In una lettera (al vescovo di Evry) il vescovo maronita di Damasco Samir Nassar prospetta un mutamento epocale: la possibilità che in dieci anni non ci siano più cristiani in Medio Oriente! Cioè proprio là dove Gesù è vissuto e il cristianesimo è nato. Di fronte all’intricatissima situazione della Siria e dell’intera area mediorientale – dove si scontrano non solo fazioni sciite e sunnite del già turbolento e spesso violento universo musulmano, ma poteri economici e politici internazionali – con una spietatissima guerra che non conosce tregua e neppure prospettive di soluzione, i cristiani che non sono uccisi o costretti a fuggire a motivo proprio della loro fede, spesso non hanno altra alternativa, specie se giovani, che cercare volontariamente, anche a rischio della vita, la via dell’esilio. Ma in questo modo non solo le comunità cristiane sono sempre più piccole e perseguitate, ma rischiano l’estinzione nel giro di 10 anni. Dallo scoppio della guerra, i cristiani in Siria sono passati da 1,5 milioni a circa 500.000. Ad Aleppo, dove erano 160.000, adesso sono 40.000.