindi la possibilità stessa dell’obiezione di coscienza). E questo apre inoltre la porta a tutti gli altri presunti diritti (matrimoni ed adozioni omosessuali, utero in affitto, eutanasia, obbligo di insegnare l’ideologia gender già ai bambini piccoli), col ‘dittatoriale’ divieto di opporvisi e persino di pensarla diversamente (come vediamo sempre più nelle ormai vicende sociali, anche italiane). Se n’è parlato infatti nella stessa seduta del Parlamento Europeo (Risoluzione Panzeri e Noichl). Tale Parlamento aveva già tentato questo blitz nel 2013 (risoluzione Estrela), ma non ci era riuscito. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo era ad esempio intervenuta, negando l’esistenza di un diritto al “matrimonio per tutti”, ricordando che la Convenzione Europea dei Diritti Umani parla solo di matrimonio tra un uomo e una donna e che ogni altra specificazione è di competenza esclusiva dei singoli Stati (che non hanno alcun obbligo in merito). In Italia pochi giorni fa la Consulta ha tra l’altro dichiarato che l’idea di un matrimonio tra persone dello stesso sesso è “incompatibile con la nostra Costituzione”. L’invito a revocare la possibilità dell’obiezione di coscienza (per i medici riguardo all’aborto) era già emersa al Consiglio d’Europa nel 2010, ma tale possibilità fu invece confermata dalla Commissione europea. Di “diritto all’aborto” aveva già parlato il Parlamento francese nel dicembre 2014. Persino l’ONU ha tentato più volte di introdurre il diritto all’aborto (sotto le mentite spoglie della cosiddetta “salute riproduttiva” e della pianificazione familiare). Chi comanda davvero nelle democrazie dell’Occidente? Quali poteri occulti vogliono a tutti i costi questa distruzione dell’umano? Al di sotto di tutto, comunque, c’è il grande regista: colui che è “padre della menzogna” e “omicida fin dall’inizio”, come lo chiama Gesù (Gv 8,44). Colui che è ora più che mai “sciolto dalle catene”, ma che tra breve dovrà essere schiacciato da Colei, il cui Cuore Immacolato finalmente trionferà.

 

 

10.03.2015

La Repubblica: fuori Dio dalle democrazie!

La Repubblica, l’imponente quotidiano “laicista” italiano (dell’imprenditore De Benedetti), che ogni giorno stranamente loda Papa Francesco (stravolgendone il pensiero), ha organizzato oggi all’università di Torino un solenne incontro dei più agguerriti giornalisti laicisti (Paolo Flores d’Arcais, proclamato “laico dell’anno” e che ha tenuto nell’occasione una “lectio magistralis”, Corrado Augias, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Gustavo Zagrebelski, Giulio Giorello, Gian Enrico Rusconi) su questo ormai esplicito tema: “La democrazia deve chiedere l’esilio di Dio”!

Proprio nella “lectio magistralis” tenuta da d’Arcais troviamo le seguenti esplicite affermazioni, a mo’ di indicazioni perentorie per le presenti e future democrazie: “La religione è compatibile con la democrazia solo se disponibile e assuefatta all’esilio di Dio, solo se disponibile a praticare il primo comandamento della sovranità repubblicana: non pronunciare il nome di Dio in luogo pubblico. La religione è compatibile con la democrazia solo se addomesticata. Le religioni compatibili con la democrazia sono religioni docili, che hanno rinunciato a ogni fede militante, che hanno interiorizzato l’inferiorità della legge di Dio rispetto alla volontà sovrana degli uomini su questa terra”. Inquietante … Ma in fondo niente di nuovo rispetto a ciò che il potere, che si crede l’unica divinità, ha sempre fatto con la religione: o distruggerla o addomesticarla (così ad esempio in modo violento nell’attuale Cina comunista-capitalista). In altri termini: o Dio non c’è o deve sottomettersi al dio-Stato (anche se poi oggi si chiama democrazia, dove tutti sono convinti di decidere tutto, ma dove invece obbediscono senza saperlo ai nuovi poteri economici, che non a caso fanno di tutto per avere in mano giornali e televisioni). Come però abbiamo visto anche nella storia del XX secolo (basti pensare all’Est-Europa), tutti i regimi che hanno voluto esiliare Dio dalla vita pubblica, anche se sembravano onnipotenti, sono miseramente e improvvisamente crollati su se stessi, mentre Cristo (spiace per i laicisti) “vive e regna nei secoli dei secoli”.

