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Quelle “ambientaliste”, “ecologiste”, “animaliste”, sono nuove ideologie. E pur avendo attraverso i mezzi di comunicazione grande incidenza sull’opinione pubblica e presentandosi come “scientifiche”, in realtà sono talora dei pregiudizi se non persino dei grossolani errori.

Queste nuove ideologie, che come tutte le ideologie della ‘modernità’ partono anche da un’istanza buona ma parziale, di fatto si rivelano cieche e menzognere, se non addirittura intolleranti e violente.
A ben vedere nel loro sfondo culturale esse si rivelano come un nuovo “panteismo” naturalista, segno di ritorno al paganesimo, che divinizza la “Natura”, contro l’idea stessa di un Dio trascendente, specie cristiano; ma alla fine si pongono contro l’uomo stesso, considerato appunto il “cancro del pianeta”. Infatti vedono ad esempio nei cambiamenti climatici e nel presunto ‘riscaldamento globale’, che ci spingerebbe verso la distruzione apocalittica del pianeta, l’esito della presenza dell’uomo nel pianeta, del progresso stesso, dello sviluppo, addirittura dell’incremento demografico (quando tra l’altro oggi il problema dell’Occidente è proprio quello opposto: la denatalità, v. notizia sotto).

È chiaro che una maggiore attenzione al Natura sia doverosa (v. certo i buoni risultati anti-inquinamento visti in questi ultimi decenni), come insegna la fede cristiana che vede in essa il “Creato”, cioè l’opera di Dio, di cui l’uomo è il centro e il fine e dunque l’amministratore, ma non il “padrone” (le leggi della natura sono segno della sapienza di Dio; e noi dobbiamo obbedire a Dio anche per esercitare il dominio sul Creato – vedi persino nella Preghiera Eucaristica IV). Invece fu la rivoluzione industriale, già dal XIX secolo, che aveva proprio dimenticato questo e aveva sì cominciato a distruggere non solo i diritti degli uomini (operai) ma la stessa natura (inquinamento selvaggio). Il monachesimo medievale, invece, fece della natura un “giardino” (irrigazione, foreste, agricoltura sana, ecc.), senza asservirsi alla natura stessa ma volgendola al servizio dell’uomo e alla gloria di Dio.

Sempre più l’ideologia ambientalista-ecologista-animalista, come del resto tutte le ideologie, assume persino connotati religiosi se non dogmatici. Basti pensare all’opposizione per ogni intervento umano (non si dovrebbero costruire più strade, ferrovie, abitazioni), ora pure alla spinta culturale, politica e commerciale per la trazione elettrica anche per auto e moto (come se l’elettricità non dovesse a sua volta essere prodotta e come se non ci fosse la questione dello smaltimento delle batterie), all’ossessione per l’anidride carbonica (Co), dimenticando ad esempio che tutti gli alberi di notte la producono. Così come l’ideologia del NO-questo, NO-quello, che sembra tanto muoversi per il rispetto dell’ambiente (e solo in alcuni casi può essere ragionevole discuterne, se si tiene però conto della realtà e se si propongono soluzioni intelligenti – tanto più che poi quando certe opere pubbliche si attuano, tutti ne usufruiscono contenti, anche coloro che le hanno combattute per anni, ritardandone l’esecuzione e facendone solo lievitare i costi), ma che alla fine si risolve in un No-progresso, No-sviluppo e in fondo un NO-uomo.

Ebbene, cosa c’è di scientifico in questa propaganda ideologica ecologista? Poco o nulla.

A tal punto che molti “veri” scienziati si ribellano a queste menzogne diffuse.

L’hanno fatto proprio in questi giorni (17.06.2019) 92 autorevoli scienziati italiani (geologi, geofisici, astrofisici, ecc.) addirittura con un documento comune che si oppone al “catastrofismo climatico”, inviato come “petizione” (qui il testo, con l’elenco dei firmatari) alle massime autorità dello Stato italiano, perché non soccombano a queste menzogne “climatiste-ambientaliste”. Denunciano ad esempio come menzogna che “la comunità scientifica sarebbe concorde nell’attribuire all’uomo la causa del riscaldamento globale”. In realtà, afferma il documento, la congettura dell’origine ‘antropica’ del riscaldamento globale è fondata su modelli matematici che si sono rivelati incapaci di riprodurre il clima del passato e hanno fallito nel predire il clima degli ultimi vent’anni. Da qui l’appello a evitare politiche illusorie di controllo del clima, che avrebbero solo l’effetto di impedire l’approvvigionamento energetico dell’umanità.

