Dobbiamo occuparci spesso della persecuzione anticristiana. L’ultima volta l’abbiamo fatto il 13.03.2022 (vedi). Non si tratta solo di un dovere di cronaca, di verità, ma di un atto d’amore per i nostri fratelli nella fede, che soffrono e muoiono per la loro fedeltà a Cristo. E nello stesso tempo dobbiamo farlo, informarci ed informare, anche per scuoterci di dosso quel cristianesimo, anche nostrano, “salottiero”, di comodo, tiepido, che non deve disturbarci troppo o cambiare le nostre abitudini e persino quel cosiddetto “rispetto umano”, che ci fa vivere una fede intimistica e privata ma che, a detta delle parole stesse di Gesù (cfr. Mc 8,38), è un gravissimo peccato, con drammatiche conseguenze eterne.

Se nel mondo 360 milioni di cristiani soffrono a motivo della loro fede, in Europa occidentale, dove peraltro non mancano attentati anticristiani, c’è una persecuzione più sottile, incruenta, ma discriminante, in grado di emarginare fin da ragazzi chiunque si professi davvero discepolo di Cristo; oppure, e non è meno insidioso per l’anima, in grado di ridurre appunto la fede a qualcosa di privato, magari solo da culto domenicale, senza alcuna incidenza nella vita quotidiana, personale e sociale, pena l’essere accusati di esagerazione, integralismo, fondamentalismo, medievalismo… una fede che peraltro corre il serio pericolo di essere perduta.

Se il XX secolo ha contato 40 milioni di martiri cristiani, di cui peraltro nessuno parla (anche nelle scuole o nei libri), il XXI secolo non ha purtroppo assolutamente cambiato questo tragico trend, anzi.

Ecco allora un aggiornamento … da leggere non sonnecchiando sulla poltrona o davanti al computer e di cui subito dimenticarci, né tanto meno da tenere solo per noi…

In 58 Paesi i Cristiani sono costretti all’esilio

In occasione della “Giornata mondiale del rifugiato” (20 giugno), mentre l’UNHCR (Alto Commissariato ONU per i Rifugiati) sottolinea che attualmente nel mondo sono 100 milioni le persone costrette a fuggire dai propri territori, Open Doors, la Ong internazionale che monitora costantemente le persecuzioni contro i cristiani di tutto il mondo, ha pubblicato un documentato Rapporto in cui si registra che in ben 58 Paesi (tra i 76 costantemente sotto osservazione della Ong) molti cristiani sono stati costretti a fuggire dalle proprie abitazioni a causa della loro fede.
Tra i primi vediamo: la Siria (a motivo della guerra), l’Afghanistan, la Repubblica Democratica del Congo e lo Yemen (per gli attacchi islamici), la Corea del Nord (per la feroce persecuzione comunista) e la Colombia (a motivo di continui attacchi terroristici). (leggi) (leggi)

Ecco una panoramica mondiale della persecuzione anticristiana …

 

Africa

Da decenni il continente africano è quello dove si registra il maggior incremento di cristiani. Secondo questo trend, nel 2060 il 42% dei cristiani di tutto il mondo sarà in Africa.

Questo continuo incremento di cristiani si registra persino in quelle zone, come quella sub-sahariana, dove più forte è la persecuzione anticristiana, specie ad opera di una forte presenza islamica.
In almeno 15 Paesi di questa ampia zona dell’Africa centrale sono infatti attivi numerosi gruppi islamici jihadisti, affiliati ad al Qaeda e all’Isis, che esercitano una cruenta persecuzione anticristiana: molti cristiani sono uccisi, rapiti o costretti alla fuga in massa (si parla di milioni di profughi)!

