In morte… di Paola Bonzi


Donne importanti. E le nuove ideologie, anti-cristiche e anti-umane, creano le proprie “eroine”: dalla imperitura Emma Bonino, che ha sempre lottato per tutte le cause immorali e anticristiane (contro la fede cristiana e soprattutto per il trionfo in Italia del divorzio, aborto, eutanasia, matrimoni omosessuali, liberalizzazione della droga, ecc. – v. ad es. News del 19.05.2016), alle recenti eroine come la trentunenne tedesca Carola Rackete (comandante della piccola nave “Sea Watch III”, battente bandiera belga ma di una Ong tedesca, che, dietro il paravento degli aiuti umanitari, ben retribuiti, non solo diventa di fatto cooperatrice degli scafisti e della schiavizzazione degli immigrati clandestini, ma quest’estate è giunta addirittura a compiere atti gravemente illegali contro unità militari italiane e soprattutto contro lo stesso governo italiano; e qui si nasconde il vero scopo dell’opera e del perché sia stata protetta dalla magistratura e diventata un simbolo della “religione umanitaria”, fino ad essere proposta come Nobel per la pace!); e così pure la sedicenne Greta Thunberg, la ragazzina svedese, che peraltro soffre di disturbi psicologici (secondo la diagnosticata “sindrome di Asperger”, che porta pure ad un protagonismo ossessivo-compulsivo), che l’ideologia ecologista mondiale ha fatto improvvisamente assurgere, facendo quindi il suo stesso male, a innocente e per ciò ancor più suadente e tenace simbolo della lotta ambientalista, per lo sviluppo sostenibile e contro i presunti cambiamenti climatici (cosa peraltro fortemente smentita da numerosi scienziati, v. sotto News del 28.06.2019).

Nessuno invece ha parlato di Paola Bonzi, morta in questi giorni, una straordinaria donna milanese, peraltro non-vedente dall’età di vent’anni, che attraverso il CAV (Centro di Aiuto alla Vita, v. News del 21.12.2018) della clinica Mangiagalli di Milano, con il personale quotidiano impegno durato 35 anni ha permesso e sostenuto la nascita di ben 22.702 bambini, salvandoli dalla morte per aborto inizialmente già decisa dalle loro mamme!

Ne ha parlato invece nei giorni scorsi Antonio Socci, che la conobbe, in questi termini: “Lei aveva fatto del CAV una casa dove accogliere affettuosamente tante ragazze sole e indecise, per i più diversi motivi, se far andare avanti la gravidanza. Lì trovavano l’abbraccio di una madre, l’ascolto, la sua comprensione, il suo affetto e il suo aiuto instancabile che offriva ospitalità e sostegno umano ed economico. È bastato questo a migliaia di donne per decidere di far nascere i figli che avevano in grembo (molti di loro oggi sono uomini e donne già trentenni). Lei desiderava con tutto il cuore “ridare il sorriso alle mamme” e donare al mondo il sorriso di tanti bambini. Per lei, che non aveva la vista, questa era la luce. Diceva: “non ho mai conosciuto una mamma che si sia pentita di non aver abortito””.

Le ideologie creano sempre nuovi idoli e nuovi falsi eroi, ma sono cieche nei confronti della fede e della santità, quindi ultimamente del vero bene dell’uomo.

Però Dio vede tutto e non dimentica; e a Lui spetta di darci il premio o il castigo eterno (di cui oggi è persino proibito parlarne, anche in non pochi ambienti ecclesiali).