Tra “credenti non praticanti” e “praticanti non credenti”

L’Italia, centro mondiale della Cattolicità (avendo Roma), manifesta ancora, rispetto ad altre Nazioni dell’Europa Occidentale, una significativa fisionomia “cattolica”, almeno come percentuale di Battezzati sulla totalità della popolazione.
Siamo però di fronte ad un impressionante e crescente abbandono della Chiesa, specie tra i giovani (vedi ultimi dati ISTAT, leggi leggi). Questo, unitamente all’esorbitante flusso di immigrati, sta mutando radicalmente il panorama religioso anche dell’Italia. Del resto questo è l’intento del New World Order e del pensiero unico mondiale. Ma in fondo fu già questo il vero intento del Risorgimento (cfr. dossier e documento): trasformare violentemente e culturalmente il centro della Cattolicità in un Paese “laico”, cioè non più cattolico. Così desiderava anche la Massoneria mondiale. Fatta la nuova Italia, si dovevano fare i nuovi Italiani (come mentalità)! E, caduta Roma, tutta la Cattolicità avrebbe ricevuto un colpo mortale. Un progetto che oggi sembra giunto all’epilogo!

Se poi infatti andiamo a vedere in cosa credano veramente anche i Cattolici italiani (persino il residuo dei praticanti!), possiamo notare che la formazione cattolica delle coscienze è in genere quasi nulla, specie nelle nuove generazioni!

Permane anche tra gli adulti una certa qual idea di religione come “culto”. Se cresce in modo esorbitante il numero dei “credenti non praticanti”, cioè che non vanno a Messa la domenica, tiene però abbastanza la richiesta del Battesimo dei bambini (anche se aumenta il numero dei genitori che dicono “deciderà lui da grande”! Ad esempio, nell’importantissima diocesi di Milano, tenendo presente anche il fenomeno migratorio e la denatalità, i Battesimi sono passati dai 38.000 nel 2000 ai 20.000 nel 2022). Così pure la tradizione delle Prime Comunioni (ridotte però assai spesso a costose e inutili feste, senza alcun seguito religioso). Cala invece già il numero di ragazzi che accede alla Cresima; e a nulla serve rimandarla ad età sempre più avanzate, come molti parroci o diocesi hanno pensato come tentativo di “tenere” i ragazzi. Siamo invece ad uno tracollo dei Matrimoni cristiani: molti giovani, persino tra coloro che frequentano la Parrocchia (!), mentre rimandano questo passo ad un’età sempre più elevata (spesso oltre i 30 anni), preferiscono al Matrimonio-sacramento (unica unione voluta da Cristo) non tanto quello “civile” quanto le semplici “convivenze”, almeno come stato provvisorio, o le “libere unioni” (sempre nella diocesi di Milano i Matrimoni sono passati dai 18.000 del 2000 ai 4.000 del 2022!). Comunque, anche tra coloro che scelgono il Matrimonio sacramento (come Dio comanda), la consapevolezza e la preparazione sono in genere quasi nulle; così che una percentuale elevatissima di essi finisce assai presto con il “divorzio” (nonostante la parola contraria di Gesù stesso! vedi Mt 19,6), per poi accedere a nuove nozze (ovviamente solo civili) o convivenze.

Parlando ancora di Sacramenti (le azioni principali con cui Gesù e lo Spirito Santo agiscono nella nostra vita e che sono necessari per la nostra salvezza!) è in forte calo anche il ricorso alla Confessione (persino in chi è praticante e fa pure la Comunione!), come all’Unzione degli Infermi; per non parlare del tracollo delle Ordinazioni sacerdotali.

Dunque, una fede già ridotta a culto e ai Sacramenti (che pur ne sono le sorgente imprescindibile) conosce comunque dei vistosi tracolli.

Se poi andiamo a verificare quali siano i reali contenuti della fede di coloro che pure si dichiarano Cattolici, e persino nei “praticanti”, allora (come vedremo) scopriamo che si tratta assai spesso di una religiosità generica, talora con contenuti persino assai lontani dalla vera fede cattolica, persino dal “Credo” (vedi “Un aiuto per… per capire la fede”)

Ancor più forte, sempre appunto tra gli stessi Cattolici e persino tra i praticanti, è il distacco anche grave dai veri contenuti della morale cristiana (cioè cosa “si deve fare” e cosa “si deve evitare” per essere cristiani, per seguire Gesù e per salvarsi eternamente l’anima). Si tratta non solo e non tanto di “incoerenze”, ma della gravissima “ignoranza” di cosa sia “peccato” e persino l’oblio del senso stesso di “peccato” (di cui sempre meno si sente parlare anche nelle chiese)! [vedi nel sito la sezione “Fede e morale” e l’elenco dei “peccati mortali” nello Schema per un buon “Esame di coscienza”).

Se poi ancora andiamo ad indagare cosa sappiano i Cattolici, anche praticanti e persino coloro che si sentono cattolicamente “impegnati” nella società, cultura, politica, economia, allora ci accorgiamo che è pressoché ignorata (nonostante il forte recupero voluto da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) la stessa cosiddetta “Dottrina sociale della Chiesa” (vedi nel sito un’articolata disamina), persino al livello dei cosiddetti “valori non negoziabili” cioè fondamentali e irrinunciabili!
Anzi, già a livello culturale (e di mentalità, per non dire di esatta conoscenza storica), i Cattolici, anche tra coloro che rivestono un importante ruolo nell’educazione (insegnanti), sono essi stessi intrisi di pregiudizi anticattolici, assunti acriticamente già durante gli studi o attraverso il potere culturale dominante. Tutto ciò è stato astutamente programmato già dal Risorgimento (vedi dossier e documento) e poi dal comunismo (fu il progetto di Gramsci stesso).
[Si vedano in proposito i dossier e i documenti del sito, nella sezione DossierFede e cultura, come pure in Archivio]

Insomma, se in Italia abbiamo ancora tanti Cattolici (Battezzati), abbiamo però una percentuale enorme di “Cattolici non praticanti” (cioè che non obbediscono a Cristo neppure incontrandoLo a Messa, come Egli ha stabilito, o confessandosi sacramentalmente dei propri peccati, come Egli ci ha indicato). Ma appunto anche tra i “Cattolici praticanti”, se andiamo a vedere i contenuti nelle coscienze e nelle menti, abbiamo una percentuale elevatissima di Cattolici di fatto “non credenti”, cioè con idee e indirizzi di vita non consoni alla vera fede. E ciò, appunto, non solo come incoerenza di vita, anche grave (peccati), ma proprio come ignoranza o persino esplicito rifiuto dei contenuti di fede, cioè della vera sequela di Cristo Signore!