 

 

5.03.2015

Follie dell’uomo che si crede padrone … della vita umana

Dal Guardian leggiamo l’ennesima incredibile e orrenda storia di “utero in affitto” targata United Kingdom. Lui ha 25 anni, vuole diventare padre. Non ha una compagna. Come risolve? Paga. Paga una clinica dove si fanno le fecondazioni eterologhe in vitro e poi le “gestazioni di sostegno”. Compra ovuli umani da una “donatrice” anonima, ci aggiunge il suo sperma e mette incinta chi? La propria madre, che mette a disposizione l’utero. Che ha partorito qualche mese fa un figlio-nipote. La Family Court britannica ha lasciato che l’uomo lo adottasse, e il giudice ha spiegato: “Tutto si è svolto secondo la legge; il caso è un po’ anomalo, ma l’uomo aveva manifestato un grande desiderio di diventare padre”!

Il 13 giugno prossimo si terrà a Roma un grande raduno (Palalottomatica, ore 15) per lottare contro le leggi che permettono l’<utero in affitto> (l’Europa sanziona l’Italia perché ancora non lo permette!); è in corso anche una raccolta di firme per impedire questa ulteriore deriva nichilista. Dobbiamo fermare questa follia, che trasforma i desideri anche più assurdi in diritti … e che serve pure a far arricchire cliniche senza scrupoli.

 

 

25.02.2015

Incontrare la Sindone (e S. Giovanni Bosco): Torino, dal 19 aprile al 24 giugno

Quest’anno Torino vivrà due eventi eccezionali, offerti a tutta la Chiesa e al mondo: il bicentenario della nascita di S. Giovanni Bosco, il grande santo educatore dei giovani e fondatore della famiglia “Salesiana”, e una speciale ostensione della Sacra Sindone, che sarà esposta e visitabile nel duomo di Torino, dal 19 aprile al 24 giugno prossimi. Il titolo di questa ostensione 2015 è “(La più grande testimonianza de) L’amore più grande”. Per poter vedere la Sindone, visto il previsto arrivo di centinaia di migliaia di pellegrini, è necessario prenotarsi (gratuitamente) attraverso il sito www.sindone.org  , dove si possono raccogliere anche tutte le informazioni necessarie.

Per i giovani è previsto uno speciale incontro dal 19 al 21 giugno, con 3 diversi pacchetti organizzativi, reperibili su www.turinforyoung.it (prenotazioni entro il 20 maggio).

Il 21 giugno si recherà a Torino anche Papa Francesco.

Per avere una sintetica documentazione sull’eccezionalità della Sindone, anche in rapporto alla scienza, vedi nel sito il Dossier Miracoli (link) al n. 15.

 

 

10.02.2015

Charles Townes, premio Nobel per la Fisica … e convinto cristiano.

