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Religioni e Confessioni religiose in Italia


Secondo gli accurati dati forniti dal Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR), diretto a Torino dal sociologo Massimo Introvigne, si evidenzia in Italia una notevole crescita delle “minoranze religiose”, peraltro in concomitanza con una sempre più scarsa pratica di fede cattolica degli Italiani.
Anche solo sui 55 milioni di Italiani regolarmente registrati come tali, gli appartenenti a minoranze religiose sono 1.781.207, pari cioè al 3,2%.
Questa la classifica: Protestanti (450.392, di cui 150.000 delle “Assemblee di Dio” o Pentecostali);  Testimoni di Geova (424.259); Musulmani (302.090); Cristiani ortodossi (212.318); Buddisti (157.011: segmento in più forte espansione tra i cittadini italiani, non per immigrazione ma per conversione, specie alla corrente della Soka Gakkai con i suoi 80.000 seguaci); Ebrei (36.256); Induisti e neo-induisti (35.672); Movimenti del potenziale umano (30.000); Mormoni e assimilati (26.750); Cattolici “di frangia” e dissidenti (25.500); Movimenti organizzati New Age e Next Age (20.000); Area esoterica e della “antica sapienza” (16.450); Sikh, radhasoami e derivazioni (14.693); altri gruppi di origine cristiana (6.000); Bahá’i e altri gruppi di matrice islamica (4.250); Gruppi di Osho e derivati (4.100); altri gruppi di origine orientale (3.530);  nuove religioni giapponesi (3.150); altri (9.386).
Tra gli immigrati (compresi gli stranieri non ufficialmente residenti e pure i clandestini: 5.026.000, pari al 8,3% della popolazione, che diventa allora di 60 milioni di abitanti), quelli di fede cattolica sono 908.000. Il fenomeno migratorio ha portato in Italia anche 2.704.000 nuovi Cristiani (compresi 1.541.000 Ortodossi e 255.000 Protestanti), per un totale del 53,9% degli stranieri; peraltro tra questi, la percentuale di coloro che continuano ad essere “praticanti” è molto più alta che tra i Cattolici italiani.
Gli immigrati di fede non cattolica sono 4.118.000, pari al 6,8% dell’intera popolazione italiana.
Questa la classifica: Musulmani (32% degli immigrati; 1.609.000); atei e agnostici (227.004); Induisti (149.000); Buddisti (111.000); altre religioni orientali (78.000); religioni tradizionali (56.000); Ebrei (7.000); altri (85.000).
Ecco poi un ultimo dato, riguardante i matrimoni tra coniugi di diversa religione (in aumento): in queste famiglie si registra statisticamente una minore possibilità di trasmettere la fede cattolica ai figli, anche se con un genitore cattolico. Lo stesso fenomeno si è registrato anche negli USA, dove tra i figli di questi matrimoni (di cui un solo genitore è cattolico) solo il 29% si dichiara cattolico (il 38% si dichiara protestante e il 33% si dichiara senza-religione).