Ecco i numeri forniti dal rapporto statistico annuale (2.01.2014) del Center for the Study of Global Christianity, il più autorevole istituto mondiale di statistica religiosa, che ha sede a South Hamilton presso Boston, e al quale fanno riferimento pure gli studi delle più importanti università del mondo.

Un impressionante dato sociale – che spiega anche la scelta preferenziale di Papa Francesco nella missione alle “periferie”, tenendo presente che però il Santo Padre giustamente si riferisce pure alle periferie “esistenziali”, comprese quelle dell’analfabetismo religioso e dello svuotamento morale e spirituale – è il seguente: su una popolazione mondiale di 7.207 milioni di persone, 3.820mila (più della metà) vive in città; ma gli «slum dwellers» (gli abitanti di «periferie miserabili» sul tipo delle “favelas” brasiliane o delle “vilas miserias” argentine), sono saliti da 700 milioni del 2005 a 1.100 milioni nel 2013 (il numero sale cioè di 100.000 unità al giorno!). Anche gli analfabeti o semi-analfabeti nel mondo continuano a salire di numero: erano 836 milioni nel 1970 e sono ora 942 milioni.

Ed ecco i dati sulle Religioni fornite dall’autorevole Centro.

Tra le grandi Religioni i Cristiani mantengono saldamente il primo posto e continuano a crescere di numero: ora sono 2.376 milioni (nel 2005 erano 1.985 milioni). Tra essi, i Cattolici sono 1.220 milioni (nel 2005 erano 1.044 milioni; ogni giorno la cifra sale di 37.000 unità). Gli aderenti alle diverse Confessioni protestanti sono 441 milioni; ma crescono rapidamente (40.000 al giorno, la maggiore crescita fra tutte le religioni mondiali in rapporto al numero dei fedeli) i gruppi  Pentecostali (protestanti ma anche cattolici, con un totale di 631 milioni di aderenti). Gli Ortodossi sono 280 milioni. Gli Anglicani (di cui molti ormai separati dalla comunione con Canterbury, dopo le recenti divisioni su ordinazione delle donne e omosessuali) sono 92 milioni.

Coloro che dicono di essere cristiani ma rifiutano di aderire a qualsiasi Chiesa (li chiamano già «cristiani indipendenti»: né cattolici, né protestanti, né ortodossi, né anglicani, né pentecostali; ma magari seguaci dei nuovi movimenti religiosi di origine cristiana come i Mormoni o i Testimoni di Geova) sono oggi 368 milioni, ancora relativamente poco diffusi in Europa (14,5 milioni) ma molto rilevanti in Asia (132 milioni), Africa (102 milioni) e America del Nord (69 milioni).

Nella statistica delle grandi Religioni, dopo i 2.376 milioni di Cristiani, seguono i Musulmani (1.661 milioni; nel 2005 erano 1.291 milioni, quindi con una crescita percentuale annua di +1,8%, superiore a quella dei Cristiani che è +1,3%, ma principalmente perché i Musulmani hanno più figli), gli Induisti (1 miliardo, principalmente in India), i Buddhisti (514 milioni), i Sikh (26 milioni) e gli Ebrei (14 milioni, numero che non spiega la loro rilevante importanza nel potere economico, politico e culturale mondiale).

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il numero degli atei dichiarati resta nel mondo invariato da 25 anni: 135 milioni; ma addirittura in forte discesa rispetto agli anni 1960-1970, quando il loro numero era salito a 169 milioni.

Coloro che si dicono credenti in Dio ma non appartengono ufficialmente a nessuna religione sono invece saliti dai 448 milioni del 2005 agli attuali 514 milioni.

Infine un dato sulla persecuzione contro i cristiani: i Cristiani uccisi per la loro fede (compresi anche coloro che vengono uccisi in quanto aderenti a regioni o tribù complessivamente cristiane, quindi non sempre necessariamente “in odio alla fede”, cioè come martiri) sono stati nel 2013 98.500 (un cristiano ucciso ogni 7,5 minuti; la media annuale è infatti di circa 100.000 cristiani uccisi, cioè un cristiano ucciso ogni 5 minuti). Si tratta quindi della più grande persecuzione subita al mondo; e anche la più trascurata e censurata emergenza umanitaria mondiale!