Estote parati!

Estote parati!


“Estote parati”, cioè “state pronti”!

Non si tratta di fare dell’allarmismo, né di cadere in azzardati catastrofismi, oppure di affidarsi subito a certe “profezie” che annuncerebbero come ineluttabili ed imminenti eventi tali da sconvolgere l’umanità intera, se non addirittura da condurci alla fine stessa della storia e del mondo.

Si tratta, com’è noto, di un esplicito, forte e ripetuto richiamo di Gesù stesso, che riguarda sia la vicenda personale di ciascuno di noi sia la storia dell’umanità intera (cfr. Lc 12,35-40 e Mt 24,44). Anzi, possiamo dire che è la questione principale della Sua predicazione, cioè del Vangelo!

Per questo è drammatico che oggi, anche nelle predicazione e documenti cattolici, sia raro che se ne parli, appiattendo il cristianesimo sull’immanente e riducendolo ad alcuni valori umani e sociali; oppure se ne parli erroneamente, come se la vita avesse comunque un esito dove “andrà tutto bene”, perché Dio è buono e misericordioso e “perdonerebbe tutti e comunque”, anche senza pentimento e fermo proposito, col Suo aiuto, di obbedirgli (vedi in proposito la News “Novissimi sepolti”).

Ovviamente questo fondamentale ed urgente richiamo di Gesù a stare sempre “pronti” non significa vivere come sotto un incubo, né di non vivere e godere dei suoi doni terreni. Non significa neppure stare inerti e passivi in attesa di un evento ineluttabile. Si tratta invece di vivere nell’autentica fede, cioè nell’adesione piena alla Sua Parola, nel Suo Amore e nell’obbedienza ai Suoi comandamenti, in altre parole nella Sua “grazia”.

È dunque evidente che questo richiamo a “stare pronti” significa essere pronti nell’anima, appunto di essere trovati “in grazia di Dio” nell’ora della nostra morte, cioè nel momento in cui dovremo rendere conto a Lui di tutta la nostra vita, con conseguenze eterne!

Non a caso anche in ogni Ave Maria preghiamo la nostra Madre celeste di assisterci proprio per questo “nell’ora della nostra morte”.

Prima preoccupazione della vita deve dunque essere anzitutto quella di stare “in grazia di Dio”, in comunione con Cristo e almeno senza peccati mortali (vedi quali sono) sulla coscienza; e dunque, se commessi, aver cura di confessarli quanto prima e alle dovute condizioni (vedi), anche per essere sempre “pronti” a comparire davanti al giudizio di Dio (cfr. 2Cor 5,10).

Gesù ci ricorda inoltre, se ce ne fosse bisogno (perché in realtà è un’evidenza), che nessuno conosce poi quale sia l’ora della propria morte, anche se è ovvio che il procedere degli anni la rende anagraficamente sempre più vicina. Invece è assolutamente certo che moriremo. Come recita una famoso adagio: “mors certa, hora incerta”.

Gesù ci intima questa prioritaria attenzione, sia in riferimento alla nostra singola esistenza personale, come pure per l’esito dell’intera storia umana. Intanto, per la nostra singola persona, ciò che conta, cioè la questione principale, è la stessa: sia che moriamo per vecchiaia o giovani, in situazioni che riguardano solo noi o poche persone, oppure in eventi catastrofici comuni, come pure che ci trovassimo proprio alla fine del mondo, che nessuno sa quando sarà, la questione principale è appunto la medesima. Nell’istante stesso della nostra morte, mentre termina senza ritorno il nostro pellegrinaggio terreno, entriamo nell’Aldilà (vedi) e siamo subito sottoposti all’insindacabile ed eterno “giudizio particolare” di Dio, che ci ama infinitamente e ci invita gratuitamente, ma non può ammetterci nella Sua Casa senza la giusta “veste” (cfr. Mt 22,2-14, spec. 12-14). Quando poi alla fine del mondo Cristo Signore tornerà nella gloria, ci sarà il Suo “Giudizio universale”, cioè su tutti gli uomini della storia (anche per quelli che non ci credevano o credevano a false divinità), e, consumati lo spazio e il tempo, inizierà l’eternità, cioè la vita eterna beata (il paradiso, la perfetta felicità della vita con Dio) o la vita eterna dannata (l’inferno, l’infinita disperazione della vita senza Dio).

Per questo, fino a pochi decenni orsono, si aveva cura, già fin da ragazzi, di prepararsi a fare una “buona morte”! Ad esempio S. Giovanni Bosco, il grande educatore della gioventù e padre nella fede di un numero sterminato di ragazzi, anche difficili, e proprio nell’ambiente gioioso e spiritualmente fecondo dell’Oratorio, faceva loro ogni sera, prima di coricarsi, questo richiamo, senza alcun timore di impaurirli, ma proprio perché li amava e aveva a cuore non solo le loro necessità terrene ma soprattutto le loro anime e il loro destino eterno. Una volta fece persino lo strepitoso miracolo di riportare provvisoriamente in vita un ragazzo che era appunto morto improvvisamente ma non si trovava “in grazia di Dio”: lo confessò e poi, secondo il desiderio del ragazzo stesso, lo abbandonò ancora alla morte, cioè all’abbraccio eterno di Dio!

La fede plasmava talmente la vita personale e comune, che si aveva cura di preparare anche i propri familiari o amici ad una morte cristiana, tanto più se era evidente che si stava avvicinando per essi tale ora decisiva e solenne.

“Buona morte” significa appunto “in grazia di Dio” e ricevendo i Sacramenti dovuti: la Confessione, l’ultima Comunione (detta “Viatico”) e l’Unzione degli Infermi (Estrema Unzione, con l’apposito “olio santo”, consacrato dal vescovo il Giovedì Santo). Se poi un’anima si trovasse pure nelle condizioni di non aver ricevuto un sacramento “dovuto” (ad esempio la Cresima o persino il Matrimonio, se fosse stato precedentemente rifiutato e ci fossero le condizioni morali e canoniche per celebrarlo), può anzi deve riceverli prima di quell’ora suprema. Per quell’ora decisiva è concesso dal sacerdote pure il dono dell’indulgenza plenaria!

Ecco perché fino a pochi decenni orsono, anche a livello popolare, si pregava quotidianamente perché il Signore ci risparmiasse da una “morte improvvisa”: più che il timore della morte era infatti grande soprattutto quello di non essere spiritualmente “pronti” a comparire davanti al “giudizio” di Dio, cioè di non essere nella Sua grazia, per cui si chiedeva quotidianamente a Dio o di essere trovati nella Sua grazia o di avere il tempo di tornarvi! Persino di fronte ad un improvviso spavento, magari procurato scherzosamente da un nipotino, alla nonna veniva spontaneo rispondere “Mi fai morire senza Sacramenti!”, dove si evidenziava appunto che il timore non era tanto quello di morire, quanto quello di non essere “spiritualmente pronti”!

Non serve non pensarci, anzi! Tanto meno servono gli scongiuri, che potrebbero essere invece una forma peccaminosa di superstizione e quindi di paganesimo. Serve prendere sul serio la Parola di Dio e cercare di vivere sempre nella Sua “grazia”, cioè in comunione con Lui e nel Suo Amore.

