Mondo arabo (musulmano) … e Occidente (sempre meno cristiano)!

La concezione del mondo che caratterizza l’Islam è fondamentalmente questa: esistono i paesi musulmani e quelli che devono essere invasi per renderli tali [v. nel sito il documento di Fede & cultura “Crociate, Islam e Cristianesimo” o il Dossier “Le Crociate”].

Per il Corano il mondo si divide dunque in due parti: quella già sottomessa a Dio (muslim, cioè i musulmani),  cioè il “territorio della sottomissione” (dar al-Islam), e quella degli “infedeli” (kafir) e della “guerra” (dar al-harb). Esistono quindi i Paesi musulmani e quelli che lo devono diventare! Questo non significa che il Corano insegni la “conversione forzata” all’Islam, anzi per sé la esclude (sura II,256); ma certamente insegna la “guerra santa” (jihad), cioè il combattimento contro gli infedeli (II,190-193.244), la loro umiliazione, il sottometterli al tributo (IX,29;VIII,39), persino uccidendo gli idolatri e i non credenti. Come mettere allora insieme l’obbligo di estendere l’Islam al mondo intero anche con la guerra, senza obbligare esplicitamente i sudditi a convertirsi alla religione musulmana? Si tratta di invadere il mondo intero instaurando ovunque un potere islamico. I singoli uomini, se non vogliono convertirsi all’Islam, potrebbero essere uccisi o indotti ad espatriare, altrimenti sottomettersi al potere islamico pagando tasse onerose e rinunciando a loro diritti civili.

Maometto in persona conquistò infatti militarmente all’Islam gran parte dell’Arabia e dei territori limitrofi. Il suo successore (il califfo Abu Bakr) spinse già le conquiste militari dell’Islam verso l’Iraq e la Palestina, cioè già in territori cristiano-bizantini. Il califfo Omar conquistò la Persia, l’Egitto e nel 638 occupò la stessa Gerusalemme (v. la moschea a lui dedicata e tuttora esistente, proprio sulla spianata del tempio). Nel 656, a soli 24 anni dalla morte di Maometto, sono diventati territori musulmani la Persia, le propaggini dell’India, la Mesopotamia, l’Armenia, l’Anatolia, la Siria, l’Egitto, l’attuale Libia e la Tunisia. Nel 674 i musulmani assediarono Costantinopoli e nel 700 avevano già conquistato tutta l’Africa settentrionale (da 6 secoli abitata da importanti comunità cristiane, che furono completamente distrutte e che mai più rinacquero). Attaccarono quindi l’Europa sia da Oriente che da Occidente. Superarono lo stretto di Gibilterra e occuparono la Spagna (resa califfato indipendente di Cordoba) per ben 7 secoli. Il tentativo di oltrepassare i Pirenei, con l’intento di occupare anche la Francia, venne respinto nel 732/733 da Carlo Martello. Ad oriente gli attacchi musulmani contro l’Europa furono più minacciosi e penetranti: nel 1453 conquistarono Costantinopoli e si spinsero fin oltre i Balcani, ma la sconfitta subita nella battaglia navale di Lepanto (7.10.1571) – dove le flotte cristiane  sperimentarono un particolare aiuto della Madonna, Regina del S. Rosario (così che tuttora si celebra questa memoria mariana proprio in tale data) – impedì l’occupazione militare musulmana dell’Europa. Ugualmente avvenne con la battaglia di Vienna del 1683, che respinse l’avanzata dei musulmani nel centro Europa. La Turchia, tuttora musulmana, è rimasta invece califfato fino al 3.03.1924 quando il presidente Ataturk creò ufficialmente uno Stato laico.

Nel terzo millennio

Non possiamo anzitutto scordare che l’attuale nuovo Millennio sia iniziato con l’attacco terroristico più grande e catastrofico di tutti i tempi: quello dell’11.09.2001, condotto dal terrorismo islamico, con l’uso di aerei civili utilizzati come imprevedibili e catastrofiche bombe, lanciati direttamente contro i centri di potere (economico, militare e doveva essere anche politico) nel cuore stesso degli USA (le Twin Towers a New York e il Pentagono a Washington, ma molto probabilmente doveva essere colpita la stessa Casa Bianca).

Non possiamo certo affermare che tutto il mondo musulmano si senta in guerra contro l’Occidente cristiano; anche se sarebbe opportuno che le frange estremiste che vogliono questo (e cercano di attuarlo con ogni mezzo, anche terroristico) fossero apertamente condannate dagli altri musulmani. Non possiamo poi pensare che il mondo islamico sia omogeneo; anzi, più che mai ora vediamo come in tutto il Medio Oriente la lotta interna all’islam, specie tra sunniti e sciiti, sia aspra e violenta.

La posizione della Chiesa, specie attraverso il Magistero e i gesti profetici (come gli incontri inter-religiosi di Assisi) voluti da Giovanni Paolo II, ha voluto in ogni modo scongiurare il pericolo che la lotta di un certo mondo arabo musulmano contro l’Occidente cristiano, diventasse una questione di lotta tra le religioni, che invece venivano chiamate a dialogare ed essere fermento di pace per il mondo.

La risposta militare degli USA, con tanto di guerre in Afghanistan e Irak, pare si sia conclusa oggigiorno con un umiliante anche se mascherato “tutti a casa”, lasciando quei Paesi in condizioni peggiori e assai più pericolosi di prima. L recentissima creazione di un “califfato” tra Irak e Siria la dice lunga! Intanto in Irak e in tutto il Medio Oriente i cristiani sono praticamente in via di estinzione, o perché uccisi o perché costretti praticamente all’esilio. Stesso destino per i cristiani dei Paesi africani sotto il dominio musulmano.

