Un aiuto per capire la fede: la Chiesa Cattolica

Questione 5.4


Domanda:

La Chiesa ci comunica davvero la Vita divina, donataci in Gesù?

Risposta:

Ancora di più si capisce la necessità della Chiesa come strumento di Dio per continuare a generare alla vita di Dio gli uomini di ogni tempo (per questo si dice infatti che la Chiesa è anche madre). La vita di Dio, secondo la volontà stessa di Gesù, si comunica a Dio attraverso l’oggettività dei “sacramenti”, cioè quei sette segni oggettivi attraverso i quali il Risorto, mediante l’azione dello Spirito, continua ad operare la nostra santificazione, cioè la liberazione dal male e la comunicazione a noi della vita stessa di Dio [si pensi ad esempio a ciò che anche il Vangelo scritto ci dice a riguardo al Battesimo (Mt 28,18-20; Mc 16,15-16), dell’Eucarestia (Lc 22,19-20) e della Confessione (Gv 20,21-23)].

I sette Sacramenti sono: BattesimoCresima (o Confermazione), Eucaristia (o Comunione), Penitenza (o Confessione),  MatrimonioOrdine (in tre gradi: episcopato, presbiterato e diaconato) e Unzione degli Infermi

Battesimo, Cresima ed Eucaristia sono i sacramenti dell’“Iniziazione cristiana”.

Battesimo, Cresima e Ordine, imprimendo un “carattere” indelebile, si possono ricevere una volta soltanto nella vita.

Penitenza e Comunione si devono invece ricevere il più spesso possibile (obbligatoriamente almeno una volta all’anno, nel tempo pasquale).

La Penitenza (o Confessione) è l’unico modo per essere assolti (cioè liberati e perdonati) dai peccati mortali.

La partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia (S. Messa) è moralmente obbligatoria (3° Comandamento) ogni domenica e in altre 6 feste [1° gennaio (Ottava di Natale e Maria SS.ma Madre di Dio); 6 gennaio (Epifania di Gesù); 15 agosto (Assunzione di Maria SS.ma); 1° novembre (Tutti i Santi); 8 dicembre (Immacolata Concezione di Maria); 25 dicembre (Natale di Gesù)].

Per ricevere l’Eucarestia si deve essere “in grazia di Dio”, cioè senza peccati mortali, e a digiuno da 1 ora. L’ultima Comunione, ricevuta poco prima della morte, si chiama “Viatico”.

Il Matrimonio può essere ricevuto una sola volta. Solo in caso di morte del coniuge ci si può risposare (non in caso di separazione o divorzi. I Matrimoni riconosciuti “nulli” – non annullati, come spesso si sente dire! – dalla Chiesa sono appunto nulli, cioè invalidi e quindi come mai celebrati; per questo permettono di celebrare nuove nozze, che di fatto sono quindi sacramentalmente le prime nozze).

Anche questo è il grande segno dell’amore di Dio e della Sua volontà di salvare tutti gli uomini; infatti l’autentica e documentata “successione apostolica” garantisce oggettivamente la validità del sacramento e quindi la trasmissione della grazia (dono di Dio) corrispondente.
In questo modo si capisce che separare Cristo dalla Chiesa, negandone il valore di “strumento” della trasmissione del Suo dono, significa non solo credere ad un Gesù diverso da quello che è, ma privarsi della Sua stessa vita. Essere cristiani, come s’è detto, non significa appunto semplicemente pensare o comportarsi in un certo modo, ma divenire partecipi della vita di Dio donataci in Cristo, per l’azione in noi dello Spirito Santo, attraverso la Chiesa. Non è una nostra iniziativa; e come tale non può essere vissuta a piacimento secondo il nostro pensiero e interpretazione soggettiva o secondo il variare dei tempi. E’ qualcosa non solo di umano, di naturale (pur essendo la pienezza dell’umano), ma di “soprannaturale” (Gv 1, 10-13).