La Nigeria è il più popoloso paese africano e il 10° produttore di petrolio al mondo. Si prevede che fra due generazioni avrà 800 milioni di persone e potrebbe diventare persino la 9^ economia mondiale. 
Ma è sotto attacco musulmano; ed a subire il martirio sono i cristiani!
Secondo un rapporto dell’International Organization for Peace Building and Social Justice, dell’International Committee on Nigeria e dell’All-Party Parliamentary Group for International Freedom of Religion or Belief, in vent’anni in Nigeria sono stati uccisi 100.000 cristiani, in 21.000 attacchi, specie dei musulmani di Boko Haram e al Qaida (43.242 uccisi), pastori fulani (18.834) e altri gruppi estremisti (34.233).
Un vero “genocidio”, di cui quasi nessuno parla.

A parlare chiaramente di “genocidio cristiano” è invece il vescovo di Sokoto, Matthew Hassan Kukah. Anche per il vescovo anglicano di Jos, Benjamin Argak Kwashi, “questa violenza è sistematica, pianificata, calcolata. L’intenzione di queste bande armate musulmane è islamizzare la Nigeria”. E il pastore evangelico Stephen Baba Panya giunge tristemente a concludere che è “come se le vite dei cristiani non contassero più”. Di “rischio genocidio in stile ruandese” parla pure l’International Society for Civil Liberties and Rule.
Questi gruppi attaccano “in odium fidei” e in nome dell’islam radicale: al grido di “Allah akbar” attaccano casa dopo casa, sfondano porte, gridano, sparano agli anziani, stuprano, mutilano e uccidono donne e bambini; rapiscono ragazzi e ragazze; incendiano case, scuole e soprattutto chiese.

Solo negli ultimi mesi … In un raid il 10 luglio a Gora, pastori musulmani hanno massacrato 22 cristiani, “soprattutto donne e bambini”. “I Fulani hanno fatto irruzione e aperto il fuoco”, racconta Bilkisu James dal letto d’ospedale; “hanno ucciso due dei miei figli e mio marito”. Il giorno dopo, un villaggio vicino è stato saccheggiato: “Dieci donne, un bambino e un uomo anziano sono stati bruciati vivi in una casa in cui si erano rifugiati”. Il 19 luglio, 32 cristiani che partecipavano a una cerimonia nuziale sono stati massacrati. Dieci giorni dopo, i pastori Fulani hanno ammazzato altri 14 cristiani, 13 dei quali della stessa famiglia.

Il 20 agosto scorso rappresentanti di cristiani nigeriani e leader ecclesiastici sono riusciti a riunirsi a Londra, per manifestare contro questo massacro di cristiani; ed hanno pure inviato una lettera al primo ministro Boris Johnson, in cui accusano cancellerie e mass media di “cospirazione del silenzio”.