L’ex cappellano della Regina Elisabetta diventa cattolico

Il vescovo anglicano Gavin Ashenden, che fu un noto commentatore televisivo e soprattutto dal 2008 al 2017 ricoprì l’importante incarico di Cappellano di Sua Maestà la regina Elisabetta II, ha abbandonato la Chiesa Anglicana per entrare nella Chiesa Cattolica. La cerimonia ufficiale è avvenuta nella Cattedrale di Shrewsbury (Inghilterra), durante la Santa Messa della IV domenica d’Avvento (22.12.2019), alla presenza del vescovo cattolico diocesano mons. Mark Davies.
Con questo passaggio, il suo presbiterato ed episcopato vengono sospesi, rimanendo laico, ma è riconosciuto ora come teologo cattolico (Helen Ashenden, sua moglie da 23 anni, era diventata cattolica già due anni fa).

Queste alcune sue recenti considerazioni: «Oggi è in atto un violento assalto alla cultura e al sistema di valori giudaico-cristiani da parte di un secolarismo utopico, spietato e infuriato … Tale assalto non intende dissolvere solo i valori e l’etica cristiani, ma anche il dono di vedere gli esseri umani come creati “a immagine di Dio” e la ricerca stessa della verità e della libertà di espressione. Purtroppo la Chiesa Anglicana ha, con sempre più frequenza, scambiato gli elementi essenziali della cultura cristiana (in particolare per quanto riguarda la sessualità) e la questione della salvezza eterna con gli pseudo-valori della cultura secolare moderna. Questo la pone dalla parte sbagliata nella lotta per il rinnovamento della Chiesa e per l’evangelizzazione della nostra società. A mio giudizio, a questo punto della storia, solo le chiese di espressione cattolica e ortodossa romana hanno la capacità di difendere la fede come le nostre circostanze richiedono. Avendo creduto che le rivendicazioni e l’espressione della fede cattolica siano l’espressione più profonda e potente della credenza apostolica e patristica, e di accettare il primato della tradizione petrina, sono grato al vescovo di Shrewsbury e alla comunità cattolica della sua diocesi per l’opportunità di riparare 500 anni di storia fratturata e riconciliarmi con la Chiesa che ha dato i natali alla mia tradizione precedente. Sono particolarmente grato per l’esempio e le preghiere di san John Henry Newman. La sua esperienza informa la nostra che la Chiesa d’Inghilterra tende a radicarsi sui valori della cultura secolarizzata piuttosto che sull’integrità e la comprensione dei valori biblici, apostolici e patristici. La sua esperienza ispira anche la nostra e traccia la strada per la nostra vera casa ecclesiale, che è la roccia, che è il carisma petrino della fede e testimone nella nostra lotta per la salvezza e il paradiso».
 

Ex professore ebreo di Harvard convertito al cattolicesimo
grazie alla Santa Vergine

Roy Schoeman oggi è un uomo di 68 anni, ma che ha insegnato per molti anni nella celebre università di Harvard (USA). Nato e cresciuto in una famiglia ebrea, fino all’adolescenza era particolarmente religioso, ma notava tra gli Ebrei «una certa sterilità e freddezza … che non testimoniava una vera intimità con Dio», come lui stesso osserva. Anche per questo, in gioventù abbandonò ogni professione religiosa e si abbandonò allo stato di vita della maggior parte dei suoi coetanei (droga, sesso e rock and roll) o cercando altri palliativi (professione, sport), nel tentativo di dare una risposta al vuoto che sentiva dentro e che non lo lasciava tranquillo.
Finché una notte gli è apparsa una donna bellissima, che subito ha identificato con la Santa Vergine Maria. Il professore descrive con queste parole quella visione: «Quando mi sono trovato in Sua presenza tutto quello che volevo fare era onorarla apertamente. Ma non conoscevo neppure l’Ave Maria». Chiese allora alla Vergine stessa quale fosse la Sua preghiera preferita. Dopo una certa insistenza, Maria Santissima gli rispose: «O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te (la giaculatoria insegnata dalla Madonna stessa nell’apparizione del 1830 a Rue du Bac in Parigi a S. Caterina Labouré).
«Non sapevo ancora nulla del cristianesimo», afferma il professore, «né della differenza tra la Chiesa cattolica e le centinaia di denominazioni protestanti. Mi ci sono voluti altri due anni per trovare la mia strada per la Chiesa cattolica, guidata dal mio amore e rispetto per la Beata Vergine Maria». Sia l’immediata devozione sorta per la Vergine Maria, sia il fortissimo desiderio di ricevere la Santa Comunione, lo portarono dopo due anni (nel 1992) nella Chiesa Cattolica, ricevendo i Sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Confermazione ed Eucarestia).
Tutta la sua vita era ormai conquistata dal desiderio di servire Dio; anche con un’intensa preghiera (in cui non è mai mancata anche quella per i suoi fratelli ebrei, con la profonda speranza che, come egli stesso si esprime, «le persone con cui Gesù si è manifestato per la prima volta possano venire nella verità e nella pienezza della loro relazione con Lui nella Chiesa cattolica»).