Giovanni Paolo II parlò, già dall’inizio del suo pontificato, della necessità di una “nuova evangelizzazione”, e proprio nei Paesi che ricevettero fin dall’inizio la fede cristiana (Europa). La scristianizzazione progressiva di quelle società e di un’intera civiltà era ormai evidente. Anni prima anche l’arcivescovo di Parigi aveva ad esempio affermato che quella città era ormai diventata “terra di missione”. Il Papa Benedetto XVI ha subito e continuamente ribadito questa necessità e nel giugno 2010 ha addirittura istituito il “Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione” (presieduto dall’Arcivescovo Rino Fisichella).

Nei giorni 15 e 16 ottobre scorsi tale Pontificio Consiglio ha tenuto a Roma un grande convegno, con migliaia di “nuovi evangelizzatori”. Il Papa vi è intervenuto con una speciale udienza ed una S. Messa celebrata nella Basilica di S. Pietro (discorso e omelia sono qui riportati nella sezione “Sulle orme … del Magistero”). Durante l’omelia di tale Celebrazione Eucaristica, come pure all’Angelus successivo, il Papa ha annunciato al mondo l’indizione di un <Anno della fede>, che sarà celebrato in tutta la Chiesa dal 11.10.2012 (50° anniversario dell’inizio del Concilio Ec. Vaticano II e 20° anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica) al 24.11.2013 (solennità di Cristo Re, termine dell’anno liturgico). È stata quindi resa pubblica la Lettera Apostolica Porta fidei in cui il Papa indice questo speciale Anno e le sue motivazioni (qui riportata integralmente nella sezione “Sulle orme … del Magistero”).

È stato dunque ribadito, autorevolmente e con forza, che la questione principale, anzi la “crisi” principale, perfino all’interno della Chiesa, è proprio quella della fede! Il Papa lo aveva detto con forza anche in occasione del suo viaggio apostolico a Fatima, nel maggio 2010 (v. qui nella sezione Dossier), in un discorso significativamente citato proprio all’inizio della Porta fidei, in cui afferma che il problema non è anzitutto quello della traduzione della fede nei veri impegni sociali, culturali, politici, ma è proprio che non possiamo più dare per scontata la fede neanche nei cristiani. Anche nel suo recente viaggio in Germania, il Papa aveva scosso i “cattolici impegnati” (cfr. discorso a Friburgo del 25.09.2010, nella sezione “Sulle orme … del Magistero”) dicendo loro che la questione non è la superorganizzazione di attività pastorali, pur necessarie, ma la fede in Cristo Gesù!

In questo senso è significativo che venga autorevolmente indicato, come strumento per la nuova evangelizzazione e per vivere bene l’<Anno della fede>, il Catechismo della Chiesa Cattolica, che abbiamo appunto da 20 anni come sintesi autorevolissima della fede (anche alla luce del Concilio Vaticano II) e che troppo spesso è dimenticato, non letto, non citato (nemmeno dagli operatori pastorali, anche catechisti, evangelizzatori, perfino sacerdoti e vescovi).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (e relativo Compendio, del 28.06.2005) si trova integralmente anche on-line sul sito vaticano nella sezione <Testi fondamentali>.