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Sabato 14 dicembre alle ore 16:00, nella place Saint-Georges di Tolosa (Francia), molti bambini si erano dati appuntamento, guidati dall’associazione Vivre Noël, per rappresentare un suggestivo “presepe vivente”; e diversi cori avrebbero intonato canti natalizi.
Ma un gruppo di 50 persone, autodefinitesi «anticapitalisti», ha bruscamente interrotto la sacra rappresentazione al grido di “stop ai fascisti”!
Il presepe vivente ha dovuto interrompersi e i bambini fuggire coi loro genitori e maestri.
L’arcivescovo di Tolosa, mons. Robert Le Gall, ha diramato un comunicato in cui «deplora» che una manifestazione come quella del presepe «non sia più rispettata nel nostro Paese e susciti anche degli atti di violenza verbale e fisica da parte di quelli che si erigono come difensori della libertà».

Ecco dove va a sfociare l’odio anticristiano (galoppante in Francia, ma anche in Italia, come s’è visto anche in occasione di questo tempo di preparazione al Natale) e pure dove porta quella visione antidemocratica (anche se si chiama democratica…) che chiama ‘fascismo’ tutto ciò che non è in linea con il proprio (anche assurdo) pensiero.