Nello spazio tra astronomia e fede

Nello spazio tra astronomia e fede


[Documento presentato anche nelle News, 2.01.2022]

Visti dallo spazio … fa bene alla mente e all’anima

Questa breve ma scientifica considerazione sull’Universo può far bene alla mente e all’anima. Non sono solo dati astronomici, ma contemplazione dell’opera di Dio (la Creazione), della nostra piccolezza nell’universo come pure della grandezza della nostra chiamata a partecipare in Cristo alla Sua vita!
Può far dunque bene alla fede, scorgendone la ragionevolezza.
Paradossalmente, vedere le cose della vita dall’alto, pur dovendo avere i piedi per terra, può farle vedere meglio, nella giusta prospettiva, e aiutarci a far sì che i problemi non ci schiaccino. Quindi fa bene anche alla psiche.
Non si tratta dunque solo di interessi astronomici, nè di evasione dalla vita concreta e dai propri doveri, ma di avere un orizzonte più vasto; non per smarrirci, ma semmai per ritrovarci più in profondità, nel grande disegno d’amore di Dio.

Alziamo allora lo sguardo …
 

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[Consigliamo di indagare i links indicati ed osservare le relative immagini]


Proviamo intanto a vedere la Terra in diretta dallo spazio, attraverso le webcam della stazione spaziale internazionale (ISS), in orbita a soli km. 400 sopra le nostre teste, dove astronauti di diverse nazioni lavorano per missioni di circa 6 mesi (e non sono pochi coloro che trovano il tempo anche per pregare!) (vedi)

In proposito avevamo già sottolineato (cfr. News, 20.11.2020), anche in risposta a chi continuasse a credere al mito ‘ottocentesco’ di opposizione tra scienza e fede, come molti astronauti dell’ISS, per poter meglio pregare, hanno fatto appendere nella stazione spaziale, nonostante gli spazi ristrettissimi e l’assenza di gravità, il Crocifisso e delle icone russe (volute appunto dai russi ma rimaste poi per tutti) e addirittura un comandante cattolico americano ha avuto il permesso dal suo vescovo di portare in orbita la Santa Eucaristia, perché, disse, non voleva restare senza fare la Comunione per 6 mesi!
Ecco le foto del Crocifisso e delle icone russe presenti a bordo e che fanno da sfondo anche in una diretta (vedi) in cui è presente e parla anche l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.

Circa il primo uomo nello spazio

Com’è noto (lo abbiamo ricordato nel 60° anniversario in una Flash-News del 16.04.2021) il primo uomo ad essere stato lanciato nello spazio, anche se semplicemente in orbita attorno alla Terra per soli 108′, fu il cosmonauta russo Yurij Gagarin. Era il 12.04.1961. Si era in piena “guerra fredda” tra URSS e USA ed anche la corsa alla “conquista dello spazio” rientrava in questa logica, più ancora che per la ricerca scientifica (tra l’altro le risorse economiche della Russia non l’avrebbero altrimenti certo permesso). Fu quindi importante, agli occhi del mondo, che i russi avessero raggiunto per primi questa tappa; così come lo fu per gli americani essere riusciti a far sbarcare per primi l’uomo sulla Luna il 20.07.1969.
Un tale evento, oltre ad essere propagandato come gloria della Russia comunista, doveva certamente essere utilizzato pure in ordine all’ideologia atea del marxismo là imperante e obbligatoria. Fu per questo che si diffuse ampiamente pure la notizia che Gagarin, guardando da lassù il cielo nero e la Terra sotto i suoi piedi, avrebbe pronunciato anche la celebre frase: «Non vedo nessun Dio quassù»!
L’ateismo comunista usava in Russia anche queste meschine forme di propaganda. Ci mancherebbe altro che bastasse andare in orbita per vedere Dio, che è puro Spirito e creatore dell’universo intero. Quando la fede parla del Cielo o dei cieli, come sede di Dio (“Padre nostro che sei nei cieli“) intende riferirsi alla “trascendenza”; perché Dio è presente ovunque (“in cielo, in terra e in ogni luogo”, come recitava il chiaro Catechismo di S. Pio X).
In realtà, ora abbiamo potuto saperlo, Gagarin non pronunciò affatto quella frase! Lo confermò molti anni dopo anche il suo collega Valentin Petrov, ex cosmonauta, sostenendo che Gagarin, battezzato nella Chiesa Ortodossa, era credente. Ciò fu confermato anche dal suo amico cosmonauta Alekseij Leonov: disse che con la sua famiglia celebrava sempre con fede il Natale e la Pasqua (anche se allora era proibito), fece battezzare i figli e la sua casa era adornata di sante icone russe. (leggi)

Comunque … altri tempi! Ora non solo russi e americani lavorano insieme nella stazione spaziale, ma i russi vi hanno appunto portato pure le loro stupende icone, per poter meglio pregare, e il comandante americano vi ha portato pure le sante particole (l’Eucaristia), per poterle adorare e assumere almeno settimanalmente!
Come vediamo, tutto passa…mentre Christus vincit, semper! con accanto la Sua Santissima Madre (v. le icone lassù presenti) 



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Per imparare a vederci sempre più dall’alto, e ciò può farci bene sia psicologicamente che spiritualmente, possiamo già fare questo semplice ma prezioso esercizio con Google-Maps. Partendo dal nostro indirizzo (se facessimo fatica, la ricerca ci porta immediatamente lì) e vedendolo sulla mappa in versione “satellite” (facendo lo zoom su casa nostra), possiamo poi progressivamente allargare la visuale all’intera città, regione, nazione e pian piano fino all’intero pianeta, che possiamo meglio osservare con l’opzione “visualizzazione globo” (dove tra l’altro, oltre la Terra, possiamo vedere anche la Luna e altri pianeti).
Possiamo ovviamente fare il percorso opposto, con il medesimo stupore: dall’intero pianeta procedendo con lo zoom fino a vedere casa nostra.

