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Nel deserto spirituale in cui vive la maggior parte dei ragazzi, specie in Occidente, aggravato da uno spaventoso vuoto educativo e spesso anche affettivo, che li abbandona in una vita totalmente senza senso e spesso anche in una desolante solitudine interiore, crescono in modo esponenziale tra gli adolescenti e perfino tra i ragazzi più giovani tutte quelle forme anche gravi di fragilità psicologiche, di dipendenze, che sfociano non solo in devianze morali ma assai spesso pure in forme acute di violenza, sugli altri e addirittura su se stessi. Più profondamente, possiamo osservare come in tale vuoto spirituale il demonio riesca più facilmente ad inoculare il suo veleno, di peccato, di non-senso, di angoscia e persino di morte (volendo soprattutto la morte eterna della dannazione nell’inferno)!
Inutile nasconderselo: la perdita di Dio e del senso cristiano della vita, col suo sbocco nell’eternità (“beata”, ma possibile che sia pure “dannata”, se noi non accogliamo questo dono), come pure l’assenza di una presenza autorevole (non autoritaria) di veri educatori, se infatti potrebbe inizialmente fornire ad un ragazzo l’impressione e persino l’euforia di vivere in una totale “libertà”, tale vuoto esistenziale produce in seguito smarrimento e disperazione; e basta poi un motivo persino banale per sentirsi allora crollare il mondo addosso e desiderare addirittura di morire. Come accade appunto oggi in tanti adolescenti.

Abbiamo altre volte posta la nostra attenzione su tale grave situazione esistenziale, anche dei giovanissimi, che colpisce particolarmente l’Occidente (solo nelle News di quest’anno vedi ad esempio quelle del 13.01.2021, 17.01.2021, 18.10.2021).

Nelle News riportiamo però talora anche testimonianze, persino eroiche, di fede cristiana tra i giovani e persino tra i bambini: cfr. ad es. 22.01.2021, 16.03.2021, 16.05.2021; come pure le video-testimonianze (nella sezione video), di giovani salvati dal baratro del peccato, della violenza e della droga a motivo dell’incontro con Cristo Signore e con una vera comunità cristiana.

Chiediamo nella preghiera l’intercessione ad esempio del contemporaneo ragazzo milanese Carlo Acutis, morto nel 2006 e già proclamato Beato il 10.10.2020, per la salvezza dei suoi coetanei … e convinca loro e i loro educatori che senza Cristo Signore l’inferno comincia già qua … e fin da ragazzi (cfr. News del 23.02.2020).


Torniamo ancora sull’argomento, con altri dati statistici, certi … e allarmanti!


In tutto il mondo occidentale c’è tra i minori una crescita esponenziale di suicidi.
Secondo il Rapporto UNICEF 2020 (su dati 2019), che riguarda l’età 10/19 anni, risulta che in Europa il suicidio è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali, che occupano il primo posto, anche se questa è una fascia d’età che non prevede ancora la guida di auto). Si tratta in Europa di 1.200 casi di suicidio all’anno (cioè 3 al giorno; di cui il 69% sono maschi e 31% femmine)!
Anche l’Italia conferma purtroppo tale classifica: il suicidio è la 2^ causa di morte, dopo gli incidenti stradali. Su 4.000 suicidi annui registrati in Italia, il 5% (200) sono minorenni.
Secondo i rilievi ISTAT, confermati da quelli della OMS, i casi di suicidio e di autolesionismo sono in forte crescita, anche in Italia, proprio tra i ragazzi e gli adolescenti.

Nella stessa fascia d’età 10/19 anni si registra in Europa pure un’impennata di disturbi mentali: nel 2019 (cioè ancor prima della pandemia) ne soffrivano in 9 milioni, cioè il 16,3% del totale dei giovanissimi (nel mondo occidentale la percentuale media è 13,2%). Troviamo ai primi posti la Spagna (20,8%), il Portogallo (19,8%) e l’Irlanda (19,4%); e agli ultimi posti la Slovacchia (11,2%), la Repubblica Ceca, Bulgaria, Ungheria e Romania (11%) e infine la Polonia (10,8%).
In Italia i ragazzi (10/19 anni) che soffrono di disturbi mentali sono 956.000 (cioè il 16,6% del totale), di cui il 17,2% sono femmine e il 16,1% maschi.
Allargando la fascia d’età a tutto il mondo giovanile (10/30 anni) in Italia si registra oggi una percentuale impressionante di “disturbi mentali”: il 20%, cioè 1/5 dei giovani!

