La Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell’uomo (di Strasburgo) ha dichiarato che è legittimo impedire per legge, nei Paesi UE, la fecondazione eterologa, cioè l’uso nella procreazione assistita di gameti maschili o femminili esterni alla coppia. Questa sentenza rovescia il verdetto di 1° grado della stessa Corte che si mostrarono invece aperti a dei ricorsi posti in atto in questo senso contro la legge 40 italiana (che vieta appunto l’eterologa) come di un’analoga legge austriaca.