Il grande scienziato Charles Townes, deceduto in questi giorni, fu uno dei pionieri nel campo della astronomia a infrarossi, scopritore pure della massa di un “buco nero” supermassivo al centro della Via Lattea. Premio Nobel per la Fisica nel 1964, era pure membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Non solo fu convinto cristiano, ma vedeva il nesso profondo tra le sue stesse competenze e scoperte scientifiche e la certezza dell’esistenza di Dio; anzi, come oggi molti riconoscono a livello di alta cultura, proprio la fede in un Dio Creatore sommamente intelligente e logico, com’è nella fede biblica, ha permesso anche storicamente la nascita della scienza moderna. Professò la sua fede cristiana e affermò il nesso tra fede e scienza in molti suoi scritti. Ascoltiamo alcune sue parole:

«La religione è stata molto importante nella mia vita. Sono sempre stato ispirato e guidato dalla religione». «Lo sviluppo concreto della scienza fu possibile grazie alla religione monoteista». «Lo stesso concetto di un universo governato in modo ordinato da un Dio era un presupposto per lo sviluppo delle leggi scientifiche». «Credo fermamente nell’esistenza di Dio, basandomi sulla intuizione, sulle osservazioni, sulla logica, e anche sulla conoscenza scientifica». «La scienza, con i suoi esperimenti e la logica, cerca di capire l’ordine o la struttura dell’universo. La religione, con la sua ispirazione e riflessione teologica, cerca di capire lo scopo o significato dell’universo. Queste due strade sono correlate. Io sono un fisico. Anch’io mi considero un cristiano. Mentre cerco di capire la natura del nostro universo in questi due modi di pensare, vedo molti elementi comuni tra scienza e religione. Sembra logico che a lungo i due saperi potranno anche convergere» (C.H. Townes, Logic and Uncertainties in Science and Religion, 2000).

E pensare che molti continuano a scrivere e insegnare (anche nella scuole o in televisione) che c’è opposizione tra fede e scienza, addirittura che uno scienziato non può che essere ateo!

 

 

5.02.2015

Petizione contro l’imposizione dell’ideologia “gender” nelle scuole

Come si rende ogni giorno più evidente, in Occidente si sta imponendo sempre più un “pensiero unico”, una progressiva e reale “dittatura del relativismo”, che verte soprattutto sulle questioni sessuali, a tal punto che non solo diventa “reato” dissentire, ma ora si vuole imporre nelle scuole fin dalla più tenera età, e addirittura senza possibilità di intervento da parte degli stessi genitori! È il caso dell’ideologia “gender” secondo cui la sessualità non sarebbe quella biologica ma un “genere” con molteplici tipologie da scegliere liberamente, fondamentalmente in base al proprio desiderio.

Contro l’imposizione di tale ideologia nelle scuole, si sono mossi milioni di persone in Europa, preoccupati soprattutto dell’educazione e dello stesso futuro dei propri figli e nipoti.

Per questo molte Associazioni (Associazione ProVita, Associazione Italiana Genitori, Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche, Movimento per la vita, Associazione Giuristi per la Vita) hanno lanciato una petizione propositiva al Ministro dell’Istruzione, al Presidente della Repubblica e al Presidente del  Consiglio, affinché sia riconosciuto almeno il diritto (peraltro conseguente al diritto fondamentale della “libertà di educazione” e quello dei genitori come primi educatori dei propri figli), sancito anche dalla Costituzione,  di educare i propri figli secondo i principi religiosi e morali che ritengono più formativi e quindi anche di opporsi all’ideologia gender che ritengono assolutamente diseducativa, oltre che contraria alla natura stessa dell’uomo. Si può firmare tale petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole su www.notizieprovita.it

Anche la Diocesi di Roma si è mobilitata, con il Comitato Articolo 26 (e relativo sito) per chiedere, anche mediante un modulo firmato da inviare ai dirigenti scolastici delle scuole dei propri figli, il “consenso informato” (è il diritto minimo dei genitori!) sulle iniziative delle scuole improntate alla ideologia “gender”.