C’è chi sottolinea come la destabilizzazione della Libia, seguita all’uccisione di Gheddafi (avvenuta il 20.10.2011 con l’apporto della NATO, Francia e Gran Bretagna, per sostenere presunte “primavere arabe” ma soprattutto i propri interessi petroliferi), abbia influito negativamente sull’intera area centro africana, con gravi conseguenze per i cristiani (così ad esempio l’arcivescovo nigeriano di Kaduna, mons. Matthew Man-Oso Ndagoso). (leggi)


Nigeria

Soffermiamo un poco l’attenzione sulla Nigeria. Si tratta di un Paese enorme, composto da 36 Stati, con 200 milioni di abitanti e 250 gruppi etnici; ed è uno dei maggiori produttori di petrolio al mondo.
Gli Stati nigeriani con la più forte presenza musulmana e la più cruenta persecuzione anticristiana sono quelli del nord del Paese, una zona che vive una delle peggiori crisi umanitarie dell’Africa e anche ultimamente ha conosciuto attacchi terroristici, contro i cristiani, di feroci proporzioni.
In questa zona della Nigeria, in questi ultimi anni la persecuzione contro i cristiani è quasi raddoppiata. Oggi conta in media circa 17 morti al giorno!
Ecco i dati ufficiali del 2021: 5.191 cristiani uccisi; 3.800 rapiti; 25 sacerdoti assassinati o rapiti; 420 chiese o luoghi cristiani distrutti. (leggi)

Ecco alcune notizie di queste ultime settimane …

Il 12.05.2022 una studentessa cristiana delle superiori, Deborah Samuel, accusata dai suoi compagni di aver scritto una frase poco rispettosa su Maometto nella chat della scuola, è stata presa direttamente a scuola e colpita a morte con pietre e bastoni, dando poi fuoco al suo cadavere. (leggi)

Il 24.05.2022 sono stati rapiti due sacerdoti cattolici (Stephen Ojapa e Oliver Okparamentre); altri due sacerdoti erano già stati recentemente sequestrati ed uno (Joseph Aketeh Bako) è morto durante il sequestro.(leggi)

Nella solennità di Pentecoste (5.06.2022) c’è stata una terribile strage: proprio durante la S. Messa solenne, uomini armati hanno fatto irruzione nella chiesa cattolica di San Francesco Saverio nella città di Owo (Stato di Ondo), hanno sparato ai fedeli e fatto esplodere un ordigno. Ci sono stati almeno 50 morti e numerosi feriti. Le stesse autorità locali non hanno esitato a definire tale atto terroristico come «satanico». (leggi) (leggi) (leggi)

Il 27.06.2022 a Prison Farm, lungo la Kaduna-Kachia Road, è stato ucciso un altro sacerdote, padre Vitus Borogo, cappellano della comunità cattolica del Politecnico statale di Kaduna.
Nella diocesi di Auchi (Stato di Edo), padre Christopher Odia (di 41 anni), è morto poco dopo il suo rapimento, avvenuto mentre stava recandosi a celebrare la S. Messa nella chiesa di S. Michele di Ikabigbo.
Qui la notizia e le dichiarazioni di alcuni Vescovi nigeriani.


Nonostante ciò, non solo i cristiani continuano ad aumentare di numero (“il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”, diceva già Tertulliano), ma si assiste persino ad una conversione al cristianesimo da parte di non pochi musulmani (il che incattivisce ancor più i gruppi radicali islamici)!

Difficile avere dati certi sulle conversioni dall’Islam al Cristianesimo, perché chi compie questo passo rischia spesso la vita e deve in genere rimanere nascosto o andare in esilio (la persecuzione e le minacce di morte continuano talora anche nei Paesi dove si rifugiano).
Secondo alcune ricerche si parla però, specie appunto nella fascia sub-sahariana, di 10 milioni di conversioni annue dall’islam al cristianesimo!
Nel 1960 le conversioni al cristianesimo non erano neppure 200.000. Già nel 2005 la stessa TV araba Al Jazeera, emittente del Qatar in mano ai musulmani, parlava allarmata di 6-8 milioni di conversioni annue dall’Islam al Cristianesimo nell’Africa sub-sahariana. Nel 2017 uno studio dell’Interdisciplinary Journal of Research on Religion, riconosceva nella zona africana sub-sahariana 10 milioni di conversioni annue dall’islam al cristianesimo (leggi)

Proprio in Nigeria, il 25.02.2022, un ex-musulmano (Moses Gwanube) convertitosi al cattolicesimo e per questo aspramente perseguitato (picchiato, lasciato senza cibo e cacciato di casa dalla sua famiglia musulmana) è diventato sacerdote! Ecco la sua storia (leggi).




 

Asia

Medio Oriente

In tutto il Medio Oriente negli ultimi decenni, specie a causa dei gruppi terroristici legati all’integralismo islamico (jihad), i cristiani hanno subito un calo enorme, sia perché uccisi sia perché costretti all’esilio.

