Diritti presunti ossessivamente propagandati e diritti reali e fondamentali negati o silenziati

In questi giorni abbiamo sentito parlare di diritti “non negoziabili”!

L’espressione è risuonata in Qatar, nei Mondiali di calcio, a proposito di presunti diritti, inventati da potenti lobbies e la cui ossessiva propaganda, che assedia l’Occidente, era stata imposta persino alle squadre di calcio, con l’obbligo di ostentarli. Tale imposizione culturale non poteva però essere accettata nei Paesi arabi, anche quelli più aperti, se non altro perché condannati fortemente dal Corano (a tal punto che in non pochi Paesi musulmani sono sanzionati persino con la “pena di morte”).
Dunque, nel Qatar non se ne parli neppure! Quindi, visto che l’Islam non scherza e soprattutto che i capitali sono capitali, anche la FIFA ha avuto “fifa” dei musulmani ed ha ceduto la pretesa, seppur con qualche ridicola e ostentata bocca tappata di qualche squadra all’avanguardia! [Ma la FIFA ha dovuto rinunciare pure alla scritta Jesus sulle magliette (leggi)].
A proposito del Qatar, ricordiamo qualche dato inquietante per l’Europa e per l’Italia (cfr. News del 5.04.2019):
Il Qatar negli ultimi anni è divenuto il principale finanziatore di moschee e centri islamici in Europa, perlopiù istituzioni legate ai “Fratelli Musulmani”.
Già nel 2014 il Qatar ha finanziato la costruzione di 113 moschee e centri islamici in tutta Europa, con 71 milioni di euro. E il paese dove ha investito di più è proprio l’Italia, foraggiando 45 progetti con 22 milioni di euro. I soldi finiscono soprattutto a moschee legate all’UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia). Esse sono soprattutto al Nord (Saronno, Piacenza, Brescia, Alessandria), anche se la Regione dove il Qatar ha finanziato più progetti è la Sicilia (ben 11).
È quanto emerge da Qatar Papers, pubblicato in Francia, dove l’indagine di due giornalisti francesi, Christian Chesnot e Georges Malbrunot, che hanno avuto accesso a migliaia di documenti interni della Qatar Charity, la fondazione controllata dall’emiro del Qatar, ha parlato nei dettagli di questi 45 progetti finanziati con 22 milioni di € dall’Emirato islamico in Italia.
C’è anche una lettera di raccomandazione, datata 27.01.2015 e firmata da Yussuf al Qaradawi, in cui lo sceicco elogia il CAIM (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano e Monza-Brianza) ed esorta i destinatari a donare generosamente ai suoi rappresentanti Yassine Baradei e Davide Piccardo, noti esponenti dell’islam lombardo, per sostenere il loro progetto di costruire “un nuovo grande centro islamico a Milano, con una moschea e vari centri educativi, un progetto che ha bisogno di sostegno”. Al Qaradawi non è un religioso islamico qualunque. Egiziano di nascita, voce onnipresente sull’emittente qatariota Al Jazeera, è il leader spirituale dei Fratelli Musulmani e si è distinto per le sue posizioni altamente controverse. Approva la pena di morte per gli apostati che abbandonano l’islam, ha elogiato Hitler ed esaltato l’uccisione degli israeliani da parte dei palestinesi, è certo che i musulmani conquisteranno Roma e l’Europa attraverso il proselitismo.
Queste stesse idee estremiste, anticamera del terrorismo islamico, vengono insegnate in molti centri islamici in tutta Europa e «vengono regolarmente promosse dai network legati ai Fratelli Musulmani e amplificate attraverso i massicci finanziamenti qatarioti».
Ecco perché, secondo esperti di terrorismo, bisogna cominciare a ragionare se approvare una legge che vieti «ogni finanziamento estero» delle moschee, soprattutto se proveniente dal Qatar.
Sulla situazione dei cristiani e della Chiesa Cattolica in Qatar, leggi.
Il Qatar non brilla poi certo per rispetto dei diritti umani; particolarmente critiche sono le condizioni dei lavoratori (in genere stranieri). Anche per la realizzazione delle strutture dei Mondiali, oltre all’utilizzo di decine di migliaia di lavoratori-schiavi c’è stato persino un numero esorbitante di morti sul lavoro (leggi) (leggi).

