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Più che la precisione della data della nascita del Signore Gesù, è decisivo che sia un reale evento storico, cioè che Dio sia effettivamente entrato nella storia degli uomini, per salvarli e introdurli nell’eternità di Dio.
Però, specie l’evangelista Luca, medico e discepolo di Paolo (che scrive, ispirato da Dio, il 3° Vangelo e gli Atti degli Apostoli), ci tiene a sottolineare l’accuratezza della propria indagine e la collocazione storico-geografica della venuta e missione di Gesù (cfr. Lc 1 e 2).
Ora, anche le ricerche storiche più aggiornate ci indicano che Gesù sia effettivamente nato il 25 dicembre del 2 a.C. * (quindi con un leggero anticipo rispetto al conteggio ufficiale degli anni dalla sua nascita, secondo il calendario cristiano, divenuto poi universale). Ecco qualche esempio.

Il giorno della nascita di Gesù
Molti, specie in questi ultimi decenni, hanno pensato che i primi cristiani, per celebrare la data della nascita di Gesù (il 25 dicembre), vera luce del mondo, abbiano ‘cristianizzato’ la festa pagana della luce (il che avrebbe comunque un profondo significato teologico), quella cioè del Sol Invictus, celebrata dai Romani in prossimità del solstizio d’inverno, cioè proprio quando, nell’emisfero settentrionale, le giornate cominciano ad allungarsi (cioè dal 21 dicembre).
I dati storici sembrano invece testimoniare addirittura il contrario.
Mentre infatti è documentato che i cristiani festeggiassero la nascita di Gesù il 25 dicembre sicuramente già agli inizi del III secolo (cfr. la testimonianza di S. Ippolito di Roma), ad ufficializzare il culto pagano del Sol Invictus, importandolo dall’Oriente, fu Marco Aurelio Probo nel 274 d.C., facendolo festeggiare proprio il 25 dicembre, quindi non il giorno esatto del solstizio astronomico (il 21 dicembre) ma qualche giorno dopo, cioè proprio quando i cristiani festeggiavano il Natale del Signore!
Anche recenti scoperte ebraiche sui turni sacerdotali dell’A.T. per officiare nel tempio, attestano che per l’anno corrispondente al 3 a.C. il turno della classe di Abia, cui apparteneva Zaccaria (lo sposo di Elisabetta, cugina di Maria Santissima), fosse tra il 14 e il 21 del mese corrispondente a quello di settembre. Come sappiamo, proprio in quel frangente sacro, Zaccaria ebbe dall’arcangelo Gabriele l’annuncio che sarebbe diventato padre, nonostante l’età avanzata e la sterilità di Elisabetta, di colui che sarà Giovanni il Battista. Effettivamente, terminato il turno sacerdotale nel tempio di Gerusalemme e tornato a casa (ad Ein Kerem, tuttora esistente, a 9 km. di distanza, nella regione montuosa della Giudea) e unendosi a sua moglie Elisabetta, Zaccaria generò colui che sarebbe stato poi il Precursore del Signore. Potrebbe essere stato proprio il 24 o 25 settembre. La Chiesa tuttora celebra come solennità la nascita (ed è l’unico caso) del Battista il 24 giugno, cioè 9 mesi dopo (e l’anno sarebbe appunto il 2 a.C.). Quando Maria SS.ma riceve l’annuncio dall’arcangelo Gabriele che sarebbe diventata, se accettava, la Madre del Signore Gesù (Dio fatto uomo) per opera dello Spirito Santo, il messaggero celeste fa notare, come segno che “a Dio nulla è impossibile”, che la cugina Elisabetta era già al 6° mese di gravidanza. Siamo quindi attorno al 25 marzo (cioè 6 mesi dopo il 25 settembre sopra indicato), giorno in cui infatti la Chiesa celebra la solennità dell’Annunciazione, cioè dell’Incarnazione del Logos divino! E la nascita di Gesù avviene quindi, ovviamente 9 mei dopo, il 25 dicembre!

