Green-pass e dintorni


[News del 12/10/2021]

Virus, vaccini, governo e … la logica (scomparsa)

Nella precisa e insuperabile logica, che si esplicitava e si insegnava già dai vertici della filosofia classica greca (Aristotele in primis), si riconosce che per avere un buon e inequivocabile ragionamento (come il “sillogismo”) e giungere ad una conclusione certa, si debba partire da due premesse certe, poi ben collegate da un termine medio (A=B; B=C; dunque: A=C). Basta che anche una sola delle premesse sia sbagliata, per far saltare la conclusione; come pure che non ci sia un reale termine medio (B) che faccia da congiunzione tra le due premesse.

Circa la cosiddetta “pandemia”, nel 2020 si è creata la prima premessa falsa: “il Covid-19 è un virus altamente letale”; da cui il “panico”, con costanti paranoiche ossessioni mediatiche e stati d’emergenza politica tali da sopprimere fondamentali diritti costituzionali (dal lockdown in poi).

Nel 2021 s’è creata la seconda premessa falsa: “il vaccino è la soluzione del problema”. Da cui la presentazione “messianica” dello stesso, a senso unico e senza una vera base scientifica; anzi, censurando ogni dubbio e persino ogni cura alternativa, anche se dava già buoni risultati.

La conclusione è sembrata allora logica ed evidente (mentre invece è falsa perché sono false le premesse): vaccinarsi è di fatto obbligatorio e chi non si vaccina è un pericolo pubblico, uno che procura morte a sé e ad altri (in pratica un suicida-assassino, una sorta di kamikaze)! Parole mostruose, e scientificamente false, pronunciate addirittura dai vertici istituzionali! Parole false, poiché anche i vaccinati possono contrarre e trasmettere il virus, e di una gravità inaudita, visto che i vaccini possono produrre effetti collaterali anche gravi (lo stesso Governo, per cautelarsi, cita infatti gli articoli 589 e 590 del Codice penale, dove si parla di omicidio colposo e lesioni colpose), così che tutti, dalle case farmaceutiche ai medici fino al governo stesso, declinano la propria responsabilità penale sui loro effetti!

Viene così vietato ogni dubbio, domanda, dissenso; non solo a livello legale, ma a livello mediatico e addirittura scientifico-medico.
Non lamentiamoci poi se, di conseguenza, cresce un clima sociale di odio e persino di violenza! Dopo mesi e mesi di ossessione mediatica quotidiana, nella stessa opinione pubblica monta un clima di fobia e ostracismo sociale, anche solo nei confronti di chi solleva dubbi e domande in merito. Ormai un non vaccinato è considerato alla stregua di un “untore”, di un pericolo pubblico, e come tale un cittadino di serie B; per qualcuno persino un non-cittadino (magare da eliminare o da TSO, da mettere in una specie di “campo di concentramento”, parole che si sono sentite persino in TV).

Per rendere poi di fatto obbligatoria la conclusione (nonostante il divieto della Costituzione e persino del Consiglio d’Europa), Italia e Francia sono passate al “passaporto vaccinale” (il tono ideologico e mistificatore è dato anche dall’aggettivo “green” di tale “pass”), senza il quale diventa sempre più impossibile vivere. Non importa appunto se anche il vaccinato non è sicuro, perché può ancora contrarre e trasmettere il virus, forse ancor più, con l’aggravante che invece si sente al sicuro; e il tampone certifica (ammesso e non concesso) solo al momento un’assenza di infezione in corso.
Si monta e cresce, politicamente e mediaticamente, una tale ossessione messianica da green-pass che chi non lo possiede è considerato e trattato peggio di un immigrato clandestino senza passaporto (che invece deve essere accolto a braccia allargate e guai a chiedere legalità). 
Si è giunti al paradosso che l’amministratore di un condominio ha persino proposto l’obbligo del green-pass per andare per le scale o prendere l’ascensore, cioè per uscire di casa!