In Siria i cristiani sono passati da 1.500.000 nel 2010 a 500.000 nel 2020 (2/3 in meno in 10 anni)!

In Iraq, i cristiani [che paradossalmente sotto Saddam Hussein (1979-2003) godevano di una certa libertà e che invece dopo le guerre degli USA hanno conosciuto un incremento della persecuzione islamica] nel 2003 erano 1.300.000, mentre nel 2020 erano scesi a 150.000 (cioè nell’arco di una generazione la presenza dei cristiani è diminuita del 90%)!

Ecco la storia del martirio di un giovane sacerdote (Rahgeed Ganni) e di 3 diaconi (Basman Yousef Daud, Wahid Hanna Isho e Gassan Isam Bidawed), uccisi nel 2007 per essersi rifiutati di convertirsi all’Islam (da cui provenivano alcuni di loro). Il 12.05.2018 il Patriarcato caldeo di Babilonia ha comunicato che la S. Sede ha dato il permesso di avviare il processo di canonizzazione, col titolo di martiri, in quanto uccisi “in odium fidei”. Il 3.06.2022 s’è celebrato con commozione il 15° anniversario del loro martirio.

Ecco pure la storia del martirio del giovane sacerdote iracheno Rahgeed Ganni.
Originario di Karemlesh (un villaggio cristiano della piana di Ninive) e appartenente alla locale comunità cristiana cattolica caldea, il giovane Rahgeed sente la chiamata al sacerdozio ed entra in Seminario; Nel 1996 il suo Vescovo, grazie anche ad una borsa di studio offerta da “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, manda il giovane seminarista a Roma, per studiare Teologia all’Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Terminati gli studi ed ordinato sacerdote a Roma, nel 2003 decide di tornare in Iraq, nonostante la situazione incandescente seguita alla guerra degli USA e alla caduta di Saddam Hussein e alla comparsa di nuovi gruppi jihadisti particolarmente violenti contro la comunità cristiana. Dopo aver subito numerose minacce, il giovane sacerdote iracheno è stato assassinato a Mosul il 3.06.2007, insieme a tre diaconi, catturati e uccisi per essersi rifiutati di convertirsi all’Islam. Uno degli assassini l’aveva avvisato di non aprire la chiesa, ma la sua risposta era stata «Come posso chiudere la casa di Dio?» (leggi) (e pensare che nel 2020 le chiese in Italia sono state chiuse per 3 mesi per paura di un virus…).



Iran

Ufficialmente i cristiani in Iran “continuano a godere della libertà religiosa, hanno la possibilità di svolgere le loro attività. di praticare il culto nelle loro chiese e di dedicarsi ai propri programmi”.
In realtà negli ultimi anni sono migliaia i cristiani arrestati e pure incarcerati anche solo per essere stati scoperti a partecipare ad incontri privati di preghiera e di catechesi, tenuti anche in case private (chiese domestiche), con l’accusa di “agire contro la sicurezza nazionale”.

Ecco un caso avvenuto nell’agosto del 2020 proprio nella capitale Teheran.
Nella casa di un cristiano iraniano di origine armena si tenevano incontri di preghiera e di approfondimento della fede cristiana. Un giorno vi ha fatto irruzione la polizia (30 agenti dell’intelligence!): vi erano presenti 18 cristiani intenti a pregare e fare catechesi. Furono immediatamente sequestrate copie della Bibbia, effetti personali, cellulari, computers. Il proprietario (Anooshavan Avedian, di 58 anni) fu arrestato e incarcerato, insieme a due cristiani (Abbas Soori, di anni 45, e la signora Maryam Mohammadi, di anni 46), entrambi convertiti dall’islam. In questi due anni hanno trascorso alcuni periodi nella famigerata prigione di Evin, alla periferia di Teheran, dove hanno subito interrogatori, torture psicologiche e abusi.
Nell’aprile scorso (2022) Anooshavan Avedian è stato condannato a 10 anni di prigione e ad altri 10 anni di privazioni di “diritti sociali”; Abbas Soori e Maryam Mohammadi, pur non dovendo scontare il carcere, sono stati condannati ad una multa (corrispondente a € 1.900) e a 10 anni di privazioni di “diritti sociali” più 2 anni di altre restrizioni, che renderanno loro difficile il sostentamento e persino la vita.
La sentenza parla di “propaganda contraria e offensiva nei confronti della santa religione islamica”! (leggi)


 

Da anni in Asia la persecuzione anticristiana ha radici nel potere comunista (oltre all’immensa Cina, la proibizione assoluta delle religione vige in Corea del Nord), nel fondamentalismo islamico (in Pakistan ed ora soprattutto in Afghanistan – v. News del 19.08.2021, 13.03.2022), ma anche in quello induista (in alcune zone dell’India).


