Fondamentalismo indù


Non esiste solo il fondamentalismo islamico. Esiste in India anche un fondamentalismo indù, che continua a seminare violenza contro le altre religioni; e la minoranza cristiana è uno dei principali bersagli delle persecuzioni. Accadono anche pubblici linciaggi da parte di folle inferocite, anche solo con l’accusa di mangiare carne bovina o di fare del male alle mucche, animali considerati sacri dall’induismo (cfr. testimonianza dell’arcivescovo di Bhopal Leo Cornelio, il 27.02.2019, riferita dalla Catholic News Agency).
Il problema è che anche tali isteriche e irrazionali reazioni popolari sono non solo tollerate ma persino alimentate dalle maggiori fazioni politiche, dal Partito del Popolo Indiano (al governo dal 2014) al Partito del Congresso (all’opposizione) (v. quanto ha scritto il giornalista indiano Anto Akkara sulla NBQ). In questo senso molti Stati indiani hanno reso illegale la macellazione delle mucche.
Che non si tratti solo di violenze verbali è testimoniato dal fatto che dal 2012 in 125 episodi di violenza (per difendere le vacche sacre), specie da parte dei cosiddetti gau rakshaks («protettori delle vacche»), sono state uccise 46 persone (cfr. sito India Spend)! Se poi si considerano le altre forme di linciaggio, per altri motivi dovuti al fondamentalismo indù, dal 2015 gli omicidi salgono a 90 (cfr. The Quint).
Se tali forme di violenza da parte degli estremisti indù riguardano anche i musulmani e persino contro altri indù moderati, si concentrano particolarmente contro i cristiani. Solo nel mese di gennaio (2019) sono stati documentati 29 violenti attacchi da parte delle folle contro i cristiani [dato riferito da Adf (Alliance Defending Freedom) e United Christian Forum]; ma si tratta solo di una parte.
Tali persecuzioni anticristiane giungono anche a interrompere incontri di preghiera e compiere pestaggi anche di donne e bambini. Nellstato indiano dell’Orissa, l’undici febbraio scorso i fondamentalisti indù sono giunti persino, dopo mesi di molestie e persecuzioni (impedendogli persino di attingere acqua dal pozzo), a decapitare per strada il cristiano evangelico Anant Ram Gand, di 40 anni e padre di cinque figli, perché convertitosi al cristianesimo nove mesi prima e dopo aver ricevuto il Battesimo due mesi fa (notizia riferita da AsiaNews).
Nonostante che il diritto alla “libertà religiosa” sia ufficialmente tutelato dalla Costituzione indiana, persino la polizia giunge ad arrestare sacerdoti o pastori protestanti con la pretestuosa accusa di conversioni forzate al cristianesimo. Negli ultimi due anni il network protestante Persecution Relief ha contato almeno 1.200 episodi di persecuzione anticristiana in India.