Tornando al falso sillogismo, in effetti la conclusione sarebbe vera, se però lo fossero le premesse. E invece, appunto, sono errate (e per la logica ne basterebbe anche solo una errata per far saltare l’intero ragionamento e impedire la conclusione), per cui la conclusione è errata.

Questa è la logica-illogica di quanto sta avvenendo in Italia.

Torniamo allora un poco sulle due premesse, false e sui cui è però impossibile sollevare dubbi.
Sulla prima (il Covid-19 è un virus altamente letale) s’è creato appunto subito un clima da incubo: un lock-down totale, un clima da guerra, con tanto di elicotteri che inseguono un “runner” solitario sulla spiaggia deserta o agenti che interrompono la S. Messa celebrata senza nessuno in chiesa ma solo con qualche fedele sparso fuori dalla porta (cfr. ad es. News del 10.04.2020 e 13.05.2020) e linguaggi bellici (il “coprifuoco”: dalle 22, dalle 23 o dalle 24, secondo quanto decide il governo per decreto … a proposito di logica: cosa ci sia di più contagioso dalle 22 o dalle 23 non è dato infatti saperlo).
Sulla seconda premessa (il vaccino è l’unica soluzione efficace) s’è operata una gravissima censura, che contraddice ogni rigore scientifico: nessuna possibilità di parlare, neppure di fronte a prove scientifiche mediche, sulle efficaci cure alternative e domiciliari (solo obbligo di ospedalizzare, attendendo magari una degenerazione della patologia fino ad intasare e mandare in crisi i reparti di “terapia intensiva”). Quindi l’avvento della vaccinazione di massa (“immunità di gregge“, un titolo alquanto significativo!), di fatto obbligatoria (nonostante i divieti costituzionali e persino del Consiglio d’Europa in merito), rendendo peraltro l’intera popolazione come “cavia” di una sperimentazione ancora in atto e dagli esiti futuri incerti, forse anche molto gravi. Poi, come in tutti i regimi, scatta la ferrea censura non solo sul dissenso ma persino sui numerosissimi casi di “reazioni avverse”, talora gravissime e persino letali 

(in questi giorni s’è persino creata un’associazione di chi ha subito dalla vaccinazione gravissimi effetti collaterali ed è stato non solo censurato ma persino abbandonato dalla stessa assistenza sanitaria nazionale, vedi).

La censura su ogni possibile dissenso, se è caduta immediatamente persino su autorevoli studi scientifici e clinici, figuriamoci se non doveva cadere anche sul dissenso sociale, così che le attuali manifestazioni di massa che contestano tali imposizioni del vaccino, così come per la distruzione economica di interi settori sociali a causa della gestione dissennata dell’emergenza, vengono silenziate, ridotte (anche fino al 90% dei numeri reali dei partecipanti), presentando solo certi settori violenti (magari di estremisti politici facili da bollare come “fascisti”, come negli anni ’60; qualcuno sospetta persino infiltrati appositamente per poi così denigrare l’intera manifestazione, invece pacifica e democratica), comunque come persone che sono gravemente avverse al “bene comune” e quindi nocive e da vedere come “pericolo pubblico”!

