Un aiuto per capire la fede: le religioni
Questione 3.11
Domanda:
Il Dio rivelatosi già agli Ebrei (e poi fattosi uomo in Cristo) è l’unico vero Dio?
Risposta:
Abbiamo già visto che non ha senso parlare dell’esistenza di più di un Dio, come infatti anche la più acuta filosofia e le più elevate religioni avevano scoperto (Questione 2). Abbiamo anche notato che le diverse concezioni di Dio presentate dalle religioni non sono che intuizioni più o meno profonde di Colui che in realtà è “uno”. Dunque, se abbiamo elementi per dire che nella “storia della salvezza” (la rivelazione agli Ebrei, che culmina in Cristo) Dio si è effettivamente rivelato, è chiaro che è l’unico vero Dio. Poiché o non è vero che è Dio che si rivela o, se è vero che si è rivelato, come è vero, è l’unico Dio.
Questo non significa che altrove ci sia solo menzogna, perché, come sappiamo, verità parziali possono essere presenti ovunque (filosofie, religioni, culture) – sappiamo che ci possono essere verità complementari ma non contraddittorie – ma se sono tali non sono mai in contraddizione con la rivelazione di Dio e sono comunque comprese nella pienezza della rivelazione che è Cristo.
Dio quindi, rivelandosi, non abolisce assolutamente quelle verità parziali che l’umanità aveva scoperto o può ancora scoprire – specie in riferimento a Lui e alla strada per giungere a Lui – ma semmai le conferma, le corregge e le porta a compimento.
Rimane però vero che, essendosi Dio manifestato, ora tutti gli uomini hanno il diritto ed il dovere di conoscere e di far conoscere questa rivelazione.
Una verità più grande o più profonda non abolisce una verità più piccola o parziale; ma non sarebbe giusto (sarebbe contro il dinamismo stesso della vita umana) fermarsi ad una verità più piccola qualora si presenti la possibilità di raggiungere una verità più grande; in questo caso, tanto più, il “rifiuto” della rivelazione (come vedremo) diventerebbe colpevole e condurrebbe alla impossibilità di essere salvato da Cristo, porterebbe cioè alla dannazione eterna.