 

 

2.02.2015

Cina: morto il vescovo che ha subìto 50 anni di carcere

Il governo cinese ha dato notizia ai parenti, senza fornire particolari e cause, della morte di S. E. Mons. Cosma Shi Enxiang, vescovo di 94 anni, emerito di Yixian (nella provincia cinese di Hebei). Di lui non si avevano più notizie dal giorno del suo ultimo arresto, avvenuto il 13.04.2001. Complessivamente, dal primo fermo da parte del regime comunista cinese nel 1954, il presule ha passato in carcere oltre 50 anni, molti dei quali sottoposto a pesanti lavori forzati, anche nelle miniere di carbone. Anche questo vescovo, come tanti sacerdoti e laici cattolici, ha pagato così eroicamente la sua fedeltà a Cristo, alla Chiesa e al Papa. Tuttora infatti il governo comunista cinese concede una qualche libertà religiosa solo alla “Chiesa cattolica patriottica”, quella i cui vescovi sono nominati dal governo (non dal Papa, come deve essere) ed è sottomessa ad esso.

 

 

31.01.2015

L’Europa impone che si venda la pillola EllaOne senza ricetta medica

La cosiddetta “pillola del 5° giorno” (EllaOne), così chiamata in quanto impedisce una gravidanza se assunta anche 5 giorni dopo un rapporto sessuale potenzialmente fecondo, e che come tale non è quindi contraccettiva (come si dice falsamente, persino nel suo foglio illustrativo) ma abortiva, in quanto impedisce ad un ovulo già fecondato - e quindi già essere umano a pieno titolo, anche biologicamente e geneticamente - di annidarsi nell’utero, venendo così espulso dalla donna.

È purtroppo già in vendita anche nelle farmacie italiane dal 2.04.2012, ma con previa prescrizione medica e test di gravidanza negativo. L’Associazione dei Medici Cattolici Italiani (Amci) si era già opposta alla vendita in farmacia di tale “farmaco” (che in realtà è un “veleno” che può uccidere la vita umana nascente), rientrando tra l’altro di diritto, in quanto abortiva, sotto gli obblighi della legge 194, che richiede comunque per l’aborto determinate condizioni e l’intervento medico ospedaliero. Si giunse così a richiedere, per l’acquisto in farmacia di tale pillola, il previo test di gravidanza negativo (cosa peraltro più teorica se non impossibile nei primi 5 giorni), perché altrimenti sarebbe appunto soggetta alla vigente legge (194) sull’interruzione della gravidanza.

Ora l’Europa vuole imporre addirittura ai Paesi membri la vendita di tale pillola in farmacia senza neppure la ricetta medica, cioè in pratica come una pastiglia per il mal di gola!

Essendo la questione molto critica, e non solo dal punto di vista morale ma anche proprio dal punto di vista medico, per le conseguenze di salute che può avere anche per la donna stessa, la stessa Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha opposto forti critiche alla decisione europea; ma si sono opposti, oltre all’Amci, anche la (laica) Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo).

 

 

26.01.2015

Washington: mezzo milione in marcia “per la vita”. Ma anche Parigi si muove …

Ogni anno il 22 gennaio, anniversario della decisione della Corte suprema americana che nel 1973 ha legalizzato l’aborto negli USA (permettendo in 42 anni l’uccisione di 56 milioni di bambini), si tiene a Washington un’imponente marcia per la vita (“March for life”). Quella di quest’anno è però stata, con i suoi 500.000 partecipanti (tra cui moltissimi giovani), la più grande marcia per i diritti civili tenuta negli USA.

Anche a Parigi 45.000 persone hanno marciato il 26 gennaio per la vita e contro l’eutanasia, all’insegna di “Je suis Vincent Lambert” (giovane che da 7 anni vive nel cosiddetto stato vegetativo, a seguito di un incidente stradale: il Consiglio di Stato ha decretato di poter staccare il sondino che lo alimenta, ma la decisione è stata bloccata dal ricorso alla Corte europea per i Diritti dell’uomo; la mamma di Vincent era in testa al corteo).

