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Oggi ricordiamo (difficile dire “celebriamo”!) il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
Lo hanno ricordato moltissimi capi di Stato; lo hanno fatto soprattutto a Parigi, proprio dove l’11.11.1918 venne firmato l’Armistizio che poneva fine alla “Grande Guerra”, come tristemente è stata chiamata. L’Italia aveva firmato l’armistizio con l’Austria il 4.11.1918.
Finivano i grandi 4 imperi; anche l’ultimo impero cristiano cattolico (austro-ungarico, asburgico). Nascevano nuove potenze, che avrebbero creato nuove gravi tensioni, che portarono all’insorgere di terribili dittature, caratterizzate da ideologie atee e disumane e da un’idea di Stato che voleva sostituirsi a Dio, che in poco più di 20 anni porteranno alla nuova, più grande e terribile Seconda Guerra Mondiale. Intanto già da un anno (vedi nel sito) in Russia la rivoluzione bolscevica, sul fondamento della filosofia marxista, aveva instaurato il primo e più grande sistema socio-economico-politico socialista-comunista ateo, dove ogni libertà (e diritto umano, cominciando da quello religioso) veniva tragicamente repressa; una terribile rivoluzione, che venne esportata anche in altri continenti e che spaccò il mondo in due (in Europa fino al 1989), causando almeno 100 milioni di morti.
Il 1917 è l’anno che il Cielo ha significativamente scelto per inviare la Madre di Dio a Fatima, perché il mondo si convertisse e non cadesse negli orrori del XX secolo (e anche di oggi)! Allora, per la prima volta, la Madonna parlò esplicitamente di eventi storici (la Prima Guerra Mondiale che sarebbe finita a breve, come avvenne, e la Seconda Guerra Mondiale che sarebbe scoppiata in seguito, se non ci fossimo convertiti), geografici e politici (un riferimento esplicito alla Russia, 4 mesi prima della rivoluzione bolscevica!) e perfino cosmici (il “miracolo del sole”, annunciato e avvenuto a Fatima il 13.10.1917; e la misteriosa luce nel cielo che avrebbe preceduto la Seconda Guerra Mondiale, come avvenne con l’incredibile aurora boreale vista in tutta Europa il 25.01.1938 e ripetutasi il 23.09.1939) (su Fatima v. nel sito qui e qui).
Negli anni della Prima Guerra Mondiale era Papa Benedetto XV. Fu eletto poche settimane dopo lo scoppio della guerra (quando morì Pio X, forse anche a causa dell’immenso dolore per la guerra da poco iniziata e che aveva in tutti i modi cercato inutilmente di impedire) e fece di tutto per fermarla, per limitarne gli immensi inauditi danni, in termini di vite umane e di distruzione di intere nazioni. A lui si deve la nota espressione “inutile strage” (!) per definire la Grande Guerra in corso (v. la Lettera inviata ai Capi dei popoli belligeranti, del 1°.08.1917).
Negli oltre 4 anni di guerra persero la vita quasi 10 milioni di soldati (2 milioni di soldati tedeschi, 1.110.000 austro-ungarici, 770.000 turchi, 87.500 bulgari; 2 milioni di soldati russi, 1.400.000 francesi, 1.115.000 inglesi, 650.000 italiani, 370.000 serbi, 250.000 rumeni e 116.000 statunitensi).
Praticamente un’enorme percentuale di un’intera generazione di giovani e giovanissimi (furono costretti a partire per la guerra i giovani dai 18 in su e alla fine persino quelli di 17 anni!), reclutati e partiti anche dai paesini più sperduti (com’è triste vedere ancora oggi anche piccolissimi paesi con un monumento ai locali “Caduti della Prima Guerra Mondiale”, in cui si contano persino decine di morti, quasi tutti giovani, praticamente l’intera gioventù del territorio) e mandati a combattere e morire in zone del mondo di cui non conoscevano forse neppure l’esistenza, per motivi di potere che altri e pochi avevano deciso sulla loro pelle.
Chi non morì al fronte assai spesso rimase ferito: la guerra provocò 21 milioni di feriti, moltissimi in modo tale da essere menomati a vita, oltre condannati a gravissimi traumi psicologici che offuscarono il resto della vita di milioni di giovani.
Tra i civili morirono a causa delle operazioni militari circa 950.000 persone e circa 5.893.000 perirono per cause collaterali (carestie, carenze di generi alimentari, malattie ed epidemie; ma anche per persecuzioni razziali).
Nel corso della “grande Guerra” ci furono inoltre le prime “detenzioni di massa”, con milioni di detenuti o deportati (le nuove ferrovie permisero anche questo), poi reclusi per mesi o anni. Secondo alcune stime ufficiali si trattò di 8,5 milioni di persone.

Tra il 1914 e il 1920 l’Impero ottomano (musulmano), retto dal governo dei Giovani Turchi, intraprese lo sterminio di massa dei cristiani della Chiesa assira d’Oriente, della Chiesa ortodossa siriaca, della Chiesa cattolica sira e della Chiesa cattolica caldea, operazione che passerà alla storia come “genocidio assiro”: si valuta che i morti non siano stati meno di 275.000. Nonostante questi numeri terribili, pochi ne parlarono e ne parlano. Il cosiddetto “genocidio greco”, svoltosi dal 1914 al 1924, causato dagli ottomani ai danni dei greci del Ponto, soprattutto di minoranze cristiane, provocò, mediante fucilazioni, maltrattamenti, malattie e fame, circa 350.000 morti. Nel biennio 1915-1917 l’Impero ottomano decise di deportare le popolazioni armene del Caucaso in Mesopotamia e Siria: centinaia di migliaia di persone morirono durante le marce per fame, malattia o sfinimento. Perfino dopo la fine della guerra, il Mustafa Kemal sterminò decine di migliaia di armeni.

L’Inutile strage … dove non è difficile scorgere, al di là delle volontà umane e delle terribili logiche di potere del mondo, mosse pure dalle ideologie post-illuministe, l’impronta stessa di Satana, “padre della menzogna” e “omicida fin dall’inizio”, come l’ha definito Gesù!