L’espressione (“diritti non negoziabili”) non può però non far venire in mente il fermo richiamo di Benedetto XVI ai “valori non negoziabili”, durante il suo pontificato, cioè a quei diritti fondamentali che, oltre ad essere legge divina (su cui cioè un giorno tutti dovranno render conto al Giudice universale!), devono reggere l’umana società e che, nonostante la confusione dilagante (dove infatti si arriva a definirsi cattolici per poi promuovere il contrario, come ora nel caso di Biden e non solo), devono essere comunque garantiti da chi promuove o addirittura assume impegni sociali e politici definendosi “cattolico”. Essi sono 4: il diritto alla vita, il sostegno alla famiglia naturale (uomo-donna), la libertà religiosa (garantita pubblicamente e non limitata alla libertà di culto) e la libertà di educazione (con la priorità della famiglia sullo Stato nella scelta dei contenuti e dell’indirizzo educativo).
[vedi il nostro documento sulla Dottrina sociale della Chiesa]
Questi sono autentici valori-diritti, fondati addirittura sulla natura umana e giustificabili anche razionalmente (non è quindi solo una questione di morale cattolica); per cui sono condivisibili anche da chi non è cattolico; e sono da garantire anche socialmente e politicamente, senza temere che ciò risulti imposizione di parte (del resto ogni legge è fatta apposta perché alcuni valori siano comunque garantiti, e vengano osservati anche da chi non è d’accordo, altrimenti la democrazia degenererebbe in anarchia).

La scia “illuminista”, della modernità (vedi documento), a partire da concetti cristiani (libertà, fraternità, uguaglianza) tolti dal contesto e quindi impazziti, ha già provocato in questi ultimi secoli inaudite atrocità, raggiungendo infine l’attuale esito “nichilista”.
Così, la libertà, senza alcuna verità (tentazione satanica presente fin dall’inizio della storia dell’umanità, vedi Gn 3), impazzisce, diventa un assoluto, persino confusa con ogni istinto, pulsione, desiderio, capriccio, e come tale vorrebbe affermarsi anche socialmente come “diritto”. Allo stesso modo, l’eguaglianza, da dignità e rispetto di ogni uomo, degenera in un relativismo dove “tutti avrebbero diritto a tutto”, peraltro senza doveri corrispondenti.

Così, il diritto dei bambini alla vita mentre si stanno ancora formando nel grembo materno si capovolge oggi nel diritto all’aborto; e nessuno osi prendere le loro difese (cosa succederebbe se i calciatori portassero una fascetta al braccio contro l’aborto e in difesa dei bambini nel grembo materno?).

Allo stesso modo, devono essere censurati ad esempio i 150 milioni di cristiani attualmente perseguitati nel mondo a motivo della loro fede!

Invece l’Occidente si preoccupa solo di presunti diritti Lgbtq+, che sarebbero negati, quando invece tali lobbies, che pur riguardano percentuali irrisorie della popolazione mondiale, sono ormai una potenza economica, culturale, mediatica e politica tale da imporsi al mondo intero come vera “dittatura del relativismo”, di fronte alla quale è impossibile dissentire, anche a livello di un semplice giudizio morale (sugli atti e non sulle persone).
Questi nuovi “diritti non negoziabili”, da cui non è possibile dissentire, volutamente confusi col dovuto rispetto di ogni persona e con la parola “amore” (che oggi è diventata una delle più equivoche e fragili, dentro cui ci può stare di tutto, cfr. Benedetto XVI, Deus Caritas est, 1-18), si traducono non solo nella pretesa (di fatto già “anticristica” in quanto in chiara opposizione alla legge di Dio!) di vivere a piacimento ogni possibile immaginabile atto sessuale (ma anche l’immaginazione, come vediamo, sotto il potere di una libido senza regole, pare non sia mai sazia e inventi sempre nuove forme), ma addirittura di promuoverli in modo massiccio e persino ossessivo a livello sociale, politico, mediatico, culturale, scolastico, educativo! E tutto ciò senza appunto alcuna possibilità di dissenso, cioè secondo una vera e propria “dittatura del relativismo”!
Ci si dovrebbe poi domandare, oltre all’aspetto satanico (cioè di opposizione radicale alla volontà divina), perché i grandi “potentati” economici sostengano, finanzino e promuovano tutto questo. Con tutta probabilità ciò rientra nel progetto del New World Order, addirittura nella dichiarata volontà di ridurre drasticamente (anche di 7/8!) la popolazione mondiale (guarda caso, infatti, tutto l’universo Lgbtq+, così artificialmente e pesantemente promosso, ruota di fatto attorno a rapporti sessuali biologicamente infecondi).