Aiutati da qualche recente e autorevole statistica, compiamo ora un rapido panorama in merito.


Anteponiamo un breve panorama mondiale …

[dati 2019 riportati nell’Annuario Cattolico 2021 (vedi News, 26.12.2021) e dati dicembre 2021 (cfr. L’Osservatore Romano, 3.03.2023)]

Cristiani nel mondo sono quasi 2,5 miliardi.
Si tratta della prima religione mondiale per numero di appartenenti (quasi 1/3 della popolazione mondiale) e per l’incidenza che ha avuto in questi 2000 anni nel panorama della stessa civiltà mondiale.
La 2^ Religione per numero di seguaci, assai distanziata, è l’Islam, con 1,5 miliardi di musulmani.

Cristiani sono coloro che ufficialmente credono che Gesù Cristo sia Dio (la Seconda Persona della Santissima Trinità, fatto uomo) e sono battezzati nel nome della Santissima Trinità.
Sono dunque considerati cristiani anche gli Ortodossi, che risalgono agli Apostoli ma si sono separati dalla Chiesa Cattolica nel 1054, e i Protestanti (compreso gli Anglicani; separatisi dalla Chiesa cattolica nel XVI sec.).
Non sono invece cristiani, anche se essi si definiscono tali, i “Testimoni di Geova”, in quanto appunto non riconoscono la “divinità” di Cristo (e il loro Battesimo non è dunque valido).

La Chiesa Cattolica è quella vera, fondata da Gesù Cristo sugli Apostoli (e il loro legittimi successori: Vescovi) con a capo Pietro (e i suoi legittimi successori: il Papa) (vedi scheda n. 5).
I Cattolici nel mondo sono 1.378 milioni (il 18% della popolazione mondiale). Sono tuttora in crescita in tutto il mondo, tranne che in Europa occidentale, dove diminuiscono costantemente! (dati 2021)

Nella Chiesa Cattolica i Vescovi sono 5.340, i Sacerdoti sono 407.336 (in crescita in Asia e Africa, in calo negli altri continenti, con una particolare tonfo in Europa), in calo i Seminaristi (109.895) specie dal 2013 (!), i Religiosi (frati e monaci non sacerdoti) sono 50.295 (in lieve calo), mentre le Religiose (suore, monache) sono 630.099 ma in forte calo (diminuite di 11.562 solo nel 2019). Nelle terre di missione sono in aumento i “Missionari laici” (410.440) e in calo i Catechisti (3.074.034).

Si tenga presente che nel mondo, già nel 2001, si registravano 150 milioni di atei (Dio non c’è), 760 milioni di agnostici (Dio non si può conoscere), nonché 8 milioni di Massoni dichiarati (fondamentalmente “deisti” – cioè un Dio generico e che accomuni tutte le Religioni – in genere ad altissimo livello di potere economico e culturale)]


Il panorama religioso italiano

Cattolici (Battezzati nella Chiesa Cattolica) sono attualmente in Italia 42 milioni (70% della popolazione italiana). Se si considerano solo quelli oriundi italiani, in molte Regioni si supera il 90% della popolazione.
Sono comunque in forte e progressivo calo: nonostante la crisi (specie giovanile) degli anni ‘60/’70, nel 2005 i Cattolici costituivano ancora il 97% della popolazione italiana.

A proposito del rapporto tra Chiesa e Stato, persiste in Italia una particolare pregiudizio (che risale ai tempi del Risorgimento), come se si trattasse di due corpi estranei.
Come sappiamo (anche dal sito, vedi i citati dossier e documento)) il Risorgimento italiano è stata una ampia e dolorosa manovra politica (ad opera dei Piemontesi), sostenuta persino dalla Massoneria inglese, per scalzare finalmente non solo lo Stato Pontificio e il Papa ma la stessa fede e Chiesa Cattolica (che qui ha il suo centro mondiale!) dalla popolazione italiana!
Dopo l’occupazione risorgimentale di Roma (XX settembre 1870) e l’abolizione di gran parte dei beni (strutturali e culturali) della città centro mondiale della Cattolicità e sede della sua guida mondiale (Papa: successore di S. Pietro come vescovo di Roma), nel 1929 (Patti Lateranensi e Concordato) s’è pensato di costituire almeno, all’interno di Roma, uno Stato a sé (Città del Vaticano, lo Stato più piccolo del mondo: kmq 0,4), per garantire, anche a livello giuridico e diplomatico internazionale, che la guida universale della Chiesa Cattolica (Papa e Santa Sede) non fosse parte dello Stato italiano e godesse quindi di una libertà e indipendenza nei confronti di esso e dei poteri che politicamente vi si avvicendano. 
Molti continuano così a pensare la Chiesa (magari confondendola col Vaticano) e lo Stato (come se fosse un’entità al di sopra della Nazione e dei cittadini italiani!) come fossero due corpi estranei o addirittura due Stati; così ogni intervento della Chiesa a livello pubblico viene inteso come indebita “ingerenza”; e se lo Stato ne riconosce dei “diritti” alla Chiesa essi sarebbero dei “privilegi” ad essa concessi!
La Chiesa Cattolica, come insieme dei Battezzati cattolici, non costituisce invece un corpo estraneo allo Stato né tanto meno alla Nazione italiana (intesa come insieme dei cittadini), ma nello specifico essa rappresenta invece ancora il 70% della popolazione italiana, cioè della Nazione!
Potremmo quindi dire che, sia pur nella distinzione dei compiti [punto assai arduo da definire, poiché lo Stato e la Chiesa hanno compiti propri (laicità intesa in senso corretto e non come sinonimo di ateismo, agnosticismo, relativismo, nichilismo!) ma lo Stato non può prescindere dai valori morali o porsi al di sopra della Religione (vedi Dottrina sociale della Chiesa)], tuttora la Chiesa è il 70% della nazione italiana e pochi decenni orsono, e per 17 secoli, ne costituiva praticamente la totalità! 