 

Cina

Dobbiamo soffermarci spesso sulla situazione cinese, sia sull’immenso e crescente potere che esercita sul mondo intero, sia a motivo della drastica persecuzione antireligiosa interna (cfr. ancora l’ultimo Rapporto Open DoorsNews del 13.03.2022).

La persecuzione antireligiosa, trattandosi di un ferreo regime comunista, riguarda non solo i cristiani, ma gli stessi musulmani: basti pensare al genocidio in atto degli Uiguri, nello Xinjiang. (leggi)

Ipocrisia ONU

Michelle Bachelet, ex presidente del Cile ed ora Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha recentemente visitato lo Xinjiang, proprio mentre venivano pubblicate online le prove del genocidio culturale degli Uiguri (leggi). Non solo non ha espresso alcuna condanna, ma anzi ha elogiato la Cina per il suo impegno.(leggi)


La Chiesa Cattolica

Nonostante gli “Accordi segreti provvisori” stipulati col Vaticano il 22.09.2018 e rinnovati per altri 2 anni il 22.10.2020 (cfr. ad es. News del 2.03.2020 e 20.09.2019), la Repubblica Popolare Cinese (cioè la dittatura del Partito Comunista cinese) non ha assolutamente rallentato la propria persecuzione anticristiana, ma anzi ha aumentato il proprio controllo e potere totale sulla Chiesa Cattolica.
Particolarmente violenta risulta la persecuzione del governo comunista contro la Chiesa cosiddetta “sotterranea”, che da sempre non ha voluto sottoporsi ai comandi e controlli del comunismo (persino nella nomina dei Vescovi!), come invece ha fatto la cosiddetta “Chiesa patriottica”, e che ora si trova inspiegabilmente e drammaticamente abbandonata anche dal Vaticano.

L’Accordo sino-vaticano riguarderebbe solo la nomina di nuovi vescovi, lasciando in sospeso altre questioni. Invece le forze di polizia hanno messo vescovi agli arresti domiciliari, comminato multe altissime ai fedeli, cacciato parroci dalle chiese, arrestato sacerdoti e seminaristi.
(leggi – AsiaNews*, 22.05.2021)
 

Anche Francesco ora è meno ottimista?

Intervistato dalla radio spagnola Cope il 1°.09.2021 (parole riportate da AsiaNews*), il Papa ha ora ammesso che “quello della Cina non è un terreno facile” e che “si può essere ingannati nel dialogo, si possono compiere degli errori”. Tentando un primo bilancio il Papa ammette che i fatti sono ben “al di sotto delle attese e delle speranze” nutrite con l’Accordo. Anche i vescovi nominati (in accordo col governo!) sono davvero pochi rispetto alla necessità; alcuni di loro erano stati scelti (dal governo) prima dell’accordo stesso. La situazione dei credenti è poi sempre più difficile.
[AsiaNews* (Gianni Criveller, missionario del PIME e sinologo), 2.09.2021 – leggi]


Asia News è una delle fonti più autorevoli sulla situazione della Chiesa (ma anche della società) in Asia. E’ un’agenzia del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), legata quindi al Vaticano. Proprio per questo rapporto stretto e continuo con le “missioni” è in grado di avere e diffondere testimonianze dirette di persone (missionari, religiosi, referenti) e comunità che vivono direttamente sul posto (e non semplicemente “inviati”, come avviene in genere per i giornali e le televisioni estere). Il sito www.asianews.it ha circa 20.000 visite al giorno (oltre 7 milioni nel solo 2020; leggi) ed è pubblicato in molte lingue, compreso il cinese. È segnalato anche tra i link del nostro sito e vi facciamo spesso riferimento per le notizie giunte appunto dall’Asia.