Noi in Italia ricordiamo come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 6.02.2009 si rifiutò di firmare un decreto del Governo che avrebbe impedito la sospensione dell’alimentazione e idratazione di Eluana Englaro, decidendone così la morte (per fame e per sete), che giunse infatti 3 giorni dopo con evidente supplizio.

 

 

15.01.2015

Nuova conferma scientifica sul miracolo eucaristico di Siena.

A cento anni dalla prima indagine scientifica, nuove accurate analisi sono state eseguite da parte del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e da un gruppo di ricercatori dell’Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali di Firenze, sulle 223 ostie consacrate che inspiegabilmente rimangono intatte dal 1730 nella chiesa di S. Francesco a Siena. Da questo nuovo studio scientifico risulta nuovamente “il buono stato di conservazione delle ostie e la totale assenza di contaminazione”.  Ecco sinteticamente il fatto, riportato anche nel sito nel Dossier Miracoli, alla sezione 7.1 (“Miracoli Eucaristici”):

Il 14.08.1730 nella chiesa di S. Francesco di Siena dei ladri rubarono una pisside con 351 Ostie consacrate. In riparazione per l’atto sacrilego si sospese quell’anno perfino il Palio dell’Assunta. Tre giorni dopo se ne ritrovarono 223 in una chiesa vicina (S. Maria in Provenzano), abbandonate dai ladri in una cassetta delle elemosine tra polvere e ragnatele, e furono riportate in processione in S. Francesco, tra la folla festante. Non furono più date in Comunione (anche per ragioni igieniche, non sapendo tra l’altro dove i ladri le avessero tenute in quei giorni), ma comunque adorate, anche in riparazione all’atto sacrilego. Ci si accorse però ben presto che tali ostie non si corrompevano. Conservate, così furono ritrovate anche dopo 50 anni  (non potevano essere altre, poiché il ferro con cui erano state prodotte lasciava un segno, facilmente databile).

Apposite commissioni scientifiche hanno più volte studiato questo persistente miracolo, avvalendosi di sempre più aggiornati strumenti, senza trovarvi una spiegazione e concludendo che tale fatto é contro ogni legge fisica e biologica. Si cercò più volte anche di ripetere il fenomeno in condizioni analoghe di conservazione, ottenendo in breve tempo solo vermi e frammenti putrefatti.

Nel 1914, a conclusione di accurati studi di eminenti professori di chimica, farmaceutica, igiene, bromatologia (guidati dall’illustre chimico prof. Siro Grimaldi) fu redatto un Verbale in cui tra l’altro si affermava: “Le Sante Particole di Siena, consacrate nell’anno 1730, sono in perfetta conservazione; costituiscono quindi un fenomeno singolare, che inverte le leggi naturali della conservazione della materia organica. È un fatto unico, consacrato negli annali della scienza”. Il prof. Grimaldi fece notare in proposito che in sé le ostie sono della sostanza più vulnerabile (pane azzimo), poiché “la farina di grano è il miglior terreno di coltura di microrganismi, dei parassiti animali e vegetali, della fermentazione lattica e putrida”, mentre quelle 223 Ostie furono trovate perfettamente fresche, sia all’aspetto, che al tatto, come al gusto (ne furono consumate alcune) e all’olfatto; “la particole sono in perfetto stato di conservazione, contro ogni legge fisica e chimica e nonostante le condizioni del tutto sfavorevoli in cui si sono venute a trovare. Un fenomeno assolutamente anormale; le leggi della natura si sono invertite: il vetro della pisside in cui si sono conservate è diventato sede di muffe, mentre la deperibilissima farina si è rivelata più resistente del cristallo”.