C’è poi chi si ostina a parlare, anche tra i medici, della bilancia tra benefici (quanti morti in meno?) e rischi del vaccino (quante reazioni avverse, quanti morti, chissà quali reazioni future?).
Teniamo pure presente che se nel 2020 (e forse ancor oggi) praticamente quasi tutti i morti erano per Covid-19 (a tal punto che nel 2020 sarebbero precipitati i decessi per tumore e infarto!), nel 2021 tutti i decessi (o gravi reazioni) subentrati immediatamente dopo la vaccinazione, sono invece da considerarsi puramente casuali, senza nessun rapporto causa-effetto. Cosa ci sia di scientifico in questa opposta valutazione è tutto da dimostrare. Comunque, a proposito appunto della bilancia tra rischi e benefici da vaccino, peraltro dati statistici appunto tutti da verificare nella loro attendibilità: ma giochiamo alla “roulette russa”, sperando che a me non capiti il proiettile? È questa la scienza, la medicina? Così, a chi si presenta a farsi inoculare il presunto “Messia” (così se ne parlava, persino negli ambienti ecclesiali, già nel Natale 2020!) non si chiede infatti neppure alcun certificato medico, nessuna anamnesi, non si parla di alcun pericolo (nonostante lo “scudo penale”, che appunto i responsabili, dalle case farmaceutiche ai medici fino al governo, si sono prontamente garantiti, così da non assumersene la responsabilità e garantirsi la propria impunibilità; non dovrebbe già questo destare un sospetto, anche scientifico, sull’intera operazione?).

Chiediamoci ancora: se questa è la reazione mondiale (anche se particolarmente forte in Italia) ad una cosiddetta pandemia di un virus peraltro statisticamente poco letale, fino a mandare in crisi Stati, economie, diritti costituzionali, turismo, scuole, industrie … cosa succederebbe se ci fosse, come in passato, un virus o una pandemia ben più letale? Giungeremo agli arresti domiciliari di massa, alla nevrosi collettiva, magari alla disperazione e persino al suicidio di massa, oppure a dichiarazioni di guerra?

Qualcuno ricorda che i morti da malaria sono assai di più di quelli da Covid-19 (e di vaccini anti-malaria si parla solo ora dopo decenni)? Forse non importa perché riguarda prevalentemente l’Africa? E che i morti per altre malattie infettive siano ancor oggi 20 volte di più di quelli da Covid-19? L’analogo virus Sars, precedente al Covid-19, qualche anno fa aveva già invaso la Cina e l’estremo Oriente. Ora il mondo s’è allarmato e bloccato solo perché questo Sars (Covid-19) è arrivato anche in Occidente?

[Parentesi scottante: qualcuno ha chiesto il conto alla Cina, visto che il laboratorio biologico militare di Wuhan, da cui il Covid-19 è fuoriuscito, è comandato dall’esercito cinese; così come del ritardo di mesi, da parte del governo comunista cinese, nell’ammettere la fuoriuscita del Covid-19 dallo stesso? (cfr. News 2.03.2020, 13.04.2020, 16.08.2020, 27.10.2020, 31.12.2020)].

Ogni anno nel mondo ci sono più di un milione di morti per incidenti stradali: va bene che un governo richiami alla prudenza e faccia rispettare il Codice della strada; ma cosa succederebbe se tutti i giorni, per mesi e anni, i telegiornali facessero la cronaca ossessiva delle migliaia di morti che ci sono state in quel giorno sulle strade, ne presentassero le immagini agghiaccianti o addirittura si consigliasse di andare a piedi, creando la fobia dell’auto oppure si arrivasse a proibire la circolazione stradale per evitare rischi?

Non parliamo poi dei bambini uccisi per aborto volontario, che sono stati nel 2020 140 volte i decessi causati dal Covid-19! Perché invece per questi milioni di morti innocenti si ostinano (anche l’ONU!) a chiamare questo massacro un “diritto”? [cfr. News del 5.05.2020]

[Sulla “dittatura sanitaria”, cfr. documento/News 9-19.06.2021]