Ecco poi un’immagine della Terra vista dalla sonda Artemis Union I Orion il 10.12.2022, di ritorno dalla Luna (foto).

Già questo ci fa capire quanto siamo “piccoli”! E nello stesso tempo quanto Dio ci abbia creato “grandi”, non solo perché capaci di scoprire progressivamente l’universo, ma perché chiamati in Cristo ad entrare nella vita e nell’amore stesso infinito di Dio!

Non si tratta di evadere dal mondo, ma di vederlo (e di vedere la vita stessa) nelle giuste proporzioni, che sono quasi infinitesimali, e nello stesso tempo riconoscerci dotati da Dio di una mente e un’anima in grado di pensare e indagare non solo l’universo (“una canna pensante”, direbbe B. Pascal) ma di scoprire Dio (l’uomo è “capace di Dio”, intitola il suo 1° capitolo il Catechismo della Chiesa Cattolica vedi) e, per Sua grazia, di rispondere alla Sua chiamata a partecipare alla Sua stessa vita, infinita, beata ed eterna!

Anche questo guardare e ancor meglio contemplare l’immenso spazio che ci circonda contribuisce a mantenerci nell’umiltà e nello stupore, essenziali per la vita e per lo spirito, a relativizzare un poco i nostri “problemi” (questo fa bene anche alla psiche), a non essere troppo catturati dalla “cronaca” (e dai media!) e ad incrementare quell’innato e in alcuni magari solo inconscio “senso religioso”, per chi ha occhi e cuore per vedere, esclamando e interrogando ad esempio con Leopardi “A che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo Infinito seren? che vuol dir questa Solitudine immensa? ed io che sono?” (Canto notturno di un pastore errante dell’Asia) o magari ascoltando il sottile rimprovero che ci viene dal Sommo Poeta, quando in questo minuscolo pianeta, dove abitiamo per così poco tempo, giungiamo assai spesso ad azzuffarci (“l’aiuola che ci fa tanto feroci”, Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso XXII, 151).



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Ora andiamo più lontano …
 

Fin dove la Terra è visibile (come un granellino di sabbia)  e oltre!
 

Le sonde Voyager

Voyager 1 è una sonda spaziale americana lanciata dalla NASA il 5.09.1977.
Pochi giorni prima, il 20.08.1977, sempre l’ente spaziale americano aveva lanciato nello spazio una sonda gemella (Voyager 2), con una diversa traiettoria (per cui, pur essendo partita poco prima, viaggia in ritardo sull’altra e si chiama 2).
Il 14.02.1990, quando Voyager 1 si trovava già a 6 miliardi di km. dalla Terra, la sua fotocamera, puntata verso la Terra, riuscì a fotografare per l’ultima volta il nostro pianeta (dopodiché diventa invisibile), che appare come un minuscolo granello di sabbia: Eccolafoto.

Dopo 30 anni quella foto (denominata “Pale Blue Dot”) è stata restaurata dalla Nasa, con moderni programmi di trattamento delle immagini ma mantenendo l’aspetto originale. Nella foto la Terra appare come un puntino luminoso blu pallido, immerso in un raggio di luce solare (disperso dalla fotocamera della Voyager 1).

Entrambe le sonde hanno già oltrepassato il confine del sistema solare (cioè sono oltre Plutone): la Voyager 1 l’ha valicato nel settembre 2013 e la Voyager 2 nel novembre 2018.
Nel novembre 2020 Voyager 1 era già a 22,5 miliardi di km. dalla Terra; mentre Voyager 2 era a 18,5 miliardi di km.
Si tratta ovviamente del prodotto umano attualmente più lontano da noi!
Entrambe viaggiano ora nello spazio interstellare, cioè tra il sistema solare (ciò che ruota attorno al Sole) e la stella più vicina a noi(Alpha Proxima Centauri).
Ammesso che abbiano le possibilità tecniche ed energetiche per persistere in questo viaggio interstellare, non pensiamo che l’Alpha Proxima Centauri, nonostante sia appunto la stella più vicina, sia una meta facilmente raggiungibile. Essendo infatti a 45.000 miliardi di km. da noi (cioè 4,5 anni luce), nonostante Voyager 1 viaggi a circa 30.000 km/h (come quasi tutte le astronavi, compresa la velocità orbitale dell’ISS, come si può vedere appunto anche in diretta) ci vorrebbero ben 170.000 anni per arrivarci, così come le sue comunicazioni per giungere a noi (e i nostri comandi ad essa) impiegherebbero 4 anni e mezzo, visto che pure le onde radio, che pur viaggiano nello spazio alla stessa velocita della luce (300.000 km/sec.) impiegherebbero appunto 4,5 anni per raggiungerci o raggiungerla.


Extraterrestri?

Questo ci dovrebbe anche far capire che, anche se vi fossero eventuali extraterrestri (cioè esseri pensanti in grado di vivere su qualche pianeta che lo renda possibile e ad un livello di civiltà in quel momento in grado di esplorare lo spazio), visto che nel sistema solare non ci sono (checché la fantasia popolare e la fantascienza abbiano parlato per decenni di “marziani”), sarebbe comunque impossibile, vista la distanza anche solo dalla stella più vicina a noi (non parliamo poi delle altre stelle o addirittura delle altre galassie, v. poi!), incontrarli o anche solo comunicare via radio con loro.