È poi in crescita esponenziale tra gli adolescenti il fenomeno dell’autolesionismo, cioè quel grave disturbo psicologico che porta a procurarsi dolore fisico, con l’intento conscio o inconscio di coprire così un vuoto o un malessere interiore. In Italia parliamo addirittura, tra forme più o meno gravi, del 20/25% degli adolescenti!
Significativi ad esempio i dati forniti dal celebre Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che ha recentemente registrato un notevole incremento di ricoveri per disturbi mentali, autolesionismo e tentato suicidio tra i giovanissimi (passati dai 12 casi nel 2011 ai 300 del 2020)!

Ecco una dichiarazione del dott. prof. Stefano Vicari*, appunto dell’Ospedale Bambino Gesù, che conferma l’aumento impressionante dei disturbi mentali, di autolesionismo e pure di suicidio tra gli adolescenti (sono ormai il 20% del totale): “È sconfortante l’incidenza dell’autolesionismo tra i giovanissimi. Sono in notevole aumento anche i suicidi o i tentativi di suicidio: si impiccano, si buttano dalla finestra, assumono grandi dosi di medicinali (ad es. di tachipirina o un mix di tutti i farmaci che trovano in casa). Tra l’altro i social contribuiscono anche in questo a condizionare gli adolescenti, psicologicamente portati ad emulare le tragiche testimonianze dei loro coetanei”.

* Ordinario di Neuropsichiatria infantile presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (“Policlinico Gemelli”) e responsabile dell’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale pediatrico romano “Bambino Gesù” (del Vaticano).

Anche il reparto di Neuropsichiatria infantile del Regina Margherita di Torino (day hospital psichiatrico), ha registrato in 11 anni un aumento enorme di tentati suicidi tra i giovanissimi, passando dai 7 casi nel 2009 ai 35 nel 2020 (con un’impennata nell’ultimo anno, dovuta proprio alla pandemia e alle relative restrizioni sociali).

Nella Notizia del 17.01.2021 avevamo poi osservato come anche in Italia, tra i ragazzini ancora in piena pubertà, sia cresciuto in modo drammatico il mondo della droga, anche la più pesante e devastante, con tutto ciò che comporta di devianze morali e sociali, di violenza e persino di morte. E non si tratta solo di strati sociali di povertà e degrado, ma anche di “figli di papà” (cfr. Corriere della Sera, 12.01.2021).

Recenti indagini statistiche rilevano infatti tra i ragazzi ancora in piena pubertà (Scuole Medie) un notevole incremento di droga, alcolismo e perfino di criminalità. (leggi)

Abbiamo sottolineato più volte della falsità e ipocrisia della distinzione tra droghe cosiddette “leggere” e “pesanti” (e pensare che l’aggettivo “light” è stato invece proibito dallo Stato Italiano per le sigarette, perché ritenuto ingannevole), così come dei gravi danni, spesso irreversibili, che anche la marijuana (cannabis) provoca, specialmente nei giovanissimi, a livello neurologico, psichico e spirituale (si vedano i dati scientifici riportati nelle News del 7.03.2018, 20.02.2014, 29.09.2012, 14.05.2011); è inoltre noto come sia facile passare, specie da giovanissimi, da queste droghe che vengono propagandate come innocue (si prospetta persino un nuovo Referendum per depenalizzarle ulteriormente!) a quelle pesanti e catastrofiche per il loro fisico, la loro mente e l’intera loro esistenza (si vedano in proposito le drammatiche testimonianze da alcuni ragazzini lombardi riportate appunto nella Notizia del 17.01.2021, quasi tutti passati alle droghe pesanti cominciando da quelle cosiddette leggere).