Per questo è pure assai utile che chiediamo quotidianamente (magari anche prima di un viaggio) l’assistenza del nostro Angelo custode (vedi); così com’è assai utile che chiediamo spesso anche l’aiuto dell’Arcangelo Michele (vedi), che combatte anche per noi e con noi contro gli attacchi di Satana, che ci vuole invece rovinare eternamente.

Ricordiamo ancora che una morte improvvisa, di cui chiediamo appunto Dio e alla Vergine Santa di preservarci, soprattutto per i motivi spirituali appena ricordati, può raggiungerci per motivi di salute (infarto, ictus, ecc.) o ad esempio per un incidente stradale. A proposito degli incidenti stradali mortali, ricordiamo tra l’altro che in questi ultimi 80 anni essi hanno provocato più morti, persino tra i giovani, che nelle due Guerre Mondiali del secolo scorso! E pensiamo che solo qualche istante prima, quelle persone morte sulla strada non avrebbero mai immaginato che pochi secondi dopo si sarebbero trovati per sempre nell’Aldilà (vedi), davanti a Dio e all’insindacabile ed eterno Suo giudizio!

Se dunque è ad esempio tragico che dei giovani muoiano in un incidente stradale (pensiamo alle cosiddette “stragi del sabato sera”), ancora più tragico, per le sue conseguenze eterne, è che tali giovani non siano magari appunto “in grazia di Dio” (eventualità oggi quasi generalizzata)! Dopo cent’anni forse nessuno si ricorderà più di loro; ma ciò che erano nell’anima di fronte a Dio in quel momento ha invece conseguenze eterne!


Al di là appunto che non ci sia differenza, per la nostra singola anima, se moriamo solo noi o in un evento magari con decine o centinaia di morti o addirittura se ci capitasse di essere ancora in vita proprio alla fine del mondo (quando la storia umana finirà, la stessa creazione sarà annientata o trasformata, e Cristo Signore tornerà come Giudice universale), compiamo però qui qualche considerazione su ciò che l’umanità sta vivendo, senza ovviamente sapere se la fine del mondo sia prossima o no.

Un possibile avvenimento repentino, eclatante, decisivo

A proposito della possibilità reale e persino ineluttabile che non solo la nostra singola persona o migliaia di persone, ma l’intera stessa umanità possano trovarsi improvvisamente di fronte ad avvenimenti decisivi, di tipo naturale o causati dall’uomo, tali da causarne la morte, Gesù si è soffermato più volte nella sua predicazione, specialmente nei cosiddetti “discorsi escatologici”. In alcuni di essi si può notare addirittura una sorta di sovrapposizione tra l’annuncio di avvenimenti storici futuri precisi e particolari, anche se di portata catastrofica, e appunto la stessa “fine del mondo”. Si veda ad esempio Lc 17,20-37 (riportato per intero alla fine della presente News), o in Mt 24, dove Gesù sta chiaramente parlando della “fine del mondo”, ma ciò si può applicare ad esempio anche alla “distruzione di Gerusalemme” (cfr. anche Lc 19,41-44), che avverrà infatti poi tragicamente e puntualmente nel 70 d.C., quando i Romani la distrussero totalmente, decretando la fine di Israele e l’inizio della quasi bimillenaria “diaspora” degli Ebrei!

Semmai, oltre a mantenerci vigilanti e soprattutto “in grazia di Dio”, possiamo a dobbiamo chiedere a Dio il dono di una vera sapienza, per poter discernere i segni dei tempi, cioè dei segni premonitori  di ciò che sta per accadere (cfr. Lc 12, 54-56: Gesù diceva alle folle: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?”).

Circa la possibilità di eventi inattesi ma che repentinamente giungono persino a coinvolgere il mondo intero, abbiamo ad esempio appena vissuto l’esperienza della cosiddetta “pandemia da Covid-19” (forse persino troppo rapidamente dimenticata, senza averne tratto una lezione di vita e averne scorto la possibile valenza spirituale: chissà se invece non sia stata permessa da Dio già come un urgente e planetario richiamo alla conversione, prima di ben più gravi eventi futuri?). Fu com’è noto uno strano ed inatteso avvenimento, dai tratti peraltro assai enigmatici se non occulti, che improvvisamente coinvolse e stravolse la vita dell’umanità intera e che nel primi giorni del marzo 2020 gettò in pochi giorni anche l’Italia in una situazione inedita e paradossale, trascinando per i primi tre mesi tutti i cittadini addirittura in una forzata clausura (lockdown), privati persino della propria libertà e dei più elementari diritti democratici (vedi in proposito alcuni nostri documenti, vedi), con talora irrazionali fobie e altrettanto illogiche leggi speciali, fino a porre a repentaglio il lavoro, le scuole, le famiglie. Tutto ciò per un misterioso virus di origine ignota e artificiale (con tutta probabilità sfuggito, volontariamente o accidentalmente, dal laboratorio militare cinese di Wuhan; cosa su cui non è stato possibile effettuare alcuna indagine, nonostante abbia mutato il panorama esistenziale, commerciale ed economico del mondo intero), di cui non era ben chiaro né come si diffondesse né come si potesse farvi scientificamente fronte. Inoltre, come sappiamo, a tale evento ha fatto pure seguito l’altrettanto contorta questione dei cosiddetti vaccini, di dubbia valenza scientifica se non addirittura pericolosi (come il seguito ha infatti spesso già dimostrato), ma praticamente imposti, fino a mettere a repentaglio la stessa possibilità di lavoro, e quindi di sostentamento; il tutto supportato da non trasparenti ma colossali interessi economici, specie della “Big Pharma” statunitense.

Tale evento, rimasto peraltro sostanzialmente oscuro nelle sue cause e nei suoi effetti e perfino artificialmente ingigantito, ha potuto però rappresentare una sorta di “esperimento sociale”, per ottenere la sudditanza globale di intere popolazioni e, supportato dai nuovi potenti poteri tecnologici e mediatici, per sperimentare anche le nuove e invasive forme di “controllo sociale” (vedi), con tanto di relative gravi pene ed emarginazioni per i trasgressori (ricordiamo ad es. la questione del “green pass”) (vedi).

Tali accadimenti improvvisi, che coglieranno spiritualmente e drammaticamente impreparati coloro che non avranno voluto accogliere i richiami divini alla conversione e saputo interpretare i “segni dei tempi”, caratterizzeranno con tutta probabilità anche importanti eventi futuri, forse prossimi, prospettati anche dal Cielo e di portata perfino inaudita per la storia dell’umanità.

Essi rappresenteranno un eccezionale scatenamento delle forze del male (e di Satana stesso), con la loro apparente vittoria; cui però alla fine farà seguito un altrettanto improvviso “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, cioè di Cristo stesso. Ne dovrebbe seguire un tempo di generale rinnovata fede e di pace.

Non è escluso però che si tratti pure dello scatenamento apocalittico, cioè dello scontro finale tra la Donna e il drago infernale (cfr. Ap 1213).

