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Il mito ottocentesco della scienza contro la fede – mito tramontato da tempo a livello di alta cultura, ma sempre di nuovo propagandato come indiscussa verità anche nelle scuole di ogni ordine e grado e diffuso continuamente dai media – è continuamente smentito dalla storia e dal presente. Gli studi storici seri riconoscono ad esempio non solo che la scienza moderna nasce non a caso solo dall’area culturale cristiana, ma che la maggior parte degli scienziati di questi 5 secoli (e pure del presente) sono uomini e donne di fede, talora addirittura monaci, sacerdoti, persino vescovi e papi (cfr. nel sito il documento di “Fede e cultura” sul Caso Galilei , v. spec. domande 1-2-3 e il più ampio omonimo Dossier).
In proposito (proprio nel Dossier sopra indicato, v. punto 3.4) ricordavamo come il Vaticano ha realizzato persino il primo osservatorio astronomico della storia (nel 1583), chiamato “Specola Vaticana”, che è tuttora esistente (nel deserto dell’Arizona, USA) ed è di altissimo livello scientifico.
Tale importante Osservatorio astronomico vaticano tiene pure periodici convegni di astronomia di grande autorevolezza scientifica, cui partecipano tra i più importanti astronomi viventi.
Ebbene, proprio in questi giorni (9-12 maggio 2017) si tiene, nella sede del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo – che è stata anche la seconda sede della Specola Vaticana, come si evince anche dallo skyline di tale borgo dei Castelli romani (dove durante l’estate hanno soggiornato i Papi fino a Benedetto XVI), con il Palazzo apostolico da cui emergono chiaramente le calotte semisferiche del vecchio Osservatorio, ora Museo, dopo il suo trasferimento dalla prima sede nei Giardini vaticani per motivi di inquinamento luminoso e prima del trasferimento nel deserto dell’Arizona per gli stessi motivi scientifici – un’importante Conferenza scientifica sui “Buchi Neri, Onde Gravitazionali e Singolarità dello Spazio-Tempo”, tra l’altro a 50 anni dalla morte del grande cosmologo George Lemaître, che era pure sacerdote (cfr. News del 20.06.2016).
Riportiamo in merito il testo del Comunicato stampa della Specola Vaticana, diffuso l’8.05.2017 (v. Conferenza stampa di presentazione presso la Sala Stampa della Santa Sede, tenuta dagli scienziati F. Guy Consolmagno, S.J., Planetologo, Direttore della Specola Vaticana; P. Gabriele Gionti, S.J., Cosmologo, Specola Vaticana; Dr. Alfio Bonanno, Cosmologo, INAF, Osservatorio Astrofisico di Catania; Dr. Fabio Scardigli, Cosmologo, Politecnico di Milano)*:Dal 9 al 12 Maggio 2017 si svolgerà presso la Specola Vaticana in Castel Gandolfo una conferenza scientifica dal titolo “Buchi Neri, Onde Gravitazionali e Singolarità dello Spazio-Tempo” (Black Holes, Gravitational Waves and Space-Time Singularities). Il convegno intende celebrare la figura di Mons. George Lemaître, a cinquant’anni dalla sua morte, e la sua eredità scientifica. Lemaître fu anche direttore dell’Accademia Pontificia dal 1960 al 1966, anno della sua morte. Egli fu un sacerdote fervente e appartenne alla Fraternità Sacerdotale degli Amici di Gesù, fondata dal cardinale Mercier vescovo di Malines che lo ordinò sacerdote e che in quegli anni cercò di promuovere un rinnovamento della spiritualità sacerdotale. Inoltre fu un validissimo cosmologo, da tutti considerato uno dei padri, se non il padre della teoria del Big-Bang. In effetti già negli anni venti si era capito che le misure delle velocità di recessione delle galassie (nebulae) mostravano un inspiegabile moto di allontanamento la cui origine era sconosciuta. Lemaître fu il primo a spiegare nel 1927 il moto di recessione delle galassie come un effetto dell’espansione dell’Universo, e non come un moto peculiare degli oggetti osservati. Egli ottenne questo risultatorisolvendo le complesse equazioni della allora giovanissima teoria della Relatività Generale di Einstein, che prevede la possibilità che la geometria stessa della distribuzione delle masse nell’Universo si comporti come vera e propria sorgente di energia, capace di curvare la geometria dello Spazio-Tempo.
Tuttavia è la sua teoria dell’Atomo Originario, poi passata alla storia come Big-Bang, la ragione per cui è diventato famoso. Egli capì, dalla soluzione cosmologica che aveva trovato nel 1927, che andando indietro nel tempo l’Universo originariamente si era trovato in uno stato di densità energetica elevata e che, lui ipotizzò, doveva essere come quello di un Atomo originario da cui tutto aveva avuto inizio.
La conferenza della Specola Vaticana è anch’essa frutto dell’eredità scientifica di Lemaître, e per questa ragione ci si confronterà sulle più importanti questioni aperte della cosmologia e dell’astrofisica moderna: cosa accade se cadessi dentro un buco nero? Qual è il destino ultimo del cosmo? Cosa è successo nei primi istanti del Big-Bang? Queste ed altre domande saranno al centro delle discussioni a cui parteciperanno, oltre agli altri partecipanti, scienziati illustri come il premio Nobel della fisica nel 1999 Gerald ’t Hooft, Roger Penrose, i cosmologi George Ellis, Andrei Linde e Joe Silk (per maggiori informazioni si guardi il sito della conferenza: 
http://www.vaticanobservatory.va/content/specolavaticana/en/workshop-lemaitre.html.
Uno degli scopi della conferenza sarà di incoraggiare una proficua interazione fra i partecipanti, provenienti sia dalla cosmologia teorica che osservativa, e di creare un ambiente adatto alla nascita di nuove idee e direzioni di ricerca nella cosmologia contemporanea. Infatti la recente rivelazione delle onde gravitazionali ha aperto una nuovo scenario nel nostro modo di vedere l’universo ed ha anche stimolato nuove speculazioni sulla vera natura delle singolarità dello Spazio-Tempo (I Buchi neri sono un esempio di Singolarità dello Spazio-Tempo). Le domande che il convegno intende sviluppare sono: quali sono i limiti della moderna cosmologia? Quali sono le sfide scientifiche che potranno essere esplorate nel futuro prossimo?
La conferenza è stata organizzata anche con il contributo di INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e INFN. (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) 
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