Anche l’imprevedibile terremoto in terra padana (zona normalmente non-sismica), mentre scuote ancora una volta le false pretese di onnipotenza dell’uomo moderno e ci richiama alla sostanziale precarietà della vita e dei beni terreni (solo chi è in Cristo può dire davvero, col salmo 46, “perciò non temiamo se trema la terra”!), ha evidenziato pure la proverbiale forza d’animo, operosità e religiosità di quelle popolazioni, come pure le doti migliori del nostro popolo, che in queste circostanze sa porre in atto, sia a livello di volontariato che delle istituzioni, un grande sforzo di solidarietà. La Chiesa Cattolica è come sempre in prima linea nel portare conforto a chi soffre, sia mediante una fattiva e immediata carità sul posto, che in termini di denaro offerto. La CEI, mentre ha promosso una raccolta di offerte in favore dei terremotati domenica 10/6 in tutte le chiese d’Italia, ha subito stanziato ben € 3.000.000 per far fronte all’emergenza di quelle popolazioni; ed il Papa stesso ha devoluto € 100.000 per questo; in occasione poi della Giornata Mondiale delle Famiglie (Milano, 1-3.06.2012) il Santo Padre ha devoluto alle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna altri € 500.000, che gli erano stato donati per Sue libere opere di carità.