Un aiuto per capire la fede: Gesù Cristo

Questione 4.6


Domanda:

Cosa hanno visto i testimoni oculari della risurrezione?

Risposta:

Nessuno ha visto Gesù mentre risorgeva. La mattina di quel giorno, il giorno dopo il sabato (quello che era il “giorno del sole” e che si chiamerà poi per questo “giorno del Signore”, Domini dies, domenica), il sepolcro dove era stato adagiato il cadavere di Gesù, nonostante la custodia attenta delle guardie, fu trovato vuoto (cosa confermata sia dai romani che dagli ebrei – cfr. Mt 27,62-28,6.11-15). O meglio, il corpo era come sparito dall’interno, lasciando là il lenzuolo e il sudario con cui era stato avvolto (cfr. Lc 24,12 e Gv 20,1-8).

Quel lenzuolo probabilmente convinse già Giovanni della verità della risurrezione. Si tratta infatti di quel lenzuolo (= in greco “sindone”) in cui sono rimaste impressi non solo i segni della passione ma l’inspiegabile traccia della folgorazione dovuta alla trasformazione in luce del corpo di Gesù, come se esso vi sparisse dall’interno. Secondo la tradizione, ma avvalorata sempre più anche dall’eccezionalità degli studi scientifici, si tratta della Sindone conservata nel duomo di Torino. Da oltre un secolo esso è infatti oggetto di tanti studi scientifici (32 tipi di scienza) da costituire una vera nuova disciplina, la “Sindonologia” [v. nel sito in fondo al Dossier “Miracoli“].

Ciò che convinse però davvero gli Apostoli e i discepoli che Gesù era veramente risorto, furono le Sue stesse apparizioni, nei primi quaranta giorni (cfr. Mt 28,9-10.16-20; Mc 16,9-20; Lc 24,13-53; Gv 20,11-21,24; ma anche 1Cor 15,1-8). In esse poterono constatare la definitiva vittoria di Cristo sulla morte ed il suo ingresso, con il suo vero corpo, nella nuova dimensione dell’eternità. Quello che Gesù concesse ad alcuni, cioè l’esperienza empirica di vederlo e toccarlo, esperienza per sé talmente unica ed inimmaginabile da essere ineffabile, fu appunto per confermarli nella verità di quell’evento, quindi nella verità della Sua divinità e nella verità delle Sue parole e promesse, ed inviare così la Chiesa in tutti luoghi ed in tutti i tempi ad annunciare e donare la vita divina che ci è gratuitamente donata in Lui (cfr. 1Gv 1,1-4).