Ci occupiamo abbastanza di frequente della cristianofobia, cioè dell’avversione endemica al cristianesimo, sia quella verbale, ideologica e persino politica e legislativa, come di quella cruenta, cioè con attacchi fisici contro i cristiani [vedi, solo quest’anno, le News del 2.01.2021, 8.01.2021, 20.01.2021, 10.03.2021, 23.08.2021].

Ecco alcuni aggiornamenti in merito.


Commissione Europea: follia gender e cristianofoba

La Commissione Europea (sotto la regia della Presidente Von der Leyen) ha formulato per i suoi dipendenti delle “linee guida” perché si presti attenzione ad utilizzare una “comunicazione inclusiva”, dove non ci sia alcuna discriminazione e persino differenza di genere e soprattutto alcun riferimento cristiano, che secondo tale augusto consesso europeo sarebbe discriminante nei confronti delle altre religioni o convinzioni!
Avevamo già sottolineato certe analoghe follie dell’ideologia gender (vedi News 5.02.2021); ora si dice infatti che sono da evitare pronomi e nomi maschili per indicare una categoria (ad es. «operai o poliziotti») o distinguere «Miss o Mrs.» e si dovranno evitare anche i consueti «Signore e Signori», a favore invece della formula neutra «Cari Colleghi» (ma non è maschilista anche questo? si ascolti in proposito l’esilarante, ironico e provocatorio saluto di un parlamentare tedesco); si eviti inoltre di utilizzare “uomo” o umanità come sinonimi (ad es. non «la più grande invenzione dell’uomo» ma «la più grande invenzione dell’umanità») e si raccomanda poi di evitare di presentare le donne in ambito domestico (sarebbe incline alla discriminazione sul ruolo della donna nel mondo del lavoro). 
Si dovrà evitare di considerare “comune” un evento cristiano, per cui si raccomanda di evitare per questo un augurio come “Buon Natale”, nel rispetto delle altre religioni (non si capisce se allora anche la festività della “domenica”, giorno della risurrezione di Cristo, sia da evitare, ad esempio per non discriminare i musulmani, che festeggiano il venerdì). Sempre per essere inclusivi, la Commissione s’è spinta addirittura a consigliare di evitare, nel fare un caso generico, di parlare di “Maria e Giovanni” (nomi cristiani), da sostituire magari con un più generico “Malika e Giulio”.
La follia-fobia delle “Linee-guida” della Commissione Europea ha avvolto poi anche il colonialismo, parola ormai da considerare come blasfema (per cui è bene ad esempio sostituire «colonizzazione di Marte» con un migliore «insediamento umano su Marte» o ancor meglio «inviare umani su Marte») (leggi
Il documento, data l’evidente “mostruosità” delle indicazioni, e le proteste di molti, è stato poi ritirato; con la promessa di essere meglio ripresentato quando i tempi saranno più maturi!

 

Cristianofobia violenta in Europa (rapporto OSCE)

Dal rapporto 2020 dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) emerge che continuano ad aumentare in Europa (specie occidentale) le violenze contro i cristiani: attacchi alle chiese, vandalismi, atti sacrileghi, anche contro l’Eucaristia, furti e aggressioni contro fedeli e sacerdoti. In un solo anno s’è registrato un aumento del 40% (981 casi)!
Sorprende però che in testa alla classifica 2020 ci siano stati per la prima volta gli attacchi perpetrati in Polonia, in genere da parte di militanti abortisti e Lgbt (con tutta probabilità sospinti e finanziati dall’Occidente), contro le chiese cattoliche, mentre la Chiesa cattolica è molto seguita e amata dalla stragrande maggioranza dei polacchi: sono state denunciate 241 aggressioni contro le chiese!
Al 2° posto c’è la Germania (con 172 casi) e al 3° la Francia (159).
Nel corso sempre del 2020 ci sono invece stati in Italia 114 crimini d’odio anticattolico, con un grande incremento rispetto al 2019 (70 casi). Nel nostro Paese, centro mondiale della Cattolicità, tali crimini d’odio anticattolico sono al 1° posto (appunto con 114 casi), seguiti da 87 casi a sfondo razziale, 46 anti-semiti e 22 anti-Lgbt. (leggi) Altro che leggi contro l’omofobia! Come mai invece non si parla mai di cristianofobia?
 


Reggio Emilia. Attacco sacrilego

Attacco non solo cristianofobo ma sacrilego e “in odio alla fede” in una chiesa di Reggio Emilia: sono infatti state distrutte delle statue, rotto il tabernacolo e gettate a terra le Ostie consacrate! (leggi)


Trentino. Presepi vandalizzati
In questi giorni molti presepi sono stati attaccati e vandalizzati (distrutti o distrutte alcune statuine) in molte chiese del Trentino-Alto Adige. Solo in un caso, trattandosi di furto di pregiate statuine, i ladri si sono poi pentiti e le hanno fatte ritrovare. In genere non si tratta di furti, né di bravate di ragazzi, ma di vero e proprio odio anticristiano, di diabolica avversione all’avvenimento di Cristo Signore e della Sua salvezza. (leggi

 