Per chi facesse spallucce, ricordiamo che l’Apocalisse è Parola di Dio, quindi certissima e senza possibilità di smentita; si tratta infatti dell’ultimo libro della Bibbia e del Nuovo Testamento (di cui costituisce l’unico “libro profetico”), cui non sarà mai possibile aggiungere, togliere o mutare alcunché fino alla fine del mondo (cfr. Ap 22,18-19), né è possibile attendere, fino alla fine del mondo, altre Rivelazioni di Dio all’umanità (pretesa che invece ha avuto l’Islam 6 secoli dopo).

Nonostante ci abbia detto tutto in Cristo (Logos incarnato), Dio ci è però venuto ulteriormente, progressivamente e insistentemente in aiuto, per prepararci spiritualmente e vincere, specie in questa probabilmente ultima grande battaglia! Lo ha fatto specialmente attraverso straordinarie “apparizioni mariane” (specie quelle più importanti e riconosciute dalla Chiesa), oltre che attraverso comprovate “rivelazioni mistiche”.

Si tratta di rivelazioni cosiddette “private”, per distinguerle dalla fondamentale Rivelazione divina conclusasi appunto con l’Apocalisse. Tali rivelazioni, anche quando sono riconosciute dalla Chiesa e destinate persino all’umanità intera, non obbligano in coscienza; ma è estremamente saggio, utile e in molti casi persino necessario seguirne le indicazioni, in vista anche di ciò che potrebbe presto accadere e per come farvi fronte; così come può essere una grave forma di superbia spirituale non tenerne conto.

La storia umana non è né un “destino” cieco e assoluto, che inesorabilmente ci sovrasta (come credevano le religioni pagane e come si torna talora di nuovo a credere nella modernità, come ha fatto persino Nietzsche), né è però solo nelle mani degli uomini. Essa è soprattutto in mano a Dio, anche se noi siamo chiamati a cooperare liberamente (e quindi pure con la possibilità di rifiutarlo) al disegno di Dio, sia per la nostra vita personale come di quella dell’umanità intera. Come però emerge fin dall’inizio della Bibbia e si manifesta con assai maggior chiarezza in Gesù e in tutto il Nuovo Testamento, esiste anche l’opera di Satana (non un Dio del male ma creature angeliche ribellatesi a Dio e diventate demoni), che fa di tutto per opporsi a tale disegno d’amore divino e creare il suo regno anticristico. Pur se vinto dalla Croce di Cristo, gli è ancora concesso di operare nel mondo e di tentare l’uomo e in certi periodi di scatenarsi con particolare virulenza, non solo nella vita personale e familiare ma persino sull’intera umanità. Comunque, al di là della possibilità reale che molte anime cadano nel suo inganno, gli aprano le porte e giungano perfino a dannarsi eternamente, rimane certo che Cristo vince e regnerà eternamente, mentre Satana e quelli che gli appartengono saranno per sempre nel tormento infinito ed inestinguibile dell’inferno.

In questo periodo di particolare “lotta” tra il Regno di Dio (e della “Donna vestita di sole”, cfr. Ap 12) e quello di Satana, che potrebbe essere appunto anche la “battaglia finale”, Dio ci fa dono anche di una particolare presenza tra noi di Maria Santissima (dell’Immacolata che schiaccia la testa al serpente antico), come pure di particolari doni e segni soprannaturali.

Si veda in proposito l’articolato documento sulla presenza dell’Immacolata nella storia di questi ultimi secoli, come sulle più importanti apparizioni e rivelazioni mariane che li hanno segnati. Si parla perfino di speciali “tempi di Maria”, inaugurati nel 1830 a Parigi (rue du Bac) ed ora particolarmente incalzanti (anche se è sempre necessario un serio discernimento, per non dare subito credito a presunti veggenti, rivelazioni private o doni mistici).

Per avere qualche luce particolare sui tempi speciali che stiamo vivendo, è bene ad esempio conoscere le assai puntuali e talora persino fotografiche profezie emergenti dalle “rivelazioni mistiche” della beata Caterina Emmerick (vedi nel documento citato), oltre a quanto la Madonna rivelò soprattutto a Fatima (vedi; e si approfondisca, se possibile, anche la questione della terza parte del “segreto”), ma anche a La Salette (e anche in questa riconosciuta apparizione mariana oggi è possibile indagare su una parte rimasta segreta di tale messaggio mariano, oggi quanto mai attuale!), o ad Akita (vedi nella News “Paenitemini”), per non parlare di importanti e documentate apparizioni e rivelazioni mariane pur non ancora riconosciute dalla Chiesa, come quelle di Garabandal (vedi ancora nel documento citato, come pure nei documentari 1 e 2 ; vedi un’intervista alla veggente Concita, più esplicativa sui grandi “segni” di Dio previsti) e la più nota Medjugorje (ancora in corso). Molti aiuti e rivelazioni ci giungono anche attraverso Santi contemporanei (si pensi a quanto disse profeticamente S. Padre Pio, vedi sempre nel documento citato). Ci sono poi straordinari eventi donatici dal Cielo e seriamente documentati (si pensi ad esempio alla “lacrimazione di sangue” della Madonnina di Civitavecchia e alle relative rivelazioni mariane là evidenziatesi).

Ebbene, tutto ciò sembra descrivere abbastanza chiaramente un quadro storico e spirituale che pare ora vada sempre più delineandosi!

Non mancano dunque e non mancheranno, specie per chi vuol capire ed ha l’animo aperto per farlo, dei “segni dei tempi” (cfr. Lc 12, 54-56), anche se la loro interpretazione non è certo sempre evidente ed univoca; potrebbero evidenziarsi pure dei “segni” eccezionali, nella natura e nella storia, tali da rendersi perfino platealmente evidenti per tutti (anche se alcuni si ostineranno ugualmente a non credere)!


Diamo ora uno sguardo a certi eventi che potrebbero ad esempio accadere e che dovrebbero richiamarci più che mai alla vigilanza spirituale e per molti a non rimandare “sine die” la necessità della propria conversione.

Tali eventi potrebbero essere costituiti pure da eccezionali “eventi naturali” oppure da “catastrofi causate dall’uomo” (e che il demonio stesso potrebbe utilizzare per distruggerci).

È intanto bene ricordare che anche la Natura (cristianamente meglio chiamata il “Creato”) – che oggi incredibilmente, al di là del doveroso e cristiano rispetto, viene quasi di nuovo “paganamente” adorata come una sorta di divinità (“Madre Terra”, “Dea Gaia”), fino a voler sacrificare ad essa persino l’uomo, il suo benessere e il suo progresso (vedi il documento sull’Ecologismo) – ci riserva talora amarissime sorprese. Ed è inutile cercarvi sempre responsabilità e colpe umane, politiche o economiche, anche se talora e in campi ristretti possono esserci.

Pensiamo ad esempio a certi eventi catastrofici, non solo possibili ma già accaduti nella storia.

