• Categoria dell'articolo:Scienza

Emilio Bonicelli, Rolando Rivi, seminarista martire, Ed. Shalom (2010), pp. 177, € 4,00.

Rolando Rivi era nato sulle colline della provincia di Reggio Emilia il 7 gennaio 1931 da un’umile ma devota famiglia di contadini. Terminate le scuole elementari, sente la chiamata del Signore a diventare sacerdote ed entra in Seminario. È un ragazzo intelligente e vivace, amato dai suoi coetanei, ma anche molto profondo e con una fede cristiana sempre più bella e forte. Per questo motivo porta sempre l’abito talare (a quei tempi indossato da tutti i seminaristi, anche i più giovani) e, per testimoniare il proprio desiderio di appartenere a Gesù e di incamminarsi verso il sacerdozio, lo porta anche nei mesi di vacanza e perfino quando il Seminario viene temporaneamente chiuso per motivi bellici. Il suo paesello è però in quel “triangolo della morte”, tra le provincie emiliane di Reggio Emilia e di Modena, dove l’ideologia comunista – ostile alla Chiesa – porta molti a compiere atroci violenze e numerosi omicidi. Rolando sa che indossare quell’abito “da prete”, anche a soli 14 anni, può essere per questo pericoloso, ma lo porta lo stesso. Le “brigate partigiane comuniste” giungeranno un giorno (il 13.04.1945, quindi a pochi giorni dalla fine della guerra) a sequestrare il giovanissimo Rolando e ad ucciderlo! Qualcuno di loro grida con gioia satanica: “Un prete di meno domani”! Si sta ora aprendo la sua causa di beatificazione … come martire (ucciso in odio alla fede).