Ammettiamo pure che ora o in altri tempi ci siano o ci siano stati pianeti nell’universo in cui sia apparsa non solo la vita ma vivano degli esseri pensanti, cioè dotati di spirito (e ovviamente anch’essi sarebbero creati dallo stesso unico Dio!); cosa solo teoricamente possibile, ma di fatto impossibile (senza un intervento creatore divino), visto le miliardi di miliardi di miliardi di combinazioni tutte esatte che devono attuarsi anche solo per permettere la vita di una cellula, Ammettiamo pure che tali ipotetici extraterrestri abbiano raggiunto un grado di civiltà tale da comunicare con noi o addirittura raggiungerci, tali incontri o anche solo tali comunicazioni, tanto sognati dalla fantascienza, sarebbero resi comunque proibitivi appunto dalle distanze (a meno che non si ipotizzi il superamento della velocità assoluta che è quella della luce).
Facciamo un esempio, per capire, che riguarda anche solo una  eventuale comunicazione radio con loro (e l’ipotesi può essere fatta anche in direzione inversa, cioè da loro a noi): mettiamo che noi inviamo nello spazio una comunicazione e questa venga captata e persino compresa da ipotetici extraterrestri, che fossero ad esempio ad un milione di anni luce da noi (che non è poi una grande distanza nelle proporzioni cosmiche, v. poi); tale comunicazione raggiungerebbe (ammesso che ci sia l’energia per farlo) quegli ipotetici extraterrestri tra un milione di anni (poiché anche le onde radio viaggiano appunto nello spazio alla velocità assoluta della luce). Ammesso che li trovi proprio allora in un grado di civiltà e di conoscenze atte a poter raccogliere e persino comprendere tale comunicazione e mettiamo che possano rispondervi subito, tale risposta ci raggiungerebbe ancora dopo un milione di anni. Ma ci sarà ancora l’uomo in quel tempo (in questo fortunatissimo caso sono comunque passati 2 milioni di anni dall’invio del nostro primo messaggio), visto tra l’altro che l’uomo, così come siamo noi, è apparso sul pianeta da soli 40.000 anni e possiede questa tecnologia solo da pochi decenni. E se poi ancora questi ipotetici uomini futuri del pianeta Terra rispondessero a loro volta a quegli extraterrestri, li troverebbero ancora, visto che passerebbero ancora un altro milione di anni?
E tutto ciò a livello di comunicazione radio, cioè alla velocità della luce (appunto insuperabile). Se invece pensassimo ad un incontro fisico, cioè ad un viaggio con un astronave, quanti miliardi e miliardi e miliardi di anni dovrebbero passare per attuare questo ipotetico incontro?


Dobbiamo dunque con tutta probabilità rassegnarci ad essere soli in questo immenso cosmo o quantomeno a non poter comunicare con altri.

Solo in Dio e mediante lo spirito possiamo fare questo: pensiamo ad esempio alla preghiera (cioè alla comunicazione spirituale con Dio) e alla “comunione dei santi” (tra le anime dei viventi unite a Cristo o già in Paradiso o persino in Purgatorio): questa intima comunicazione sì che supera la velocità della luce!



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Qualche dimensione spaziale
… per ritrovare stupore e umiltà



La Terra

Il pianeta su cui viviamo per poco tempo (anche una vita di 83 anni è poco più di 30.000 giorni, di cui peraltro più di ¼ passata a dormire) ha 5 miliardi di anni.

Ha un equatore (cioè il cerchio più grande attorno alla sua superficie) di circa km. 40.000 e un raggio equatoriale (cioè la distanza tra il centro della Terra e l’equatore) di km. 6.378.

Il nostro pianeta ruota molto velocemente attorno al proprio asse (cioè attorno a se stesso): un giro completo (365°) in sole 24 h (in realtà h 23,56’4’’). Questo fa sì che ad esempio al nostro parallelo (il 42° nord passa a Roma/nord; il 45°, cioè la metà esatta tra Equatore e Polo Nord, passa ad es. tra Genova e Milano e sulla A7 è persino indicato vedi) ruotiamo, cioè viaggiamo attorno all’asse terrestre, a circa 1.340 km/h! (questa è la velocità al parallelo di Roma, mentre all’Equatore è di 1670 km/h e al Polo ovviamente nulla, ruotando su se stesso).

Formidabile! Così ogni 24 ore si alternano notte, mattino, pomeriggio, sera, impedendo sia un surriscaldamento che un eccessivo raffreddamento. Già la Luna impiega 27 giorni a farlo (giorno lunare); ma cosa succederebbe se anche la Terra avesse questa velocità di rotazione? Pensiamo ad es. ad un torrido pomeriggio estivo, che durerebbe non poche ore ma circa 240 ore! Abbronzati? No, arrostiti! Cioè non saremmo neppure mai nati perché la vita umana sarebbe stata impossibile!

L’asse terrestre (asse ideale attorno al quale appunto ruotiamo) non è poi perpendicolare rispetto all’orbita attorno al Sole, ma inclinato di circa 23° e diretto idealmente verso un punto astronomico* che nel nostro emisfero nord (boreale) indica pressocché una stella (che chiamiamo infatti “Stella polare”, che indica infatti il Nord. Se tenessimo ad es. un obiettivo fotografico aperto sul cielo in una limpida notte senza luci, vedremo nell’immagine tutte le traiettorie delle stelle e dei pianeti ruotare attorno a quella stella, che rimane invece immobile).

* In realtà questo punto ideale che indica l’asse terrestre ha una variazione ciclica, tra circa 24° e 22°, formando idealmente un doppio cono in 40.000 anni (è il 3° movimento della Terra).

Ciò consente ai raggi solari di colpire la Terra, durante la sua rivoluzione attorno al Sole (anno), con una inclinazione che varia continuamente (e in modo maggiore quanto più ci si avvicina ai Poli*), permettendo così una variazione di illuminazione e riscaldamento, cioè le 4 stagioni!

* Il cosiddetto “Circolo Polare Artico” (66°33’ Nord) è il parallelo a nord del quale il 21 dicembre non sorge più il sole e il 21 giugno non tramonta più.
[Per l’emisfero sud, cioè per il “Circolo Polare Antartico”, vale ovviamente la stessa latitudine ma “Sud” ed i solstizi vanno capovolti: il giorno più lungo è il 21 dicembre e il più corto il 21 giugno].

Ancora una volta formidabile! In questo modo c’è una variazione annuale che permette l’alternarsi delle stagioni e una certa miscelazione di temperature tra nord e sud, così da impedire ai ghiacci polari di scendere di latitudine e alle temperature torride (equatoriali) di salire oltre certe latitudini. Questa continua variazione e miscelazione di luce/ombra e caldo/freddo ha permesso la vita umana, altrimenti impossibile ad altre temperature che si sarebbero create.