Passando ai Paesi extra-europei, solo alcuni esempi …


Nigeria. Ennesimo attacco anticristiano
Non conoscono sosta i feroci attacchi anticristiani in Nigeria, specie nella regione settentrionale. Nei giorni scorsi un gruppo armato ha fatto irruzione in una chiesa Battista, durante la celebrazione, sparando a tre fedeli e portando via con la forza 77 persone (di cui 11 sono riusciti a scappare), tra cui molti bambini e persino neonati. Tali rapimenti, in genere attuati da gruppi estremisti islamici, hanno lo scopo anche di auto-finanziarsi con i relativi riscatti richiesti.
Solo nel primo semestre di quest’anno, in Nigeria sono stati uccisi 3.462 cristiani. (leggi)
 

Corea del nord. La terribile persecuzione comunista
Da 20 anni la Corea del Nord (regime comunista assoluto ed ereditario) è in testa nella tragica classifica dei Paesi con la maggior persecuzione contro i cristiani. Secondo il potere comunista al comando da tanti anni, con l’appoggio ovvio della Cina, l’unico Dio deve essere il “popolo” (quello ovviamente immaginato dal comunismo di Stato) e il suo Profeta è Kim Jong!
Si stima che nei terribili campi di sterminio nord-coreani ci siano attualmente circa 50.000 cristiani (su 200.000 detenuti).
Si può finire in carcere, nei campi di concentramento, venire torturati e uccisi (senza processo) semplicemente perché si crede in Cristo o si possiede una Bibbia o si è sorpresi a pregare, anche privatamente!
Molti cristiani già incarcerati sono poi torturati, talora fino alla morte, perché facciano i nomi di altri cristiani.
Un recente esempio di questo attuale martirio: un piccolissimo gruppo di cristiani, già incarcerati per la loro fede, riuscivano a pregare in un angolo della cella, facendo attenzione a rimanere fuori dalla visuale della telecamera piazzata per controllarli; ma un giorno, sorpresi dalle guardie, sono stati picchiati a sangue per 20 giorni!
In questa terribile persecuzione, il “condannato” più giovane e deportato nei campi di detenzione è stato addirittura un bambino di soli 2 anni, considerato “criminale politico” perché educato cristianamente dai suoi genitori; l’intera famiglia (5 persone) è stata condannata all’ergastolo perché cristiana. Ecco alcune testimonianze dei nuovi “martiri” coreani! (leggi)


Iran. Condannati perché cristiani
Nella città iraniana di Karaj, alla periferia occidentale di Teheran, 3 cristiani iraniani sono stati condannati a 5 anni di carcere (poi ridotti a 3 e poi rilasciati su cauzione e posti agli arresti domiciliari) per “apostasia” (dall’Islam), “falsa propaganda” contro lo Stato e attività educative “deviate”; in altre parole, per essersi fatti cristiani. (leggi)
 

India: attacchi anticristiani
Nonostante la visita ufficiale in Vaticano del premier indiano Modi (in occasione del G20 romano) e i sereni colloqui avuto col Papa, in India non cessano gli attacchi contro i cristiani. Solo nei primi 9 mesi di quest’anno ci sono già stati almeno 300 casi gravi di persecuzione (dietro il falso pretesto di conversioni al cristianesimo che sarebbero state forzate), con attacchi alle chiese e alle proprietà ecclesiali, omicidi, vessazioni e abusi. (leggi) (leggi)
L’ultimo caso, di questi giorni: a Madhya Pradesh, nel centro del Paese, una scuola cattolica è stata assaltata dai fondamentalisti indù, con il pretesto che ci sarebbero stati dei Battesimi forzati. In realtà in quella scuola, su 1.500 studenti, solo 4 sono cristiani. (leggi)


Donne perseguitate perché cristiane

Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS, fondazione di diritto pontificio, impegnata nella difesa dei cristiani perseguitati), ha recentemente pubblicato un rapporto dedicato alla persecuzione contro le donne cristiane (presentato il 24.11.2021, vigilia della Giornata internazionale contro la violenza alle donne), intitolato “Ascolta le sue grida. Rapimenti, conversioni forzate e violenze sessuali ai danni di donne e bambine cristiane”. (leggi)
Il documento, che riporta pure le terribili testimonianze di 12 donne, prende particolarmente in considerazione tale situazione in 6 Paesi: Egitto, Iraq, Mozambico, Nigeria, Pakistan e Siria. Si tratta di violenze sessuali e di rapimenti di giovanissime cristiane, da parte di giovani musulmani, per ottenerne la conversione forzata all’islam, spesso per prenderle come spose o concubine del proprio “harem”. Chi ne parla in Occidente?
Il rapporto ACS spiega che l’entità del fenomeno delle conversioni forzate e delle violenze sessuali contro donne cristiane è un dramma enorme, ai limiti della “catastrofe umanitaria”, ma che rimane spesso nascosto, persino nei Paesi dove tali delitti vengono perpetrati, in quanto non denunciati per paura di ritorsioni e di ulteriori violenze da parte dei musulmani. (leggi) Come mai di tutto ciò le “femministe” non parlano?