Oltre all’inquietante questione di possibili anche gravissime “reazioni avverse”, sia immediate che remote, che tali “sieri genici sperimentali” possono provocare (sulle reazioni future alcuni studi parlano di possibile riduzione o annullamento della fecondità e persino del sistema immunitario), su cui, abbiamo ricordato, i responsabili della vaccinazione, ad ogni livello, si sono legalmente tutelati, e senza entrare nella questione, di grande spessore etico, se per la produzione di questi vaccini siano state utilizzate linee cellulari di feti persino appositamente abortiti, si dovrebbe pure considerare la questione se questo virus, tanto più se fosse stato davvero prodotto artificialmente in un ambito di strategia militare (quale è il laboratorio di Wuhan), sia in grado di autoriprodursi in modo anomalo, come pare, e persino di rafforzarsi in continue varianti, tali da rendere inutile o comunque solo temporaneamente efficace ogni vaccino (in una sorta di perenne lotta tra “guardia e ladri”), obbligando a sempre nuove vaccinazioni di massa (con vaccini solo sperimentali per velocizzare necessariamente i tempi), in un perenne “stato d’emergenza”, tale da giustificare pure nuovi sistemi politici, parlamentari, costituzionali o mascherate dittature!

Non entriamo poi nel merito dei colossali interessi economici delle case farmaceutiche produttrici (big-pharma), i cui capitali sono in genere in mano alle potenti oligarchie di pochissimi magnati (in genere USA, tant’è vero che il vaccino russo è censurato), che guarda caso sembrano aver previsto con anni di anticipo tale fruttuoso investimento. L’Italia somministra in modo gratuito queste decine e decine di milioni di dosi (mentre lascia a pagamento i tamponi, che in caso di rifiuto del vaccino devono essere fatti ogni 2 giorni!): ma non erano anni che la Sanità, nonostante le ingenti tasse che paghiamo anche per questo, 0perava enormi tagli (anche delle terapie intensive!) così da rendere a rischio interi reparti ospedalieri? dove abbiamo trovato improvvisamente questi miliardi per la ripetuta e gratuita vaccinazione di massa?

Ora emerge pure un’altra contraddizione: se l’affermato effetto immunizzante dei vaccini copre un periodo dai 2 ai 3 mesi, come mai, sia pur sperando che nel frattempo non emergano nuove varianti del virus, il Green-pass è valido invece per 12 mesi?

Con la vaccinazione, così reclamizzata in termini salvifici se non messianici e comunque ossessivi da parte del circo mediatico e dalla stessa politica, può anche diffondersi una falsa e pericolosa idea che il vaccinato si senta finalmente liberato dal pericolo di contagio e quindi dalle relative attenzioni e restrizioni sociali, mentre invece può ancora essere contagiato e ancor più contagiare, dunque facendo paradossalmente lievitare e non diminuire i contagi (anche se dovrebbe essere insospettito dal fatto che comunque è obbligato come altri alla mascherina e certi distanziamenti sociali). Qualche scienziato afferma pure che i vaccini rafforzino il virus, alla stregua di quanto succede coi batteri con l’abuso di antibiotici. 

 

Torniamo però a parlare di logica, in riferimento all’indotta e pubblica “fobia” da contagio, al “green-pass” e ai relativi decreti del governo. Senza essere esperti della Logica di Aristotele, ma solo col semplice buonsenso, di cui dovrebbe essere dotato anche un analfabeta e persino un semplice bambino, osserviamo cosa ci sia di logico ad esempio nei seguenti provvedimenti…