Si veda in proposito anche un intervento al Senato (2.01.2016) del Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, in cui il grande scienziato italiano smonta la menzogna dei cambiamenti climatici  (video).

Tale petizione denuncia questa ideologia ecologista sul “clima” addirittura come “dannosa” per l’uomo e oltre che per l’ambiente stesso! “Trattare l’anidride carbonica (CO2) da pericoloso elemento inquinante è una grave distorsione della realtà”, afferma il documento. L’illusione poi di poter sostituire i combustibili fossili, cioè la principale fonte energetica mondiale (l’86% dell’energia consumata globalmente) con le cosiddette energie rinnovabili (specie sole e vento) costituirebbe una transizione ideologica e persino violenta, con grave danno all’ambiente stesso. Infatti, dopo i primi entusiasmi e le prime ‘sbornie’ ecologiste, anche nella gente comune sta ad esempio cominciando a crescere l’insofferenza per i paesaggi deturpati dai nuovi giganteschi “mulini a vento” metallici o da immense distese di pannelli solari.

È poi particolarmente significativo che tale documento di questi numerosi e autorevoli scienziati italiani, redatto come petizione allo Stato, abbia infine il coraggio di denunciare che questa nuova ideologia ecologista e ambientalista abbia come obiettivo, nella sua spinta anti-antropica, proprio la distruzione del progresso e in fin dei conti dell’uomo stesso. Dunque, questa forzata transizione ecologista, afferma il documento, “può solo provocare una crisi energetica mondiale”, “il che vuol dire l’impoverimento dei paesi industrializzati e l’impedimento allo sviluppo dei paesi poveri”.

In altri termini, l’obiettivo nascosto sarebbe proprio l’esser contro l’uomo (non è l’unica ideologia contemporanea che in fondo vuole questo, come quella della distruzione della famiglia, della spinta alla denatalità, dell’aborto come diritto, della droga libera, dell’ossessionato e ossessionante omosessualismo. Come non vedere allora l’impronta di colui che è menzognero e omicida fin dall’inizio, come chiama il diavolo Gesù stesso? cfr. Gv 8,44).

Una vera e propria ecologia anti-umana, che non tiene conto ma si oppone addirittura alla vera ecologia, quella “umana” (la priorità deve essere semmai per l’“ecologia umana”, che poi significa “morale”, come disse ad esempio con estrema lucidità culturale Benedetto XVI  in un autorevole intervento addirittura al Parlamento tedesco 22.09.2011 leggi).

Sorprende allora doppiamente, e addolora, vedere come oggi nella Chiesa, anche autorevolmente, si pensi di essere “moderni” (modernismo!) e di lavorare per l’uomo sposando acriticamente anche queste ideologie ecologiste, facendone addirittura una priorità (quando la priorità educativa della Chiesa deve essere un’altra: la gloria di Dio SS.ma Trinità e la salvezza dell’uomo, soprattutto quella “eterna”); ideologie peraltro assunte acriticamente, di cui il Magistero non è e non deve essere competente, tanto più che lo stesso mondo davvero “scientifico” non è unanime o è addirittura contrario a queste visioni (come dimostra anche questa notizia riportata).

Forse è il destino, più volte purtroppo ripetuto in questi ultimi decenni, di chi con la fobia di “rimanere indietro” e la mania di andare incontro all’uomo ‘di oggi’ (come se tra l’altro nella sua natura profonda l’uomo non fosse sempre lo stesso e bisognoso della salvezza di Cristo Signore), pensa allora di essere all’avanguardia, inseguendo nuove mode di pensiero, ma proprio così si ritrova paradossalmente indietro, persino “retrogrado”. Talora proprio il “progressista”, sposando, magari dopo qualche decennio, ideologie e paradigmi culturali, che il mondo moderno ha già di fatto visto o vede declinare e morire come menzogne (v. la questione del “comunismo” nel secolo scorso!), invece di trovarsi avanti si trova indietro e il presunto spirito “profetico”, oltre ad essere menzognero, risulta persino ‘retrogrado’, nostalgico e paradossalmente ‘conservatore’, pensando al “sol dell’avvenire” quando questo è già sulla via del tramonto o definitivamente tramontato.
Peraltro questo è alla fine il destino di ogni menzogna.