Altre Confessioni cristiane:

Protestanti: 476.000 (2018) [450.000 (2016); 435.000 (2012); 50.000 (2001)] Se si calcolano anche i nuovi gruppi protestanti nati dopo la Riforma: 750.000. Solo i Mormoni sono 28.000 (2018) [27.000 82016); 25.000 (2015); 9.000 (1990)]

Ortodossi: 307.000 (2018) [212.000 (2016); 110.000 (2012); 140.000 (2001)]

L’aumento degli Ortodossi (per alcune statistiche, se si comprendono quelli senza cittadinanza italiana, essi sarebbero circa 1.700.000) è dovuto soprattutto agli immigrati dall’Est-Europa (specie Romania e Ucraina)

Testimoni di Geova (sedicenti cristiani ma non lo sono in quanto non riconoscono la divinità di Gesù Cristo) hanno avuto un grande sviluppo anche in Italia negli anni ‘70/’90 (anche per la loro missione “porta a porta”), ma ora sono in leggero calo: 412.000 (2018) [424.000 (2016); 415.000 (2012)]

Altri gruppi sedicenti cristiani: 7.400 (2012: 5.000)

Altre Religioni:

Musulmani (Islam) sono 405.000 (ufficialmente residenti), ma dovrebbero essere già circa 2 milioni
[2016: 302.000 (presenti: 1.600.000) (2012: 115.000); presenti nel 2001: 580.000]. Altri gruppi di matrice islamica: 5.000 (2012: 4.000).

Ovviamente il forte incremento dell’Islam in Italia è dovuto al fenomeno immigratorio (specie clandestino); rare sono infatti le conversioni degli Italiani all’islam.

Buddhisti sono ufficialmente 186.600 (considerando anche gli stranieri non ufficialmente residenti in Italia: 295.000) [157.011 (2016); 135.000 (2012); 25.000 (2001)]

Anche in questo caso si tratta soprattutto di immigrati; però molte conversioni a queste religioni vennero persino di moda negli anni ’70/’80 anche tra giovani italiani.

Gli Induisti sono ufficialmente 45.000 (considerando anche gli stranieri non ufficialmente residenti in Italia: 193.000) [36.000/149.000 (2016); 26.000 (2012); 25.000 (2001)]. Si possono aggiungere qui 20.000 seguaci di altre religioni di origine indiana, Sikh e Radhasoami [17.000 (2017); 15.000 (2016); 6.000 (2012)]

Nonostante che tale numero sia prevalentemente dovuto all’immigrazione, nei decenni passati s’è visto un certo incremento di conversioni a queste religioni indiane anche tra gli italiani, specie nel mondo giovanile.

Gli Ebrei sono circa 36.000 (stabili negli ultimi 7 anni, ma nel 2001 erano 4.000).

Anche se di numero sostanzialmente esiguo, in genere essi posseggono però un grande potere, specie nel mondo dell’economia come pure della comunicazione

Nuove Religioni:

Sette appartenenti ai cosiddetti “Movimenti del potenziale umano”: 30.000 (stabili da 20 anni).
New Age (e Next Age): 20.000 (dato stabile negli ultimi 10 anni).
Area esoterica “Antica sapienza”: 16.500 (2012: 15.000)
Altre: 13.700 (2016: 6.000)
Altri gruppi religiosi orientali: 5.600 (2012: 2.000), ma se si considerano gli effettivamente presenti sul territorio italiano il numero sale oltre gli 80.000.
Religione Osho e derivazioni: 4.000
Nuove religioni giapponesi: 3.500 (stabili negli ultimi 10 anni).

Sono in forte crescita (specie tra i giovani), anche se minoritari, gruppi e sette esoteriche, anche sataniche (circa 80.000 aderenti); ma potrebbero essere assai di più (difficile quantificarle appunto perché esoteriche e nascoste).
Anche in Italia, secondo il “Centro studi sulle nuove religioni”, risultano perfino 3.000 “wiccan”, cioè sedicenti “streghe” (quasi sempre donne … e del nord Italia!) [vedi News, 7.02.2019]

Il celebre esorcista italiano padre Gabriele Amorth (1925-2016) sottolineò, anche per la propria grande e qualificata esperienza di persone realmente “possedute” o disturbate dal demonio, la grande crescita in Italia di gruppi satanici (circa 800) o di giovani che ricorre a sedute spiritiche (il 37%), convinti di avere un contatto diretto coi morti (17%), mentre in genere, al di là della possibile suggestione, si tratta di interventi demoniaci. In molti casi, tali gruppi satanici sono giunti a commettere gravissimi crimini, talora saliti alla ribalta anche mediatica (cfr. il caso Chiavenna, vedi Flash-News 6.07.2021)

Si dichiara non appartenente a nessuna fede o confessione: 35% degli Italiani
Non-religiosi: 13 milioni (22% della popolazione italiana)

Crescita della cristianofobia

Interessante e doloroso riscontrare che attualmente tra i Cattolici praticanti il 20,7% si senta poi socialmente “discriminato” a causa della propria fede (il 29% tra i 25/44 anni)!