Si dovrebbe pure sottolineare lo stretto rapporto non solo tra l’uso di tali droghe (anche quelle fatte credere come “leggere” e oggi poi facilmente reperibili, persino on-line) e il crescente disimpegno morale, spirituale e scolastico, le crescenti tensioni familiari, gli atteggiamenti violenti, il rinchiudersi in un proprio mondo solitario e virtuale, oltre alla pericolosità per la guida (cosa che l’annunciato Referendum vorrebbe depenalizzare), ma anche il rapporto tra tali droghe (compreso la cannabis) e l’incremento dei disturbi psicologici e mentali, dei casi di autolesionismo e persino di suicidio, specie negli adolescenti.


Altre dipendenze
Sembra un fenomeno solo psicologico o sociale, ma in realtà è un dato allarmante, a tal punto da interessare non solo la medicina ma pare che persino la politica voglia occuparsene, per far fronte alle conseguenze fisiche e psichiche che può comportare, specie tra i giovanissimi. Si tratta dalle dipendenza ossessiva dallo smartphone, che colpisce ormai in tutte le età ma particolarmente tra i giovanissimi. Non si tratta più semplicemente di comunicare o navigare, ma di una dipendenza psicologica tale per cui lo smartphone rappresenta una vera e propria “protesi” umana, indispensabile, senza cui un ragazzo non saprebbe vivere, neppure per poco tempo (va nel panico anche solo se manca il “campo”). Basti osservare come persino in compagnia l’adolescente non comunichi quasi più col compagno vicino ma ciascuno, anche in gruppo, è individualmente incollato al proprio telefonino. (vedi
I cosiddetti social hanno ulteriormente reso tale strumento praticamente irrinunciabile in ogni momento, perché ormai si deve per così dire fare la telecronaca diretta della propria vita, con tanto di foto e video, da condividere; cosicché non conta più la realtà, ma riprenderla, trasmetterla e riprodurla (osserviamo come anche nei turisti non si osservi più un monumento o un panorama o non si goda neppure più di un evento, ma conti solo riprenderlo, senza neppure guardarlo, per memorizzarlo e trasmetterlo! come se non si fosse stati realmente presenti, come se la realtà in sé non esistesse). La quantità di like o di followers stabilisce poi una sorta di classifica di affermazione psicologica e sociale, da cui è ormai impossibile prescindere. (vedi)
La dipendenza dal computer e dai cellulari ha fatto poi da detonatore al mondo accattivante, tragico e diabolico (una vera bomba, altamente distruttiva quanto silenziosa!) della pornografia; una realtà che, al di là delle ipocrite limitazioni (aggirabili facilmente anche da un bambino) e degli scandali da cronaca nera (si finge di scandalizzarsi quando invece si agevola continuamente questo mondo, peraltro dai colossali interessi economici), tale realtà, se crea dipendenza anche nel mondo degli adulti (pare che in Italia ci siano 8 milioni di “dipendenti” da pornografia), è totalmente devastante per un minore, per non dire in un ragazzino (che può disporne sul proprio smartphone e condividerla continuamente con gli amici), talora creando disturbi della personalità e poi negli stessi rapporti affettivi, difficilmente sanabili anche nel proprio futuro!
(vedi Notizia del 15.04.2020)

