Crescita della popolazione nel mondo

Crescita della popolazione nel mondo


Tra i falsi miti degli ultimi decenni ci sono anche quelli creati, come un “credo indiscutibile”, dalle nuove ideologie neo-panteiste (la Natura adorata come divinità e l’uomo considerato invece come il “cancro” del pianeta) e “malthusiane” (gli uomini devono diminuire altrimenti distruggeranno il pianeta e comunque non ci sarebbero più risorse per tutti). Persino le fortissime spinte del “pensiero unico mondiale”, indotto da ristrettissime ma potentissime oligarchie, in favore dell’aborto, del suicidio assistito, dell’eutanasia e delle unioni omosessuali (ovviamente non fertili), possono rientrare in questo tentativo maltusiano di cancellare l’uomo. Come pure la condanna di intere civiltà continentali, che con la loro crescita demografica ridurrebbero la “fetta di torta”, quella più grande, usata e perfino buttata nei rifiuti da parte dei Paesi più sviluppati, che sono una minoranza.
Oggi però ci sono anche autorevoli pensatori, statisti ed economisti, che capovolgono totalmente questo giudizio. Non solo perché, come si sapeva molto bene nella civiltà contadina (distrutta, questa sì, non solo dalla rivoluzione industriale ma da politiche ed economie miopi, che si ostinano a non riconoscere l’assoluta necessità della promozione dell’agricoltura), ogni uomo che nasce non è solo “una bocca in più da sfamare” – anche se volessimo rimanere dentro una triste mentalità materialista – ma anche “due braccia in più per lavorare”. Ci sono infatti già autorevolissimi economisti che riconoscono, allarmati, che la diminuzione della popolazione è proporzionale alla diminuzione del PIL, cioè della ricchezza prodotta. Appunto il contrario di quel che dice il pensiero dominante.
In questo senso l’Europa occidentale è condannata ad una crisi economica senza precedenti. E l’Italia – nonostante l’importazione (clandestina) di manodopera a basso costo (cioè i migranti!) – corre da anni verso il totale suicidio, non solo demografico ma economico.

Diamo ora uno sguardo all’andamento della popolazione mondiale. Seguendo infatti il trend attuale, dal 2015 al 2100 la popolazione mondiale sarà così distribuita tra i 5 Continenti (in milioni di persone)Africa (da 4.194 a 16.269), Asia (da 4.420 a 7.852), America (da 988,3 a 1.526), Europa (da 740,8 a 573,1; Italia: da 59,5 a 38,8), Oceania (da 39,5 a 108).
Cioè l’Africa sarà il continente più popolato del mondo; mentre l’Europa si sta suicidando (Italia in testa).

Suicidio demografico della UE

Nessuno dei 28 Paesi della UE raggiunge il cosiddetto “livello di sostituzione”, cioè necessario anche solo per mantenere la popolazione stabile, che corrisponde a 2,1 figli per donna. La Francia è a 1,96%; l’Irlanda al 1,92%, la Germania al 1,50%, l’Italia al 1,34%, la Spagna al 1,33. Questo, pur tenendo presente la presenza e le nascite dagli immigrati (per l’Italia la fecondità delle donne italiane è al 1,27%, mentre quella delle straniere è al 1,95%). La UE è dunque passata da 7,2 milioni di nascite nel 1970 ai 5,1 nel 2016; ma l’Italia è passata addirittura dalle 901.472 nascite nel 1970 alle 473.438 nel 2016.

Sostegno alle famiglie per i figli, in alcuni Paesi europei

Italia: € 80 mensili per un figlio per i primi 3 anni (se con reddito non superiore a € 25.000 annui)
Germania: € 184 mensili per i primi 2 figli, € 190 per il 3° figlio; e per 18 anni
Francia: sostegno iniziale di € 927,61 + € 185,54 mensili per i primi 3 anni
Austria: € 105,40 mensili per i primi 3 anni, poi € 185,54 mensili fino a 19 anni
GB: € 104 mensili per 16 anni
Spagna: deduzione dalle tasse di € 1.200 per figlio, fino a 3 anni
Svezia: € 120 mensili per il 1° figlio, € 251 per il 2°, € 419  per il 3°; tutto fino al 16° anno di vita.