Secondo un Dossier della Caritas attualmente sono oltre 100 milioni i cristiani nel mondo vittime di discriminazioni, persecuzioni e violenze, messe in atto da regimi totalitari o seguaci di altre religioni. E sono 116 le nazioni in cui crescono gli attacchi contro il cristianesimo. A causa della loro fede nel 2014 sono stati uccisi 4.344 cristiani. La più feroce persecuzione avviene attualmente da parte dell’Islam, ma anche per motivi politici (soprattutto il comunismo) e pure da certe frange dell’induismo e persino del buddismo. Ad esempio, le chiese cristiane attaccate e distrutte dai musulmani sono state 1.062. Invece nella Corea del Nord, dove vige una feroce dittatura comunista, sono 70.000 i cristiani imprigionati nei campi di detenzione. I Paesi dove si riscontra una crescente persecuzione cristiana sono (in ordine percentuale): Iraq (dove l’avanzata dell’IS solo in questi due ultimi mesi ha costretto tra l’altro alla fuga un milione di persone), Sudan, Iran, Eritrea, Nigeria, Vietnam, Qatar, Kenya, Messico, Turchia, Azerbaigian.

Nonostante ciò, anche in Paesi dove sono ferocemente perseguitati, la persecuzione fisica come sempre non riesce a spegnere la fede cristiana, anzi l’aumenta. Ad esempio in Nigeria (dove la popolazione è 40% musulmana, 30% cristiana e 30% animista), nonostante la terribile persecuzione fisica (bombe nelle chiese, distruzione di case cristiane, cristiani uccisi o costretti a fuggire) da parte dei musulmani armati di Boko Haram, i cristiani crescono di numero, la Chiesa Cattolica sta conoscendo una stagione di grande crescita e persino i seminari si riempiono (solo nel seminario di Jos ci sono 400 giovani che si preparano al sacerdozio e sono molti coloro che attendono di entrare).