Un aiuto per capire la fede: l’Aldilà
Questione 7.12
Domanda:
Possiamo avere un contatto con l’aldilà, coi nostri cari? come?
Risposta:
Nell’esperienza cristiana, cioè nella vera comunione con Dio che si sperimenta già in questa vita, in Cristo e per il dono dello Spirito, il cielo e la terra si toccano continuamente, sia pur in modo misterioso. Nella comunione dei santi esiste quindi un profondo legame non solo tra i cristiani che vivono ancora pellegrini su questa terra (Chiesa pellegrinante o militante), ma anche con coloro che sono in Purgatorio (Chiesa purgante) e con coloro che sono già santi in Paradiso (Chiesa trionfante).
Come Madre di Gesù, che ci ha affidati a Lei sotto la Croce, e per la più alta partecipazione alla vita della SS.ma Trinità che gode in Paradiso, anche già col suo corpo, la Madonna ci ama, ci assiste, ci guida e intercede per noi in modo continuo ed efficace, specie se apriamo a Lei il nostro cuore e ci lasciamo guidare da Lei. I Santi ci sono particolarmente vicini e di aiuto; anzi, qualcuno di loro in modo perfino particolare, come i nostri Patroni e quelli cui ci sentiamo particolarmente legati e che preghiamo più frequentemente.
Anche gli Angeli sono lieti di servire Dio anche aiutandoci nel cammino terreno, specie quel particolare Angelo (custode) a cui siamo stati personalmente affidati fin dal momento del nostro concepimento. Dobbiamo essere invece consapevoli che purtroppo, fin che siamo in questa vita, il demonio (i diavoli, cioè gli angeli decaduti) cerca continuamente di tentarci, per trascinarci nel suo stato di dannazione (inferno); dobbiamo essere vigilanti (cfr. 1Pt 5,8-9) ma anche sicuri che il demonio non può nulla contro Dio, contro Maria Santissima (cfr. Gen 3,15 e Ap 12), contro l’arcangelo Michele (che lo combatte, cfr. Ap 12,7) e contro di noi, se stiamo sotto la loro protezione e non gli apriamo le porte della nostra anima.
Nella Liturgia della Chiesa questa comunione tra Cielo e terra è particolarmente forte (pensiamo quando, nell’introdurre col Sanctus il Prefazio della Preghiera Eucaristica, si dice che noi “uniti agli Angeli ed ai Santi cantiamo …”); anzi, proprio la (divina) Liturgia della Chiesa è quasi un anticipo della perfetta e solenne Liturgia del Cielo (ed anche nella sua bellezza dovrebbe darcene un segno). Proprio nella Liturgia Eucaristica (della S. Messa), come invochiamo l’intercessione della Madonna e dei Santi, c’è sempre una particolare preghiera per le anime del Purgatorio; e proprio facendo celebrare delle SS. Messe per loro possiamo più che mai aiutarle.
Possiamo così essere davvero uniti anche ai nostri cari defunti. Se sono già in Paradiso (Santi), possiamo chiedere il loro aiuto e la loro preghiera presso Dio, affinché siamo sostenuti nelle vicende della vita e soprattutto camminiamo sulla vera strada di Dio, nella Sua grazia, così che un giorno viviamo anche con loro l’infinita gioia del Paradiso. Anche se sono in Purgatorio, essi possono pregare per noi; e noi possiamo e dobbiamo pregare per loro (offrire sacrifici, far celebrare SS. Messe, ottenere indulgenze e offrire opere di carità per loro, cioè in loro suffragio), avvicinandoli così più rapidamente alla piena comunione con Dio in paradiso. Questo per loro è immensamente più gradito di altre forme di ricordo (lapidi, fotografie, fiori), pur lecite, se fatte nell’ottica cristiana della “comunione dei santi” e non nell’ottica pagana del “culto dei morti”.
Dobbiamo invece cristianamente diffidare di qualsiasi altra pretesa di “contatto con l’aldilà”, che non solo è deviante dalla concezione cristiana e quindi autentica dell’aldilà, ma può essere morbosa (i nostri morti certamente non lo vorrebbero), peccaminosa (forme di superstizione, di magia, di autosuggestione psicologica; v. il ricorrere a persone che si definiscono “medium”, maghi o comunque intermediari con l’aldilà) e perfino estremamente pericolosa per la nostra anima. Infatti assai spesso, questa pretesa di aprire delle porte sull’aldilà e di avere contatti coi morti (come nelle “sedute spiritiche”) apre invece anche involontariamente le porte al diavolo, che non solo può intervenire facendoci credere, magari anche con qualche segno convincente, che sia un nostro caro defunto, ma rimanendo poi in qualche persona (possessione) o nel luogo dove ciò è stato fatto (infestazione), il che, come si può facilmente comprendere, è estremamente fastidioso e pericoloso.
Qualora invece fossimo raggiunti gratuitamente, cioè senza averlo cercato, da qualche segno straordinario dall’aldilà (dai morti, dai Santi), non diamone comunque la priorità rispetto al “via normale” che Gesù stesso ci ha indicato e lasciamo al giudizio autorevole e ufficiale della Chiesa il riconoscimento della loro autenticità. In fondo è il criterio da assumere, anche là dove ci fossero effettivamente particolari ed eccezionali segni spirituali, quali le esperienze mistiche, o particolari effetti dello Spirito Santo, e perfino le apparizioni della Madonna o di Gesù stesso.