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Com’è noto, il prossimo 6 maggio Carlo III sarà ufficialmente incoronato sovrano del Regno Unito (Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri 14 reami del Commonwealth).
Sarà l’accesso al trono del più anziano (73 anni) sovrano inglese (qualcuno aveva persino ipotizzato che il trono potesse passare direttamente al figlio William, già quarantenne).
In quanto sovrano inglese, come dal doloroso “scisma” di Enrico VIII in poi, Carlo III è anche Capo della Chiesa Anglicana (“Supreme Governor of the Church of England”).

Lo scorso anno (2022) abbiamo prodotto un documento (vedi) su quanto avvenne appunto in Gran Bretagna nel XVI secolo (1534), col violento affermarsi, ad opera dei sovrani, della sedicente Chiesa Anglicana, sotto la guida dei sovrani inglesi, e la conseguente persecuzione dei Cattolici, che nei soli primi 150 anni portò all’eliminazione fisica di almeno 72.000 vescovi, preti, abati, monaci, frati, suore e numerosissimi fedeli cattolici (come abbiamo ricordato anche nella New precedente) e proseguì poi con l’emarginazione dei Cattolici dal consorzio della vita pubblica.
Siamo tornati su alcuni dati in merito anche in occasione della morte della Regina Elisabetta II (vedi News, 14.09.2022).

Anche la solenne cerimonia dell’incoronazione, come già le esequie delle Regina Elisabetta (vedi), avverrà ovviamente nella gloriosa chiesa gotica londinese di Westminster Abbey, costruita dai Cattolici nell’XI secolo ed usurpata dagli Anglicani nel XVI secolo.

In queste circostanze, come del resto per tutto ciò che concerne le famiglie reali (gossip compreso), si può peraltro notare come il grande pubblico mondiale, nonostante tutta l’enfasi sulle moderne “democrazie”, rimanga incollato alle TV, ai video, alle trasmissioni e ai giornali che rendono partecipi di tali eventi (si parla di oltre 2 miliardi di telespettatori).

La grande enfasi con cui in Italia si festeggia la Repubblica (2 giugno), fin dal Referendum del 2.06.1946 (vinto peraltro per poco e forse pure con brogli dai favorevoli alla “repubblica”), e si pensò come anacronistica la scelta di vivere in una “monarchia”, ha forse fatto dimenticare come anche in Europa molti Paesi che vengono considerati persino più civili e avanzati del nostro sono tuttora monarchie: oltre appunto al Regno Unito, sono monarchie la Svezia, la Norvegia, la Danimarca, l’Olanda, il Belgio, la Spagna; ci sono pure, sempre in Europa, persino dei Principati, come Monaco (Monte-Carlo), il Liechtenstein e Andorra (tuttora con un Principe-Vescovo ed un territorio suddiviso in Parrocchie), oltre alla Città del Vaticano (che, politicamente, è una “monarchia assoluta non ereditaria”, che concentra cioè tutti i poteri in una persona, il Papa, eletto a vita).

Certo, nonostante i costi che comportano non solo le cerimonie ma le vite dei Reali, il loro potere è poco più che formale. Persino il Presidente della Repubblica italiana ricopre per la Costituzione un potere istituzionale e politico ancor maggiore di quello del sovrano inglese.


Nei secoli scorsi gran parte del dominio sul mondo era effettivamente in mano agli Inglesi.
Ricordiamo inoltre che ufficialmente anche la Massoneria è nata a Londra il 24.06.1717 e tuttora esercita un grande potere nel Regno e nel mondo.
La loro lingua è diventata (ed ora lo è più che mai) quella ufficiale e obbligatoria del mondo intero (vi si sottraggono, ovviamente e persino in modo ostentato, i Capi di Stato di Russia e Cina). Persino il tempo e i meridiani si calcolano in base alla posizione di Londra (Greenwich/GMT).
Dopo la violenta colonizzazione dell’America settentrionale (vedi), fino a far quasi del tutto sparire le popolazioni indigene, gli Inglesi d’America (ed anche in questo la massoneria ha avuto un ruolo predominante) si sono resi economicamente indipendenti da Londra (v. Rivoluzione del 1776) e pian piano hanno essi stessi assunto il ruolo di massima potenza mondiale. Un potere enorme che tuttora persiste, anche se forse non si accorge di quanto il mondo stia cambiando e quali nuove forze stiano sorgendo da Oriente (vedi documento sulle “democrazie occidentali”). Un’ottusa e ormai miope presunzione globalista che provocherà catastrofi prossime venture!

Intanto già dagli anni ’60 del secolo scorso, al di là di quel solenne formalismo che specie in circostanze solenni come queste ama ripresentarsi in tutta la sua ingessata ritualità, le nuove generazioni hanno conosciuto un radicale cambiamento di mentalità ed un tracollo anche morale da divenire persino ingovernabili [nel documento citato avevamo pure ricordato, oltre a tutta la nuova musica nata là in quegli anni (The Beatles), il satirico film di Alberto Sordi “Fumo di Londra” (1966), che già allora mise simpaticamente a nudo tale ipocrisia (vedi il film completo)].