Giunsero alla stessa conclusione anche le analisi del 1922, 1950 e 1952. Il grande scienziato Enrico Medi così si espresse al riguardo: “è un miracolo nel senso stretto della parola, un intervento diretto di Dio, a testimoniare la realtà permanente di Cristo nel Sacramento Eucaristico”. Il beato Papa Paolo VI ricordò questo persistente miracolo a tutta la Chiesa e S. Giovanni Paolo II vi fece visita (nella Chiesa di S. Francesco a Siena) nel 1980, in occasione del 250° anniversario del miracolo. Lo scrittore danese Johannes Joergensen, convertito al cattolicesimo dal luteranesimo, lo definì “uno delle più grandi meraviglie di Cristo in terra”.

 

 

10.01.2015

Con le scuole paritarie lo Stato italiano risparmia 6,3 miliardi di € l’anno.

L’Italia è uno dei pochi Paesi dell’Occidente dove la “libertà di educazione”, principio fondamentale della democrazia e “valore non negoziabile” anche della Dottrina sociale della Chiesa, in teoria sancita anche dalla  Costituzione (art. 33), di fatto non è mai stata possibile, in quanto le scuole “paritarie” (impropriamente dette “private”, quando invece sono ugualmente “pubbliche” anche se non “statali” o “comunali”) sono economicamente super-discriminate dallo Stato, anche se ne riconosce il Titolo di studio, quindi il valore educativo e professionale. Lo Stato italiano infatti non versa per lo studente di dette scuole ciò che gli spetta e che avrebbe se frequentasse le scuole statali. Per questo i genitori - che hanno il diritto fondamentale di educare i propri figli secondo i principi che ritengono più opportuni (tanto più che oggi la scuola statale è invasa pure da nuove ideologie totalitarie, come quelle del “gender”) - se vogliono indirizzare i propri figli in tali scuole paritarie, che ritengono più formative, devono sostenere oneri economici notevoli, mentre hanno pagato le tasse anche per questo come tutti i cittadini e come tutti i genitori che mandano i propri figli alle scuole statali. Ecco perché, con grave ingiustizia da parte dello Stato, non tutti possono permetterselo!

In Italia (dall’asilo alle superiori) ci sono 8.938.005 studenti, di cui 7.865.445 frequentano scuole statali e 1.072.560 scuole paritarie (di cui 740.636 frequentano scuole paritarie cattoliche).

Le scuole paritarie sono 13.500, di cui 9.371 cattoliche (7.049 dell’infanzia, 1.133 Primarie, 588 Secondarie di 1° grado, 601 Secondarie di 2° grado).

Quanto spende lo Stato italiano per ogni studente?

Scuole dell’Infanzia: € 6.116 se frequenta quelle statali, € 584 se frequenta quelle paritarie.

Scuole Primarie: € 7.366 se frequenta quelle statali, € 866 se frequenta quelle paritarie.

Scuole Secondarie di 1° grado: € 7.688 se frequenta quelle statali, € 106 se nelle paritarie.

Scuole Secondarie di 2° grado: € 8.108 se frequenta quelle statali, € 51 se nelle paritarie.

Lo Stato italiano risparmia quindi ogni anno, con le Scuole paritarie, € 5.974 a studente, cioè in totale 6,3 miliardi! In compenso le scuole paritarie sono più tassate di quelle statali …

In altri termini, se le scuole paritarie chiudessero (e ogni anno moltissime sono costrette a farlo!), lo Stato italiano non sarebbe in grado di garantire le scuole statali per tutti, non potendo coprirne le spese!

Cosa si fa nel resto dell’Europa per le scuole non statali?

Belgio: gli stipendi di tutto il personale sono a carico dello Stato. Francia: ci sono diversi tipi di “contratto”, come quello di “integrazione amministrativa”, con tutte le spese a carico dello Stato. Germania: copre quasi totalmente le spese per i docenti, totalmente le spese di manutenzione, il 10% le spese di funzionamento. Inghilterra: lo Stato paga totalmente stipendi e spese di funzionamento, 85% quelle di costruzione. Irlanda: sono a carico dello Stato le spese di costruzione delle scuole non statali. Lussemburgo: tutte le spese sono coperte dallo Stato. Olanda: lo Stato copre tutte le spese delle scuole non statali dell’obbligo e sussidi per le superiori. Portogallo: lo Stato spende per ogni studente la stessa cifra, per ogni tipo di scuola (statale o no). Spagna: tutte le spese delle scuole paritarie sono a carico dello Stato.

