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L’avevamo già detto (v. la News del 15.07.2012): i Registri comunali delle “unioni civili”, tanto propagandati come “diritti” da una ideologia che fa di tutto per distruggere la famiglia, sono di fatto quasi “vuoti” [Trento: 23 coppie (in 6 anni); Bolzano: 3 coppie (all’anno); Pisa: 32 (in 15 anni); Firenze: 73 (in 10 anni); Padova: 50; Torino: 120; ma il caso più eclatante è Bologna, dove nel Registro istituito già nel 1999 non risulta ancora alcun iscritto]. Ora se ne accorge anche la stampa laicista (v. Repubblica del 1°.06.2013), che, oltre ad ammettere il plateale fallimento di tali registri, afferma che in effetti è economicamente più conveniente restare anagraficamente “single”: infatti se ad esempio una ragazza madre risulta accompagnata anche solo in questi registri, perde l’assegno per il figlio. Ammettiamolo: nessun “tipo di famiglia” (!) e di “unioni di fatto” è ormai in Italia più conveniente, figuriamoci poi sposarsi e formare una famiglia “normale”! Un chiaro invito a rimanere soli o convivere.