Un aiuto per capire la fede: l’Aldilà
Questione 7.10
Domanda:
Cos’è il Purgatorio?
Risposta:
Nell’eternità, dopo la fine del mondo e il giudizio universale, non ci sarà più il Purgatorio, ma solo l’Inferno e il Paradiso.
Come indica la parola, il Purgatorio è una condizione dell’anima che è al momento della morte del corpo era già nella comunione con Cristo (si chiamano infatti già “anime sante del purgatorio”), ma o per la presenza di peccati veniali o per il residuo di pena (*) o comunque per un amore di Dio ancora tiepido e imperfetto, non è pronta per incontrare subito Dio, ma deve essere ancora purificata e innalzata, per poter essere in grado di vedere Dio e godere appieno del Suo Amore.
(*): La pena è quella ferita che rimane nell’anima anche quando il peccato mortale è stato confessato e assolto; ma può essere scontata anche in questa vita o con le sofferenze sopportate con amore e offerte a Dio, con delle preghiere, e soprattutto con le indulgenze, che si possono ottenere da Dio e dalla Chiesa con particolari preghiere, atti di carità, in luoghi (certe chiese o santuari) o tempi particolari (ad esempio nei Giubilei o in tante altre speciali circostanze spirituali).
L’indulgenza può essere applicata anche ai defunti (non ad altri, oltre a sé, che sono ancora in vita) e può essere parziale o totale (plenaria).
Il Purgatorio è uno stato di grande sofferenza dell’anima, ma ormai sostenuta dalla certezza di essere salvati, perché dal Purgatorio si passa poi infallibilmente in Paradiso.
Questa purificazione ultraterrena non può essere opera dell’anima stessa (che non può più scegliere) ma della misericordia di Dio, cui Dio però associa anche la preghiera e i meriti della Chiesa.
Le anime del Purgatorio pregano per noi (chissà quanti nostri avi, parenti, amici defunti lo fanno!); e noi possiamo (e dobbiamo) pregare per loro, per diminuire o accorciare questa loro purificazione.
Nella “comunione dei santi”, cioè tra i cristiani che sono ancora nella vita terrena e quelli che sono in Paradiso o in Purgatorio, c’è una profonda unione: la anime sante che sono in Paradiso e in Purgatorio pregano per noi, noi possiamo pregare per aiutare le anime del Purgatorio e possiamo pregare le anime già in Paradiso (Santi) perché intercedano per noi presso Dio (loro ovviamente non hanno bisogno della nostra preghiera, essendo già nella perfetta beatitudine del Paradiso). Le anime che sono all’Inferno, avendo chiuso ogni comunione con Dio, hanno anche chiuso ogni comunione con noi. Ogni nostra preghiera sarebbe ovviamente inutile per loro, non potendo più cambiare e salvarsi.
Ogni preghiera cristiana per i defunti è quindi in fondo preghiera per le anime del Purgatorio. Dal semplice “L’eterno riposo” alla suprema preghiera per loro che il sacerdote eleva a nome di tutti in ogni S. Messa. Possiamo offrire per loro anche i nostri sacrifici ed applicare a loro anche le indulgenze (nei modi stabiliti).
È preziosa e diffusa tradizione cristiana che si facciano celebrare delle Sante Messe anche per una singola anima (parenti, amici, conoscenti defunti), offrendo in sacrificio anche una relativa offerta al sacerdote celebrante.
Su una possibile purificazione nell’aldilà Gesù fa solo un cenno (cfr. Mt 12,31), ma la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, ha sempre elevato a Dio preghiere e Sante Messe di suffragio per i defunti: il che significa, vista l’inutilità di pregare per i defunti che fossero all’inferno o in paradiso, che si è sempre creduta questa ulteriore possibilità di purificazione per entrare in Paradiso.