Per limitarci solo all’Italia e alla sua storia contemporanea, potremmo ricordare ad esempio alcune terribili alluvioni [si pensi ad esempio a quella del Polesine (1951, causata dal Po nell’ultimo suo tratto) o a quella celebre di Firenze (1966, causata dall’esondazione dell’Arno e con danni incalcolabili alla stessa sua arte!)], frane ed esondazioni (il caso più tragico fu quello del Vajont, che nel 1963 improvvisamente causò oltre 3000 tra morti e dispersi); per non parlare di catastrofici terremoti [come quello che in pochi secondi distrusse Messina e Reggio Calabria nel 1908, causando 120.000 morti! o quelli più vicini a noi nel tempo, come quello del Belice (Sicilia, 1968), del Friuli (1976), in Irpinia/Campania e Basilicata (1980), per arrivare a quelli più recenti dell’Aquila (2009) o di Amatrice e dintorni (2016)].

Circa i vulcani e il loro anche improvviso potere distruttivo, abbiamo proprio in Italia, oltre al vulcano più alto d’Europa ed assai attivo (l’Etna), una serie di vulcani che vanno dalle Isole Eolie (pensiamo all’assai attivo Stromboli) fino alla zona di Napoli [col celebre Vesuvio (un vulcano vivo e sempre pronto ad esplodere) e i Campi Flegrei (che proprio in questi giorni danno segni preoccupanti di turbolenza)], passando attraverso il Tirreno, dove proprio a metà strada tra Sicilia e Napoli esiste un enorme vulcano sottomarino (di circa m. 3000 di altezza ma la cui cima rimane comunque m. 500 sotto il livello del mare: il Marsili), che è spento ma non “morto” e che, risvegliandosi o collassando, potrebbe provocare persino un catastrofico “tsunami” in tutto il Tirreno meridionale.

A proposito del celebre Vesuvio, si ricordi che nel 79 d.C. fece un’eruzione talmente violenta quanto repentina, da seppellire improvvisamente con lapilli incandescenti e cenere la grande e storica città di Pompei e di lava quella di Ercolano.

Se poi parliamo di fenomeni spaziali, è interessante notare come proprio in questo periodo il Sole stia dando spettacolo mediante un’enorme “tempesta solare” che, mentre costituisce fiammate dalle mostruose dimensioni che fuoriescono dalla sua normale superficie infuocata (CME: espulsioni di massa coronale), provoca pure un’eccezionale “tempesta magnetica”. Tali tempeste magnetiche interessano fortemente anche la Terra, così da permettere non solo speciali “aurore boreali” (in questi giorni sono state viste anche dall’Italia!), ma da poter interferire e compromettere anche le trasmissioni radio, satellitari, persino internet e la rete elettrica. Si tenga però presente che tali fenomeni solari, periodici e in fondo normali, proprio per l’alto e ormai imprescindibile livello tecnologico della civiltà contemporanea, potrebbero produrre oggi disturbi e persino blocchi tali da impedire la nostra esistenza. Anche solo una tempesta magnetica come quella che avvenne ad esempio nel 1859, e che allora non compromise per nulla la vita quotidiana e sociale, oggi la paralizzerebbe completamente!

Si ricordi in proposito che di una luce misteriosa che si sarebbe vista come “segno” premonitore di una nuova e terrificante Guerra mondiale (se non ci fossimo convertiti!) aveva parlato la Madonna stessa a Fatima il 13.07.1917. Ebbene, come attestano le cronache del tempo, tale “segno” si è puntualmente verificato proprio come eccezionale aurora boreale, vista in tutta Europa nella notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938 (vedi).

Aggiungiamo poi, a proposito della “fine del mondo” e della possibilità che essa possa certo avvenire in qualsiasi momento (secondo le parole stesse di Gesù), che per il nostro sistema solare la parola “fine” è comunque scientificamente decretata al massimo tra 5 miliardi di anni, quando la nostra stella (Sole), per la sua storia e dimensioni, terminerà per così dire il suo carburante (H), farà una fiammata che avvolgerà e incenerirà tutti i pianeti dei sistema solare (ovviamente Terra compresa) e si ridurrà ad essere una stella del tipo “nana bianca”!

Non parliamo poi, sempre per rimanere nelle questioni spaziali, della possibilità non remota di essere colpiti da un grande asteroide (ce n’è un numero enorme nello spazio; tra l’altro anche in questo periodo si osserva che alcuni asteroidi, magari non preoccupanti, potrebbero intersecare l’orbita terrestre), cioè di dimensioni tali da non permettere più la sua disintegrazione nell’impatto con l’atmosfera, come fanno invece i piccoli meteoriti (vedi ad esempio le romantiche “stelle cadenti”, come sappiamo ad esempio particolarmente numerose nella prima decade di agosto). Facile immaginare cosa potrebbe causare (per la velocità e la vertiginosa temperatura provocata) l’impatto sulla Terra di un asteroide di considerevoli dimensioni. Basterebbe pensare ai crateri provocati sulla superficie lunare (che non possiede la difesa di un’atmosfera); ma anche sulla terra esistono alcuni enormi crateri causati da asteroidi. Normalmente si fa risalire ad un cataclisma di questo tipo anche la scomparsa dei dinosauri dal pianeta. Esistono poi recenti studi scientifici, corredati anche da nuovi reperti fossili della zona, che propendono oggi a dare una spiegazione di questo tipo anche alla biblica (Gn 19), catastrofica e immediata distruzione di Sodoma e Gomorra (leggi)!

[A proposito di “catastrofi possibili”, causate dalla natura o dall’uomo, vedi quanto riportato nell’apposito documento]

Aggiungiamo in proposito una considerazione circa la poca scientificità e persino irrazionalità di un certo preponderante “ecologismo” (vedi il nostro documento apposito), propagandato talora con furore ideologico e tale da compromettere perfino il futuro stesso dell’economia e della nostra stessa vita quotidiana (pensiamo all’Agenda 2030 o a certe incalzanti direttive UE, che riguarderanno persino le nostre case, per non parlare dell’univoco ricorso all’elettrico nei trasporti, cosa che, se generalizzata, porterebbe l’Italia al collasso energetico ed economico o alla sua totale dipendenza dall’estero). Tale ideologia, conseguente al nuovo “paganesimo” che ci pone in adorazione della Madre Terra, sacrificando l’uomo stesso (capovolgendo l’ordine e la gerarchia ontologica stabilita dal Creatore), rivela una sorta di idiosincrasia e persino un vero e proprio odio all’uomo (questa è ad esempio l’anima dichiarata del WWF) e ne vorrebbe persino compromettere il progresso, il benessere e la stessa esistenza. Tale nuova e sempre più imperante ideologia vede ovunque la colpa dell’uomo e del suo progresso, anche quando gli stessi dati scientifici dimostrano il contrario (eppure si fa passare l’ecologismo per “scientifico”; del resto così fece a suo tempo anche il materialismo e ateismo marxista). In proposito si veda anche la fatidica questione del “riscaldamento del pianeta”, che secondo il “mito” ecologista sarebbe causato dall’attività umana, con tanto di paranoica ossessione per la CO2 (si fa passare l’anidride carbonica come un onnivoro veleno, causa di tutti i mali, quando invece è pure necessaria per la vita). Secondo la “vera” scienza, invece, tale peraltro irrisorio attuale riscaldamento solo minimamente sarebbe causato dall’attività umana; infatti, nella storia del pianeta, si alternano sempre periodi di riscaldamento a quelli di raffreddamento e ciò è dovuto appunto principalmente proprio all’attività solare. Una riprova storica di ciò, solo per fare un esempio, è che circa mille anni fa i Vichinghi raggiunsero e coltivarono la verde Groenlandia (così la chiamarono appunto perché “terra verde”), mentre oggi tale enorme terra del nord (appartenente peraltro alla Danimarca) è quasi interamente ricoperta dai ghiacci. Dunque il pianeta in questi ultimi mille anni si è notevolmente raffreddato.

