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Follie animaliste


Tra le ideologie sempre più emergenti in Occidente c’è anche quella “animalista”. Come tutte le ideologie, nasconde la menzogna sotto belle parole: anche in questo caso, il “rispetto” della vita degli animali (anche se gli stessi animalisti lottano poi per l’aborto e l’eutanasia, cioè contro la vita umana). Risulta sempre più chiaro che, con la perdita della fede cristiana (e persino dell’uso corretto della ragione), non si capisce più la gradualità “ontologica”, cioè la graduatoria dell’importanza degli esseri: in primo luogo Dio (Essere assoluto), poi gli angeli, l’uomo (l’unico essere creato come “fine” e non come “mezzo” e chiamato a partecipare alla vita di Dio), quindi gli animali, le piante e infine la materia. Tutto è bene e va rispettato, come creazione di Dio, di cui noi non siamo i “padroni” ma gli “amministratori”. Con questa gradualità.

Sono ormai anni che viene invece insegnato, anche ai bambini più piccoli, che noi siamo solo animali, scimmie evolute casualmente (falsità scientifica! – v. Dossier sul’evoluzionismo). Ora ogni giorno c’è chi predica, anche sui più grandi quotidiani e TV, che gli animali sono persino più buoni di noi (che il cane sì che sa amare, mica gli esseri umani!), che è bene portarseli anche a letto e dire loro “vieni dalla mamma!”, mentre i figli (umani) sono spesso chiamati “cuccioli”. Assai spesso, dietro la passione animalista (anche del WWF), si nasconde un vero e proprio “odio dell’umano”, che sarebbe il “cancro del pianeta” (Filippo, Duca d’Edimburgo, cofondatore del WWF).

Ascoltiamo in proposito questa lucida e profetica analisi di F. Nietzsche: “l’uomo, da Copernico in poi, non è forse in un inarrestabile progresso di autodiminuirsi, la volontà di farsi piccolo? La fede, ahimè, nella sua dignità, unicità, insostituibilità nella scala gerarchica degli esseri è scomparsa – è divenuto animale, animale, senza metafora, detrazione o riserva, lui che nella sua fede di una volta era quasi Dio (figlio d’Iddio, Uomo-Dio). Da Copernico in poi, si direbbe che l’uomo sia su un piano inclinato – ormai va rotolando, sempre più rapidamente, lontano dal punto centrale – dove? nel nulla? nel trivellante sentimento del proprio nulla. Ogni scienza si propone oggi di dissuadere l’uomo dal rispetto sinora avuto per se stesso, come se questo altro non fosse stato che una stravagante presunzione. È autodisprezzo dell’uomo (Genealogia della morale).

Ed ecco l’ultima follia animalista, diventa in questi giorni addirittura “Proposta di legge” (della deputata di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla): carcere da 4 mesi a 2 anni e multa  da € 1.000 a € 5.000 per chi “allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente i conigli a fine di macellazione e commercializzazione della carne”. Proibito dunque ammazzare e mangiare conigli. In questi giorni pasquali c’è anche chi ha fatto la battaglia animalista per rendere proibito ammazzare e mangiare gli agnelli. Ma allora perché non estendere ciò anche alle povere galline? Via di questo passo, cioè secondo questa logica capovolta, diventerà proibito anche ammazzare le zanzare. Chi decide intanto ormai la differenza tra gli esseri?