Ricordiamo ad esempio quanto già riportato nella News del 31.08.2021:
21.05.2021: arrestato il vescovo di Xinxiang (diocesi con 100.000 cattolici, ma non riconosciuta dal governo, in quanto non appartenente alla “Chiesa patriottica”), mons. Giuseppe Zhang Weizhu, insieme a 7 sacerdoti e 10 seminaristi.

In quanto diocesi rifiutatasi di appartenere alla Chiesa patriottica, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono infatti considerate “illegali” e “criminali”. Dato l’enorme dispiego di forze di polizia (100 poliziotti) per questo intervento del 21.05.2021, si pensa ad un raid programmato per estirpare radicalmente questa chiesa clandestina. In seguito i poliziotti hanno dato la caccia di casa in casa agli altri seminaristi che erano riusciti a fuggire. Se scoprivano nelle case segni della fede cattolica (croci, statue, immagini sacre, foto del papa), venivano sequestrati o distrutti e i proprietari multati.

27.07.2021: padre Giuseppe Liu, della diocesi di Mindong (Fujian), essendosi rifiutato di aderire alla “Chiesa patriottica”, è stato arrestato dalla polizia; dopo 10 ore di torture, è stato costretto a firmare l’adesione alla Chiesa “patriottica”. (cfr. News/Documento del 3.08.2021)

Ricordiamo inoltre che in tutta la Cina l’ingresso nelle chiese e la partecipazioni alle attività parrocchiali (compreso il catechismo) è proibito ai minori di 18 anni! (cfr. News del 2.03.2020)



Il cardinale Zen

Joseph Zen Ze-kiun, nato a Shanghai (Cina) il 13.01.1932, è stato ordinato sacerdote (salesiano) nel 1961, nominato Vescovo da Giovanni Paolo II nel 1996 (prima come Ausiliare poi dal 2002 come Vescovo di Hong Kong) e creato Cardinale da Benedetto XVI nel 2006. Figura di grande spessore culturale (studiò Teologia in Italia, fu professore di Teologia e Filosofia) e spirituale (sue ad es. le meditazioni della Via Crucis al Colosseo il Venerdì Santo del 2008 con Benedetto XVI), è sempre stato un fiero oppositore del regime comunista cinese, specie quando dal 2008 iniziò la repressione comunista di Hong Kong. Dal 2009 è vescovo emerito, rimanendo ovviamente Cardinale di Santa Romana Chiesa!

Ricordiamo la situazione di Hong Kong (cfr. ancora la News del 31.08.2021):

Hong Kong, terminato il periodo di appartenenza inglese, è stata politicamente annessa alla Cina nel 1997. Ufficialmente gode fino al 2047 di uno Statuto speciale; ma di fatto il governo comunista cinese esercita una pressione sempre più forte, riducendo sempre più i margini di libertà e dei diritti fondamentali dei suoi cittadini (cfr. News del 4.06.2020).

Tale situazione ha provocato già nel 2019 forti proteste sociali, duramente represse dalla polizia. La tensione sociale è tale che ora, tra i cittadini di Hong Kong, si registra pure una crescita esponenziale di gravi disturbi mentali e persino di suicidi. (leggi)

La mancata udienza di Francesco
Nell’ottobre 2020, il cardinale Zen, preoccupato e affranto per la tragica situazione non solo di Hong Kong ma dell’intera Chiesa Cattolica cinese, col chiaro intento di dissuadere il Pontefice dal confermare l’accordo sino-vaticano, s’è sentito in dovere di venirne a parlare personalmente con lui. Per questo, provato e quasi novantenne, ha sostenuto un volo di 17 ore per venire personalmente in Vaticano; ma ha atteso inutilmente per 4 giorni di essere ricevuto dal Pontefice; dopodiché è ripartito, sconsolato e incredulo, limitandosi a lasciare una lettera per il Papa.