Sulla tanto discussa questione, ormai perfino ideologica, dell’attuale “riscaldamento globale” si veda la News/documento sull’Ecologismo, specie la parte IV (28.11.2021). In realtà, nonostante certi minimi cambiamenti effettivamente causati dall’uomo, il pianeta ha conosciuto sempre l’alternarsi di fasi di glaciazioni e di riscaldamento, per vari motivi, dovuti soprattutto all’attività solare (ad esempio nel Medioevo la Groenlandia era verde, come indica il nome stesso, perché più calda).

La Terra possiede poi l’atmosfera, cioè uno strato di gas [soprattutto azoto (78%) e ossigeno (21%), ma anche la tanto denigrata anidride carbonica (0,04%, invece necessaria alla vita, cfr. ancora documento sull’Ecologismo)] di circa km. 100 di altezza (considerando non solo i primi strati dove è ancora possibile respirare ma anche le zone più alte).
L’atmosfera (i cui gas, attraversati dai raggi solari, diventano azzurri, un colore peraltro ideale e piacevole per gli occhi, tanto da far chiamare la Terra il “pianeta azzurro” e così appare dallo spazio, eccola dalla Luna), ha permesso e permette la vita, ma anche quella gradualità tra luce e ombra (e tra notte e giorno, come si vede a mattina e sera) che non esiste invece nello spazio (dove il cielo è nero come di notte e il contrasto luce/ombra è tanto netto quanto fastidioso).

Pensiamo ad esempio che al di fuori dell’atmosfera la differenza tra luce e ombra nello stesso oggetto è drastica e fastidiosa, così come la differenza di temperatura (anche 300°C) nell’esposizione ai raggi solari. Se ne deve tener conto sia per le superfici delle astronavi (devono anche per questo ruotare continuamente su se stesse), che per le tute spaziali degli astronauti che devono uscire all’aperto (possono essere a 150° nella parte esposta al sole e -150° C in quella all’ombra).

L’atmosfera ci protegge poi da pericolose radiazioni solari e ci difende soprattutto da meteoriti e asteroidi.

A proposito di meteoriti e asteroidi [cfr. News, 30.04.2020] possiamo osservare come, visto il loro elevato numero e il loro vagare nello spazio, non è poi raro che vengano catturati dalla forza gravitazionale di un pianeta o un satellite ed entrino in collisione con essi. Basterebbe osservare ad esempio la superficie lunare: quelli che noi chiamiamo crateri, anche di proporzioni enormi, sono in genere causati proprio dal terrificante impatto di questi corpi, anche molto estesi e spesso metallici, che viaggiano a velocità supersonica. Solo in certi rari casi sono riusciti a raggiungere la superficie terrestre, formando crateri enormi (come uno presente in Siberia) o cataclismi tali da distruggere intere città [Sodoma? cfr. News, 24.10.2021] o specie viventi (estinzione dei dinosauri?). Quando i meteoriti sono invece di proporzioni minori, l’impatto con l’atmosfera li distrugge incendiandoli. Sono note ad esempio le cosiddette “stelle cadenti”, più frequenti ad esempio nella prima decade di agosto: non si tratta ovviamente di stelle ma di meteoriti, che cadrebbero sulla terra se non incendiassero per l’attrito con l’atmosfera: noi facciamo magari della poesia e del romanticismo (“esprimi un desiderio!”) ma sono “sassate” che ci distruggerebbero se non ci fosse appunto  l’atmosfera!

È inoltre importante che l’atmosfera, pur essendo gassosa, sia trascinata dalla Terra nella sua veloce rotazione. [Era una delle obiezioni presentate circa il sistema copernicano (come mai l’aria starebbe ferma se la terra ruotasse così velocemente?), anche nel cosiddetto Processo a Galileo vedi e Dossier)]. Se però così non fosse, vista la velocita di rotazione della Terra, che a livello del nostro parallelo è appunto di oltre 1.000 km/h, avremmo un vento di questa velocità, evidentemente in grado di distruggere ogni cosa sulla superficie terrestre!
 

Come possiamo già osservare anche solo per ciò che abbiamo visto fin qui, perché la vita possa essere stata possibile sulla Terra si richiedono miliardi di combinazioni giuste tra le infinite possibilità che potevano realizzarsi. Nel nostro documento e dossier su Darwin e l’evoluzionismo abbiamo potuto elencare pure altre innumerevoli condizioni, indispensabili per il sorgere della vita e ancor più per la vita dell’uomo, e che si sono invece tutte realizzate. Ciò richiede l’intervento creatore di Dio, non solo per creare tutte queste condizioni, ma per l’apparire stesso della vita (si tratta di un “salto di qualità” inspiegabile solo con la materia) e specialmente per la comparsa dell’uomo (lo spirito non è ereditabile da un altro primate, che tra l’altro non lo possiede!) (cfr. dossier citato, parti 3 e 4) e persino per il concepimento di ogni uomo (lo spirito non è trasmissibile dai genitori ma creato ogni volta da Dio, che quindi è il Creatore di ciascuno di noi, mentre i genitori sono coloro che “pro-creano”).

Continuare ad ostinarsi a parlare di pura “casualità”, sia pur in tempi molto estesi, è veramente irrazionale: un vero e proprio atto di fede cieco in un “dio-Caso”!
Non è più razionale ammettere l’opera di una Sapienza Creatrice, di un Dio Intelligente, di un Logos? (come aveva già intuito Platone – v. catechesi su Dio, specie domanda 2.4).