In questi ultimi anni, le cosiddette “primavere arabe” – che molti poteri occidentali si sono illusi fossero l’occasione per far transitare quei Paesi musulmani nord-africani in democrazie moderne (e quindi facilmente penetrabili dall’economia occidentale) – si sono risolte o in forme di potere fondamentalista islamico o in anarchie dove si scontrano violentemente tra loro tribù ed etnie presenti sul territorio (come la Libia ampiamente testimonia).

Le grandi e terribili ondate di migranti (e di morti!) che fuggono da quei Paesi e cercano (con spese esorbitanti e a rischio concreto di perdere la vita) di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa, sono una tragica conseguenza di queste tensioni politiche o guerre, oltre che per la miseria di intere popolazioni.

Nello stesso tempo l’Europa si trova sempre più abitata da decine di milioni di musulmani, la cui coesistenza con la cultura europea (ora nichilista ma comunque con radici cristiane) pone non pochi problemi di difficile se non impossibile soluzione, neppure dal preteso relativismo, che invece peggiora la situazione (per i musulmani il nostro relativismo morale è di scandalo e li conferma nella certezza del vuoto se non della ‘diabolicità’ della cultura occidentale). Basti pensare che nel Regno Unito si auspica addirittura un diritto civile-penale apposito per loro (ma come costruire una società con due Diritti diversi?). Del resto anche solo la loro concezione del matrimonio (poligamo per l’uomo), dell’alimentazione (ad esempio il rifiuto dell’alcool e della carne suina o il digiuno del Ramadan), della festività (il venerdì), del mondo della sanità (le donne musulmane si rifiutano ad esempio di farsi visitare da ginecologi maschi), pongono non pochi problemi di convivenza.

Intanto il grande potere economico arabo-musulmano si impone sempre più su un’economia europea in crisi ormai endemica.

Ed ecco qualche caso significativo di avanzata, anche economica, arabo-musulmana in Europa.

Il caso (già anni fa) della moschea di Roma

A Roma, centro della cristianità e sede episcopale del successore di S. Pietro (Papa), è stata costruita la più grande moschea d’Europa. Fu pensata già nel 1966, non perché allora ci fossero molti musulmani in città, tanto meno per una moschea di quelle immense proporzioni, ma fu semplicemente voluta dal Re Feisal dell’Arabia Saudita (già custode delle moschee di Medina e La Mecca) in occasione di una sua visita a Roma, che finanziò poi tutta la costruzione. Doveva essere la moschea più grande d’Europa, appunto perché al centro della cristianità, con un minareto che superasse orgogliosamente in altezza la cupola di S. Pietro (tale altezza del minareto fu proibita, come pure che ci fossero installati gli usuali altoparlanti per il richiamo sonoro pubblico alla preghiera e al Corano). Il progetto fu dell’architetto italiano Paolo Portoghesi. Il terreno fu “regalato” dal Comune di Roma nel 1974. Tutte le spese furono appunto sostenute dall’Arabia Saudita (dove si rischia il carcere anche solo se si viene trovati a leggere il Vangelo!). La prima pietra fu posta nel 1984, alla presenza del Presidente della Repubblica Pertini; e in quella circostanza le autorità musulmane dissero abbastanza esplicitamente che essa significava un passo decisivo per l’avanzata musulmana in Europa. Fu infine inaugurata il 21.06.1995. E’ stata la moschea più grande d’Europa  fino al 27.09.2012, quando fu costruita quella ancor più grande di Strasburgo, città sede del parlamento Europeo, proprio un anno dopo gli attacchi terroristici agli USA.

Notizie attuali

La grande Arena “Monumental” di Barcellona, che fino al 2012 ha visto le famose corride (oggi proibite), un edificio storico che può contenere 40.000 persone, molto probabilmente andrà in mano ai musulmani, che ne faranno una maxi-moschea. Il Comune si mostra contrario; ma l’emiro del Qatar ho già offerto 2,2 miliardi di € allo scopo. Sarà difficile resistergli …

Persino il calcio europeo è sempre più in mano agli arabi. Non solo sponsor sulle magliette dei calciatori, ma intere squadre di calcio vengono comprate dagli arabi. Del resto il grande calcio mostra sempre più di essere un enorme business commerciale. Il Paris Saint-Germain è così andato in mano allo sceicco Nasser Al-Khelaifi; e il glorioso Real Madrid viene sponsorizzato da potenti sceicchi arabi a suon di petrodollari. Solo una questione economica? Sembrerebbe di no, visto che proprio il Real Madrid, per non urtarli – ufficialmente per rispettare la loro fede musulmana – hanno dovuto intanto persino togliere la Croce dal loro stemma (segno di cui peraltro andava fiera la cattolicissima Spagna, visto che tale insegna fu concessa dalla Chiesa al re Alfonso XIII).

Ora persino la nostra compagnia di bandiera Alitalia è andata in mano al 49% agli Emiri della compagnia araba Etihad.

Tutto ciò mentre il quadro mondiale dell’economia ha vissuto e sta vivendo trasformazioni epocali (il che in genere produce guerre!) – con un Occidente in perenne crisi e un Oriente (Cina, India) in incredibile espansione (tanto da comprare persino il debito di Paesi occidentali, non solo d’Europa ma degli stessi USA) – e un Medio Oriente che diventa sempre più incandescente, e potrebbe trascinare il mondo intero verso una guerra che non è esagerato a questo punto pensare apocalittica!