Una Nota sul relativismo religioso (sincretismo)

(vedi anche News, 28.05.2019)

I nuovi strumenti della comunicazione sociale (e dell’elettronica), la possibilità di rapidi spostamenti aerei in tutto il mondo, la globalizzazione economica (finanziaria, industriale), il grande potere massonico (unitamente alla persistente pretesa dell’Occidente di imporsi a guida del New World Order) e soprattutto gli ingenti fenomeni migratori mondiali (legali e soprattutto clandestini), sospinti dagli stessi poteri forti mondiali (specie in alcune zone, come ad esempio il Mediterraneo, dove vi si affacciano 3 Continenti!) al fine di eliminare le singole identità culturali e poter così governare meglio la stessa globalizzazione … Tutto ciò fa sì che non solo la società diventi sempre più multietnica e multireligiosa, ma soprattutto che si diffonda sempre più una mentalità relativista (per le religioni: sincretismo, mascherato da buoni rapporti reciproci!), che si opponga all’esistenza stessa della “verità” (principale obiettivo culturale della Massoneria mondiale) e conseguentemente all’esistenza stessa di una vera Religione e di un unico vero Dio (che semmai può inglobare parti di verità. Si tenga presente che il grande potere massonico mondiale, laddove non si oppone apertamente e persino violentemente (vedi in Messico nel secolo scorso!) alla fede cristiana cattolica, riduce le Religioni a sentimenti e scelte individuali, sostanzialmente equivalenti e considerate erroneamente ininfluenti sulla società (che deve essere “laica”, cioè non cristiana)!
Tutto ciò, quando fino a 60 anni fa i Cattolici italiani ed europei portavano la vera fede cristiana (rivelata da Dio stesso, in Cristo, e quindi assolutamente e insuperabilmente la Verità e condizione di salvezza eterna!) in tutto il mondo, anche a costo del martirio. Mentre oggi non si riesce a portare la salvezza di Cristo neanche al non-cristiano della porta accanto; e si giunge persino a teorizzare che non si debba farlo (contrariamente al comando stesso di Gesù – v. ad es. Mt 28,18.20)!

​I dati sopra riportati sull’attuale panorama religioso anche italiano, nonostante la specificità dell’Italia (con il centro vivo della Cattolicità: Roma), risentono ovviamente di questo clima culturale dell’Occidente (ad esempio la dolorosa crisi della fede cattolica specie nei giovani), ma anche del fenomeno immigratorio, particolarmente forte in Italia, che denota sempre più anche da noi una società multi-etnica e multi-religiosa.
Se associamo questi dati sociali all’ormai ingente ignoranza della vera fede cattolica da parte della stragrande maggioranza degli Italiani (nei ragazzi e giovani si tratta poi di uno spaventoso “deserto spirituale”, con le gravi conseguenze morali che comporta!), e al sempre più forte clima relativista (e persino di “cristianofobia”!) inculcato già nelle scuole, si comprendono meglio le cause dei dati statistici che qui sinteticamente presentiamo.


La fede e la Chiesa cattolica in Italia

Cattolici (Battezzati nella Chiesa Cattolica) sono attualmente il 70% della popolazione italiana.
Tra gli adulti italiani: il 63% si dichiara genericamente “credente”; il 58% si dichiara “cattolico”; il 37% si dichiara “non-credente” (il che non significa direttamente “ateo” ma semplicemente “non religioso” o persino “non cattolico”).
Se però andiamo a vedere quanti sono in Italia i Cattolici “praticanti” (con tale termine si intende in genere chi va regolarmente a Messa) scendiamo ad una media del 19% degli Italiani.
Si tratta della percentuale più bassa nella storia del nostro Paese. Se in 20 anni il numero dei “praticanti” s’è quasi dimezzato, quello dei “non praticanti” s’è invece raddoppiato (il sorpasso dei “non praticanti” sui “praticanti” è avvenuto nel 2018, per poi crescere continuamente).
La partecipazione alla S. Messa domenicale è infatti in progressivo calo, non solo dagli anni ’60 in poi (post-Concilio) ma in questi ultimi 20 anni e soprattutto negli ultimi 10 (pontificato di Bergoglio!)  [2001: 36%; 2013: 33%; 2022: 19%]
Va a Messa solo in certe occasioni il 31% degli Italiani; non ci va mai il 32%.
I “praticanti” sono più al Sud (23%) che al Centro-Nord (17%; in alcune zone anche il 10%), più tra le donne (22%) che tra gli uomini (15%), più tra gli anziani che tra i giovani.
Particolarmente drammatico è il tracollo della partecipazione degli adolescenti (passati dal 37% nel 2001 al 12% nel 2022) e dei giovani (passati dal 23% nel 2001 all’8% del 2022).

[Se la percentuale dei cristiani praticanti è desolante in Italia, catastrofica è quella nei Paesi del centro-nord Europa (sia cattolici che protestanti): si va dal 7% fino anche al 3% della popolazione]

Quale fede?

La progressiva differenza tra il numero di Battezzati Cattolici (70%) e anche di coloro che si sentono Cattolici anche da adulti (58%), sia pur in progressivo calo, e coloro che partecipano regolarmente alla S. Messa domenicale (19%), che abbiamo visto specie in certe fasce d’età costituisce un inesorabile tracollo, fa già comprendere, al di là di ciò che solo Dio e la coscienza sanno (ma i fatti comunque ampiamente dimostrano), come non si conoscano i fondamenti stessi della fede.

La stessa espressione “credente non praticante” (a meno che non si intenda per credere una “religiosità generica” e non la fede nel vero Gesù Cristo) è una contraddizione in termini: il dono più grande che Gesù ci ha lasciato e il modo più concreto con cui è presente e opera nella nostra vita è infatti l’Eucaristia (cfr. Lc 22,19); e il modo insostituibile con cui il cristiano obbedisce al 3° Comandamento (vedi) per santificare il nuovo “Giorno del Signore” (domenica, giorno della Risurrezione di Gesù) e le altre 6 feste di precetto (1°/1, 6/1, 15/8, 1/11, 8/12 e 25/12), così come prescrive il 1° Precetto della Chiesa (vedi), è partecipare all’Eucaristia (S. Messa), come hanno fatto gli Apostoli e tutte le generazioni di cristiani per 2000 anni! [vedi nel sito la catechesi n. 5 sulla fede, in “Un aiuto per per… capire la fede”; vedi anche la catechesi n. 6 sulla “vita cristiana”].

I due Sacramenti  che si possono e si devono ricevere il più spesso possibile sono la Confessione e l’Eucaristia (Comunione).