Circa l’iper-sessualizzazione non solo della società, ma persino dei fanciulli (ad opera non solo dei media, dei cartoni, dei giochi, ma persino della scuola stessa, con tanto di colonizzazione ideologica gender & Lgbt), e la diffusione della pornografia fin dalle più tenere età, avevamo parlato anche nella News-Documento sulle derive della “rivoluzione sessuale” (vedi; cfr. sezione “Attacco all’infanzia”).
Avevamo in proposito sottolineato come proprio quest’anno addirittura il Governo italiano sia giunto ad abolire ufficialmente la censura cinematografica (comunque già da tempo facilmente aggirabile da ogni ragazzino) e persino quella televisiva, lasciata al “parental control” (leggi).
[cfr. News/documento 1°.07.2021 (sezione “Censure che vanno e censure che vengono”).
Recentemente (28.10.2021) la Cassazione ha depenalizzato la “produzione” di materiale pornografico, purché ad uso privato (ma con ciò si finge di ignorare l’attuale infinita possibilità di riproduzione e diffusione), anche con un minore, purché abbia almeno 14 anni e sia consenziente! (leggi)
Persino l’UNICEF (Fondo ONU per l’infanzia; che solo qualche ingenuo può ancora immaginare come un ente protettore dell’infanzia, visto tra l’altro che promuove l’aborto in tutto il mondo), ha recentemente pubblicato un rapporto (poi, dopo le proteste di molti, ritirato, per poi ripresentarlo leggermente modificato) in cui si afferma che la pornografia può far bene agli adolescenti e persino ai bambini, poiché essi hanno diritto ad una «vitale educazione sessuale», “che comprenda pure l’aborto e la promozione di tutti i diritti Lgbt”! (leggi)  A proposito di Unicef, sono pure emersi nel mondo gravi casi di pedofilia tra i suoi operatori (vedi).


Il tracollo nel 
2020
(anche a causa delle restrizioni sociali imposte politicamente per far fronte alla cosiddetta emergenza sanitaria)

In genere …

Nella Notizia del 13.01.2021 avevamo già sottolineato come durante il 2020, specie nei mesi di lockdown, s’era registrato un notevole incremento di crolli psicologici, di disturbi mentali, di dipendenze (da pc/smartphone, gioco d’azzardo, pornografia, alcool e droga), di depressioni e persino di suicidi, con particolare incidenza tra i giovani e i ragazzi.
Gli alcolisti sono aumentati del 15% e le ricadute sono state del 20%.
Negli USA un 13,3% della popolazione ha iniziato o aumentato l’uso di stupefacenti.
Nel Regno Unito il numero di depressi è aumentato del 27% (di cui il 90% proprio a causa della pandemia); l’80% dei giovani (18-24 anni) ha accusato un peggioramento della propria salute mentale (a causa della solitudine forzata); come pure il 50% degli anziani.
Sull’impennata di pornografia domiciliare da internet (con tanto di offerte speciali fornite dai siti dedicati) avevamo fatto cenno appunto nella Notizia del 15.04.2020.

Secondo i dati riportati dall’autorevole rivista scientifica Lancet, per cause sicuramente inerenti alla cosiddetta pandemia e pure alle scelte politiche (restrizioni sociali) attuate di conseguenza, nel 2020 s’è registrata nel mondo la seguente impennata di disturbi psicologici o psichiatrici:

Depressione: + 53 milioni (+28%) [di cui 35 milioni donne]
Su un totale di 246 milioni (3.153/su 100.000 persone)
Normalmente: 193 milioni (2.471/su 100.000 persone)
Disturbi d’ansia: + 76 milioni (+26%) [di cui 52 milioni donne]
Su un totale di 374 milioni (4.802/su 100.000 persone)
Normalmente: 298 milioni (3.825/su 100.000 persone)

Solo in Italia, tra ansia e depressione, si parla di una crescita di oltre 1 milione di casi. (dott. David Lazzari, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi) (leggi)
S’è registrato pure un aumento del 30% di sofferenze psicologiche e disturbi mentali, specie tra i giovanissimi; ma sono notevolmente aumentati anche i casi di vera follia e di suicidio. (leggi)

Ecco perché (v. News 12.10.2021) un noto psichiatra italiano (prof. Segatori) ha rivolto al governo e ai politici questo urgente richiamo: “Per carità, fermate questo illogico clima sociale di paura e di sospetto! Sta creando un numero esorbitante di paranoie e nevrosi!” (leggi)

Una nota su Israele. Ultimamente il Paese ha registrato un’impennata di attacchi di panico, di depressioni e di suicidi. Ciò è dipeso anche dal fatto che, pur essendo uno dei Paesi più vaccinati al mondo e quindi avendo fatto credere alla popolazione di essere ormai “al sicuro”, Israele non solo ha dovuto registrare un numero enorme (non più censurabile) di reazioni avverse e persino letali ai vaccini stessi, ma il sostanziale fallimento di fronte alle cosiddette nuove “ondate” di contagi e di “varianti” del virus. Tutto ciò ha generato infatti nel popolo un fondamentale senso di impotenza, di ansia e di panico!