L’anno della nascita di Gesù
Tutto il mondo conta gli anni dalla nascita di Gesù (2020 l’attuale). Ma Gesù sarebbe invece nato 2 anni prima, cioè nel 2 a.C. *.
Com’è noto, ai tempi dell’impero romano gli anni si contavano dalla fondazione di Roma (ab Urbe condita), corrispondente al 21 aprile del 753 a.C. (del calendario cristiano).
Oltre che dalla fondazione di Roma, si teneva pure il calcolo degli anni in base alle Olimpiadi, considerando che la prima Olimpiade si tenne nel 776 a.C. (e poiché, come ancor oggi, le Olimpiadi si tenevano ogni 4 anni, l’intero intervallo quadriennale veniva considerato come quell’‘anno olimpico’).
Un ordinamento più preciso e unificante del calendario ci fu con Giulio Cesare (appunto il “calendario giuliano”, molto attento ai documenti d’archivio dell’impero). [L’anno olimpico inizia però a luglio, mentre quello romano del calendario giuliano a gennaio, come ancor oggi].
Già nel III secolo d.C. Marco Terenzio Varrone, che coordinò i diversi calendari locali delle zone dell’impero, riferendoli sia alla Prima Olimpiade che alla fondazione di Roma (come aveva fatto già lo storico Giuseppe Flavio nelle sue Antichità giudaiche della fine del I sec. d.C.), stabilì che la fondazione di Roma corrispondeva appunto al 753 a.C. dell’era cristiana (diventata poi calendario universale, col nuovo conteggio degli anni dalla nascita di Gesù Cristo ed a ritroso per gli anni precedenti). Secondo questi calcoli, Roma sarebbe stata fondata il 3° anno della 6^ olimpiade (visto che la Prima Olimpiade fu nel 776 a. C., con cadenza quadriennale, la VI Olimpiade fu nel 756 e il 3° anno del quadriennio era appunto il 754-753; ma, trattandosi del mese di aprile, l’anno era dunque il 753). Ad esempio, l’anno del consolato di Pio e Ponziano (238 d.C.) fu il 991° ab Urbe condita e il 1014° anno delle Olimpiadi.
Quando nella prima metà del sec. VI gli studi di Dionigi il Piccolo permisero il computo preciso degli anni dalla nascita di Gesù Cristo, si fece coincidere l’anno “1” (non esistendo l’anno “0”) con il 754 ab Urbe condita (il 753 è l’1 a.C. e il 752 di Roma è l’anno 2 a.C.), in base al quadriennio della 194^ Olimpiade (che andava dal 4 a.C. al 1 d.C.; mentre non esiste appunto l’anno “0” ed i mesi successivi al luglio del 2 a.C. sarebbero già nel 3° anno della 194^ Olimpiade).
Esattamente come documenta il primo “Martirologio romano”, che indica che Gesù nacque a Betlemme nell’anno 752 dalla fondazione di Roma (ab Urbe condita), nel 42° anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto, all’epoca della 194^ Olimpiade.
Ottaviano Augusto, nipote di Giulio Cesare e appartenente pure alla sua milizia, fu imperatore dal 43 a.C. (designato dallo stesso Giulio Cesare già nel 44 a.C., suo ‘fatidico’ ultimo anno).
Così il già citato Padre-teologo S. Ippolito di Roma agli inizi del III secolo riferisce che Gesù è nato il 25 dicembre del 42° del regno di Augusto (cioè necessariamente a fine anno del 2 a.C.; altrimenti, se per esempio si fosse trattato di ottobre o inizio novembre, l’imperatore, che compiva gli anni di regno a fine novembre, l’anno di regno sarebbe stato ancora il 41°).
Anche S.Ireneo di Lione, il grande e vescovo-teologo del II secolo, parlava della nascita di Gesù nel 41° anno del regno di Augusto (Ireneo, alla maniera orientale, conta l’anno 1 con un ritardo di poco più di un mese, ma il “suo” 41° anno è ancora il 2 a.C.. A Roma si usava invece contare come anno 1 il momento dell’accesso al regno e così il 42° anno di Ippolito è certamente il 2 a.C.).
Anche l’altro grande “Padre della Chiesa” Tertulliano, nei primi anni del terzo secolo scrive che Gesù è nato nel 41° anno di Augusto, 15 anni prima della morte dell’imperatore (agosto del 14 d.C.) e 28 anni dopo la morte di Cleopatra (nel 30 a.C.): ulteriore conferma che Gesù sarebbe nato nel 2 a.C.* dell’era cristiana.

* Il conteggio del 2 a.C. (che si avvicina molto al conteggio degli anni, ancora attuale e universale, dalla nascita di Cristo nell’anno <0>) è dato dal problema (che si è ripresentato addirittura di recente nella celebrazione del 2000: se il 3° millennio cristiano fosse iniziato in occasione di quel Giubileo o il 1°.01.2001), questione appunto dell’anno <0>: esiste? Molti sostengono di no (si è passati dall’1 a.C. all’1 d.C.), perché il 1° anno di vita (anche di un bambino) sarebbe appunto quello immediatamente dopo la nascita. In realtà il 1° anno di vita risulta essere l’anno <0+mesi>, tanto è vero che facciamo il 1° compleanno dopo 1 anno e contiamo i nostri anni come quelli dopo il compleanno anagrafico (che in realtà è il successivo anno di vita: se ho 20 anni significa che ho compiuto 20 anni e ora sono nel 21° anno di vita).
Chi poi sostiene, ed è notizia che si è diffusa negli ultimi anni, che Gesù sarebbe nato addirittura nel 6 a.C., si basa sul fatto che lo storico Flavio Giuseppe parlerebbe della morte di Erode il Grande nell’anno corrispondente all’anno 4 a.C., in realtà dimentica che quell’anno è quello della prevista suddivisione del regno tra i suoi figli, non della sua morte. Altri dati storici, anche dello stesso Flavio Giuseppe, forniscono infatti il riferimento della sua morte nell’anno corrispondente all’anno 1 a.C.
Quando nella prima metà del sec. VI gli studi di Dionigi il Piccolo permisero il computo preciso degli anni dalla nascita di Cristo (e così si cominciarono a contare ufficialmente gli anni, cioè non più dalla fondazione di Roma o in base alle Olimpiadi, ma prima e dopo Cristo), non presentando appunto l’anno <0>, si calcolò (contando gli anni a ritroso prima di Cristo) che Roma venne fondata nel 753 a.C., facendo appunto coincidere l’anno <1> con quello 754 “ab Urbe condita” e di conseguenza tutti gli altri anni prima o dopo Cristo.
L’errore, dunque, non è così vistoso come quello che molti dicono (di 6 anni, con la nascita di Cristo che sarebbe avvenuta nel 6 a.C.), ma semmai di 2 anni (o di 1, o persino un conteggio esatto, se si elimina l’anno <0>, come è stato fatto).