Se è già drammatica e contraddittoria la percentuale di coloro che, pur dichiarandosi Cattolici (58%), non partecipa alla S. Messa domenicale (19%), sorprende invece la percentuale di coloro che fanno frequentemente la S. Comunione (14%); lascia invece assai perplessi la percentuale di coloro che ricevono spesso il sacramento della Confessione (7%).
Tale dato lascia ulteriormente perplessi e allarmati, perché questo è il sacramento istituito da Gesù Cristo per donarci il perdono dei peccati “mortali”  (vedi – vedi elenco nello Schema per un Esame di coscienza) commessi dopo il Battesimo (cfr. Gv 20,23) e perché non si può essere “salvi” ma neppure ricevere la S. Comunione coi peccati mortali nell’anima ma solo “in grazia di Dio” [come dice la Parola stessa di Dio (cfr. 1Cor 11,29), la perenne Tradizione della Chiesa (riaffermata nel Concilio di Trento) ed il 2° Precetto della Chiesa (vedi), che la prescrive comunque almeno una volta all’anno; precetto osservato solo dal 22% dei praticanti, mentre il 67% di essi afferma di non confessarsi mai)].
Questa sproporzione tra Confessioni e Comunioni (in quasi tutte le Parrocchie) fa comprendere come, con tutta probabilità, molte Comunioni vengono fatte non “in grazia di Dio” e quindi in modo sacrilego.
Il maggiore allontanamento dalla Confessione è nella fascia d’età 24/44 anni. Ciò è con tutta probabilità dovuto, al di là dell’ignoranza morale in materia, alla immorale vita sessuale dei più, specie appunto tra i giovani, senza alcun pentimento e volontà di non più peccare (condizioni per poter ricevere il perdono di Dio) – anche se oggi il 6° comandamento (vedi – vedi pure in Morale sessuale) è diventato un tabù pure in Confessione.
Se andiamo poi ad indagare cosa pensino della Confessione gli stessi “praticanti”, possiamo drammaticamente rilevare come solo il 58,8% sa che si tratta di un Sacramento in cui opera Cristo stesso attraverso il sacerdote, mentre per il 18,2% (dei praticanti!) si tratta solo di una “chiacchierata spirituale” e per il 14,8% semplicemente di un “confronto con un sacerdote” .

Come conseguenza del dominante e crescente “relativismo” (oltre che “ignoranza”, spesso anche colpevole, e “presunzione” dai tratti fondamentalmente diabolici, anche se il più delle volte inconsapevole) cresce sempre più, persino nei “praticanti”, l’idea di una fede “fai da te”, “a modo proprio”, “secondo me” (così crede più del 25% di coloro che pur si dicono Cattolici!), cioè scegliendo, persino di fronte alla Parola stessa di Dio e ai più autorevoli e perenni insegnamenti della Chiesa, ciò che più piace o su cui si è d’accordo, rifiutando il resto!
Come si può ben capire, non si tratta tanto di “incoerenze” e neppure solo di “peccati”, ma proprio di scegliere, tra le parole stesse di Cristo (Dio fatto uomo e quindi senza possibilità d’errore!), ciò su cui si è d’accordo e ciò su cui si dissente (da Dio! magari dicendo di credere in Dio e non nella Chiesa!); e ciò non solo appunto a livello di pratica (questa è la radice di ogni “peccato”) ma proprio di pensiero, cioè di modo di progettare e programmare la vita!

Se infatti andiamo a rilevare cosa credano davvero i Cattolici italiani, anche quelli “praticanti” (cioè che vanno a Messa), cioè quali siano effettivamente i contenuti della loro fede, allora il quadro non solo si complica ma diventa desolante e perfino contraddittorio, tale da indicare che la vera e autentica “fede” è quasi del tutto sparita anche negli stessi Cattolici!

L’ignoranza o il rifiuto della vera fede e della vera morale cristiana cattolica tocca anche i suoi stessi fondamenti!

Sempre da recenti e autorevoli indagini statistiche, scopriamo che tra gli stessi Cattolici “praticanti” Gesù Cristo è creduto “Figlio di Dio” (Dio stesso) dall’85,6% (però avendo spesso difficoltà a indicare cosa ciò significhi), mentre il 10% di loro crede che sia solo “un uomo ispirato da Dio” o addirittura un “mito”!!
Solo il 33,3% dei Praticanti sa cosa sia la “risurrezione” di Cristo; e il 20% non crede neppure alla vita eterna o ne parla solo genericamente; come se Gesù Cristo non fosse risorto (centro imprescindibile della fede, cfr. 1Cor 15,14) e non ci avesse parlato di Inferno e Paradiso, di Giudizio universale, di risurrezione della carne e soprattutto delle condizioni per essere salvi!

Circa l’Eucaristia, impressionante che solo il 32,2% dei praticanti sappia oggi che è il “vivo e vero Corpo di Cristo” (il 52,9% non sa cosa significhi “transustanziazione”), mentre per il 50,1% è solo un “simbolo di Cristo”, addirittura per il 14,3% solo il “ricordo dell’Ultima Cena” e il 2,8% non sa rispondere nulla!

Circa il peccato, oltre ad aver già ricordato che il 66,7%  dei praticanti non si confessa praticamente mai ed è rarissimo che si sappia quali siano i “peccati mortali” (vedi Schema esame di coscienza, tratto dal CCC), il 65% dei cosiddetti “praticanti” non sa cosa sia in sé il “peccato”: per il 20,4% è semplicemente “un torto fatto ad altri”, per il 5,3% è una “imperfezione del carattere”, per il 6,2” qualcosa di attinente alla psicologia della persona, mentre il 3,8% non sa dire nulla. Il 40% non sa poi cosa sia il “peccato originale”.

Scarso anche il tempo dedicato alla preghiera (tra i cosiddetti “praticanti” solo il 24,1% prega ogni giorno, il 24% qualche volta, il 21,7 solo quando sente il bisogno, il 19,5% spesso, il 6,5% solo in chiesa, il 4,1% mai) e ancor meno (in genere quasi nullo) il tempo dedicato alla propria costante formazione cristiana (letture, catechesi). Per cui si assiste ad un progressivo e impressionante “analfabetismo religioso”, che rende facili vittime di annunci che di cristiano hanno ben poco (in riferimento all’autentica dottrina della fede), con gravissimo danno per le proprie anime e per lo stesso destino eterno (vedi “Un aiuto per… per capire la fede”).