[Sulla realtà Lgbtq+ torniamo spesso in queste News (vedi ad es. 11.04.2022), così come sui paradossi del “matrimonio con chiunque”(vedi 13.02.2021 e nel flash del 21.06.2022)]

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Soffermiamo allora un poco la nostra attenzione (con qualche recente notizia) su due fondamentali diritti umani, questi sì davvero “non negoziabili” e invece assai spesso calpestati, nel silenzio complice di molti: appunto il diritto alla vita e quello alla libertà religiosa.

Il negato “diritto” alla vita

Del diritto alla vita e dell’empio “crimine” dell’aborto (promosso a livello internazionale) parliamo spesso anche in queste News (vedi, solo per rimanere nel 2022: 20.03.2022, 11.04.2022).

Secondo lo stesso Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), ogni anno si procurano volontariamente e legalmente 73 milioni di aborti! (leggi). Ma è proprio l’ONU che da decenni fa pressioni perché l’aborto sia considerato un “diritto”!

Negli USA, di fronte ad una sentenza della Corte Suprema che pone limiti all’aborto, s’è scatenato il finimondo, ai limiti di una vera e propria guerra civile, con violenze inaudite degli abortisti (pro-choice) contro gli antiabortisti (pro-life).
Si sono verificati veri e propri assalti ai Centri pro-life, alle Chiese e agli stessi Giudici (leggi) (leggi) (leggi) (leggi). La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha espressamente e illegalmente dato il proprio appoggio agli attacchi degli abortisti contro le case dei giudici. Il sindaco Democratico di Chicago ha esortato addirittura ad “imbracciare le armi” (leggi). 
La vicepresidente, Kamala Harris, si è opposta pubblicamente e drasticamente alla sentenza della Corte Suprema, appoggiando i rivoltosi; la stessa che promuove apertamente l’aborto fino al 9° mese (leggi).
Cattolica, oltre ad aver fatto la Comunione anche nella S. Messa in S. Pietro in Vaticano, pretende anche fare la “teologa” ed afferma che essere per l’aborto (fino alla nascita!) è perfettamente consono alla fede cattolica (leggi).
Lo stesso Presidente Biden, che vuole l’aborto fino al 9° mese di gravidanza, sostiene l’assalto degli abortisti (leggi) (leggi).
Molti Vescovi USA negano che un tale Presidente, che pur è cattolico, possa accedere per questo ai Sacramenti.
Sulle immorali posizioni etiche e politiche del Presidente USA, pur sedicente cattolico, siamo intervenuti altre volte (cfr. ad esempio in Flash del 11.04.2022 e del 23.04.2021).
Intanto, anche la potente Amazon ha deciso di finanziare gli aborti delle proprie dipendenti (leggi) (leggi), seguita da Levi’s e persino da Gucci (leggi).

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), in apposite “linee guida” (Programma di riproduzione umana) del marzo 2022, promuove sempre più l’aborto libero per tutti.
Interessante però notare gli enti e gli artefici di tale documento, oltre ai lauti finanziamenti ricevuti (leggi) (su OMS e potere unico mondiale vedi Flash 21.06.2022).
Per sviluppare queste “linee guida”, l’Oms ha ad esempio consultato 121 esperti esterni all’organizzazione, di cui 81 (67%) implicati con gli aborti, alcuni anche a titolo professionale [ad es. 11 di loro nel corso della loro carriera hanno ricevuto 1,8 milioni di $ dalla Society of Family Planning & Sfb Researcher Fund, 12 hanno lavorato per Ipas (Partners for Reproductive Justice), 7 per il Population Council e 4 per il Center for reproductive rights. Si tratta delle principali lobby pro-aborto!].
Il dipartimento dell’OMS che ha redatto queste “linee guida” (Programma di Riproduzione Umana) è finanziato da enti privati, tra cui spicca la fondazione dell’investitore Warren Buffett (sostenitore dell’aborto e del controllo della popolazione, come l’amico Bill Gates che lautamente finanzia l’OMS), che nel 2020 ha donato a tale Dipartimento ben 55 milioni di $.
Tale Programma di Riproduzione Umana è un’entità (HRP) costituita dall’Oms, dalla Banca mondiale, dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione e dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. È specializzata in questioni di “salute riproduttiva” e fa parte della politica globale dell’ONU sul controllo della popolazione.
Nella direzione dell’HRP, un posto di rilievo è assicurato ai principali stati donatori, nonché agli organismi delle Nazioni Unite. Con una particolarità: la International Planned Parenthood Federation (Ippf), uno dei più potenti enti che promuovono l’aborto nel mondo, è membro permanente del suo consiglio di amministrazione. Non sorprende che i quadri Hrp siano generalmente scelti tra quelli nella lobby dell’aborto e del controllo della popolazione.
Capito?!