Ci vuole il Gp (Green-pass) per viaggiare su un treno AV (con prenotazione obbligatoria e quindi con possibilità di gestire il numero e i distanziamenti dei passeggeri). Così per gli aerei. Non ci vuole invece il Gp per viaggiare (anche per lo stesso tempo o ancor più) sui treni locali (affollati quotidianamente di pendolari); e neppure per prendere gli autobus (affollatissimi; qualcuno s’è accorto che è ingestibile una fantomatica riduzione di capienza di passeggeri? chi controlla? chi butta fuori i soprannumerari?).
Se valesse quel sillogismo cui abbiamo fatto sopra riferimento, dovremmo scrivere all’ingresso degli autobus: “pericolo di morte! Altissima probabilità di kamikaze a bordo!”
Ci vuole il Gp per andare al lavoro (!! ma si può vivere senza lavorare?) ma non per entrare e sostare in certi luoghi, come i supermercati o altri luoghi di incontro.
[Questa volta, almeno per il momento, le chiese sono esenti (anche se vescovi e parroci fanno pressioni per richiederlo e in Vaticano è già obbligatorio, tranne che per le celebrazioni e le Udienze generali .. anche qui allora i contagi sono alterni?); dopo gli assurdi impedimenti del periodo mar/mag 2020 (cfr. News 10.04.2020) c’è stato forse, per ottenere l’esonero, un accordo segreto (in cambio di un appoggio al governo, peraltro abbastanza palese, a parte il decreto Zan, infatti bloccato)? Ma fin dall’inizio la CEI e le parrocchie si sono mostrate più zelanti e irrazionali del governo (obbedendogli ciecamente pure in un ambito, come quello liturgico, in cui il governo non deve assolutamente entrare, a norma dello stesso Concordato!) e persino anticipandolo e sorpassandolo negli assurdi divieti].

Cosa succede poi negli stadi, con migliaia di tifosi esagitati, sudati, spruzzanti probabilmente goccioline di saliva ad ogni esultanza da goal o di rabbia da rigore negato; non si vedono neppure le mascherine, perché siamo all’aperto, tanto meno c’è traccia di distanziamenti … Ma i miliardi che girano attorno al mondo del calcio sono in grado di zittire chiunque, governo compreso … mica ci si può mettere contro i tifosi (vedi anche le trionfali notti di esultanza pubblica dopo la vittoria degli Europei)! Di fronte a 22 uomini (milionari!) che corrono dietro a un pallone, improvvisamente tutti, governo e forze dell’ordine compresi, si sono scordati che da 15 mesi eravamo nell’incubo da pandemia e affetti da contagio-fobia?!

Se valesse quel sillogismo, anche all’ingresso di questi luoghi e per queste e altre manifestazioni dovremmo scrivere: “pericolo di morte! Altissima probabilità di presenza di kamikaze!”

Oltre alle grandi manifestazioni sportive, non ci vuole il Gp, (e pare dai fatti neppure mascherina e distanziamento; tanto più se siamo all’aperto), neppure per andare alle grandi manifestazioni sociali, politiche e persino culturali. Eppure, secondo il sillogismo, sono luoghi stracolmi di kamikaze!
 

Ma andiamo ai gesti semplici della vita quotidiana …

Per prendere un caffè o un cappuccino al bar: ci vuole il Gp se ci si siede (anche con tavoli distanziati), invece non ci vuole (per la stessa durata di tempo) se si rimane in piedi al banco (e lì i distanziamenti dove sono finiti?). Non è chiaro poi se ci voglia il Gp per andare comunque alla toilette (visto tra l’altro che in Italia praticamente non esistono i WC pubblici, presenti invece in tutti i Paesi, e quindi è obbligatorio andare al bar anche per questo), nonostante sia un ambiente ristretto e con forti problemi igienici e di contagio (sia pur andandoci uno alla volta; comunque ai lavandini ci si può trovare anche con uno o più kamikaze, come quando i drogati minacciavano e rapinavano con una semplice siringa in mano dicendo di avere l’HIV! Quanto volte è avvenuto specie quando si parlava spesso di AIDS)!

Al ristorante: non ci vuole il Gp se i tavoli sono all’aperto (anche a dicembre e a Bolzano?), ma ci vuole all’interno del locale, sia pur con tavoli distanziati; inoltre occorre indossare la mascherina (che va però ovviamente tolta per mangiare!). Non si capisce poi ancora se alla toilette possano recarsi solo quelli dei tavoli interni, cioè dotati di Gp, oppure se anche lì posso trovarci dentro un kamikaze (cioè uno dei tavoli esterni)!

Intanto hanno riaperto al 100% cinema e teatri … un po’ meno le discoteche, altri centri non si sa; di sicuro il virus è selettivo e decide dove andare e dove no (e lo stabilisce ovviamente di volta in volta il governo)!