Particolarmente grave risulta l’ignoranza dell’autentica dottrina morale (cosa dobbiamo fare per essere cristiani e salvi e cosa dobbiamo evitare, cioè cos’è “peccato”) (vedi “Fede e Morale”).
Oltre a quanto abbiamo già sottolineato si veda, solo come esempio eclatante, questa questione morale (sessuale): per il 71,6% dei Cattolici praticanti la contraccezione non è peccato [Quando invece è peccato grave, vedi la sezione Morale sessuale: Introduzione (cfr. Enciclica Humanae vitae ), domanda 32 (e 32.1) e 33).

Se poi andiamo a vedere i risvolti sociali della fede cristiana (vedi “Dottrina sociale della Chiesa”), non solo sui contenuti secondari ma persino su quelli fondamentali e indubitabili (i cosiddetti “valori non negoziabili”), allora il vuoto è pressocché totale (per cui il problema non è da tempo quella della presenza sociale e politica dei Cattolici, come si dice da decenni, ma della vera e propria assenza della identità cattolica a livello di contenuti).
Tale ignoranza rende poi vulnerabili e sottomessi alla cultura dominante!
In soli 25 anni sono enormemente cresciti i Cattolici favorevoli al divorzio, all’aborto, alle convivenze, persino alle unioni omosessuali…
Sempre tra i Cattolici praticanti (!) l’aborto è un “diritto” per il 43,8%  (39,1% dissente, 17,1% è indifferente), per il 45,3% la “fecondazione assistita” va sempre consentita (37,9% dissente, 16,8% è indifferente), il 62,7% è favorevole alla pratica dell’utero in affitto; il 41,6% approverebbe le nozze tra omosessuali (anche se il 53,1% ne rifiuta l’adozione di figli), il 62,7% è favorevole all’eutanasia (25 anni fa erano il 22,5% – vedi).

[Nonostante ciò, tra gli Italiani: il 34,6% ritiene ancora importante la presenza della Chiesa nella società (per il 9,2% addirittura imprescindibile), il 21,5% è indifferente, il 16,5% fa più male che bene, per il 10,7% è addirittura dannosa (altre risposte: 7,5%)]

Tutto ciò, come abbiamo già ricordato, se assume già i connotati gravemente immorali dell’ignoranza assume oggi in modo sempre più grave e diffuso anche la gravità morale della superbia, cioè della volontaria riduzione della fede “a modo mio”!
Circa l’ignoranza della fede e della morale cristiana (della stessa “legge di Dio”!), si deve pensare al grave peccato di omissione in ordine alla propria formazione cristiana, ma anche al gravissimo peccato di omissione di chi è chiamato ad essere educatore, a cominciare dai genitori (che hanno promesso solennemente a Dio e alla Chiesa l’educazione cattolica dei figli sia il giorno del Matrimonio che in quello del loro Battesimo!), ma anche dei sacerdoti (cosa si trasmette nelle decine di migliaia di omelie domenicali e negli incontri parrocchiali?), dei catechisti (cosa si insegna al Catechismo?), degli insegnanti (non solo di Religione, altro punto dolente dell’attuale situazione ecclesiale!) e di chiunque nella società ha direttamente o indirettamente una responsabilità educativa, specie nei confronti delle nuove generazioni!

Alcune questioni specifiche …

Crollo dei Matrimoni

Un segno particolare della crisi della fede cattolica in Italia, o quantomeno del distacco di essa (vissuta appunto sempre più “a modo proprio”) dalla concretezza del vissuto esistenziale (la vita concreta), anche nelle cose più importanti della vita, è la drammaticità della situazione dei Matrimoni.
Ne abbiamo già parlato molte volte (ad es. nelle News, 20.11.2019, in riferimento ai dati ISTAT 2019 riguardanti il 2018, che qui riportiamo):
Matrimoni 1998: 276.570 (217.492 religiosi + 59.078 solo civili)
Matrimoni 2018*: 195.778 (97.596 religiosi + 98.182 solo civili)

* Nel 2018 i Matrimoni solo civili sono cresciuti in un anno di 4.500 unità, superando il 50% e quindi sorpassando per la prima volta quelli religiosi!

Seconde (e terze) nozze!

Si tenga presente che i Matrimoni religiosi (cattolici, quindi come Sacramento indissolubile, secondo il comando stesso di Gesù! cfr. Mc 10,9) hanno in Italia per la quasi totalità anche valore civile (secondo il Concordato). Il grande aumento dei Matrimoni solo civili (che appunto nel 2018 hanno superato in Italia quelli religiosi) è dovuto non tanto all’aumento di chi fa esplicitamente questa scelta non cristiana (rifiuto del Matrimonio come Sacramento, cioè “in chiesa”, che è invece rimasto scelto con piacere, anche solo per tradizione, per la cerimonia e per la sua valenza esterna e persino folkloristica e mondana – infatti sotto i 30 anni solo il 24,8% dei matrimoni sono solo civili), ma al fatto che si tratta di seconde o addirittura terze nozze (passate in 10 anni dal 13,8% al 19,9% del totale!), conseguenti a divorzi e come tali al di fuori della legge di Dio e quindi senza possibilità di accedere ai Sacramenti (Matrimonio e, in seguito, anche Confessione e Comunione, essendo una situazione stabile di peccato). Quindi anche questo dato impressionant​​​​​​e è segno chiaro della perdita dell’autentica fede in Gesù Cristo!

Esiste poi un 5,4% di nuovi Matrimoni, conseguenti al “Riconoscimento di nullità” (ottenuto con un regolare Processo canonico), che pur essendo storicamente seconde nozze possono essere celebrate anche come Sacramento, perché appunto agli occhi di Dio il primo Matrimonio non c’è mai stato (in quanto ne mancavano le condizioni canoniche)!

Il matrimonio solo civile è poi scelto dall’89,5% dei nubendi di cui uno è straniero e non cattolico (anche se esiste la possibilità di sposarsi anche in chiesa, fatta salva la libertà religiosa della parte cattolica e l’educazione cattolica dei figli; ma ad esempio i musulmani maschi non permettono alla sposa cattolica di rimanere tale e di educare cattolicamente i figli). 

Aumenta anche l’età dei nubendi, anche oltre i 30 anni (in 10 anni +1,3 dei maschi e +3% delle femmine)

Un dato impressionante è dato dalle convivenze, passate ufficialmente in 20 anni da 329.000 a 1.368.000. Crescono poi esponenzialmente le unioni libere, cioè ancor più provvisorie se non addirittura occasionali.

