Come sappiamo, Papa Benedetto XVI il giorno 11.02.2013 ha rinunciato all’esercizio del suo  Pontificato, che si concluso infatti il 28.02.2013 alle ore 20. Ha però deciso assai significativamente di rimanere in Vaticano, sia pur con una vita riservata e di preghiera, di chiamarsi “Papa emerito” (non Vescovo emerito di Roma) e di mantenere l’abito bianco.

Solo in rarissime e significative circostanze si è di nuovo mostrato pubblicamente o ha addirittura partecipato come concelebrante a solenni Celebrazioni, come in occasione della canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Per il resto solo pochissime parole, in qualche incontro privato o brevi scritti.

Quest’estate 2015 ha però goduto di nuovo di due settimane di riposo nella Villa pontificia di Castel Gandolfo. Qui, il 4 luglio, ha però ricevuto ufficialmente le delegazioni della Pontificia Università “Giovanni Paolo II” (guidata dal suo Gran Cancelliere il Card. Stanis³aw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, che fu per decenni com’è noto il segretario di Giovanni Paolo II) e dell’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia), che Gli hanno conferito un dottorato “honoris causa”. In tale circostanza, il Papa emerito Benedetto XVI ha tenuto un sapientissimo e magistrale discorso (segno pure della permanenza delle sue acutissime facoltà intellettuali!) sul rapporto tra fede, liturgia e musica sacra (leggi). Ebbene, tale importante discorso non solo è stato reso pubblico, ma è stato addirittura inserito (in tre lingue: italiano, tedesco e polacco) nel sito vaticano della Sala Stampa, tra i discorsi ed atti ufficiali del Papa (Francesco) (leggi).