Anche l’UE (Unione Europea)continua a fare pressioni per promuovere l’aborto come “diritto” e minaccia “sanzioni” ai Paesi membri che non si adeguano! (nel mirino la Polonia, l’Ungheria, Malta, la Slovacchia, la Croazia e persino l’Italia) (leggi). Anzi, proprio in risposta alla Sentenza della Corte Suprema USA, il 7.07.2022 il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’aborto come diritto umano fondamentale, chiedendo che i Trattati europei siano emendati per accogliere tale diritto (leggi) (leggi) (leggi).
Intanto Francia e Regno Unito hanno subito avanzato proposte per inserire l’aborto come “diritto costituzionale” (leggi).
Intanto, in Inghilterra un’anziana signora è stata arrestata perché recitava pubblicamente il S. Rosario contro l’aborto! (leggi)

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Il negato “diritto” (fondamentale) alla libertà religiosa

In queste News mettiamo spesso l’accento sulla persecuzione anticristiana in atto nel mondo (il cristianesimo è la religione più perseguitata della storia e del presente! Nonostante ciò, è la più grande religione del mondo, con 2,5 miliardi di seguaci), così come di quella forma diversa di persecuzione che è la “cristianofobia” (emarginazione, dileggio, bullismo contro la fede cristiana e i cristiani). [Solo nel 2022, cfr. 15.02.2022 (sulla bestemmia), 13.03.2022, 11.04.20224.07.2022, 19.07.2022 (sulla persecuzione storica degli Anglicani contro i Cattolici vedi)]

Secondo il recente rapporto dell’ACS (Aiuto alla Chiesa che soffre), la persecuzione contro i cristiani non accenna a diminuire ma anzi continua ad aumentare (leggi) (leggi).

La massima persecuzione contro i cristiani avviene da parte del comunismo (nel modo più violento in Corea del Nord; nel modo numericamente più elevato in Cina, v. poi) e dell’Islam (in testa alla classifica è salito ora l’Afghanistan).

Nei Paesi della penisola arabica rimane forte la limitazione della libertà religiosa. Particolarmente chiusa ad ogni esperienza cristiana è proprio l’Arabia Saudita, sia pur alleata degli USA. Siamo passati dal divieto di preghiera e lettura della Bibbia anche in privato e alla proibizione di usare pubblicamente il simbolo della Croce (ci fu persino il divieto delle bandiere come quella svizzera o dei Paesi nord-europei, recanti la Croce, fino alla Croce Rossa tradotta tuttora in Mezza Luna Rossa) a qualche timida apertura. Rimane comunque ancora proibita la libertà di culto e l’apertura di chiese (quest’anno si è aperta invece alla festa di Halloween!) (leggi).

In tutto il Medio Oriente da decenni è in atto un continuo esodo di cristiani, di fatto costretti a fuggire non solo per le condizioni economiche ma soprattutto per quelle politiche e belliche causate dai musulmani e dalle potenze straniere. Secondo l’ultimo rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre, nei territori palestinesi della Cisgiordania i cristiani sono passati in pochi anni dal 18% a meno dell’1% della popolazione (solo negli ultimi mesi sono fuggiti in 5.000). In Siria dall’inizio della guerra (2011) ad oggi i cristiani sono passati dal 10% a meno del 2% della popolazione (leggi).

Procede la causa di beatificazione di un giovane sacerdote cattolico (caldeo), Ragheed Ganni, prima minacciato e poi ucciso in Iraq (Mosul) nel 2007, assieme ai tre suddiaconi che erano con lui, da un gruppo di jihadisti (leggi),

Anche in Iran la libertà religiosa conosce nuove gravi limitazioni (leggi)

In Africa permane sempre forte la persecuzione contro i cristiani specie da parte dei musulmani (leggi) (leggi). Sempre grave, in tal senso, rimane la situazione in Nigeria (leggi), complice il silenzio della UE (leggi).
Particolarmente difficile per i cristiani anche la situazione in Eritrea, dove recentemente sono stati arrestati, senza motivo, un vescovo e due sacerdoti (leggi).

