Francia: in milioni contro … ma Hollande si ostina e va avanti lo stesso

I partiti di sinistra di quasi tutti i Paesi occidentali sembrano più preoccupati di garantire il matrimonio agli omosessuali che di uscire da una delle più gravi crisi economiche del dopoguerra. Così anche il partito socialista francese del presidente Hollande, ora al governo, si è anzitutto preoccupato di fare una legge per il riconoscimento del matrimonio omosessuale, coprendo in questo modo le angoscianti e irrisolte questioni economiche, per non dire il suo violento neo-colonialismo in Africa, con le bandiere (per non dire “foglie di fico”) di questi presunti diritti. Ma, contrariamente a quanto forse si aspettavano – le ideologie vecchie e nuove sembrano sempre parlare a nome e a favore del popolo, ma evidentemente non lo conoscono … – la Francia sembra proprio non volerne sapere!

Dopo l’imponente manifestazione di gennaio (oltre 1 milione di persone nella sola Parigi!), il 24 marzo c’è stata a Parigi una nuova manifestazione di popolo, ancor più numerosa della precedente (1,4 milioni di persone, 8 km di boulevard zeppi di gente), della Francia contraria al riconoscimento del matrimonio omosessuale (legge socialista già approvata dall’Assemblea nazionale, ma che ora deve passare al Senato).

Stupore degli osservatori, stizza del governo (che comunque vuole andare avanti su questa strada), forze dell’ordine che tirano lacrimogeni su famigliole e bambini (per non far toccare gli Champs Elysées, diventati improvvisamente più sacri della famiglia).

E sui giornali italiani, ovviamente, quasi nulla.

Croazia: (mal)educazione a senso unico

Anche gli ex-comunisti tornati al potere in Croazia (con un governo socialista, guidato non a caso dall’ex-comunista Milanovic) impongono in tutte le scuole, fin dall’età di 8 anni, un programma di “educazione sessuale” ispirato all’ideologia di genere (gender), proponendo come normale qualsiasi tipo di depravazione sessuale, senza alcuna possibilità di obiettare, né da parte degli insegnanti né da parte dei genitori. Nelle scuole superiori è stato invece già abolito l’insegnamento della religione.

Come si fede, la nuova sinistra è ora ovunque più preoccupata di diffondere il sesso libero che delle condizioni dei poveri; fermo restando però il dogma marxista che l’educatore deve essere lo Stato e non la famiglia e, ovviamente, l’attacco alla Chiesa Cattolica.

U.S.A.: i soldi da Obama

Planned Parenthood, la potente organizzazione abortista americana, nei programmi di educazione sessuale propone ai giovani ogni sorta di perversione. E ovviamente l’amministrazione Obama le garantisce 500 milioni di $ l’anno.

Italia (1): quel che non prendono con lo Stato lo pretendono con le Regioni

Quando le politiche di sinistra non riescono ad avere il potere in Parlamento, cercano di far passare i loro dogmi attraverso le Regioni (per non dire attraverso certi TAR o certa Magistratura o la stessa Corte Costituzionale, cfr. la sentenza n. 138 del 2010, per non dire la stessa Cassazione, cfr. sentenza n. 4184 del 2011). Così, se il matrimonio omosessuale è una priorità assoluta di un eventuale governo di sinistra, le Regioni già in mano ad amministrazioni di sinistra o centrosinistra cercano comunque di spingere in ogni modo verso questa tappa. Ad esempio, in Emilia Romagna i consiglieri F. Grillini e L. Barbati hanno presentato una proposta di legge alla Camera per il riconoscimento delle unioni omosessuali, ovviamente con adozioni di figli (o persino concepimenti di lesbiche con maschi presta-seme o di maschi omosessuali con uteri in affitto); è la prima volta che una “proposta di legge” per il riconoscimento del matrimonio omosessuale nasce da un’iniziativa di un Consiglio regionale, e che, testualmente, “chiama a raccolta tutte le regioni per <assediare> il Parlamento”, con tanto di metodo giuridico per farlo (citando proprio quelle sentenze sopra menzionate).