Anche per andare dal barbiere ci vuole la mascherina, che ovviamente va tolta per fare la barba!

Sul tatto e la possibilità di trasmissione del Covid con le mani, la confusione e l’evoluzione è stata poi totale e indecifrabile: si è passati dall’obbligo dei guanti (solo per le primissime settimane di lockdown) al divieto di stringersi le mani per salutarsi, sostituito dai goffi “tocchi” di gomiti (peraltro in estate scoperti) o dei pugni chiusi, ancora ostentati, talora con qualche dimenticanza o licenza, dai potenti del mondo negli incontri sotto i riflettori dei media; e nella S. Messa un cortese inchino ha sostituito l’usuale scambio della pace. A proposito di contagio da tatto (su cui nessun cosiddetto esperto o scienziato ha mai saputo dire nulla di preciso e di stabile), plateale fu al Quirinale, in occasione del solenne giuramento del nuovo governo, il cambio della penna ad ogni ministro che doveva controfirmare la nomina, con tanto di solleciti addetti all’operazione in guanti bianchi, e ovviamente senza nessuna rituale stretta di mano col Presidente della Repubblica (vedi), però il foglio della Nomina passa per la firma dal Ministro al Presidente della Repubblica… evidentemente il pericolo di contagio per tatto va a secondi alterni…
Si è giunti a proibire il menù cartaceo in certi ristoranti o la firma di frequenza in certe lezioni universitarie che la richiedevano, perché un foglio non può passare di mano in mano: dunque il virus può passare immediatamente anche attraverso un foglio di carta? Ma non con le monete o le banconote? Non ci si può stringere la mano … ma si possono prendere/dare i soldi?
Sempre sul tatto: al supermercato poi tutti toccano tutto (prendono un prodotto dallo scaffale e lo riposizionano se non scelto; solo per frutta e verdura ci vogliono i guanti, ma questo anche prima) e alla fine danno e ricevono denaro alla cassa; è ovviamente incoraggiato il pagamento elettronico (ma per altri motivi reconditi, cioè sempre per rendere tutto tracciabile e archiviabile); allora in qualche supermercato ci si è spinti a spruzzare di igienizzante le mani del cliente o la tastiera per digitare il PIN; però se uno paga con le banconote è ovvio che quelle non si possono spruzzare!
Cosa succede poi quando si pigia il pulsante del piano su un ascensore o altri contatti del genere?

Qualcuno s’è poi chiesto, ad esempio, se i cani, che circolano in tutte le case e annusano tutto in tutti i luoghi pubblici (il loro messaggio di territorio sono le urine, ma per loro non è prevista finora l’igiene intima o disinfettanti in merito), con tanto di tenerezze obbligatorie da parte dei conoscenti, possano essere portatori sani del virus?

Tornando alle decisioni in merito da parte dei governi di turno (sempre più autoreferenziali), passando dai DPCM notturni di Conte fino al Green-pass di Draghi: in tutto questo c’è una logica? La risposta ad un semplice elenco come quello sopra mostrato è: evidentemente no!
Se non quella di “prove sociali di obbedienza assoluta e irrazionale ad un regime che si presenta come indiscutibile”, che censura ogni dubbio, domanda, alternativa! E chi osa farlo è bollato, non più come reazionario, ma come pericoloso “nemico pubblico” (persino suicida-assassino, è stato detto appunto dai massimi vertici istituzionali!), che vede così immediatamente persi molti dei suoi fondamentali diritti di cittadino.