Anche da parte degli induisti la persecuzione contro i cristiani si fa in India talora aspra e pericolosa (leggi). A Tamil Nadu dei cristiani sono stati aggrediti persino da un funzionario (leggi). A Madhya Pradesh, nazionalisti indù hanno attaccato un intero pullman di ragazzi cristiani che si stavano recando ad un incontro diocesano (leggi).
Ecco poi un ricordo del padre gesuita Swamy, morto lo scorso anno dopo 9 mesi di dura detenzione a motivo del suo impegno di difesa delle tribù locali (leggi).

In Bangladesh un cristiano di 35 anni è stato rapito, ucciso e fatto a pezzi da un musulmano (leggi).

Anche in Indonesia cresce la persecuzione contro i cristiani da parte dei musulmani (mentre l’Occidente parla di “islamofobia”!) (leggi)

Pure in America il comunismo manifesta la sua ferocia contro i cristiani. È il caso del Nicaragua. Sotto il regime sandinista di Ortega, molti preti vengono arrestati, i fedeli intimiditi, le TV cattoliche soppresse (leggi). I sacerdoti sono in pericolo (leggi) ​​​​​​. Il governo vieta le processioni, ma i fedeli talora le tengono ugualmente (leggi) o comunque gremiscono le Messe (leggi). [Protesta il vescovo di Matagalpa (leggi) (leggi). Si attende un intervento del Papa (leggi); poi finalmente, dopo 4 anni di sofferenze, ecco nell’agosto scorso un intervento, considerato però inadeguato (leggi)]

La questione della Cina

Sulla questione della difficile vita per i Cattolici (fedeli all’autentica fede e Chiesa, non sottomessi ai diktat religiosi del governo comunista) in Cina, guidata dalla dittatura del Partito Comunista, sulla questione della cosiddetta “Chiesa patriottica” (sottomessa e fedele al governo comunista) e della problematica degli accordi con il Vaticano, siamo qui intervenuti più volte [cfr. 4.07.2022, 2.04.2022, 31.08.2021, 20.09.2019, 11.04.2019, 29.03.2019, 14.01.2019, 25.08.2018, 19.07.2018, …].

Xi Jinping
Il 22.10.2022 il Congresso del Partito Comunista Cinese ha non solo riconfermato Xi Jinping alla guida del Partito e del Governo (si tratta del 3° mandato, cosa mai avvenuta dai tempi di Mao), ma ha addirittura accentuato il suo potere, accentrandolo ben oltre le più pessimistiche previsioni. Si tratta di fatto di un potere assoluto (leggi) (vedi in merito  News, 20.09.2019).
Impressionante in proposito aver visto anche al recente G20 di Bali (15-16.11.2022) tutti i Capi di Stato o di governo di fatto proni davanti al Presidente cinese. Nessuno che abbia osato sottolineare la mancanza di fondamentali diritti civili di 1,4 miliardi di Cinesi o che abbia ricordato le responsabilità della Cina per la creazione e diffusione del Covid-19, che dal 2020 (ma il Covid circolava in Cina appunto già dal 2019) ha messo in ginocchio il mondo intero (si pensi al Laboratorio biologico militare di Wuhan, dell’esercito cinese, cui inizialmente hanno collaborato anche grandi potenze occidentali – cfr. nel 2020 le News del 16.08.202013.04.2020, 2.03.2020, 27.10.2020). Xi Jiping s’è mosso anche in quel consesso internazionale non solo da indiscusso leader del Paese più popoloso (e sempre più economicamente potente) del mondo, ma da padrone (permettendosi ad esempio di rimproverare e umiliare pubblicamente il leader canadese Trudeau vedi).

