Un aiuto per capire la fede: l’Aldilà

Questione 7.7


Domanda:

Cos’è l’Inferno?

Risposta:

Quando Dio ha creato degli esseri liberi (gli angeli e poi gli uomini) – e la libertà è un dono immenso perché permette una risposta d’amore ed anche il merito di poterla dare – ha certamente voluto correre il rischio che come tale, cioè come libertà, potesse anche pervertirsi e volgersi in direzione opposta al motivo per cui era stata data, cioè contro Dio, contro l’amore, capovolgendo quindi il merito in colpa.

Per questo, a motivo di un insano orgoglio (voler essere non più creature ma Dio stesso), già alcuni angeli hanno pervertito la loro volontà, perso la loro bellezza e dignità, e sono diventati demoni (diavoli). Già così è nato l’Inferno, cioè una stato eterno di ribellione a Dio, di rifiuto del Suo Amore, pur rimanendo fatti per Lui.

Anche gli uomini, fin dall’inizio, ingannati e tentati dal diavolo, hanno pervertito la propria libera volontà in rifiuto di Dio (per essere “come” Dio), hanno perso così la loro dignità, innocenza, bellezza e sono entrati in una vita rovinata dal peccato e sempre più deturpata dai peccati personali e collettivi.

Gli angeli, non essendo nel tempo, in un unico irreversibile atto della loro libera volontà si sono decisi per Dio (rimanendo angeli) o contro Dio (divenendo diavoli), e non possono cambiare.

Per l’uomo invece, essendo ancora nel divenire del tempo, Dio non si è rassegnato a vederli tutti perduti (dannati) per sempre, ma è venuto sulla Terra, è morto per i nostri peccati ed è risorto per renderci non solo di nuovo innocenti (per grazia), ma figli nel Figlio e quindi partecipi della vita divina.

Questo in ogni singola persona avviene già con il Battesimo-Confermazione-Eucaristia, cioè l'<Iniziazione cristiana> che ci inserisce in Cristo, ci dona lo Spirito e ci introduce fin d’ora nella Comunione della Santissima Trinità. Anche i nuovi peccati commessi dopo il Battesimo possono essere sciolti (assolti) nella infinita  misericordia di Dio (con la Confessione).

Il diavolo fa di tutto perché anche noi entriamo nella sua dannazione. Per questo tutta la vita è anche una lotta (soprattutto interiore, prima che sociale) tra il bene e il male, tra il Regno di Dio e l’opera di Satana (principe dei diavoli), che vuol renderci suoi schiavi per sempre.

Dio ci dona tutte le grazie necessarie per salvarci e diventare santi e fino alla fine ci offre il Suo amore e la Sua misericordia, con gli strumenti (la Chiesa, i sacramenti, la Sua Parola) che Egli ha voluto per operare in noi questo progetto d’amore. Ma se l’uomo, il singolo uomo, anche quando conosce questo, si ostina a rifiutarlo – o direttamente o anche indirettamente con le scelte di vita opposte alla legge di Dio – e giunge sino alla morte in questo rifiuto, Dio non può più salvarlo, perché non può obbligarlo all’amore. Tale uomo va dunque incontro alla dannazione eterna, cioè all’Inferno.

Perché l’Inferno è una sofferenza infinita ed eterna? Perché nonostante questo rifiuto di Dio, che con la morte si è per così dire fissato per sempre, il suo essere rimane ugualmente fatto per Dio, per cui entra come in una perenne contraddizione interna, rifiuta per sempre ciò per cui è fatto (anche l’immagine del fuoco delinea l’ardere di questa contraddizione nel proprio essere).

La sofferenza infinita è data da questo perenne rifiuto di Dio ed è infinitamente disperata perché non c’è la minima speranza che tale condizione possa cambiare, per sempre, per tutta l’eternità.

Siamo talmente fatti per Dio, che l’amicizia di Cristo ci permette di sperimentare già nella vita terrena la bellezza della comunione con Dio; mentre il rifiuto di Dio, di Cristo, della Sua Parola e del Suo Amore, pian piano, aldilà delle illusioni iniziali, ci fa sperimentare un progressivo vuoto interiore che è già angosciante in questa vita. In fondo l’Inferno e il Paradiso cominciano già di qua, nella vita terrena.