Da cosa possano dunque dipendere realmente certi “cambiamenti climatici” (abbiamo ad esempio vissuto certo, specie nell’Italia settentrionale, un mese di maggio particolarmente anomalo) sfugge dunque in gran parte alla dicotomia manichea di tale ideologia ecologista, che sia che faccia più caldo sia che sia più freddo, sia che piova troppo come che ci sia siccità, sarebbe comunque sempre colpa dell’uomo e delle sue attività.

Nell’orizzonte di ciò che stiamo invece qui sottolineando, sia i possibili grandi eventi causati dalla Natura, sia quelli conseguenti (diciamolo esplicitamente) ai “peccati” degli uomini, ci invitano comunque ad una sana umiltà e ci sottolineano come la fondamentale esortazione evangelica alla conversione e alla vigilanza spirituale (Estote parati), pur riguardando soprattutto l’anima e la questione decisiva del nostro destino eterno, rappresenti anche per la nostra vicenda strettamente storica non solo una vaga e pia esortazione religiosa facilmente eludibile!

[Su questo si veda ancora il nostro documento “Catastrofi possibili”]

A questo punto possiamo però cogliere l’occasione per un poco riflettere, persino a livello teologico, sul rapporto che intercorre (nel bene e nel male) tra il Creato, la libertà dell’uomo e la questione morale (la vita di peccato o la vita di grazia dell’uomo e dell’umanità). Di conseguenza anche su quanto Satana possa interferire – dal “peccato originale” e attraverso i nostri singoli peccati, cioè se noi gli apriamo le porte della nostra coscienza e libertà, e tanto più se a farlo sono interi sistemi sociali e politici, ad esempio formulando persino “leggi” diametralmente opposte alla legge di Dio! – non solo sulle nostre vicende umane e sulla storia, ma anche sulla vita stessa della Natura. La sua volontà di distruzione è ovviamente orientata soprattutto ad ottenere la nostra dannazione eterna (in opposizione all’opera della Redenzione operata da Cristo), ma il suo odio può volere persino, ora più che mai, la distruzione stessa delle basi dell’umano (lo vediamo anche con le nuove ideologie, che oggi cercano perfino di capovolgere la “natura” dell’uomo e cercano sempre più di imporsi, specie in Occidente, anche mediante leggi statali e orientamenti internazionali, per non parlare dei tentativi di ottenere addirittura un “transumanesimo”) e persino del pianeta su cui viviamo (cioè in opposizione alla stessa opera della Creazione).

Come abbiamo evidenziato in un documento già citato (vedi), questo rapporto tra l’uomo, il suo rapporto con Dio e la sua coscienza morale, nel bene o nel male, e la Natura stessa (il Creato) è teologicamente evidente; pur avendo la Natura proprie leggi, date da Dio, e una sua “relativa autonomia”. Secondo infatti la stessa Rivelazione biblica, il Creato non è certo indifferente all’obbedienza o disobbedienza degli uomini a Dio (cfr. Gn 3, 17-19 e Rm 8,22-23)!

Molte volte, sia a livello personale che planetario, certe conseguenze delle nostre gravi scelte morali sono evidenti, come nel caso eclatante delle guerre e violenze (senza però cadere in un ingenuo, sterile e perfino pericoloso “pacifismo”, fatto passare anche per cristiano, quando invece non lo è) o della rovina dell’ambiente (senza però cadere appunto nell’ideologia “ecologista”). Altre volte tale rapporto è invece più misterioso e non sempre esplicito, come quello tra i nostri singoli “peccati” (anche quelli più nascosti) e la rovina del mondo e dell’umanità. Perché in fondo è proprio la questione del “peccato” quella fondamentale (anche se oggi drammaticamente censurata), non solo ovviamente nei confronti della propria anima o per i riflessi negativi che può avere anche su chi è vicino a noi (persino in famiglia), ma proprio anche in riferimento alla vicenda umana generale, dunque alla storia, e appunto persino nei confronti dell’intero Creato. Lo vediamo fin dal “peccato originale” (cfr. appunto Gn 3). Allo stesso modo è importante comprendere che il grande regista del male è Satana (colui che Gesù stesso chiama “padre della menzogna” e “omicida fin dall’inizio”, cfr. Gv 8,44), che si oppone a Dio e al Suo disegno d’amore e odia di conseguenza l’uomo; pur desiderando anzitutto la sua dannazione eterna, può volere anche la sua distruzione fisica e persino quella del nostro stesso pianeta. Egli (con tutte le sue schiere: i diavoli) non è certo un personaggio mitologico, ma una creatura angelica ribellatasi a Dio e che “come leone ruggente si aggira per il mondo cercando chi divorare” (1Pt 5,8). Egli è più potente di noi, perché conserva le sue potenzialità angeliche, ma infinitamente meno potente di Dio. Comunque non può nulla sulla nostra vicenda umana, personale e mondiale, senza il consenso della nostra coscienza e libertà (anche se occorre molto discernimento, luce e forza spirituale per coglierne gli inganni); ma se continuiamo ad aprirgli le porte, può portarci realmente non solo alla dannazione eterna ma pure alla nostra stessa autodistruzione. Se poi, oltre ad aprirgli le porte non solo della nostra vita personale e familiare, gli spalanchiamo addirittura quelle dell’organizzazione sociale e politica, perfino internazionale (fino, come vediamo, a chiamare “diritti” i peccati più gravi!), allora il suo potere sull’umanità e sulla stessa realtà naturale può diventare davvero immenso!

È dunque evidente che la questione decisiva, a livello personale ma anche sociale e perfino mondiale, sia appunto quella della conversione (vedi la News “Paenitemini”).


L’attuale scacchiere geopolitico e il pericolo di una conflagrazione mondiale

Come abbiamo ancora ricordato nel citato documento (vedi), oltre a quelle naturali, oggi catastrofi dalle inaudite proporzioni globali possono riversarsi persino repentinamente sull’umanità a causa di nuove forme di guerra, in grado di innescare processi distruttivi immani e persino irreversibili, dove sarebbe alla fine arduo parlare di vincitori e vinti, ammesso che si possa parlare ancora di un possibile futuro.