Cina-Vaticano
Nonostante la persecuzione in atto da decenni da parte del governo cinese contro la Chiesa Cattolica (cfr. News del 13.03.2022 e soprattutto del 4.07.2022), il 22.09.2018 s’è siglato tra il Vaticano (S. Sede) e la Cina (Partito Comunista) un Accordo segreto provvisorio (biennale) (ufficialmente tratta solo della questione della Nomina dei Vescovi), che pur non avendo dato alcun vero risultato positivo ma anzi avendo ancor più sottomesso la Chiesa cattolica alle direttive del Partito (umiliando peraltro i Cattolici fedeli della “Chiesa clandestina”, ora di fatto abbandonata anche dal Vaticano, cioè quella rimasta negli ultimi decenni fedele al Papa e alla perenne dottrina della Chiesa e che non ha accettato Vescovi imposti dal governo!), è stato già rinnovato il 22.10.2020 e di recente ancora il 22.10.2022 (vedi il Comunicato vaticano).
Tale Accordo e relativi rinnovi non sembrano molto giustificabili, visto che la situazione della Chiesa Cattolica non è affatto migliorata (leggi).
Il potere del governo comunista e del rieletto Presidente Xi Jinping non sembra di fatto pervenire ad un cambiamento nei confronti delle religioni e della Chiesa Cattolica, mantenendo un potere assoluto [(leggi) (leggi)], che non accetta alcuna fede che non sia “cinese” (fondamentalmente anche la Chiesa Cattolica viene considerata una potenza straniera che non deve interferire sulla vita cinese), cioè sottomessa ai suoi diktat (leggi). Chiunque non si allinea continua ad essere perseguitato.
Un segno dell’ossequio della Chiesa Cattolica alle direttive del Partito sembra essere anche la recente nomina dell’arcivescovo di Pechino (Li Sgan) alla guida dell’Associazione patriottica (leggi).
Di fronte a questi rinnovati Accordi, anche gli USA ribadiscono la loro perplessità e delusione (leggi).
Che, nonostante gli Accordi sino-vaticani, il governo cinese continui a perseguitare i cristiani, ne ha parlato in un’intervista anche il Ministro degli Esteri di Taiwan Jaushieh Joseph Wu (ricordiamo che la Cina non ha mai riconosciuto l’indipendenza di Taiwan e la considera una propria regione – da riconquistare (ora più che mai)! – e proprio le relazioni diplomatiche tra Vaticano e Taiwan hanno costituito sempre un ostacolo insormontabile per quelle tra Cina e Vaticano) (leggi).
Non sono cessati gli arresti di seminaristi, sacerdoti e vescovi non allineati alle direttive del Partito. 
Ricordiamo alcuni fatti (dalla News del 4.07.2022):
Il 21.05.2021 è stato arrestato il vescovo di Xinxiang (diocesi con 100.000 cattolici, ma non riconosciuta dal governo, in quanto non appartenente alla “Chiesa patriottica”), mons. Giuseppe Zhang Weizhu, insieme a 7 sacerdoti e 10 seminaristi.
In quanto diocesi rifiutatasi di appartenere alla Chiesa patriottica, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono infatti considerate “illegali” e “criminali”. Dato l’enorme dispiego di forze di polizia (100 poliziotti) per questo intervento del 21.05.2021, si pensa ad un raid programmato per estirpare radicalmente questa chiesa clandestina. In seguito i poliziotti hanno dato la caccia di casa in casa agli altri seminaristi che erano riusciti a fuggire. Se scoprivano nelle case segni della fede cattolica (croci, statue, immagini sacre, foto del papa), venivano sequestrati o distrutti e i proprietari multati.
Il 27.07.2021 padre Giuseppe Liu, della diocesi di Mindong (Fujian), essendosi rifiutato di aderire alla “Chiesa patriottica”, è stato arrestato dalla polizia; dopo 10 ore di torture, è stato costretto a firmare l’adesione alla Chiesa “patriottica”.
Intanto, lungo questo 2022, già 10 sacerdoti cattolici della Chiesa “sotterranea” di Baoding (Hebei) sono stati sequestrati dalla polizia e costretti alla guanzhi: non si tratta di una vera e propria prigione, ma di una restrizione di movimenti e attività, e soprattutto dell’obbligo a partecipare a corsi di rieducazione politica al fine di entrare poi nella Chiesa ufficiale (patriottica). La legge cinese permette la condanna alla “guanzhi” fino a tre anni, senza che sia formulata alcuna accusa. È però spesso capitato che molti sacerdoti e persino vescovi sequestrati a questo scopo non abbiano poi più dato segni di vita o siano stati in seguito trovati morti!
Lo stesso vescovo di Boading (una delle più antiche e numerose “Chiese sotterranee” cinesi), mons. Giacomo Su Zhimin, dopo essere già stato condannato a 40 di lavori forzati sotto Mao Zedong, è nelle mani della polizia da almeno 25 anni.
Due sacerdoti (Su Zhimin e Liu Honggeng) sono in prigione da 7 anni.
Ultimamente però la comunità cattolica di Baoding si è dolorosamente spaccata, a motivo del fatto che il vicario (mons. An Shuxin), che aveva trascorsi già molti anni in prigione, ha deciso di passare alla Chiesa ufficiale (si dice su pressione del Vaticano).
Molti sacerdoti temono poi di essere arrestati a breve.
Gli organi di governo danno continuamente da intendere che il Vaticano, a seguito degli Accordi citati, avrebbe sposato la linea del Partito di controllo totale sulla Chiesa. Per questo ogni sacerdote viene obbligato ad aderire alla Chiesa ufficiale e conseguentemente al Partito Comunista. Chi non lo fa viene allontanato dalla parrocchia o comunità e subisce queste detenzioni/rieducazioni, rischiando persino la vita.
Ricordiamo inoltre che in molte province cinesi l’ingresso nelle chiese e la partecipazioni alle attività parrocchiali (compreso il catechismo) è proibito ai minori di 18 anni!
Nella Conferenza nazionale sul lavoro riguardante gli affari religiosi (3-4.12.2021), il Partito Comunista Cinese ha esplicitamente definito la religione come solo “un affare di Stato”. Il Partito vede persino il Natale come una “minaccia occidentale” alla cultura cinese ed ha imposto dei limiti alle celebrazioni cristiane.
Xi Jinping, secondo la più pura matrice comunista, parla di controllo “democratico” delle attività religiose. Già nel febbraio 2018 erano stati promulgati “Nuovi regolamenti sulle attività religiose”, secondo cui il personale religioso può svolgere le sue funzioni solo se aderisce agli organismi “ufficiali” e si sottomette al Partito. Quest’anno (2022) s’è visto un ulteriore inasprimento: a febbraio l’Amministrazione statale per gli affari religiosi (entità governativa sotto il controllo del Partito) ha reso note le nuove “Misure amministrative per il personale religioso” (un documento molto severo sulla gestione di clero, vescovi, religiosi, ecc.), entrate in vigore il 1.03.2022, secondo cui senza il permesso del governo è vietata ogni attività religiosa, compreso Messe, omelie, ambiti formativi e tutti i servizi di informazione religiosa, anche su internet (circa i siti internet religiosi, il 1.06.2022 il governo ha imposto nuove “Misure per la gestione finanziaria dei siti religiosi”).
Insomma, impossibile vivere se non si è asserviti al potere comunista!