La Terra è il 3° pianeta (per distanza dal Sole) dei 9 pianeti che ruotano attorno al Sole, cioè del “sistema solare”.
La nostra distanza media dal Sole (perché non siamo mai alla stessa distanza in quanto il Sole occupa uno dei due “fuochi” dell’ellisse che forma la nostra orbita attorno ad esso*) è di 150 milioni di km.
Si tratta di un distanza giusta, tale da garantire una luce e soprattutto una temperatura che permetta la vita! (un’altra casualità?)
La velocità media della Terra, nel suo movimento attorno al Sole, è di 108.000 km/h.

* La nostra orbita attorno al Sole è appunto un’elisse, di cui il Sole occupa uno dei fuochi [come aveva già scoperto Keplero, cui si opponeva Galileo (vedi ancora documento domanda 2, ma anche 3,7,9 …, oppure dossier, spec. punto 4.3), in quanto, da credente, diceva che Dio fa le cose perfettamente e il cerchio è più perfetto dell’elisse; cosa vera nel “piano” ma non nello “spazio”, dove l’elisse risulta più consona (infatti anche ai nostri satelliti e stazioni spaziali facciamo fare orbite ellittiche)]. In questo modo però la nostra distanza dal Sole non è mai la stessa. Di conseguenza anche la nostra velocità di rivoluzione attorno al Sole non deve mai essere la stessa: per 6 mesi, quanto più ci avviciniamo al Sole e quindi aumenta la sua attrazione gravitazionale, dobbiamo continuamente accelerare, per aumentare la forza centrifuga da equilibrare con quella centripeta appunto data dalla gravitazione solare (altrimenti cadremmo sul Sole!), mentre negli altri 6 mesi dobbiamo continuamente frenare, per non far sì che la forza centrifuga ci faccia uscire dall’attrazione solare e smarrire per sempre nello spazio (proprio come in una curva presa troppo velocemente con l’auto)! Senza dubbio la terra ha un autista perfetto! Ma non essendo intelligente il pianeta (e neanche la Natura, che è solo la somma dei fenomeni naturali), deve essere sommamente intelligente Colui che ha pensato e creato l’universo e tutte le sue leggi!

La Luna

La Luna, l’unico nostro satellite naturale, nel senso di un astro che ruota attorno alla Terra, dista in media da noi km. 384.400. Gli altri pianeti o non hanno lune o ne hanno anche molte (abbiamo su Google-Maps anche le foto ravvicinate di alcune di queste).
Le Luna è ovviamente più piccola della Terra (meno di 1/3) e impiega 27 giorni (+ h 7,43’) tanto a ruotare su se stessa (giorno lunare) quanto a ruotare attorno alle Terra (mese lunare); per questo ci presenta sempre la stessa parte o faccia (più o meno illuminata dal Sole).


La Luna e il suo ciclo hanno però una notevole incidenza sulla vita anche fisica della Terra. Si pensi ad esempio al fenomeno delle maree. Si tratta dell’attrazione che la Luna esercita sul mare. Ha i suoi picchi (alta e bassa marea) ogni 6 ore, con un ritardo giornaliero di circa 1 ora. In certe zone, dove si creano particolari condizioni (come ad esempio dove un mare si restringe in un canale) le maree possono essere anche molto forti e innalzare/ abbassare la superficie del mare persino di m. 12!

È il caso ad esempio delle famose maree che si creano nel canale della Manica. Nella costa francese (Normandia), essendoci lunghe distese sabbiose, con la bassa marea il mare può arretrare anche di km 15 (e quindi a 6 km/h, cioè a passo d’uomo)! Celebre è il fenomeno che si registra a Le-Mont-Saint-Michel, la stupenda abbazia medievale edificata su un piccolo rilievo della costa, dove l’Arcangelo Michele apparve nel 709, che a causa di queste maree diventa isola o penisola!


La Luna esercita una grande pressione anche sugli animali e su certi loro comportamenti. Causa un certo condizionamento perfino sul corpo e sulla psiche dell’essere umano: come e più della pressione atmosferica (che rende certe persone particolarmente meteoropatiche) la pressione lunare può esercitare il proprio influsso ad esempio sulla sinovia (il liquido che lubrifica l’articolazione ossea) e provocare nervosismo o cambio d’umore (non a caso si dice popolarmente che uno “ha la luna per traverso”, come pure che uno “è lunatico”). Un certo condizionamento è esercitato dalla Luna anche sulla vita sessuale, talora sul suo desiderio; (si pensi poi all’analogia tra mese lunare e durata media del ciclo mestruale della donna).


Nella sua orbita attorno alla Terra, capita che la Luna si metta sulla linea Terra/Sole, così che il suo cono d’ombra vada ad oscurare per poco tempo una zona della Terra in pieno giorno (eclissi di Sole). Si verifica tra l’altro una coincidenza che pare unica nell’universo: il diametro angolare di Sole e Luna appare uguale, cioè, nonostante la Luna sia 400 volte più piccola del Sole l’enorme loro distanza fa sì che appaiano della stessa grandezza e in quella zona dove si verifica l’eclissi la Luna copre così perfettamente il Sole. Invece l’eclissi di Luna si verifica quando la Luna, pur essendo piena (perché si trova dalla parte opposta del Sole ed è quindi da esso pienamente illuminata), va a cadere sotto il cono d’ombra della Terra e quindi si oscura per alcuni minuti.

Per girare sulla Luna con Google-Maps: vedi

La Luna è tuttora l’unico astro dove l’uomo abbia messo piede. La prima volta avvenne il 20.07.1969 (vedi).

Tra il 1969 e il 1972 ci furono ben 6 missioni che portarono degli astronauti americani (della NASA, l’ente spaziale USA) sul suolo lunare: Apollo 11, 12, 14, 15, 16 e 17 [Apollo 13, nell’aprile 1970, raggiunse l’orbita lunare ma non poté attuare l’allunaggio a causa di un incidente, che costrinse ad un precipitoso rientro sulla Terra, sia pur avendo portato l’uomo alla massima distanza tuttora raggiunta (oltre km. 400.000) a motivo di un’orbita a km. 250 dalla faccia nascosta della Luna]. 
Dopo il 1972 non c’è stata più alcuna spedizione umana sulla Luna.