Oltre alla terribile possibilità di utilizzare le nuove potentissime armi nucleari (anche se ufficialmente diminuite di numero rispetto al passato), di cui proprio in questi mesi si è tornati a parlare con troppa terrificante disinvoltura, abbiamo infatti nuove possibilità di guerra, ad esempio a livello chimico, batteriologico, virale, oppure coinvolgendo le sempre nuove possibilità offerte dalla tecnologia (fino all’utilizzo sempre più invasivo dell’Intelligenza Artificiale, che pare addirittura sostituirsi alle possibilità umane e che potremmo persino non essere più in grado di governare), dall’elettronica, dal mondo delle comunicazione, dalle potenzialità satellitari, per non parlare del problema energetico, economico, finanziario, ormai abbondantemente fuoriuscito dalle possibilità dei singoli Paesi (globalizzazione), tanto meno delle nuove democrazie e del volere dei popoli.

A proposito di guerre biologiche e di armi batteriologiche e virali, forse è opportuno ancora ricordare che il virus Covid-19, che in poco tempo nel 2020 ha messo in ginocchio il mondo, è quasi sicuramente fuoriuscito (involontariamente o volutamente?) dal laboratorio militare cinese di Wuhan, in cui un tempo avevano le mani anche gli USA e altre potenze occidentali.

Non parliamo poi della sempre presente minaccia terroristica, particolarmente insidiosa, imprevedibile (nonostante i cosiddetti “Servizi segreti”) e distruttiva, con l’aggravante di colpire improvvisamente anche la popolazione civile nella normale vita quotidiana e di utilizzare spesso degli omicidi-suicidi (kamikaze) difficilmente individuabili. Inutile ricordare in proposito come l’inizio di questo nuovo secolo e millennio sia stato segnato ad esempio proprio dai mostruosi e improvvisi attentati, i cui contorni e responsabilità rimangono ancor oggi poco chiari, che in poche ore, l’11.09.2001, hanno colpito al cuore gli stessi USA; attacchi che sul proprio territorio essi non provarono neppure nell’ultima guerra mondiale e che in normali operazioni belliche sarebbero invece stati sventati. Tali terrificanti metodi di attacco non rientrano dunque nelle normali operazioni belliche e non vi si può far fronte coi normali metodi militari. Si possono moltiplicare anche i “controlli”, ma estenderli a tutta la vita civile, oltre ad essere impossibile, la bloccherebbe totalmente [da quel catastrofico attentato contro gli USA si sono com’è noto moltiplicati ad esempio i controlli aereoportuali (e sarebbe interessante calcolare, in ordine di tempi impiegati e quindi anche di denaro, quanto il mondo abbia perso e stia perdendo per questo); ma pensare di applicare tali controlli ad esempio anche solo alle stazioni ferroviarie o metropolitane (eppure abbiamo avuto in Europa gravi attentati terroristici proprio in esse o sui treni), renderebbe impossibile la normale vita sociale].

Circa l’attuale situazione geopolitica, economica e militare, internazionale, sempre più complessa e incandescente, e su cui qui evidentemente non possiamo soffermarci, si potrebbe sottolineare con grande dolore e preoccupazione la questione  dell’Ucraina (in pratica uno scontro tra le forze militari NATO/USA/UE e la Russia) o quella “mediorientale”, soprattutto la lotta tra Israele (e alleati, in primis gli USA) e la Palestina (specie nella cosiddetta “Striscia di Gaza”), dove assistiamo, in risposta a ridotte frange estreme di Palestinesi (supportate da altre potenze, in primis l’Iran), ad un’inaudita ritorsione di Israele, che coinvolge ampiamente la stessa popolazione civile palestinese (così che molti parlano quasi di un terrificante “genocidio”). Ma c’è pure, incandescente più che mai, la situazione dell’isola di Taiwan, di cui la Cina non accetterà mai l’indipendenza e che è disposta a tutti i costi a riprendersi, e che forse ora non gode neppure più della tradizionale assistenza militare  americana (e giapponese); in tal modo, considerando appunto il super-potere emergente della Cina, anche il Mar Cinese Orientale potrebbe diventare (e i segni di ciò non sono pochi, anche a livello di presenza di navi militari) un pericoloso bacino pericolosamente incandescente e tale da avere ripercussioni mondiali.

È comunque evidente, al di là del permanere (oggi peraltro discusso al loro stesso interno) delle pretese degli USA (come nella storia fece l’Impero inglese vedi) di considerarsi ancora i “padroni del mondo” e persino i paladini mondiali delle libertà, dei diritti e della democrazia (in realtà per mantenere i loro interessi economici ed oggi persino il potere pure ideologico di certe ristrette oligarchie, tra l’altro spesso costituite da storiche e potentissime famiglie ebraiche), che il mondo sia in rapida trasformazione geopolitica, con il ritorno della potenza anche militare della Russia (e del suo ritrovato orgoglio culturale e spirituale, plasmato storicamente dalla fede cristiana, specie ortodossa, e fermamente deciso a far fronte pure alle nuove anti-cristiche ideologie propagandate se non addirittura imposte dall’Occidente) e l’inarrestabile crescita mondiale del potere economico (e pian piano anche militare) della Cina, dove com’è noto si sposano il più forte centralismo di una dittatura saldamente “comunista” (e atea) al più spericolato “capitalismo” in grado di cavalcare ogni nuova potenzialità e scalcare ogni diritto umano, senza timore appunto di perdere il consenso popolare (come avviene invece nelle sempre fragili democrazie occidentali).

Si potrebbe poi guardare alle emergenti potenzialità dell’India (Paese con 1,5 miliardi di abitanti).

Potremmo poi chiederci come certi ricchissimi Paesi arabi, specie quelli della Penisola arabica (in realtà ricchezze enormi in mano a pochissimi sceicchi ed emiri), ma anche altri Paesi del Golfo Persico che vivono sul petrolio (si pensi al sempre minaccioso Iran), tra l’altro Paesi musulmani in genere fortemente fondamentalisti, potrebbero far fronte ai futuri cambiamenti mondiali in tema di risorse energetiche (una prossima indipendenza dal petrolio arabo?). In realtà certe potenti oligarchie della Penisola arabica (si pensi ad esempio agli Emirati Arabi Uniti ma anche al Qatar) hanno già da tempo cominciato ad investire i loro immensi capitali in altri ed ampi settori del mercato internazionale (persino italiano).

[Sull’attuale mutevole panorama geopolitico e sul reale potere delle “Democrazie occidentali” si veda il nostro apposito documento]


Facciamo ora cenno ad altri “segni” che potrebbero indicare il progressivo precipitare della storia dell’umanità in percorsi ed esiti dal sapore davvero apocalittico ….