L’arresto
Il giorno 11.05.2022 alle ore 14:43 il novantenne cardinale cinese è stato arrestato dalla polizia nella sua abitazione ad Hong Kong. Sono stati arrestati anche alcuni membri dell’organizzazione “Fondo 612” (un ente di beneficienza cha ha pure appoggiato le proteste del 2019). L’accusa è di “collusione con forze straniere”, perseguita dalla “legge sulla sicurezza nazionale”. L’augusto e storico cardinale è stato rilasciato poche ore dopo (ore 23:00 locali), su cauzione. (leggi) (Asia News, 12.05.2022); (leggi) (leggi) (leggi) (leggi)



La Chiesa cattolica ufficiale (“patriottica”) alle dipendenze del potere comunista

Già nella News del 31.08.2021, avevamo sottolineato come la Chiesa cattolica “patriottica”, l’unica ammessa dal governo e alle sue stesse dipendenze, fosse stata addirittura costretta a celebrare e farsi da megafono di propaganda comunista in occasione delle celebrazioni in corso per il 1° centenario del Partito Comunista Cinese. Incredibile che la Chiesa sia costretta a festeggiare un governo che ha prodotto milioni di martiri cristiani!
Ha infatti in questo senso ricevuto delle precise direttive dal Partito. Un ulteriore segno che il governo comunista, nonostante i recenti accordi col Vaticano, non solo vuole sottomettere la Chiesa ma ne vuole persino fare uno strumento della propria propaganda. Così i cattolici cinesi sono ora costretti a celebrare persino i loro più grandi persecutori. (leggi)
La riprova che la Chiesa Cattolica “patriottica” – ora promossa anche dal Vaticano, a scapito della Chiesa Cattolica “sotterranea” – sia non solo asservita al governo (Partito Comunista) ma ne diventi addirittura un’eco, è giunta proprio qualche giorno fa, nella solennità dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno), trasformatasi in occasione per celebrare il 1° centenario del Partito Comunista cinese (PCC).

Infatti, nella cattedrale di Leshan (Sichuan), il vescovo mons. Lei Shiyin – voluto dal governo e ordinato vescovo nel 2011 senza mandato papale e come tale scomunicato (“scomunica” tolta da Francesco, che lo ha riconosciuto vescovo dopo la firma dell’accordo sino-vaticano del 2018); personaggio molto discusso, accusato persino di avere un’amante e dei figli – insieme ad alcuni sacerdoti e suore, ha celebrato il “compleanno” del Partito Comunista ed ha invitato i Cattolici ad “ascoltare la parola del Partito, sentire la grazia del Partito e seguire le direttive del Partito”!
(leggi) (Asia News, 2.07.2022)

Intanto già nel dicembre scorso (3-4.12.2021), il Partito Comunista Cinese ha tenuto a Pechino la “Conferenza nazionale sul lavoro riguardante gli affari religiosi”. In altri termini, la religione per il Partito è solo “un affare di Stato”. Tra l’altro, dopo un’analoga precedente Conferenza (nel 2016), s’era registrato un duro inasprimento contro tutte le confessioni religiose. (leggi). Il Partito vede persino il Natale come una “minaccia occidentale” alla cultura cinese ed ha imposto dei limiti alle celebrazioni cristiane. (leggi)

La politica di Xi Jinping, che vuole asservire al Partito tutti i gruppi religiosi (si parla ovviamente, secondo la più pura matrice comunista, di controllo “democratico” delle attività religiose, cfr. News 12.09.2020), diventa sempre più asfissiante. Se già nel febbraio 2018 erano stati promulgati “Nuovi regolamenti sulle attività religiose”, secondo cui il personale religioso può svolgere le sue funzioni solo se aderisce agli organismi “ufficiali” e si sottomette al Partito, quest’anno (2022) s’è visto un’ulteriore inasprimento. A febbraio l’Amministrazione statale per gli affari religiosi (entità governativa sotto il controllo del Partito) ha reso note le nuove “Misure amministrative per il personale religioso” (un documento molto severo sulla gestione di clero, monaci, sacerdoti, vescovi, ecc.), entrate in vigore il 1.03.2022, secondo cui senza il permesso del governo è vietata ogni attività religiosa, compreso Messe, omelie, ambiti formativi e tutti i servizi di informazione religiosa, compreso quelli su internet (circa i siti internet religiosi, il 1.06.2022 il governo ha imposto nuove “Misure per la gestione finanziaria dei siti religiosi”).
Insomma, impossibile vivere se non si è asserviti al potere comunista!