Il Sole

Il Sole, cioè la stella attorno a cui ruotiamo, che ci illumina e ci riscalda (permettendo così la vita), dista dalla Terra, come s’è già detto, in media 150 milioni di km. È 130 volte più grande della Terra; ed ha un’età di circa 5 miliardi di anni.

Il Sole, come tutte le stelle, è una sorta di “stufa nucleare”, che brucia (non in senso di elettroni, come qualsiasi fiamma, ma nel senso di trasformazione nucleare) idrogeno (H, com’è noto il primo e più semplice elemento chimico) trasformandolo in elio (He). Questo “carburante” terminerà comunque tra 5 miliardi di anni [se non succede ovviamente qualcosa prima che sconvolga la vita dell’universo, come il ritorno di Cristo giudice universale, possibile in qualsiasi momento Egli voglia, dando inizio ai “cieli nuovi e terra nuova” (cfr. 2Pt 3) e per noi esseri umani ingresso nella definitiva vita eterna, beata o dannata, vedi). Allora il Sole farà una fiammata grande quanto il sistema solare (non c’è scampo per nessuno!) e diverrà in seguito una stella del tipo “Nana bianca”.

Il sistema solare è l’insieme dei 9 pianeti che ruotano attorno al Sole, che sono (dal più vicino al Sole al più distante): Mercurio, Venere, Terra, Marte, (tra Marte e Giove c’è poi una fascia di Asteroidi), Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Ha un diametro di circa 17 miliardi di km. (cioè un raggio medio di 8,5 miliardi di km.)
 

I due pianeti a noi più prossimi sono appunto Venere e Marte
(ovviamente quando le loro orbite attorno al Sole li fanno avvicinare alla Terra che ruota nella propria orbita)
Spesso li possiamo vedere anche ad occhio nudo nel cielo (sembrano stelle ma in realtà sono pianeti), specie vicino all’alba o al tramonto del sole.
Venere è il pianeta a noi più vicino (distanza minima: km. 38,2 milioni; distanza massima: km. 261 milioni). È appunto il 2° pianeta per distanza dal Sole. Il suo giorno (rotazione su se stesso) dura 243 dei nostri e il suo anno (rivoluzione attorno al Sole) dura 224,7 giorni. Come abbiamo sopra osservato, già a motivo di tali condizioni non avremmo mai potuto nascere e vivere su Venere.
Marte è invece il 4° pianeta per distanza dal Sole (il 1° dopo la Terra). La sua distanza minima da noi è di km. 54,6 milioni; la massima è di km. 401 milioni. Il suo giorno dura praticamente quanto il nostro (h. 24,37’), mentre il suo anno (rivoluzione attorno al Sole) dura invece quasi il doppio (687 giorni).

Nonostante tutta la fantasia sui suoi presunti abitanti (“marziani”), non solo l’essere umano ma la vita stessa sarebbe impossibile su Marte.
Attualmente abbiamo un nostro “Rover” (vedi l’arrivo, vedi altro) che cammina su Marte e ci comunica i suoi dati. Abbiamo pure visto (News, 2.03.2021), come la stessa sonda abbia portato su Marte pure un’immagine di Maria SS.ma, che vi rimarrà perennemente!

Per girare su Venere con Google-Maps: vedi
Per girare su Marte con Google-Maps: vedi


 

Una nota: quanti km. sono un anno luce?

La luce viaggia a 300.000 km/secondo. È la velocità assoluta, insuperabile.
Quando le distanze astronomiche diventano troppo grandi per essere espresse in km. (richiederebbero un’enormità di zeri oltre la cifra), allora si esprimono in “anni luce”, che non è (come sembrerebbe) un termine di tempo ma appunto di spazio.

Per farcene un’idea …

In poco più di 1 secondo la luce raggiunge la Luna (o viceversa; ad es. la Luna che vediamo nel cielo è quella di 1” fa; anche le comunicazioni che venissero da essa richiederebbero questo tempo).

In 8’ minuti e 30 secondi la luce raggiunge il Sole (o viceversa; ad es. il Sole che vediamo nel cielo, o che vediamo sorgere o tramontare, è quello di 8′ fa).

In un’ora la luce percorre circa 1 miliardo di km.

In circa 6 ore la luce del Sole raggiunge Plutone, l’ultimo pianeta del sistema solare.

In un anno la luce percorre 10.000 miliardi di km.

Questa è appunto la distanza (10.000 miliardi di km) che intendiamo quando diciamo un “anno luce”!
Proviamo a scriverlo per intero:  km. 10.000.000.000.000
 

Le stelle

Ad occhio nudo (in una limpida notte totalmente buia, cioè senza Luna e altre luci) possiamo vedere circa 3.500 stelle. Ma gli attuali telescopi sono già in grado di vedere o di raccogliere l’esistenza di miliardi di stelle.

La stella più vicina a noi (dopo il Sole, ovviamente) è come abbiamo già detto Alpha Centauro (Alpha Proxima Centauri) ed è lontana 45.000 miliardi di km., cioè 4,5 anni luce.

Le galassie

Le galassie sono raggruppamenti di stelle, di diversa forma (da quelle a disco e quelle spirale e altre forme incantevoli vedi vedi).
Possono essere composte da 100 a 200 miliardi di stelle!
Hanno un diametro medio di 100.000 anni luce! 

La nostra galassia (che si chiama Via Lattea) è composta da circa 200 miliardi di stelle ed ha un diametro di 100.000 anni luce (è un disco spesso 15.000 anni luce al centro e 3.000 anni luce in periferia). Il nostro Sole dista dal centro della galassia circa 30.000 anni luce, dove il suo spessore è di circa 10.000 anni luce (vedi).

Un altro dato straordinario, sottolinea l’astronomo di Harvard Owen Gingerich: la comparsa dell’uomo sarebbe stata impossibile in una galassia più piccola e più giovane!

Poiché anche la galassia non è ferma ma ruota, la velocità del Sole all’interno della “Via Lattea” è di 1.152.000 km/h.
 

