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La pandemia Covid-19 ha provocato un tracollo dell’economia mondiale, con una perdita di 1.000 miliardi di $ e un aumento del 40% di persone bisognose (saranno 235 milioni in più nel 2021).
Questo il quadro presentato dal Programma ONU per lo sviluppo. «Le prospettive delle esigenze umanitarie nel prossimo futuro sono le più desolanti mai pensate», ha detto Mark Lowcock, responsabile ONU degli Affari umanitari. [fonte: L’Osservatore Romano, 5.01.2021]
L’unica economia che invece ha ottenuto risultati positivi è stata la Cina! Guarda caso …
Il 31 dicembre scorso, il Presidente cinese Xi Jinping ha addirittura brindato al 2020 che stava per finire come all’Anno d’oro della Cina!

A proposito di Cina … A Shijianzhuang, nella regione cinese del Hebei, pur con pochissimi cristiani, dalla vigilia di Natale è di nuovo vietato ogni tipo di celebrazione e di incontri per i Cattolici, perché sarebbero loro la causa dei 300 casi di Covid-19 (rilevati però il 4 gennaio), avendo avuto presunti contatti con missionari stranieri. Insomma, gli “untori” sono comunque i Cattolici. Questo, ha osservato qualcuno, ricorda l’accusa di Nerone ai primi cristiani per l’incendio di Roma! [fonte: AsiaNews (Shan Ren Shen Fu /山人神父), 8.01.2021]
Per lo stesso motivo le autorità di Pechino hanno deciso di chiudere tutti i 155 luoghi religiosi della capitale allo scopo di prevenire la diffusione della pandemia. [fonte: AsiaNews (Wang Zhicheng), 9.01.2021]

Nel 2020 i morti da (o con) Coronavirus (Covid-19) sarebbero stati nel mondo 1,8 milioni, risultando così un virus ad alta capacità di diffusione e variazione, ma in fondo con bassa mortalità (1-3%) (il virus Ebola, ad esempio, può raggiungere una letalità del 90%). Questo però ha messo in ginocchio il mondo.
Sempre nel 2020, i bambini uccisi per aborto volontario sono stati 42,6 milioni (senza considerare quelli uccisi dalle pillole abortive). Questo è invece considerato un diritto.
Gli aborti volontari si confermano così la prima causa di morte al mondo.
Al 2° posto (12, sempre in milioni di morti), abbiamo i morti causati da diverse malattie infettive (di cui 1,7 per HIV e 1 per malaria). Al 3° posto c’è il cancro (8,2), [al 4° posto i morti per fame o denutrizione (circa 8)], al 5° quelli per fumo (5,1), al 6° per alcool (2,5). Il Covid-19 si trova quindi al 7° posto (1,8). Seguono i morti per incidenti stradali (1,4) e per suicidio (1,1). [fonte: NBQ, 8.01.2021]

Non entriamo qui nel merito, al di là delle possibili cure (quasi censurate), della questione dei vaccini (e dei toni “messianici” con cui sono stati attesi e presentati), della loro efficacia (per un virus che continua a variare e la cui matrice è stata censurata dalla Cina, che infatti ha potuto quasi debellarlo – v. News del 27.10.2020 e del 16.08.2020), della varietà e rapidità della loro produzione (e relativi colossali interessi farmaceutici), della loro sperimentazione (sull’essere umano richiederebbe almeno 5 anni; per il virus HIV dopo decenni non ne siamo tuttora in possesso), sui loro effetti collaterali ipotizzati o da verificare (reazioni allergiche, infertilità, mutazioni del DNA?), perfino con alcuni casi già registrati di decessi, e sull’effettiva efficacia e immunità conseguente. Rimane poi la questione, con gravi valenze morali, della modalità di preparazione (ad es. con l’uso di linee cellulari di feti umani, persino appositamente ‘prodotti’ e abortiti?). Nei Paesi musulmani poi (v. ad esempio in Indonesia, il più grande Paese del mondo a maggioranza musulmana, che starebbe per adottare un vaccino cinese), a proposito della preparazione di detti vaccini, s’è posta persino la questione dell’utilizzo, come stabilizzante, di gelatina prodotta con carne suina, appunto proibita in tali Paesi. 
Nel mondo si pone dunque il problema, per la preparazione dei vaccini, dell’utilizzo di maiali e non quello di feti umani?

“In un prossimo futuro l’umanità potrebbe trovarsi a combattere sempre nuovi e più terribili virus”! Non si tratta di un allarmismo apocalittico sollevato da menti esagitate, ma di quanto ha detto nientemeno che all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Michael Ryan, capo del “comparto emergenze” dell’OMS (Ginevra).