Intanto, lungo questo 2022, già 10 sacerdoti cattolici della Chiesa “sotterranea” di Baoding (Hebei) sono stati sequestrati dalla polizia e costretti alla guanzhi: non si tratta di una vera e propria prigione, ma di una restrizione di movimenti e attività, e soprattutto dell’obbligo a partecipare a corsi di rieducazione politica al fine di entrare poi nella Chiesa ufficiale (patriottica). La legge cinese permette la condanna alla “guanzhi” fino a tre anni, senza che sia formulata alcuna accusa. È però spesso capitato che molti sacerdoti e persino vescovi sequestrati a questo scopo non abbiano poi più dato segni di vita o siano stati in seguito trovati morti!
Lo stesso vescovo di Boading (una delle più antiche e numerose “Chiese sotterranee” cinesi), mons. Giacomo Su Zhimin, dopo essere già stato condannato a 40 di lavori forzati sotto Mao Zedong, è nelle mani della polizia da almeno 25 anni.
Due sacerdoti (Su Zhimin e Liu Honggeng) sono in prigione da 7 anni.
Ultimamente però la comunità cattolica di Baoding si è dolorosamente spaccata, a motivo del fatto che il vicario (mons. An Shuxin), che aveva trascorsi già molti anni in prigione, ha deciso di passare alla Chiesa ufficiale (si dice su pressione del Vaticano).
Molti sacerdoti temono poi di essere arrestati a breve.
Gli organi di governo danno continuamente da intendere che il Vaticano, a seguito degli accordi del 2018/2020, avrebbe sposato la linea del Partito di controllo totale sulla Chiesa. Per questo ogni sacerdote viene obbligato ad aderire alla Chiesa ufficiale (patriottica) e conseguentemente al Partito Comunista. Chi non lo fa viene allontanato dalla parrocchia o comunità e subisce queste detenzioni/rieducazioni, rischiando persino la vita.
(leggi) (Asia News, 4.05.2022)


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Ancora dall’Asia …

Sulla situazione in Afghanistan (salito al primo posto tra i Paesi con la maggiore persecuzione anticristiana – cfr. News 19.08.2021), in Pakistan, India, Vietnam … cfr. anche le News del 13.03.2022

India
Nel 2021 sono stati 502 i casi denunciati di violenza contro i cristiani, 367 le donne aggredite, 366 i bambini feriti. Sono stati inoltre 89 i parroci picchiati o minacciati e 68 le chiese attaccate.
Nel corso del 2022 si sono già contati 127 casi di violenza contro i cristiani.
Attualmente l’India, su una popolazione di 1,4 miliardi di abitanti, ha il 79,8% di induisti, il 14,2% di musulmani e solo il 2,3% di cristiani. (leggi)
Non è rara la presenza di “fondamentalisti indù”, specie nello Stato di Uttar Pradeshche accusano i cristiani (specie protestanti) di conversioni forzate al cristianesimo. Ci sono stati attacchi anche durante la Settimana Santa di quest’anno. (leggi)


Notizie delle ultime settimane …

Vietnam
Un intero nucleo famigliare (di 13 persone), appartenente al gruppo tribale Hmong, è sotto continui attacchi per essersi convertito dall’animismo alla fede cristiana (evangelica). Sono stati privati degli attrezzi agricoli, dell’elettricità ed è stato persino negato il certificato di nascita ad un loro figlio. (leggi) (AsiaNews, 21.06.2022)

Myanmar
A causa dei nuovi gruppi religiosi saliti al potere, in Myanmar è cresciuta la persecuzione anticristiana. Molte case di cristiani sono state bruciate. (leggi) (AsiaNews, 20.06.2022)

Pakistan
Continua in Pakistan la persecuzione dei cristiani mediante l’uso sommario della terribile legge sulla “blasfemia”, secondo cui è estremamente facile condannare al carcere e persino alla pena di morte dei cristiani col pretesto di averli sentiti denigrare Maometto o l’Islam.
A Islamabad una giovane donna cristiana è in carcere da 9 mesi con l’accusa di blasfemia su Whatsapp. (leggi) (AsiaNews, 20.05.2022)
A Lahore è stata finalmente concessa la libertà su cauzione ad un giovane uomo cristiano accusato di blasfemia (da un vicino, probabilmente solo a causa di un litigio) e che ha già subito 3 anni di carcere in attesa di giudizio. La sua famiglia è stata nel frattempo costretta a trasferirsi in un luogo segreto, per evitare ritorsioni e violenze. (leggi) (AsiaNews, 7.06.2022)



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Diverso infine è il caso dell’America Latinadove alcuni governi sono ostili ai cristiani, ma il pericolo maggiore è rappresentato dalla criminalità organizzata e da alcuni gruppi paramilitari rivoluzionari (è il caso ad esempio della Colombia).
 