Se poi passiamo alle unioni civili tra persone dello stesso sesso (gravemente contrarie alla legge di Dio), contiamo nel 2018 2.808 unioni registrate, con una prevalenza di quelle composte da 2 uomini (64,2%). Il 37,2% di tali coppie omosessuali sono nel Nord d’Italia e il 27,2% al Centro, ma la più grande concentrazione è nella grandi città come Roma e Milano (33%).

Anche questo  – convivenze, unioni libere, matrimoni solo civili – è un dato che indica la perdita della vera fede cristiana cattolica, poiché l’unione voluta da Gesù e da Lui compiuta è solo quella del Matrimonio-Sacramento, unico e per sempre. Non parliamo poi dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, inequivocabilmente condannate come immorali da tutta la Bibbia e dall’intera tradizione della Chiesa (si potrebbe dire persino dal “buonsenso”, anche solo a partire dall’aspetto biologico e all’impossibilità della procreazione). Si tenga peraltro presente che, anche nelle coppie eterosessuali, i rapporti sessuali prematrimoniali sono contrari alla legge di Dio, sono peccato grave, non corrispondono cioè alla verità dell’amore, e, nel caso della convivenza non sono neppure assolvibili (non permettendo così la vita di grazia e l’accesso alla Confessione e Comunione) in quanto pubblicamente stabili e senza pentimento.

Denatalità

Un altro gravissimo segno della crisi non solo religiosa ma anche umana e civile dell’Italia, che la pone a livello di primato mondiale e che prospetta addirittura un suicidio demografico in un futuro non troppo lontano, è la questione della denatalità!
Nati 2008: 580.145
Nati 2018: 439.747 (-18.000 in un anno); decessi 2018: 636.000
Cala inesorabilmente già il numero dei giovani: in 10 anni la fascia 16-34 anni è scesa di 12 milioni!
Dunque la popolazione italiana (nonostante l’immigrazione) continua drammaticamente ad invecchiare! Ciò crea una situazione insostenibile anche dal punto di vista pensionistico e sanitario! 
È necessario osservare che, secondo la legge di Dio (morale cristiana – vedi Morale sessuale), che proibisce la contraccezione e tanto più l’aborto, l’apertura alla vita e le famiglie numerose (sia pur con responsabilità) sono segno di doverosa obbedienza alla legge di Dio, oltre che di fiducia nella Sua Provvidenza!
Nonostante questo tracollo delle nascite e queste denatalità da suicidio demografico e sociale, esiste pure un altro dato peraltro non cristiano: 1/3 dei bambini nasce al di fuori del Matrimonio (secondo la volontà di Dio è il Matrimonio sacramento, unico e indissolubile, l’ambito della nascita e crescita dei figli)!

Una nota persino sui Funerali

A parte cosa sono diventati oggi i Funerali religiosi (Esequie cristiane), concessi a chiunque, con applausi a non finire e lodi funebri fatte per chiunque e da chiunque; se poi il personaggio è pubblico e ancor più di grande impatto televisivo, allora si tratta di vero e proprio spettacolo…

Non sono però pochi ma anzi in aumento i Cattolici che desiderano per i propri cari un funerale più veloce, senza Messa e persino non in chiesa ma solo una preghiera o Benedizione al cimitero.

Si potrebbe poi registrare un ultimo dato, quasi inedito: la nascita e l’incremento dei “Funerali laici“! Non stiamo parlando dei “Funerali civili” (un tempo voluti per motivi ideologici anticristiani: massoni e comunisti), che sono sempre una minoranza se non addirittura in calo.

Si tenga peraltro presente che, se la preghiere e persino le SS. Messe di suffragio possono essere fatte per qualsiasi defunto (a meno che non sia già stato ufficialmente beatificato o canonizzato dalla Chiesa), invece le Esequie cristiane si possono celebrare solo per i Cattolici; non per chi appartenesse ad altre Religioni o Confessioni o fosse notoriamente ateo (per il Codice di Diritto canonico, ma oggi ciò creerebbe clamore e scandali mediatici, le Esequie cristiane non si possono concedere anche a coloro che sono notoriamente morti in uno stato morale opposto alla fede cristiana e senza alcun segno di pentimento)! [Sul “morire cristiano”, vedi in Fede e morale]

I nuovi “Funerali laici”, in forte crescita, sono praticamente l’assenza stessa di un funerale (leggi). Non si fa niente: semmai un piccolo rito alla sepoltura; ma ormai neppure questo, visto l’enorme crescita della cremazione (un tempo prerogativa dei massoni in odio alla fede cristiana nella “risurrezione della carne” e come tale proibita dalla Chiesa), con la dispersione o privatizzazione delle stesse ceneri (cosa proibita dalla Chiesa, che richiede comunque una degna sepoltura – vedi documento).

Un’ultima osservazione 

(tratta da News, 26.12.2021)

Se desta speranza la fede e la crescita, nonostante la talora feroce persecuzione, di molte chiese africane ed asiatiche, è invece da anni impressionante il tracollo (da vera apostasia! cioè la perdita o il rifiuto della vera fede in chi l’ha avuta, trasmessa e portata nel mondo per 20 secoli!) della fede e della Chiesa Cattolica in Europa occidentale, con scenari che fanno ormai sentire come prossimo (tranne ovviamente miracoli che vengono dal Cielo!) un pressoché ritorno ad una Chiesa super-minoritaria, probabilmente “catacombale” e persino perseguitata (non solo dall’Islam ma dal laicismo culturale e statale), con una scarsità di clero tale da rendere assai difficile trovare la S. Messa e la possibilità di Confessarsi!

Chi pensa che l’abolizione del celibato sacerdotale o il sacerdozio alle donne (non voluto da Cristo stesso) o ancora tutte le “aperture” al mondo moderno e alle sue nuove ideologie (divorzio, aborto, abolizione o revisione del 6° Comandamento, unioni omosessuali, ecc.), in chiara opposizione alla Parola di Dio e alla perenne Tradizione bimillenaria della Chiesa, possano promuovere una crescita o un rinnovamento della Chiesa, sappia che le comunità protestanti, che hanno da tempo intrapreso questi percorsi di “adattamento al mondo” sono ancora più in crisi di quelle cattoliche (fanno eccezione le comunità “pentecostali”, specie in America, che guarda caso si mostrano non solo con un forte spirito di preghiera e di comunità ma anche intransigenti sui comandamenti di Dio, pure nell’ambito della morale sessuale).