Il cardinale Zen
Vescovo emerito (dal 2009) di Hong Kong, è un cardinale cinese di 90 anni (nato il 13.01.1932).
Dopo che la città è stata riannessa alla Cina (1997), Zen non ha cessato di appoggiare le proteste dei suoi cittadini (2019) per la violazione dei diritti civili ad opera del governo cinese.
Nell’ottobre 2020, preoccupato e affranto per la tragica situazione non solo di Hong Kong ma dell’intera Chiesa Cattolica cinese, col chiaro intento di dissuadere il Pontefice dal confermare l’accordo sino-vaticano, s’è sentito in dovere di venirne a parlare personalmente con lui. Per questo, provato e quasi novantenne, ha sostenuto un volo di 17 ore per venire personalmente in Vaticano; ma ha atteso inutilmente per 4 giorni di essere ricevuto dal Pontefice; dopodiché è ripartito, sconsolato e incredulo, limitandosi a lasciare una lettera per il Papa.
L’11.05.2022 è stato arrestato dalla polizia nella sua abitazione ad Hong Kong, con l’accusa di “collusione con forze straniere”, secondo la nuova “legge sulla sicurezza nazionale”. È stato rilasciato poche ore dopo su cauzione.
Le parole del Pontefice, sul volo di ritorno dal Kazakistan del 15.09.2022, sono state interpretate come un abbandono del cardinale Zen al suo destino per salvare il dialogo con la Cina. (leggi)
Nei giorni scorsi (25.11.2022) il Tribunale di Hong Kong ha condannato il Cardinale Zen ad una pena sostanzialmente lieve (una multa di $ 4.000 per non aver registrato in modo corretto un “fondo umanitario” che ha assistito i protagonisti delle manifestazioni pro-democrazia del 2019); ma il suo significato politico è invece rilevante ed è servita a dare un segnale. Intanto a breve ci sarà un secondo processo per “cospirazione” che metterà ancora più in imbarazzo la Santa Sede, che continua a mantenere un ingiustificabile silenzio per salvare l’Accordo con Pechino. (leggi)

Xi Jinping ignora Francesco
Avevamo già sottolineato (cfr. News del 2.04.2022) come, in occasione della solenne e celebrata “visita di Stato” del presidente cinese a Roma, il 22.03.2019, egli avesse spudoratamente ignorato il Papa e la Chiesa Cattolica (che a Roma e in Vaticano ha il suo centro mondiale!), a tal punto che non solo non c’è stata alcuna visita in Vaticano, ma neppure un accenno, così come è stata vietata qualsiasi rappresentanza della Chiesa Cattolica persino negli incontri culturali e di gala (anche al Quirinale)!