 

Una nota per concludere.
Un noto psichiatra italiano ha rivolto al governo e ai politici questo urgente richiamo: “per carità, fermate questo illogico clima sociale di paura e di sospetti! Sta creando un numero esorbitante di paranoie e nevrosi!” (leggi)

Dal Logos al Chaos
Forse Palazzo Chigi e Montecitorio, così vicini al Pantheon, sono diventati i nuovi templi dell’irrazionale, del dio-Chaos? Oppure c’è “qualcuno” che da remoto comanda, con reconditi scopi, perché regni la religione della menzogna (cfr. Gv 8,44) e dell’Assurdo?
Così infatti concludeva Nietzsche il suo pensiero, drammaticamente sempre più attuale, evidentemente e volutamente parafrasando il Prologo del Vangelo di S. Giovanni (“In principio era il Logos, il Logos era presso Dio e il Logos era Dio” – Gv 1,1): “In principio era l’assurdo, e l’assurdo era presso Dio, e l’assurdo era Dio” (Umano troppo umano).
 

P.s.: Invece a Palazzo Madama (Senato) c’è forse ancora qualche filosofo che pensa.

Il prof. Giorgio Agamben, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale, è intervenuto il 7.10.2021 alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, sul decreto che dal 15.10.2021 estende l’obbligo del “Green-pass” (o tampone) a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, con queste testuali parole: 
 

“Vorrei soffermarmi solo su due questioni da portare all’attenzione dei parlamentari che dovranno votare la conversione in legge del decreto-legge sul green pass.

La prima è l’evidente contraddittorietà del decreto in questione. Voi sapete che il governo grazie ad un decreto è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 dello stesso decreto menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del Codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose.

Come autorevoli giuristi hanno notato, questo significa che lo Stato non si sente di assumersi la responsabilità su un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione. E tuttavia allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e ora, col decreto che state votando, privandoli persino della possibilità di lavorare.

È possibile immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme? Come può lo Stato accusare di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando è lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze del vaccino?

Vorrei che i parlamentari rispondessero a questa contraddizione, che a mio avviso configura una mostruosità giuridica.

Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione non riguarda il problema medico del vaccino, ma quello politico del green pass. È stato detto da scienziati e da medici che il green pass non ha in sé alcun significato medico, ma serve a obbligare la gente a vaccinarsi. Invece io penso si debba dire il contrario: ovvero che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere il green pass. Cioè un dispositivo che permette di controllare e tracciare gli individui, misura che non ha precedenti.

I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello “di disciplina” a quello delle società “di controllo”, fondate sul controllo digitale, virtualmente illimitato, dei comportamenti individuali. Ormai diventati quantificabili. Ci stiamo abituando a questi dispositivi di controllo. Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga?

È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una condizione peggiore dei cittadini dell’Unione Sovietica sotto Stalin? Voi sapete che i cittadini sovietici erano costretti a mostrare un lasciapassare per ogni spostamento da un Paese all’altro. Noi invece siamo costretti a mostrarlo anche per andare al ristorante, al museo, al cinema e ora anche per andare a lavorare.

Tutto fa pensare che i decreti-legge che si susseguono uno dietro l’altro vadano inquadrati in un processo di trasformazione delle istituzioni e dei paradigmi di governo. Trasformazione che è tanto più insidiosa perché, come per il fascismo, avvengono senza il cambiamento del testo della Costituzione, ma surrettiziamente. Il modello che viene così eroso e cancellato è quello delle democrazie parlamentari con i loro diritti e le loro garanzie costituzionali. Al loro posto subentra un paradigma di governo in cui, in nome della bio-sicurezza e del controllo, le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti.

La concentrazione esclusiva dell’attenzione sui contagi e sulla salute mi pare impedisca di percepire quale sia il significato di questa grande trasformazione della sfera politica e impedisca anche di rendersi conto che la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma di governabilità. Credo che in questa prospettiva sia più che mai urgente che i parlamentari considerino la trasformazione politica in corso che alla lunga del resto è destinata a svuotare il Parlamento dei suoi poteri, riducendolo ad approvare semplicemente – in nome della bio-sicurezza – decreti che emanano da organizzazioni e persone che col Parlamento hanno ben poco a che fare”.