Forse un ruolo particolare, sotto una spinta carismatica dello Spirito Santo, sarà rivestito dai “laici cristiani” (“Christifideles laici” vedi; laico per sé è parola cristiana che indica un battezzato non appartenente al clero, mentre oggi assai spesso nel mondo della cultura e della politica sta ad indicare un non-credente), non nel senso di clericalizzarli (fare i preti, i diaconi o altre funzioni liturgiche) ma di essere educatori (anzitutto in famiglia) e testimoni (nella vita sociale).

Non a caso si nota fin d’ora, e proprio nelle società più scristianizzate dell’Occidente, specie europeo (vedi ad esempio la Francia), un rifiorire di fede autentica in piccoli gruppi di laici, tra l’altro in genere appartenenti all’area cosiddetta “tradizionalista” (anche se forse sarebbe sufficiente dire “rimasta autenticamente cattolica”).

Si nota infatti (vedi i filmati) che proprio tra i pochi ma promettenti Seminari e Monasteri rimasti o tornati nell’autentica Tradizione della Chiesa Cattolica (e della sua Liturgia) c’è un rifiorire di vocazioni e di presenza di giovani davvero sorprendente!
Occorre pensarci seriamente … come se non bastasse la Parola di Dio!


Appendice

Altri dati statistici della Chiesa Cattolica Italiana:

Vescovi: 228 (CEI) (+ 183 Emeriti) [diocesi: 226]

Sacerdoti: 35.000 [età media elevata: oltre 60 anni (calo vertiginoso di vocazioni, specie al nord) – il 34% del clero ha oltre 70 anni, mentre solo il 10% ha meno di 40 anni]

Parroci (titolari di una o più Parrocchie): 15.011 (calati di 5.000, cioè del 25%, in 20 anni: – 37% nel Nord-ovest; – 39% nel Nord-est; – 21% nel Centro e Sardegna; – 6% nel Sud) [le Parrocchie nel 2021 erano 25.691, calate in 20 anni del 2,2%; di prevedono l’eliminazione o accorpamento di molte entro breve tempo]

Seminaristi: 1804; in caduta libera dagli anni ’60 (ma nel 1970 erano ancora 6.337); – 28% in 10 anni (2013/2023, leggi); di cui il 43% in età più matura (circa 30 anni).

Religiosi (182 Congregazioni): circa 20.000 [religiosi non sacerdoti: circa 4.000]

Religiose (163 Congregazioni): 117.761 [2005: 121.843]

7.776 sono monache di clausura (+ 286 Novizie e 270 Postulanti) in 540 monasteri, di 32 Ordini monastici [le più numerose sono: Clarisse (1592 in 111 monasteri), Benedettine (1260 in 82 monasteri), Carmelitane scalze (838 in 59 monasteri), Visitandine (605 in 30 monasteri), Clarisse cappuccine (481 in 34 monasteri), Domenicane (462 in 32 monasteri).

Monasteri o conventi: 3.483 (1.535 di grande rilievo storico-artistico)

Diaconi permanenti: circa 2.000

Un dato particolarmente significativo, che invece non conosce crisi ma anzi una crescita costante (anche del 6% annuo) di visitatori e pellegrini (talora con grande beneficio spirituale) è la presenza sul territorio italiano di circa 2.000 Santuari!

Raccogliamo ad esempio questi dati (2007), circa il numero di visitatori e pellegrini annui (n ordine di presenze): S. Giovanni Rotondo (S. Padre Pio): 9.000.000; Assisi (S. Francesco): 6.000.000; Padova (S. Antonio): 4.500.000; Loreto (Santa Casa): 4.500.000; Pompei (N. S. del S. Rosario): 4.000.000; Cascia (S. Rita): 3.000.000.

Altri dati della Chiesa Cattolica in Italia:

Il 70% dei beni culturali italiani è di carattere religioso (e si tenga presente che l’80% del patrimonio culturale mondiale è in Italia!)

Le chiese sono 95.000 (di cui 85.000 considerate “bene culturale”, 30.000 di grande rilevanza storico-artistica, 226 cattedrali, 400 abbazie storiche)

Gli Istituti di assistenza sociale della Chiesa sono 4.604 (di cui 135 ospedali, 1.796 case per anziani o handicappati, 491 centri sociali, 753 orfanotrofi, 101 asili nido)

Gli Istituti di istruzione (dall’Asilo alle Superiori) sono circa 11.000 (discriminati economicamente dallo Stato), così suddivisi: 7.322 scuole materne (con 425.000 bambini), 1.545 Primarie (con 182.000 alunni), 1.532 Secondarie Inferiori (con 229.000 studenti) e 601 Secondarie Superiori (con 14.000) [Si aggiungano circa 50.000 studenti frequentanti Università Cattoliche].

Gli Archivi ecclesiastici censiti sono 67.800 (stimati 100.000) di cui 26.000 considerati ufficialmente “beni culturali”, 327 archivi diocesani, con 530.000 documenti storici.

Le Biblioteche ecclesiastiche sono 5.500, con 27.000.000 volumi, 112.000 manoscritti, 2.500 codici miniati, 14.000 incunaboli, 197.000 edizioni del 1500.

Collezioni e Musei (ufficialmente considerati “bene culturale”): 700 (compreso 215 Musei diocesani)

Si calcolano in circa 3 milioni (in corso di inventariazione unificata) le opere pittoriche, scultoree, di arredo e paramenti sacri, considerati dallo stesso Stato Italiano come “bene culturale”.


Documentazione

  • Dati ISTAT per il 2022: vedi (leggileggi)
  • Il Timone, n. 230 (luglio/agosto 2023), pp. 10/15+16/33 (vedi)
  • Dati di una ricerca del 2017-2019 commissionata dalla CEI (leggi)
  • Cfr. News, 28.05.2019 (vedi)
  • Cfr. Flash-News, 6.07.2021 (vedi)