Italia (2): a Padova il papà (donna!) del neonato diventa “partner”

Per accontentare una coppia di lesbiche – una delle due ha concepito un figlio all’estero con inseminazione artificiale – al polso del figlio partorito alla clinica ostetrica dell’ospedale di Padova viene messo il classico braccialetto identificativo. Ma visto che in quell’ospedale, oltre al nome della madre viene indicato sul braccialetto anche quello del padre, come chiamare quel padre che di fatto è la compagna della donna? Per “togliersi dall’imbarazzo” (parole testuali dei medici) ecco la nuova parola escogitata e che trova tutti d’accordo: semplice, basta sostituire padre con “partner”. Così  l’ideologia del gender passa come dato di fatto, cambia i comportamenti quotidiani e prepara il terreno ai cambiamenti legislativi.

Italia (3): ci si mette anche Sanremo …

La performance della coppia gay al Festival di Sanremo – esibitasi il 12 febbraio su uno dei palchi più famosi della storia dello spettacolo musicale e corredato infatti da un’elevatissima audience (performance voluta dal conduttore Fabio Fazio per dimostrare come una coppia-gay sia “costretta” a sposarsi a New York perché nell’Italia “incivile” è vietato farlo!) – passa praticamente come cosa ovvia, normale, con il plauso di tutti e persino con il silenzio degli organi di comunicazione cattolici (si alza una protesta solo dal quotidiano on-line “La nuova Bussola quotidiana”, e, in politica, dal senatore C. Giovanardi, il quale inoltra una formale protesta alla RAI, ricordando intanto come la Costituzione Italiana, spesso unilateralmente lodata, riconosca il matrimonio solo tra un uomo e una donna). In effetti è impressionante che, mediante un organo istituzionale di informazione (RAI), a cui peraltro siamo tutti costretti a pagare il canone, su un così delicato argomento etico venga data in pasto all’enorme pubblico televisivo una comunicazione, unilaterale, ideologica, passata come ovvia e senza alcun contraddittorio (alla faccia della “par condicio” televisiva!).

Italia (4): come insegnare ai bambini il relativismo etico gay (con uno spettacolo)

Attraverso uno spettacolo, finemente costruito e divertente, come il “Piccolo Uovo”, viene dato in pasto ai bambini (lo spettacolo è realizzato per le scuole materne e primarie milanesi) il relativismo etico gay. Tutto ruota simpaticamente attorno all’idea che ci sono tanti tipi di famiglia, soprattutto anomale. Ci sono due pinguini gay, che vogliono un figlio; trovano un uovo abbandonato, lo curano come fosse loro, ed ecco che hanno il tanto atteso pulcino: si amano, sono felici. Ci sono poi due cervi i quali, non riuscendo a concepire un figlio, viaggiano verso esotiche mete africane, adottando poi una scimmietta. Poi viene descritta una famiglia in cui un padre single ha da badare a dieci pargoli. Quindi c’è il caso di un piccolo che si trova tra genitori separati e nuovi consorti, con la conclusione che più persone ci sono in una famiglia, più amore c’è. E via di questo passo.

Insomma, la “morale della favola” è che ci sono tanti tipi di famiglie e tutte possono essere felici!

Lo spettacolo “Piccolo Uovo”, indicato per bambini dai 3 agli 8 anni, si è tenuto presso lo storico teatro Litta di Milano. Esso risulta come un collage di cinque libri differenti, tra cui soprattutto l’omonimo testo di Francesca Pardi, lesbica dichiarata con quattro figli, edito dalla casa editrice Stampatello, la quale è fiera di essere “una casa editrice nata per dar voce alle nuove realtà delle famiglie omosessuali”. L’assessore alle famiglie (il plurale non è un refuso) Pierfrancesco Majorino ha invitato tutte le scuole materne e primarie di Milano ad adottare questo libro per bambini, e ha spronato padri e madri a leggere questa fiaba ai loro figli. Altro che “Cappuccetto rosso”!