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Sulla “cristianofobia” (culturale, giuridica, ma talora anche violenta) in Europa occidentale, cfr. ancora News del 13.03.2022.

Particolarmente attaccati risultano gli edifici cristiani in Francia (ne abbiamo parlato molte volte, v. ad esempio News del 2.01.2021).

Ma anche a Bruxelles …

Gli edifici sacri cattolici a Bruxelles sono spesso oggetto di attacchi. Negli ultimi 30 mesi in tutta la regione sono stati registrati 53 atti vandalici contro chiese o cappelle, 12 cimiteri, 2 abbazie e 1 monastero sono stati oggetto di atti vandalici (mentre solo una moschea è stata danneggiata nello stesso periodo). (leggi)

Cristianofobia satanica da Gay-pride

È sempre più evidente che le rivendicazioni del mondo Lgbt+, specie quello che si esprime negli ostentati, propagandati, super-finanziati, sponsorizzati e generalizzati Gay-pride, peraltro assolutamente non rappresentativi dei disagi e delle istanze del vero mondo omosessuale ecc., sono ormai in genere un pretesto nichilistico e ideologico, che assume sempre più spesso persino un odore sulfureo (anticristico)!
Il caso del Gay-pride di Cremona, il 4 giugno scorso, non lascia dubbi al riguardo. (v. video o leggi)
Nessuno deve essere discriminato, emarginato, silenziato, offeso … tranne i cristiani, la fede cristiana, la civiltà cristiana, persino nei suoi valori e simboli più alti.
Inutile far osservare che lo stesso mondo Lgbt più sfrontato, osceno e blasfemo mai si permetterebbe di fare qualcosa di analogo contro l’Islam (eppure in molti stati islamici c’è persino ancora la pena di morte per gli omosessuali; solo questione di paura? I musulmani non scherzano con chi osa sbeffaggiarli!), il buddhismo, l’induismo e persino contro qualsiasi credenza. Forse perché i cristiani sono troppo buoni (o stupidi)? O forse perché quella cristiana è l’unica fede vera (Gesù Cristo è l’unico Salvatore dell’uomo) e proprio per questo Satana non la tollera? Non a caso ora è esplicitamente attaccata la Madonna (v. caso-Cremona), che invece presto gli schiaccerà la testa!
 

Ma per la UE … Cristiani perseguitati? Non esistono!

Paradossalmente, pur essendo il cristianesimo la religione più perseguitata della storia e del presente, per il Parlamento Europeo questa persecuzione semplicemente non esiste!
In un rapporto sulla persecuzione delle minoranze religiose, approvato dal Parlamento Europeo (Strasburgo) il 3.05.2022, fortemente criticato dalla Chiesa cattolica (v. i Vescovi della Comece) s’è volutamente censurata la persecuzione cristiana in Africa e in Medio Oriente (presente nella bozza originale); sono state invece menzionate ed enfatizzate «le protezioni per le minoranze di credo ateo, laico o umanista». È stato addirittura enfatizzato il «diritto alla non credenza, all’apostasia, all’ateismo e si sono invece sottolineati i rischi in cui incorrono i non-credenti».
Nello stesso documento si parla dei diritti alla libertà di pensiero, coscienza e religione e dello stesso diritto alla vita come “diritti di seconda classe”; mentre s’è dato spazio ai “cosiddetti diritti umani” di nuova creazione, soprattutto quello dell’aborto (in una risoluzione del giugno 2021 si descrive la pratica dell’aborto come “assistenza sanitaria essenziale” e si cerca di definire l’obiezione di coscienza come “negazione di cure mediche”). (leggi)

Attenzione ai diritti Lgbt+, silenzio sulle persecuzioni anticristiane
Mentre gli organismi UE si impegnano sempre a promuovere l’ideologia Lgbt+, il Parlamento UE ha recentemente respinto una “mozione” che intendeva aprire un dibattito sulla persecuzione anticristiana in Nigeria e la nomina di un coordinatore contro la cristianofobia. (leggi)

Se questa non è ideologia e potere anticristico …!