Torniamo ancora sul fatto che Carlo III, in quanto nuovo sovrano inglese, è anche Capo della Chiesa anglicana.
Da Enrico VIII, che nel 1534 si separò dal Papa e dalla Chiesa Cattolica (fondata da Gesù Cristo) e si mise a capo di una sua Chiesa (anglicana), costringendo i suoi sudditi ad aderirvi, non solo il sovrano inglese, ma pure nessuno della famiglia reale può essere cattolico!
Secondo l’Act of Settlement del 1701 (legge piena di livore anticattolico) il divieto di essere cattolici coinvolge tutta la famiglia reale, non solo quelli in diretta linea di successione al trono: in teoria un membro della famiglia reale inglese può sposare chi vuole, anche di fede ebraica, buddista, musulmana, induista e perfino un ateo militante (i figli devono però essere educati nella confessione anglicana); l’unica proibizione riguarda la fede cattolica!
Persino l’allora Principe consorte Filippo d’Edimburgo (peraltro membro ufficiale dell’alta Massoneria), d’origine greca, per sposare la Regina Elisabetta II dovette abiurare dalla Chiesa ortodossa per abbracciare la Chiesa anglicana. E nonostante che solo nel 2015 (dallo scisma del 1534!) tale “Act of Settlement” sia stato emendato come anacronistico (forse riconoscendo la poca importanza, nonostante l’ostentata ritualità di questi grandi eventi, che la religione riveste comunque oggi nella vita pubblica), persino a Meghan Markie (cattolica, anche se divorziata), per sposare il principe Harry il 19.05.2018, fu chiesto di abiurare dalla fede cattolica; cosa che fece prontamente!

A proposito, c’è da poco nel Regno Unito un’altra novità assoluta: per la prima volta il Primo Ministro (Rishi Sunak) non solo non è anglicano ma non è neppure cristiano; è infatti di origine indiana e di religione induista. Insomma: l’unica discriminazione è quella contro i Cattolici!

La Chiesa anglicana, sempre più all’inseguimento delle logiche mondane e delle nuove ideologie dominanti, approva ormai di tutto, fino al punto di avere sacerdoti (e persino Vescovi!), non solo sposati (e pure divorziati) e anche donne, ma persino omosessuali conviventi. Per questo, al di là delle divisioni storiche tra le stesse confessioni anglicane (esistono diversi tipi di chiese e comunità anglicane, specie in Scozia), ci sono anche spaccature interne a motivo proprio di queste azzardate scelte morali (leggi in merito una recente  notizia).
In questo senso, negli ultimi decenni, non sono pochi gli Anglicani che tornano nella Chiesa cattolica!
Tra l’altro si osserva come tali nuove adesioni alla Chiesa Cattolica, che ha un significativo riscontro anche tra i giovani, sono in genere assai fedeli alla pura e bimillenaria tradizione della Chiesa, a livello non solo dottrinale, ma anche liturgico (Vetus Ordo)! [vedi ultima parte del documento citato]
Benedetto XVI, con un documento apposito del 4.11.2009 (Cost. Apost. Anglicanorum coetibus, circa l’istituzione di Ordinariati personali per Anglicani che entrano nella piena comunione con la Chiesa Cattolica) stabilì appositi percorsi canonici per tale fecondo rientro.

A proposito di Benedetto XVI, ricordiamo il suo straordinario viaggio compiuto in Inghilterra  nel 2010 (vedi): impressionante fu ad esempio il concorso di folla, anche di giovani, alla serale Veglia di preghiera col Papa tenutasi nientemeno che ad Hyde Park a Londra (leggi), per non parlare della grande partecipazione di popolo (e siamo in Inghilterra!) alla S. Messa celebrata il giorno dopo a Birmingham, con la Beatificazione del grande teologo John Henry Newman, figura eminente di pensatore e pastore inglese, convertitosi dall’anglicanesimo al cattolicesimo e creato poi cardinale (leggi l’omelia).

Ecco in proposito due recenti testimonianze: di un ex-vescovo anglicano divenuto sacerdote cattolico (ordinato nuovamente, in quanto alla Chiesa anglicana manca la successione apostolica) (leggi) e quella di un altro ex-vescovo anglicano convertito al cattolicesimo, sul prossimo Sinodo (leggi).

Ecco invece due recentissime notizie che delineano, se ce ne fosse ancora bisogno, l’attuale grave “stato confusionale” della Chiesa cattolica …

Il 18 aprile scorso, all’altare papale della Cattedrale di Roma (S. Giovanni in Laterano, “Mater et Caput omnium Ecclesiarum”), un vescovo anglicano (Jonathan Baker, rimasto anglicano, peraltro persino divorziato e risposato e notoriamente legato alla massoneria) ha celebrato con 50 preti anglicani (del gruppo cosiddetto di vetero-anglicani, ma pur sempre scismatici). Tale vescovo (che tale non è poiché la confessione anglicana ha perso la “successione apostolica” e quindi, come ricordato da papa Leone XIII, gli Anglicani non possono celebrare validamente alcun sacramento) ha pure occupato la gloriosa sede papale che troneggia nell’abside della Cattedrale.

La S. Sede, in occasione dell’incoronazione di Carlo III, ha regalato al nuovo sovrano una reliquia della S. Croce di N.S. Gesù Cristo, che il sovrano ha fatto incastonare nella sua corona!
Così conferma il direttore della Sala Stampa Vaticana: “Posso confermare che i frammenti della reliquia della Vera Croce sono stati donati dalla Santa Sede all’inizio di aprile, tramite la Nunziatura Apostolica, a Sua Maestà il Re Carlo III, Supreme Governor della Chiesa d’Inghilterra, come gesto ecumenico in occasione del centenario della Chiesa Anglicana in Galles”.

Ogni commento è superfluo …