La galassia più vicina alla nostra è Andromeda Nebula ed è distante da noi circa 2,5 milioni di anni luce.

L’universo

L’universo è composto da circa 200 miliardi di galassie.
Poiché tali galassie si allontanano progressivamente le une dalle altre, l’universo risulta come un’ideale sfera in espansione. Questo è lo “spazio”!

Lo “spazio” e il “tempo” non sono recipienti vuoti dentro cui ci sono le cose, ma sono dimensioni stesse di questo universo.

La velocità di espansione delle galassie è di 3.072.000 km/h.
L’universo, cioè questa sfera ideale in continua espansione e formata da tutte le galassie e da tutto lo spazio interstellare, ha un diametro di 20 miliardi di anni luce; ma poiché questa luce (o segnali) che ci arriva dalle stelle e galassie ha impiegato appunto anche miliardi di anni per giungere a noi, nel frattempo l’universo è nuovamente cresciuto di dimensioni, per cui si ipotizza un attuale diametro di 92 miliardi di anni luce.

Conoscendo la velocità di espansione dell’universo, cioè del progressivo allontanamento delle galassie le une dalle altre (appunto come un’ideale pallone che si gonfia) e l’attuale diametro di tale sfera, risalendo a ritroso si può calcolare quando tutto iniziò, cioè quando tutte le energie del cosmo erano concentrate in un punto infinitesimale.


Quando è nato l’Universo, quando è stato creato?
L’idea di uno spazio infinito (idea tra l’altro filosoficamente contraddittoria, perché l’infinito non può essere la somma di “finiti”) è tramontata da tempo, Allo stesso modo è tramontata l’idea di un universo eterno!
L’universo ha un’età, cioè un tempo. Se prima dell’universo non c’era neanche il tempo (perché il tempo appunto non è un contenitore vuoto ma una dimensione dell’universo, dimensione che può peraltro pure ridursi e sparire) però è ugualmente pensabile che, prima della sua data di nascita, non c’era (o c’era il non-universo). Ora, poichè il nulla non produce nulla (da cui il principio di causalità: base di tutta la scienza, che è appunto la scoperta delle cause), l’Universo non può essere scaturito dal nulla (e il NULLA assoluto non c’è mai stato, altrimenti ci sarebbe ancora) ma da un altro Essere trascendente!
Se i giganti della filosofia classica greca (Platone e Aristotele) avevano già ben compreso (a differenza dei Presocratici o Fisici) che il “perché primo” di tutte le cose (arché), cioè la Causa Prima dell’universo, dovesse essere trascendente (Dio), cioè al di là dell’universo (Platone: la causa dell’ordine cosmico è un Logos, cioè un Essere sommamente intelligente; Aristotele: la causa del divenire è un Primo Motore Immobile, cioè un Essere che non diviene al di là e causa del divenire cosmico), non avevano invece ancora compreso che l’universo ha un inizio (quindi prima non c’era) e che Dio ha creato tutto, cioè ha fatto dal nulla tutte le cose.
Nell’antichità lo sa solo la Bibbia (perché Dio stesso l’aveva rivelato agli Ebrei), che inizia infatti così (Gn 1,1): “In principio Dio creò il cielo e la terra”
[significativo che il termine “in principio”, che è appunto la prima parola della Bibbia (“Bereshit”) tanto da dare in ebraico il titolo al libro della Genesi, sia anche il termine usato dall’evangelista Giovanni (in greco) per iniziare il suo Vangelo: “in principio era il Logos”, come a voler indicare che Gesù, Logos-fatto-uomo, è l’inizio della nuova Creazione).
Ora anche l’astronomia (e astrofisica) conferma e ci aiuta a capire che l’universo, sia pur immenso, ha comunque un’età ed è limitato!
 

L’universo ha un’età di circa 13,7 miliardi di anni.
Quando è nato (cioè è stato creato da Dio, perché il Nulla non fa nulla!), tutto l’universo era concentrato in un punto infinitesimale.

A fare per primo la scoperta che le galassie erano in espansione e che quindi a ritroso si poteva pervenire alla nascita dell’universo da un punto (prima del quale non c’era l’universo) fu il fisico-astronomo belga Georges Edouard Lemaître (1894-1966), sacerdote gesuita, che già nel 1927 parlò di questo punto iniziale come di un “atomo primigenio” (poi, persino un po’ sarcasticamente, fu chiamato da alcuni scienziati il Big Bang, cioè “grande scoppio” iniziale)!
Lo scienziato e sacerdote Lemaître era collega e amico di Einstein (vedi vedi vedi), che all’inizio fu un poco scettico su questa ipotesi del Big Bang e pensava persino che Lemaître fosse stato condizionato dal suo essere sacerdote e da ciò che appunto dice la Bibbia (anche se Einstein era di origine ebraica), perché appunto il Big Bang confermerebbe la Creazione (strano che oggi molti li pongano invece ignorantemente in antitesi, già dalle prime scuole!); poi se ne convinse e anzi considerò stupido il suo scetticismo iniziale, anche perché il Big Bang veniva pure a confermare la sua stessa “teoria della relatività”, così come è stato confermato pure dalla legge di Hubble.
Di quello “scoppio iniziale” rimane nello spazio per così dire un’eco, denominata “radiazione di fondo”.

Il Tutto (dell’universo) nasce (cioè è stato creato dell’Essere che è Dio) in un tempo infinitesimale: secondi 10-43 (questo il tempo del Big Bang, dello scoppio iniziale). In quell’istante iniziale l’universo intero era concentrato in cm3 10-33 (per intenderci: miliardi di miliardi più piccolo del più piccolo punto che potremmo fare su un foglio, più piccolo del nucleo stesso dell’atomo, che è cm3 10-13). La sua temperatura, dato che tutte le energie dell’universo erano concentrate in quel punto infinitesimale, era di 1032°C.

