Un aiuto per capire la fede: la vita cristiana

Questione 6.2


Domanda:

Cos’è la vita cristiana?

Risposta:

La vita cristiana è allora essenzialmente una vita con Gesù (vivo), una vita nell’amicizia-comunione con Lui, che non può più fare a meno di Lui, che vive un rapporto d’amore con Lui, che è in Lui come Lui è in noi, in me (è il frutto dell’Eucaristia: “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me come io in lui”, Gv 6,56), una vita che si decide per Lui (“chi mangia di me vivrà per me”, Gv 6,57), che cambia logica, che non dice più “ho ragione io” o “ha ragione il mondo” (mentalità dominante), ma vuole seguire Gesù in tutto, perché è il nostro Dio, il mio Dio (“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore”, Gv 15,9-10). Una vita che è mossa dallo Spirito Santo (invocato e che si fa presente, lo Spirito che è “Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo, luce, nella fatica riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto e senza cui nulla è senza colpa”, lo Spirito che “lava ciò che è sporco, irriga ciò che è arido, sana ciò che è malato, piega ciò che in noi si irrigidisce contro Dio, che scalda i nostri cuori, che raddrizza ciò che è sviato” – v. sezione Un aiuto per pregare), una vita (che corta o lunga che sia è sempre corta!) che è tutta proiettata all’incontro con Lui, che vive tutto nella prospettiva del paradiso, che lotta contro il peccato (perché è il nostro male, perché ci può portare all’inferno e soprattutto perché è un dolore nel Cuore di Gesù, una ferita nel suo infinito amore per noi, che ci vuole salvi, partecipi della sua gioia infinita ed eterna). La vita cristiana è una vita da “figli di Dio” – perché inseriti in Cristo, così che quello che Egli è per natura (Figlio eterno col Padre) noi lo diventiamo per partecipazione; cioè una vita in cui si crede ma anche si sperimenta che Dio è nostro Padre, anzi – come Gesù ci ha dato il permesso di chiamarlo – il nostro Abbà (cioè alla lettera il nostro “papino”, proprio come un bambino piccolo si rivolge al suo papà); per questo, se ci crediamo davvero, siamo liberati da ogni affanno e da ogni paura (Mt 6,7-13.24-34; 7,9-11). Gesù ci ha dato poi per madre la Sua Madre (cfr. Gv 19,26), per cui abbiamo davvero una mamma soprannaturale, che ci accompagna nella storia dell’umanità e nella nostra personale vicenda di ogni giorno, una mamma tenerissima e potentissima anche per ottenerci i doni che Gesù Suo Figlio vuole darci.