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Scienza e fede – morte di padre George V. Coyne


È morto due giorni fa all’età di 87 anni padre George V. Coyne, gesuita e astronomo statunitense, che fu per moltissimi anni (1978-2006) Direttore della Specola Vaticana, l’importante osservatorio astronomico del Vaticano, fondato nel 1583 (quindi tra i primi della storia e ancor prima di Galileo Galilei, il che dimostra che la Chiesa Cattolica era già allora all’avanguardia negli studi astronomici!) e da allora sempre affidato agli astronomi gesuiti, e che ha ora sede, per sfuggire all’inquinamento luminoso, nel deserto dell’Arizona (USA) (v. nel sito dossier Galileo punto 3.4 e in Fede e cultura “Il caso Galileo” punto 5).
Nato il 19.01.1933 a Baltimora (Maryland, USA), Coyne entrò a far parte della Compagnia di Gesù a 18 anni e fu ordinato sacerdote nel 1965. Dopo gli studi teologici al Woodstock College, si laureò in matematica nel 1958 alla Fordham University di New York e nel 1962 ottenne il dottorato in astronomia alla Georgetown University di Washington. Tra il 1963 e il 1976 ha lavorato come astronomo al Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona, dove nei quattro anni successivi è stato ricercatore e professore al Dipartimento di Astronomia, di cui fra il 1979 e il 1980 è stato direttore.
Il suo principale campo di ricerca è stato lo studio sulla polarimetria di vari oggetti astronomici. Tra di essi le superfici della Luna e di Mercurio; il mezzo interstellare; stelle con atmosfere estese; le Galassie di Seyfert, che sono un gruppo di galassie spirali con stelle centrali molto piccole e brillanti. I suoi ultimi studi si sono incentrati sulla polarizzazione prodotta nelle variabili cataclismiche e sull’interazione tra sistemi stellari binari che emettono improvvisi lampi di intensa energia.
Scienziato di fiducia di Giovanni Paolo II lungo tutto il suo pontificato, Coyne ha promosso il dialogo tra scienza e teologia al massimo livello. La lettera indirizzatagli da Giovanni Paolo II in occasione del 300° anniversario dei ‘Principia di Newton’ è stata ad esempio una significativa e dettagliata dichiarazione sulla relazione esistente tra scienza e fede cattolica. Coyne fu anche artefice principale degli studi scientifici e storici che esperti di tutto il mondo hanno effettuato dal 1979 al 1992 sul “caso Galileo” e i cui risultati sono stati presentati dalla cultura dominante (giornali e tv) in modo falsificante come tardiva “rivalutazione” di Galileo da parte della Chiesa (v. Il caso Galileo, punto 20).
Inoltre padre Coyne organizzò negli anni Novanta una serie di conferenze sull’azione di Dio nell’Universo presso il centro storico della Specola Vaticana a Castel Gandolfo (sui Colli Albani, dove la Specola Vaticana si trasferì dopo la sua prima sede, che era inizialmente nei giardini vaticani, per sfuggire all’inquinamento luminoso di Roma e il cui osservatorio è tuttora visibile con le sue calotte semisferiche nel profilo del Palazzo Apostolico di Castelgandolfo e dove oggi rimane come museo, talmente importante da conservare persino reperti della Luna e meteroriti di Marte), in collaborazione con il Center for Theology and the Natural Sciences di Berkerley, in California. Gli atti sono stati pubblicati dall’«University of Notre Dame Press».
Fino a pochi mesi fa padre Coyne è stato pure a capo di un team di ricercatori astronomici della stessa Università dell’Arizona. Sotto la sua direzione presso questa università statunitense è stato istituito il Gruppo di Ricerca della Specola Vaticana e in collaborazione con quell’università è stato possibile costruire il Telescopio vaticano a Tecnologia Avanzata, con il primo specchio spin-cast al mondo, sul monte Graham in Arizona.
[fonte: Avvenire, 13.02.2020]
Un ulteriore grande segno di come sia un falso mito anticattolico (ottocentesco) quello dell’opposizione tra scienza e fede!