Attualmente invece la temperatura dello spazio, progressivamente diminuita, è di -270° C (cioè soli 3° C sopra lo zero assoluto). Ovviamente in prossimità delle stelle la temperatura sale, fino a oltre 1 milione di gradi (a livello della loro corona). 
 


A questo punto diventa forse ancor più chiaro quanto espresso all’inizio; e quanto questa meraviglia per l’immensità, sapienza e bellezza della Creazione divina ci possa fare bene, alla mente e allo spirito… e possa già condurci a capire che necessariamente Dio esiste!
 

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Una Nota sulla possibilità (e quindi il dovere) di scoprire Dio guardando l’universo

Oltre all’autentica filosofia (nella classicità greca già Platone e Aristotele, nella filosofia cristiana medievale soprattutto S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino), già la Bibbia, sia nell’Antico Testamento (cfr. Sap 13,1-9 *) che nel Nuovo Testamento (cfr. (Rm 1,18-32 **) ha indicato (ed è Parola di Dio!) che l’intelligenza umana è in grado (e l’uomo ha quindi il dovere e pecca gravemente se non lo fa, come dice appunto S. Paolo ai Romani, con tutte le conseguenze che questo può avere nella vita e nell’eternità) di risalire dal Creato (universo) al Creatore (Dio), scoprendo quindi anche razionalmente che Dio esiste (vedi), dandoGli quindi lode, onore e lode (per poi entrare, attraverso Cristo e per grazia, nella comunione con Lui)!
La scienza, che non a caso nasce dalla civiltà cristiana, quando non riduce ideologicamente il proprio orizzonte razionale (come ha fatto il positivismo e lo scientismo del XIX secolo), ci permette di scoprire dunque l’impronta di Dio, offrendo alla ragione umana la possibilità e la necessità di risalire fino a Lui, Causa prima di tutte le cose e delle stesse leggi scientifiche, alla Sua esistenza e perfino alla Sua Intelligenza, individuando persino altri attributi dell’Essere Supremo che è Dio!
Ciò è testimoniato pure da innumerevoli scienziati, del passato e del presente (cfr. documento, vedi prime 3 domande). 
Inoltre, dato anche l’ateismo filosofico sorto nel XIX sec., la Chiesa ha ufficialmente (Magistero) e solennemente ribadito (con un dogma, cioè come punto irrinuciabile della fede cristiana cattolica) che la ragione umana può scopre Dio, studiando l’universo (lo ha fatto con la Costituzione Dei Filiusdel Concilio Ecumenico Vaticano I, 1870).

* dal libro della Sapienza (A.T.), cap. 13:
“Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio e dai beni visibili non riconobbero colui che è, non riconobbero l’artefice, pur considerandone le opere; ma o il fuoco o il vento o l’aria sottile o la volta stellata o l’acqua impetuosa o i luminari del cielo considerarono come dei, reggitori del mondo. Se, stupiti per la loro bellezza, li hanno presi per dei, pensino quanto è superiore il loro Signore, perché li ha creati lo stesso autore della bellezza. Se sono colpiti dalla loro potenza e attività, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi forse s’ingannano nella loro ricerca di Dio e nel volere trovarlo. Occupandosi delle sue opere, compiono indagini, ma si lasciano sedurre dall’apparenza, perché le cosa vedute sono tanto belle.
Neppure costoro però sono scusabili, perché se tanto poterono sapere da scrutare l’universo, come mai non ne hanno trovato più presto il padrone?”

** dalla Lettera di S. Paolo ai Romani, cap. 1:
“L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli”.

Alla luce di questi dati, che oggi la scienza ci fornisce, le fede non viene diminuita ma rafforzata; ed è ancora più stupefacente leggere e meditare la Parola di Dio (Bibbia), oltre che pregare, cioè entrare in rapporto intimo col Creatore e Signore dell’universo intero!

Un aiuto per meditare e pregare


dal Salmo 8 (leggi):
“O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza. …
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l’uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi …”


dal Salmo 19 (leggi):
“I cieli narrano la gloria di Dio,
e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”!


 

Gesù Cristo è il centro del cosmo e della storia, il fondamento di tutto!

Ecco alcuni grandi “inni cristologici” di S. Paolo (molto probabilmente attinti già dalla stessa prima liturgia della Chiesa!).

Dalla lettera di S. Paolo Apostolo ai Colossesi (Col 1,12-20):

“Ringraziamo con gioia il Padre, che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.
Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli”.


Dalla lettera di S. Paolo Apostolo agli Efesini (Ef 1, 3-14):

“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.
In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria”.

Ed ecco infine il solenne Prologo del Vangelo di S. Giovanni:

Dal Vangelo di San Giovanni (dal Prologo) (Gv 1,1-3.10.14.18)

“In principio era il Verbo (Logos),
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Dio nessuno l’ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato”.
 

Il Logos, la Sapienza, l’Intelligenza suprema creatrice, per mezzo del Quale tutto è stato creato [il Verbum, la Seconda Persona della Santissima Trinità, generato (non creato) dal Padre che è la sorgente stessa dell’essere, l’Essere stesso sussistente, nell’Amore infinito che li unisce (lo Spirito Santo)], si è fatto “sarcos” (carne), si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”. Per opera dello Spirito Santo, attraverso la Vergine Maria.
Proprio Colui che a Betlemme è nato ed è stato adagiato nella mangiatoia (e un astro misteriosamente lo indicava, come hanno colto i Magi).
Proprio Colui che a Nazareth è cresciuto come tutti, che ha lavorato per anni nella bottega da falegname (chissà quanti gli avranno ad esempio ordinato di fare un tavolo, ignari che stavano parlando con Colui che aveva fatto 200 miliardi di galassie!)
Colui che ha pagato per i nostri peccati sulla Croce, per riaprirci le porte del paradiso, della vita stessa di Dio.
Colui che è risorto e vivo.
Colui che è il Kyrios, il Signore, il centro del cosmo e della storia.
Colui che “ritornerà nella gloria a giudicare i vivi e i morti”!
Amen!