La concentrazione del potere mondiale in mano a ristrette oligarchie

Nonostante l’ostinata enfasi con cui specie in Occidente si parla di “democrazia” e si riesce ancora a far credere ai cittadini (peraltro preventivamente indottrinati dal potere mediatico) che siano loro, con le proprie scelte e il proprio voto, ad orientare la vita politica, economica e sociale dei propri Paesi, è abbastanza evidente che la situazione è abbondantemente sfuggita di mano ai popoli, per cadere nelle mani di ristrette oligarchie di potere, sempre più autoreferenziali (o riferentesi a potenti poteri occulti!), che impongono i loro indirizzi, non solo economici e politici ma persino culturali, talora con una disinvolta sfacciataggine, anche se sempre ben coperti da maschere mediatiche, riuscendo ad esempio a convincere di volta in volta che esistano “emergenze” (politiche, sanitarie, climatiche) da cui si può uscire solo obbedendo ciecamente ai loro diktat, non importa se anche a costo di immani rinunce degli stessi cittadini e dei popoli; allo stesso modo si inventano e si impongono sempre nuovi “diritti”, che tali effettivamente non sono ma anzi si oppongono ai più fondamentali diritti naturali (vedi in proposito anche nella News “Equivoci sociali”).

Anche la povera Italia, dopo aver progettato tra i primi un’Europa unita (si pensi al sogno che cominciava già ad attuarsi in Europa proprio a partire da tre grandi statisti cattolici: De Gasperi, Adenauer e Schuman), si è progressivamente trovata catapultata in una UE che l’ha privata pian piano di reale potere e costretta da talora incomprensibili comandi e divieti (ricordiamo l’ossessivo “ce lo chiede l’Europa!” ripetuto dai governanti di turno). Poi, con la nascita dell’Euro, la nostra stessa politica monetaria è passata in mano altrui (dalla Banca d’Italia alla BCE di Francoforte). Per non parlare della fine fatta dalle grandi industrie italiane (FIAT in primis); o delle sciagurate politiche energetiche (complici le nuove ideologie “verdi” ed ecologiste), che ci vedono sempre più succubi di potentati stranieri (altro che i tempi gloriosi dell’ENI!), che ci hanno comprato, esautorato e spesso poi abbandonato, per divenire terra di nuova colonizzazione economica. Un’Italia che peraltro era uscita come un cumulo di macerie dalla seconda Guerra mondiale e divisa al suo interno da una quasi guerra civile, ma che in pochi anni, anche per merito della DC, salì ai primissimi posti tra le potenze economiche mondiali. Ed ecco che, talora in modo perfino paranoico, i numerosi, dispendiosissimi e logorroici centri di potere UE (a Bruxelles e Strasburgo), pur pagati da noi, si ingolfano e ci soffocano con sempre nuovi proclami, indirizzi e leggi (calpestando peraltro il fondamentale principio sociale di “sussidiarietà”, vedi), fino a pretendere in modo sempre più violento (pena sanzioni ed esclusioni) la sottomissione dei Paesi membri alle nuove potenti ideologie, peraltro in genere “anticristiche” [oltre all’esasperato “ecologismo” (vedi), si pensi alla terrificante promozione del diritto all’aborto (leggi) o all’eutanasia, per non parlare dell’immenso potere esercitato ormai dalle ideologie e lobby “gender”, “omosessualiste”, Lgbtq+].

Inoltre, se ovviamente, come conseguenza ancora degli esiti della Seconda Guerra Mondiale, la UE è fondamentalmente ancora “vassalla” degli USA e dei suoi interessi politici, economici e militari, la questione della NATO, un’alleanza militare che ha avuto certo un grande compito fino al 1991 come difesa contro il blocco di Varsavia (comunista), ha assunto poi contorni totalmente diversi, come una sorta di nuovo imperialismo occidentale, così da espandersi continuamente e sconsideratamente verso l’est-Europa (vedi) e costituire una vera minaccia (persino nucleare) per la Russia (nel frattempo rinata economicamente e militarmente); così s’è giunti appunto all’attuale crisi della situazione “ucraina” e al pericolo non remoto di uno scontro mondiale, di cui peraltro gli USA (è bene che sen accorgano), come sopra ricordato, non ha assolutamente più il controllo mondiale, anzi.

La stessa Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), nata dopo l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, come baluardo perché tale follia non si ripetesse “mai più” (così disse Paolo VI all’ONU, News York 4.10.1965 leggi), e perché fosse a difesa dei diritti degli uomini e dei popoli e come principio di cooperazione internazionale, s’è anch’essa progressivamente trasformata in un dispendiosissimo “tempio” propagatore delle nuove ideologie anticristiche (vedi) (leggi)

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sotto la maschera della protezione della salute di tutti gli abitanti del pianeta, nasconde enormi questioni di potere economico (succube persino della cosiddetta “Big Pharma”, cioè delle multinazionali USA del farmaco) ed esercita pressioni planetarie per imporre di conseguenza i propri diktat (come abbiamo visto anche in occasione della recente pandemia); ma soprattutto è asservita anch’essa alla nuove potenti ideologie anticristiche, quali quelle abortiste (leggi), contraccettive e perfino Lgbtq (leggi), operando in tal senso persino ricatti ai Paesi più poveri e alle loro identità culturale e religiosa, come ad esempio in Africa (su questo nuovo potere mondiale costituito dall’OMS leggi).

Tra l’altro è interessante e drammatico notare come la scienza, e in specie la Medicina, da strumento per ottenere il più possibile il benessere fisico e psichico dell’uomo, si trasformi spesso in strumento di potere, persino “contro la vita” (si pensi appunto all’aborto e all’eutanasia) e giunga addirittura a stabilire cosa sia il nostro “miglior interesse”, con diritto di vita e di morte, persino su inermi bambini (come s’è visto già più volte, ad esempio negli ospedali inglesi vedi), come pure sugli anziani e sui malati terminali. Intanto, come abbiamo visto anche in occasione della recente “pandemia”, si sono accorti che col ricatto della salute (perché l’uomo moderno pare pensi in modo persino ossessivo solo al corpo) – senza peraltro una pur decisiva comprensione del rapporto tra corpo (“soma”), mente (“psiche”) e spirito (“pneuma”), che sarebbe fondamentale per la cura della “persona” – e in base a diktat assai opinabili e persino antiscientifici, si può ormai ottenere l’obbedienza dei popoli e persino la sottomissione dei governi, fino all’obnubilamento anche dei più elementari diritti umani e democratici, se non addirittura fino all’oscuramento della stessa ragione.   

Su questa imposizione mondiale ad esempio dell’aborto [ricordiamo che la Francia l’ha appena inserito come “diritto” addirittura nella sua Costituzione (leggi), il Parlamento Europeo l’ha dichiarato un diritto (leggi) e l’OMS promuove l’aborto chimico per tutti e “di qualità” (vedi)] o dell’eutanasia, possiamo veder davvero emergere uno scontro tra quella “cultura della morte” (di stampo anticristico e satanico) e quella “cultura della vita”, di cui già parlava profeticamente Giovanni Paolo II nell’Enciclica Evangelium vitae (cfr. n. 21) (vedi).

Se poi entriamo nell’organizzazione mondiale dell’economia e ai suoi fini non sempre trasparenti tanto meno nobili, persino spudorato è ad esempio il potere esercitato sui popoli dal World Economic Forum (WEF), dove anche negli annuali esclusivi incontri di Davos (prestigiosa località alpina svizzera; vedi News del 29.01.2021) non si nasconde neppure che le grandi decisioni sul futuro dell’umanità vengano prese al tavolo dove siedono i governanti delle più potenti nazioni insieme (se non succubi) ai più potenti reggitori dell’economia mondiale (alla faccio della tanto declamata “democrazia”).