Tra i giovani e i ragazzi …

La cosiddetta “pandemia”, la fobia generata dall’ossessione mediatica e le restrizioni sociali decise dalla politica (ben al di là delle dimensioni reali del problema sanitario), hanno fatto esplodere la già fragile situazione psicologica, specie dei giovanissimi del mondo occidentale!
Oltre al generale vuoto interiore e spirituale, che attanaglia oggi anche in Italia (pur centro della Cristianità) la maggior parte dei giovani e dei giovanissimi, le gravi restrizione dei rapporti sociali (scolastici, di sport, di svago, di amicizia, affettivi) decisi dal governo (addirittura con un lockdown, cioè una clausura forzata, di 3 mesi nella prima fase della cosiddetta pandemia) ha evidentemente fatto esplodere, specie nei giovanissimi, la loro già fragile situazione psicologica ed esistenziale.
S’è infatti registrata un’impennata di disturbi psicologici e mentali, anche gravi (ancora su Lancetleggi).
Non a caso s’è riscontrato, persino tra i giovani 18/25 anni, un incremento del 25% dell’uso di ansiolitici, insieme ad una spasmodica dipendenza da internet (cioè un rifugio nel mondo virtuale), dai social, dallo smartphone, con un notevole crescita di uso e di dipendenza da pornografia (siti che hanno immediatamente raccolto l’occasione, con particolari offerte commerciali – vedi News 15.04.2020) e persino dell’uso domestico della droga (acquistabile ormai anche su internet).
Sono inoltre lievitati in modo esponenziale, insieme ai disturbi psicologici, i casi di autolesionismo e persino di suicidio.

Ecco ancora il dott. Stefano Vicari (Ospedale Bambino Gesù): “Sicuramente c’è una coincidenza tra il Covid-19 e relative restrizioni alla vita sociale e scolastica dei ragazzi e quello che assistiamo in questi ultimi mesi, cioè un’enorme crescita di alcuni disturbi, come l’ansia, l’irritabilità, lo stress, i disturbi del sonno, direttamente legati all’isolamento che i ragazzi hanno dovuto subire. Non abbiamo mai registrato così tanti casi di autolesionismo o addirittura di tentato suicidio tra i giovanissimi. Si tratta di un incremento del 30% nell’ultimo anno! Non era mai successo che avessimo i posti-letto occupati al 100% da ragazzi per cause dovute ai tentativi di suicidio; così come registriamo un ricovero al giorno per ferite da autolesionismo. Tra gli ingressi al Pronto Soccorso con un disturbo psichiatrico, il 90% sono giovanissimi (12/18 anni) che hanno cercato di togliersi la vita (nel 2020 sono stati 300: un dato mai raggiunto!”. [cfr. Life, 19.01.2021] 

Il caso Giappone. Pur essendo tra i Paesi più ricchi e avanzati (ma svuotati nell’anima), il Giappone conosce da molti anni il primato mondiale per numero di suicidi; ma solo nel 2020 (complice anche la pandemia e le relative restrizioni sociali) sono cresciuti addirittura del 16%, con un picco tra i giovanissimi (6/18 anni): + 31% (specie nelle femmine).
Ecco alcuni dati 2020 (paragonati all’anno precedente) degli studenti 6/18 anni, distinti per livelli scolastici: scuole Primarie: 14 (2019: 6); scuole Medie: 136 (2019: 96); scuole Superiori: 329 (2019: 241).
È emerso pure un macabro paradosso: durante il 2020 il numero dei morti per suicidio è stato assai maggiore di quello dei morti per Covid-19! (cfr. News, 13.01.2021).

Morire dalla paura di morire … ma anche per non aver mai scoperto il senso vero della vita!

La fede in Cristo Signore, se davvero vissuta, anche in questo frangente manifesta tutta la sua forza e verità: allontana il panico (indotto dall’ossessione mediatica e politica), dona una vera libertà e un senso vero della vita, che nulla può far crollare [cfr. Rm 8, 31-39]  (cfr. News 13.05.2020)