Anche in occasione del recente viaggio di Francesco a Nur Sultan (Astana, Kazakhastan), in occasione del “VII Congress of Leaders of World and traditional Religions”, c’è stata una vistosa negazione di un possibile incontro col Capo della Chiesa Cattolica da parte di Xi Jinping, che si trovava negli stessi giorni (peraltro con Putin e come segno dell’avanzata degli interessi cinesi in Asia centrale) nella stessa zona: il viaggio di Xi Jinping ha avuto il suo centro a Samarcanda (Uzbekistan), ma ha fatto tappa anche a Nur Sultan (proprio nello stesso giorno in cui c’era il Papa!) (leggi). Ovviamente nessuno l’ha sottolineato e neppure ne ha dato notizia!

Un recentissimo timido segno di contarietà vaticana
Se già in un’intervista ad una radio spagnola, il 1°.09.2021 anche Francesco è sembrato essere meno ottimista sui rapporti con la Cina (cfr. News, 4.07.2022), proprio in questi giorni è sceso un gelo improvviso. Si tratta di un Comunicato ufficiale della Santa Sede (del 26.11.2022 leggi), che, a riguardo della ostinata pretesa del governo (Partito Comunista) di nominare i Vescovi (contravvenendo gli Accordi col Vaticano, che principalmente proprio su questo vertono!), così recita:
“La Santa Sede ha preso atto con sorpresa e rammarico della notizia della “cerimonia di installazione”, avvenuta il 24 c.m. a Nanchang, di S.E. Mons. Giovanni Peng Weizhao, Vescovo di Yujiang (Provincia di Jiangxi), come “Vescovo Ausiliare di Jiangxi”, diocesi non riconosciuta dalla Santa Sede.
Tale evento, infatti, non è avvenuto in conformità allo spirito di dialogo esistente tra la Parte Vaticana e la Parte Cinese e a quanto stipulato nell’Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi, il 22 settembre 2018.
Per di più, il riconoscimento civile di Mons. Peng è stato preceduto, secondo le notizie giunte, da lunghe e pesanti pressioni delle Autorità locali.
La Santa Sede auspica che non si ripetano simili episodi, resta in attesa di opportune comunicazioni in merito da parte delle Autorità e riafferma la sua piena disponibilità a continuare il dialogo rispettoso, concernente tutte le questioni di comune interesse.
La notizia è fresca, ma sembra segnare un improvviso cambiamento di rotta, se non di rottura. Ecco però un primo commento (leggi).

Ancora… sulla Cristianofobia

Secondo uno studio dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani (OIDAC) in Europa, nel 2021, si sono accertati 519 crimini di odio (dal furto di Ostie agli incendi dolosi alle chiese) contro la fede cristiana (leggi).

Invece, per la CEDU (Carta Europea dei Diritti dell’Uomo) le più becere e sacrileghe blasfemie delle Femen (come andare seminude su un altare, per mimare un aborto e persino urinare!) sono semplicemente “libertà d’espressione” e come tali non costituiscono un reato! (leggi) (leggi) (leggi) (leggi). Provino però a farlo in una moschea o in una sinagoga!

Spagna. Il governo socialista di Sanchez va all’avanguardia (anche nella UE) nei suoi attacchi contro la vita, la libertà di educazione e la stessa Chiesa Cattolica (leggi). Socialisti e Podemos sono ai primi posti per reati d’odio contro i cattolici e offese pubbliche contro la fede e i Cattolici. Silenziati i Vescovi. Concordato a rischio? (leggi) Guerra alla Croci (leggi). Processione attaccata da estremisti di sinistra (leggi).

Francia. Militanti Lgbt attaccano una libreria cattolica al grido “abbiamo ucciso Dio!” (leggi)

Anche negli USA la cristianofobia è in aumento (nel silenzio complice di Biden) (leggi). Nella furia dei democratici c’è chi è arrivato a definire il S. Rosario “un’arma impropria” e “di destra”! (leggi)

Canada. In un solo anno (2020-2021) gli atti d’odio contro i cristiani e di cristianofobia sono aumentati del 260%! (leggi)

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Qualcuno pensa di mettere qualche fascetta al braccio o braccialetto, qualche scritta o striscione di protesta per questi fondamentali diritti calpestati?