Questo è peraltro solamente ciò che possiamo sapere (anche se molti non ne hanno nemmeno il sospetto); perché se andassimo a cercare chi siano poi i più occulti registi di tali poteri, dovremmo risalire a “cupole” (massoniche) altissime e avvolte da impenetrabili nuvole, e persino al “Principe di questo mondo”, come lo chiama Gesù stesso (Gv 12,31; 14,30; 16,11).

Potremmo poi aggiungere l’incubo di un sempre più invasivo e potente “controllo elettronico globale”, sui singoli e sui popoli. Su questo ci siamo però soffermati altre volte (vedi e vedi).

Anche l’immenso potere dell’informazione, sempre più invasivo, centralizzato e globale (nonostante l’apparenza di pluralismo e democrazia), fa sì che si possa oggi diffondere nel mondo (lo vediamo specie in quello “occidentale”) un “pensiero unico”, da cui è sempre più difficile dissentire.

Non è dunque impossibile che si vada incontro ad un vero e proprio New World Order, tanto auspicato dai poteri forti ed oggi reso ancor più possibile dalla stessa tecnologia.

Tornano così alla mente i geniali, distopici e perfino profetici romanzi di R. H. Benson (Il padrone del mondo, vedi) o di V. S. Solovëv [Il racconto dell’Anticristo, vedi; magistralmente e sagacemente presentato dall’indimenticabile card. G. Biffi (ascoltaqui il punto centrale)].

Ciò costituisce pure l’epilogo della Modernità (vedi), del suo progressivo abbandono di Cristo, unito alle sempre più forti pretese del potere mondano e dello Stato (prima singolo, poi per progressive unificazioni, magari fino alla globalizzazione non solo ideologica ma perfino politica), che vuole sostituirsi a Dio (Stato assolutista, Stato Padrone), fino a decidere del bene e del male dei singoli e dei popoli [In Italia poi, pur centro della Cattolicità, tale processo ideologico e accentratore, è iniziato già col Risorgimento (vedi e vedi)]. Su questa pretesa “statalista” e oggi “mondialista” abbiamo fatto cenno anche nell’ultima News “Equivoci sociali” (vedi). La risposta, oltre che nella fede in Cristo, unico vero Dio, è sviluppata anche nella “Dottrina sociale della Chiesa” (vedi).


Dentro questo quadro mondiale dai lineamenti fortemente “anticristici” e persino “apocalittici”, emerge soprattutto in Occidente e dobbiamo riconoscere purtroppo specialmente in Europa Occidentale, quell’Europa che fu invece culla e promotrice della civiltà cristiana e dello stesso progresso mondiale, un’impressionante e persino diabolica “apostasia” dalla fede cristiana. Essa, se in certe oligarchie culturali (poi rivoluzionarie) si era già imposta negli ultimi secoli, a livello popolare è invece dilagata negli ultimi decenni.

Dentro questo panorama, dai toni talora davvero apocalittici (nel senso proprio di Ap 12 e 13), dovremmo ora osservare cosa stia facendo la Chiesa Cattolica. Ne abbiamo però ampiamente parlato lo scorso anno nell’articolato e lungo documento “Quale Chiesa?” (vedi).

Al di là di ristrette minoranze, anche di giovani, che sembrano invece riscoprire con forza la bellezza della fede cristiana, in genere si ha l’impressione, anche ad alto livello, che ci si vergogni quasi di parlare di Cristo Signore, dell’anima, dell’Aldilà (vedi la News “Novissimi … sepolti”), così che risulti silenziato il cuore stesso della fede (che è poi il senso vero della vita e nostra salvezza eterna), per ridursi a parlare di programmi pastorali, di organizzazione ecclesiale, e soprattutto di valori semplicemente “umani” (si ascolti appunto la denuncia profetica del card. G. Biffi nell’appena sopra citata lezione sull’Anticristo), tra l’altro spesso in modo succube o alla rincorsa delle nuove ideologie emergenti (vedi la News “Idola theatri”).

Eppure non mancano incoraggianti segni di ripresa, appunto anche tra i giovani, proprio laddove la fede è annunciata in modo ancora integrale, celebrata in modo davvero “sacro” e vissuta nella gioiosa ma anche esigente pratica della vera morale cattolica. Per parlare ad esempio della pur “laicissima” Francia, anche quest’anno il “tradizionale” pellegrinaggio a piedi Parigi-Chartres (tenuto come sempre attorno a Pentecoste, cioè pochi giorni fa) ha visto la partecipazione, continuamente in crescita, di migliaia di ferventi giovani cattolici, specie legati al mondo della tradizione. Per rimanere in Francia, abbiamo più volte sottolineato come esistano pure monasteri e seminari, specie legati alla liturgia tradizionale, pieni di giovani (come si può vedere nei link indicati nella parte finale del nostro documento sulla situazione francese).

In riferimento a ciò che stiamo già vivendo e forse ci aspetta, non possiamo non riferirci a ciò che Giovanni Paolo II e l’allora Card. Ratzinger (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede) hanno voluto inserire in modo inaudito nel Catechismo della Chiesa Cattolica (al n. 675 vedi), a proposito della grande “prova finale” della Chiesa! Se non vogliamo pensare, al di là dei riferimenti biblici, a qualche arcana rivelazione mistica, è lecito ipotizzare in ciò pure un riferimento alla terza parte (integrale) del “segreto di Fatima” (vedi), che essi conoscevano (in quanto depositata in Vaticano e a loro esclusiva disposizione) e che la Madonna aveva chiesto fosse fatta conoscere al mondo già nel 1960.


Non mancano dunque i “segni dei tempi” (v. Lc 12, 54-56), anche se non di facile discernimento.

Sappiamo però che ciò che sembra ineluttabile, e perfino una possibile vittoria di Satana, può essere invece da Dio improvvisamente capovolto. Così è spesso il metodo di Dio (basterebbe pensare al mistero pasquale, cioè al Venerdì Santo/Pasqua) e così è successo molte volte nella storia, anche se la drammaticità del momento attuale è certo inaudita, specie per la vita della Chiesa! Così peraltro termina anche la profezia di Fatima (anche solo nella terza parte resa nota vedi): quando tutto sembrerà crollare e quasi prossimo alla fine (anche per la Chiesa!), proprio allora si manifesterà il “trionfo del Cuore Immacolato di Maria”, cioè di Cristo stesso.

Che ciò prepari un tempo di fede, prosperità e pace, o addirittura preluda al ritorno glorioso e finale di Cristo non sappiamo. A noi spetta appunto essere vigilanti (Estote parati!), nel senso ricordato all’inizio di questa riflessione.

Riascoltiamo quindi la Parola del Signore (Lc 17,20-37):   

“Interrogato dai farisei: “Quando verrà il regno di Dio?”, rispose: “Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!”. Disse ancora ai discepoli: “Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l’uno verrà preso e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà presa e l’altra lasciata”. Allora i discepoli gli chiesero: “Dove, Signore?”. Ed egli disse loro: “Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi””!