• Categoria dell'articolo:Scienza

La sonda NASA (ente spaziale USA) Voyager 1 ha battuto un altro record (sempre in progressione), in fatto di distanza dalla terra: lanciata dalla Terra nel 1977, si trova ora a oltre 21 miliardi di km. da noi (potremmo dire a 20 ore/luce, cioè il suo segnale, a 300.000 km/sec., impiega già 20 ore a raggiungerci).
Voyager 1 aveva già superato i confini del sistema solare (nel senso dei pianeti che ruotano attorno al Sole, cioè 17 miliardi di km) nel 2012. Anche la più recente Voyager 2, dopo aver studiato da vicino Giove, Saturno, Urano e Nettuno, è pronta a varcare ormai i confini del Sistema Solare.

Il “Sistema solare” è l’insieme dei pianeti che ruotano attorno al Sole; ma la sfera di influenza del Sole (il cosiddetto “vento solare”, un flusso di particelle cariche che sulla Terra disegnano ad esempio le spettacolari “aurore boreali” e nello spazio plasmano un’invisibile sfera/bolla che ci separa dal resto dell’universo) va assai oltre i pianeti, rallentando progressivamente fino ad arrestarsi, quando viene controbilanciata dalla radiazione emessa dalle altre stelle della galassia.

La missione Voyager tende a raggiungere e magari oltrepassare questo confine.

Anche la sonda spaziale americana New Horizons il 14.07.2015 (alle 13:49:57 ora italiana), dopo 9 anni di volo e in base ad incredibili calcoli astronomici e matematici (poiché tutto l’universo è mirabilmente strutturato in modo matematico!), aveva intercettato come previsto l’orbita di Plutone (l’ultimo pianeta del sistema solare, il pianeta-nano, anche se per molti non si può neppure considerare un pianeta), sorvolandolo come programmato 9 anni prima alla distanza di 12.472 km. Questa è stata anche la navicella spaziale che ha viaggiato alla maggiore velocità finora raggiunta: 58.536 km/h.

Dunque abbiamo già un oggetto costruito dall’uomo (Voyager 1) ad una distanza di 21 miliardi di km (20 ore/luce) da noi!
Da quella distanza la Terra è già un corpo invisibile (ecco una foto scattata già 25 anni fa, quando la sonda Voyager 1 era ancora molto più vicina: la Terra è già un grandellino di polvere)!

Ma proviamo a paragonare questa già strabiliante distanza alle altre dimensioni spaziali che oggi conosciamo.
La stella più vicina a noi (dopo il Sole, ovviamente) è Alpha Centauro (Alpha Proxima Centauri): si trova a 45.000 miliardi di km. da noi, cioè 4,5 anni luce (andando alla velocità assoluta di 300.000 km/sec impiegheremmo cioè 4 anni e mezzo a raggiungerla; così come la sua luce, che vediamo oggi, è quella di 4 anni e mezzo fa).
La nostra galassia (Via Lattea) è composta da circa 200 miliardi di stelle (compreso il nostro Sole) ed ha un diametro di 100.000 anni/luce

La Via Lattea ha uno spessore tra i 15.000 anni luce (al centro) e i 3.000 anni luce (in periferia). Il nostro Sole (con tutti i suoi pianeti, compreso la Terra), dista dal centro della Via Lattea circa 30.000 anni luce (là dove lo spessore della galassia è di circa 10.000 anni luce).

La galassia più vicina alla nostra è Andromeda Nebula ed è distante da noi circa 2,2 miliardi di anni/luce.

Nell’universo ci sono circa 200 miliardi di galassie (composte ciascuna da 100 a 200 miliardi di stelle). Esso costituisce una sorta di sfera, in continua espansione: attualmente ha un diametro di 20 miliardi di anni luce (potremmo dire cm. 228). Tale sfera (che è l’universo stesso) è in continua espansione (secondo le 4 forze cosmiche principali: gravità, elettromagnetica, nucleare forte, nucleare debole) da 13,7 miliardi di anni, quando tutto è stato generato (era un puntino invisibile e prima non c’era), col cosiddetto Big Bang.

Scoperto dal grande fisico e sacerdote Lemaître (collega e amico di Einstein, vedi), il Big Bang è il punto sorgivo dell’universo intero. Molti scioccamente pensano che il Big Bang sia la Causa dell’universo mentre invece è solo il suo inizio, che è dunque a sua volta un effetto, il grande effetto della Causa Prima, che ovviamente non può essere il Nulla (il Nulla non fa nulla: questo è il principio base di ogni scienza, cioè quello di “causalità”), ma opera libera e possiamo dire amorevole dell’Essere stesso infinito, cioè del Creatore!

Quando pensiamo cosa la mente umana può scoprire, fino ad esserci già una nostra sonda a 21 miliardi di km. da noi, vediamo tutta la grandezza dell’intelligenza che Dio ci ha dato. Quando vediamo l’immenso ordine matematico, strutturato e armonico, del cosmo non possiamo non vedere l’impronta dell’Intelligenza divina creatrice. Quando vediamo le immense dimensioni del Cosmo non possiamo non vedere tutta la nostra piccolezza (come siamo perfino ridicoli nella nostra superbia e cattiveria!) e tutta la grandezza per cui siamo stati creati e redenti da Dio, chiamati cioè non solo a studiare, contemplare ed esplorare l’universo, ma ad entrare, per grazia, nella vita stessa eterna di Dio (dono che ci ha ottenuto solo Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo).