• Categoria dell'articolo:Storia

Tutte le “leggende nere” (cioè false … oggi diremmo “fake news”) sul Medioevo, indicato come i “secoli bui”, ovviamente a causa della Chiesa Cattolica, sono nate dall’Illuminismo, appunto la presunta nuova era dei “lumi”, della ragione, della scienza, del progresso, che si opponeva finalmente a quell’“oscurantismo” cristiano-cattolico medievale.

Tra queste leggende nere c’è anche quella di far credere che nel Medioevo la gente (e tutta la Chiesa) credeva che la Terra fosse piatta.

Persino Cristoforo Colombo, col suo progetto di raggiungere l’oriente (le Indie) passando per occidente, cioè pensando appunto che il mondo non finisse a Gibilterra ma che fosse sferico, non sarebbe per questo stato creduto e sarebbe stato ostacolato anche dalla Chiesa. Anche questa opposizi9ne della Chiesa a Colombo è una menzogna inventata come al solito secoli dopo, dalle emergenti ideologie anticristiane del XVIII-XIX secolo e divulgate capillarmente dalla cultura dominante fino ad oggi. È infatti solo nel 1898 che W. Irving, scrivendo sui viaggi di Colombo, inventerà questa storia, in polemica con la Chiesa Cattolica; e nel 1874 W. Drapier, storico dilettante, è convinto e vuole convincere che le fede cattolica si opponga come sempre alla ragione e alla scienza (mito ancor oggi creduto e divulgato dalla cultura dominante, anche se smentito da grandi storici e scienziati – cfr. documenti su Galileo e sull’evoluzionismo e alcuni Dossier che testimoniano il contrario anche in questo sito); o ancora N.C. Flammarion nel 1898, che tra le sue numerosissime opere divulgative di tipo scientifico o pseudoscientifico (compreso dei romanzi) pone polemicamente in ridicolo la Chiesa anche su questo punto. Così A. D. White nel 1896 cita alcuni (tra i pochissimi) autori medievali che ritengono che la terra sia piatta, per affermare che tutto il Medioevo pensava così (cita ad esempio Cosma Indicoplestes del sec. VI, autore che è invece ignoto ai medievali e che rimane di fatto tale fino al 1706 e soprattutto fino a quando venne pubblicato in inglese, appunto in polemica anticattolica, nel 1897).

Ebbene la storia, quella vera, dice il contrario anche su questo punto, sia pur marginale. Vediamo sinteticamente alcuni autorvoli esempi.

A parte che già Tolomeo (sec. II d.C.) pensava che la terra fosse sferica (e al centro dell’universo, appunto la visione tolemaica geocentrica) ed anche quei medievali che si rifacevano a lui avevano questa concezione.

Le mappe terrestri di Macrobio (V secolo) raffigurano la terra come sferica (globus Terrae), coi due Poli e le diverse zone climatiche.

Del resto, anche l’iconografia cristiana già nel V sec. rappresenta Gesù Cristo (Re dell’universo e Giudice universale) talora con in mano la Terra, decisamente con la forma di una piccola sfera.

Consideravano ad esempio la Terra come sferica autori fondamentali per la cultura come lo stesso S. Agostino (354-430), Isidoro di Siviglia (559-636), Beda il Venerabile (673-735), S. Ildegarda di Bingen (1098-1179), Teodoro di Chartres (sec. XII), Ruggero Bacone (sec. XIII). Giovanni Sacrobosco scrive in un suo testo del 1230, molto in auge nelle università (tutte ecclesiastiche!), che la Terra è sferica. Soprattutto la Terra è sferica per il celeberrimo teologo e filosofo S. Tommaso d’Aquino (1225-1274). Del resto anche Dante Alighieri, nella Divina Commedia, presenta la terra come sferica. Nicola d’Oresme (sec. XIV), pensando appunto che la Terra sia sferica, si domandava cosa farebbe un sasso che fosse gettato in un ipotetico pozzo che attraversa il pianeta da parte a parte passando per il centro della Terra (oscillerebbe tra un estremo e l’altro?).
[cfr. Il Timone, n. 185, giugno 2019, pp.48-49]

Nelle mappe medievali sembra talora effettivamente che la Terra sia rappresentata come piatta, così come c’è qualche raro autore del tempo che lo afferma. Del resto ancor oggi, a parte la possibilità offerta da un mappamondo sferico ed ora ancor più dalle immagini satellitari, è difficile comunque rappresentare realisticamente su un “piano” (una cartina o mappa) la Terra e persino delle sue parti. Il trasferimento su un piano di ciò che nella realtà è curvo (sferico) è sempre comunque fuorviante rispetto alla realtà; e questo vale anche per le mappe terrestri, a meno che non vengano indicati i meridiani e i paralleli, che allora aiutano a capire meglio le posizioni effettive.

Ciò continua tuttora ad influire sull’immaginario collettivo. Ad esempio, quanti Italiani direbbero (poiché ci poniamo come osservatori dal sud dell’Europa) che da Milano a Oslo c’è la stessa distanza che separa Oslo da Capo Nord (cioè che la sola Norvegia è più lunga del resto dell’Europa dalla Norvegia stessa al Mediterraneo? è l’impressione talora sconcertante di chi vuole compiere l’affascinante viaggio in auto o in camper per raggiungere il punto più settentrionale del continente, appunto Capo Nord, e partendo già da Milano potrebbe avere l’impressione quando arriva ad Oslo, se non ha programmato bene il viaggio, di essere quasi arrivato quando invece è solo a metà strada!). Oppure chi direbbe che il più punto più occidentale dell’Europa (esclusa Groenlandia, Islanda e le Azzorre), non è in Portogallo ma in Irlanda? o ancora: che Cagliari è più vicina a Tunisi che a Palermo? che Tunisi è più a nord del punto più meridionale della Sicilia (Capo Passero)? persino quanti italiani sanno che Lampedusa (Italia) è più a sud di Malta? oppure quanti italiani direbbero che Bari è più a nord di Napoli, come effettivamente è?

Le rotte marittime e aeree sanno infatti bene che la via più breve che unisce due punti non è per questo una linea retta (come nel piano) ma una linea curva; e di ciò occorre necessariamente tener conto nella determinazione delle rotte. Per questo ad esempio gli aerei che vanno da Roma a New York (che è alla latitudine di Napoli, quindi più a sud di Roma), invece di andare verso sud, vanno decisamente verso nord, fino a passare anche sopra la Gran Bretagna. [Non a caso anche il tragico viaggio inaugurale del tristemente celebre “Titanic”, nel 1912, pur partendo dal porto inglese di Southampton per andare a New York, quindi verso sud, andò ad incappare su un iceberg alla deriva nel grande nord dell’Oceano Atlantico].

Ecco perché ancor oggi “appiattire” la sfera terrestre (o anche qualche sua parte, persino piccola) su una cartina piana è sempre un poco fuorviante. Eppure sappiamo bene che la terra è sferica. Ma appunto lo sapevano anche i medievali. Anche se i pregiudizi (anticattolici) contro il Medioevo si attaccano anche alle mappe medievali (che testimonierebbero la credenza nella ‘Terra piatta’) per accusare la Chiesa di essere sempre stata contro la ragione e le scienze; quando invece ne è sempre stata la promotrice.