Come mai, noi che vogliamo seguire l’Europa in tutto (anche nelle nuove ideologie imperanti) non lo facciamo invece per questo?

 

 

8.01.2015

Pedofilia … ma anche ossessioni e falsa giustizia.

Il 12.11.1998 due coniugi di Finale Emilia (Delfino e Maria Lorena Covez­zi) sono stati con­dannati in primo grado a 12 anni di reclusione per abusi sessuali sui quattro figli. L’accusa era partita da dei sogni raccontati da una loro figlia più piccola, con qualche disturbo psicologico, a degli psicologi, che riuscirono a farle confessare (con un metodo di indagine americano oggi riconosciuto invalido) di aver partecipato ad orge sessuali e sataniche, con bambini abusati e decapitati, orge guidate dal parroco don Giorgio Govoni. I 4 figli dei Covezzi furono immediatamente sottratti, tra forti grida e lacrime, ai loro genitori (che non li rivedranno mai più!). Furono accusate 17 persone, compreso il parroco don Giorgio, ritenuto santa persona da tutta la popolazione, e furono allontanati dalle loro famiglie, accusate di partecipare a tali orge, altri 13 bambini. Fu persino dragato il fiume Panaro (con una spesa di 280 milioni di lire) alla ricerca dei presunti bambini decapitati, anche se non risultava sparito alcun bambino. I giornali nazionali dedicarono pagi­nate allo scandalo. Don Giorgio Go­voni, dopo essersi difeso con tenacia, al­la vigilia della senten­za di primo grado morì di infarto nello studio del proprio legale. Anche il padre della bambina, il Signor Covezzi, morì poi di infarto. La Corte d’Appello ha poi invece assolto tutti gli imputati il 9.06.2011 semplicemente “per non aver commesso il fatto”, sentenza confermata dalla Cassazione il 4.12.2014. I giornali ovviamente non ne hanno parlato. Ma chi potrà pagare i danni irreparabili di questa tragedia di 16 anni, di questo abuso della giustizia di Stato, di questa gratuita diffamazione, specie se riguarda la Chiesa? (v. intero Dossier “Pedofilia”).

 

 

2.01.2015

Dove cresce la fede in Europa?

La fede in Dio diminuisce in Europa occidentale (in Olanda gli atei hanno appena sorpassato i credenti), ma cresce invece nell’Europa orientale, che pur ha conosciuto per 70 anni la terribile persecuzione antireligiosa comunista. Abbiamo ad esempio tutti osservato con ammirazione come anche nei ristretti spazi (senza gravità) della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), dove da poco lavora anche una scienziata italiana (Samantha Cristoforetti), gli astronauti russi non abbiano rinunciato ad appendere il Crocifisso e le venerate icone mariane (alla faccia di chi si ostina a credere nel dogma ottocentesco che scienza e fede sarebbero in opposizione).

Ebbene, ecco in percentuale qualche dato proveniente dall’Europa centro orientale, per gli ultimi 20 anni. La fede in Dio, mentre è diminuita del 14% nella Germania orientale (soprattutto a Berlino) e dell’1% nella Rep. Ceca (specie a Praga) e Lituania, mantenendosi stabile in Polonia ed Estonia, è cresciuta del 4% in Lettonia, del 6 in Romania, del 7 in Slovenia, del 9 in Ungheria, del 12 in Moravia, del 13 in Croazia, del 14 in Slovacchia, del 20 in Ucraina, del 24 in Serbia, del 32 in Bulgaria e addirittura del 36% in Russia (ricordiamo che lo aveva predetto la Madonna a Fatima!).

 

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