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Perché ci si ostina a parlare di “immigrazione” quando ci si riferisce invece a quella clandestina e irregolare? Perché si tende a definire “profugo” qualunque immigrato? È ignoranza o speculazione ideologica?

Sulla questione siamo intervenuti nelle News già parecchie volte [ad esempio, nel 2019, il 10.01.2019, 5.03.2019, 25.07.2019 e 5.12.2019; ma anche 2.12.2017)

Quando si parla di diritto a poter “emigrare” si deve pensare ad un fenomeno molto serio, più volte affacciatosi nella storia (anche degli Italiani).
Anzitutto si deve precisare che c’è prima ancora il diritto a “non dovere emigrare”: cioè di poter vivere in modo dignitoso, sia legalmente che economicamente nel proprio Paese (che tra l’altro si impoverisce sempre di più se vede continuamente evadere il proprio potenziale umano e le proprie forze lavorative, normalmente proprio quello dei giovani, che sono appunto il futuro di un Paese). È quanto sostengono ad esempio i Vescovi dell’Africa, in riferimento alle proprie popolazioni e ai loro giovani (v. News del 25.07.2019).
Quando poi si tratta di Paesi in guerra o con regimi oppressivi o in estrema povertà o colpiti da particolari calamità naturali, se non è proprio possibile rimanere nel proprio Paese per migliorarne le sorti politiche, sociali ed economiche, c’è dunque il diritto a poter emigrare legalmente e senza rischi verso un altro Paese che possa garantire effettivamente condizioni di vita migliori, magari auspicando quanto prima un rientro nella propria patria. Si tratta appunto della condizione di “profugo” o comunque di immigrato regolare.
Il Paese di accoglienza, non solo per il bene della propria società ma per quello dell’immigrato stesso, ha il dovere di assicurare politiche che regolarizzino tale flusso migratorio, che permettano una vera integrazione nell’orizzonte di ideali di cui vive una società e reali possibilità di lavoro e di condizioni di vita degne. In tal caso, una volta assicurate queste condizioni, lo Stato può accogliere l’immigrato che giunge con regolari mezzi di trasporto* ed ha reali prospettive di vita dignitosa in quel Paese.

* Avevamo fatto notare (cfr. News del 2.12.2017) che con quanto viene ad esempio pagato uno scafista per attraversare il Mediterraneo dalla Libia o dalla Tunisia all’Italia, come uno schiavo e rischiando la morte, l’immigrato potrebbe permettersi un regolare volo addirittura in “business class” con una prestigiosa compagnia aerea.

L’immigrazione “irregolare” o “clandestina” è tutt’altra cosa, contraria alla vita e dignità stessa della persona o famiglia emigrante, oltre che un gravissimo problema per il Paese ospitante!
E’ l’inganno di un “viaggio della speranza” che spesso si rivela un viaggio verso l’inferno, se non addirittura verso la morte. E tutto ciò con mezzi di trasporto costosissimi ma pericolosissimi, in mano a uomini e organizzazioni senza scrupoli, veri “schiavisti” e trafficanti di merce umana, che lucrano cifre vertiginose su tale emigrazione. Così l’arrivo nel Paese o continente desiderato, laddove riesce senza morire prima, è un salto nel buio, col serio rischio di essere permanentemente un “clandestino” (se non viene rimpatriato), senza casa, senza lavoro, senza diritti fondamentali (scuola, salute, ecc.), oppure trattato come schiavo, come manovalanza per il lavoro nero, se non per la malavita (e, se donna, per la prostituzione).
Tra i clandestini, poi, si può concretamente nascondere chi odia il Paese o il Continente in cui entra, ne calpesta i valori, l’identità culturale e religiosa, non ha alcuna intenzione di “integrarsi” e persino di rispettarne le leggi; se non addirittura chi si insinua (come successo, anche recentemente*) per compiere atti terroristici contro il Paese stesso, considerato uno storico “nemico” o addirittura la sede del diavolo.

* sottolineiamo ad esempio il caso del tunisino di 21 anni Brahim Aouissaoui, sbarcato a Lampedusa il 20.09.2020, e che soli 9 giorni dopo (29.09.2020) ha compiuto l’attentato terroristico nella cattedrale di Nizza, sgozzando e decapitando 3 persone!

In questi casi, al di là del doveroso soccorso per chi è comunque in pericolo di vita, si deve fare molta attenzione a non confondere il dovere dell’accoglienza (e, cristianamente parlando, della “carità”) con quello che di fatto è persino un terribile incoraggiamento a tale turpe traffico di esseri umani.
Non parliamo poi di chi nasconde, dietro questa facciata di solidarietà, ingenti interessi economici (basti pensare non solo a quanto vengono pagati già gli “scafisti” nel Mediterraneo, ma anche alle sovvenzioni private e statali fornite alle Organizzazioni – non governative ed anche ecclesiali – che paiono tanto attente agli immigrati, ma che di fatto o di proposito si trovano ad essere complici di tale ignobile “immigrazione clandestina”, con tutto ciò che essa appunto comporta).
Non parliamo poi dell’ideologia globalista, sostenuta dai “poteri forti”, che vede (senza dirlo esplicitamente, ma nascondendolo dietro parole tanto sensibili!) in questo sommovimento continuo di popoli e mescolanza irrazionale (nel senso che non si forniscono “le ragioni” delle proprie radici o si negano) di culture e religioni, un’occasione propizia per eliminare ogni identità (come indicava la celebre canzone Imagine, cantata come un mantra liberatorio anche in occasione di attentati terroristici, come pure il classico “minuto di silenzio”, cioè di vuoto!) e raggiungere così il tanto auspicato New World Order, sotto un unico potere politico ed economico (con tanto di Religione unica mondiale, finalmente “inclusiva”…).

Ebbene, tutta questa confusione di termini e di questioni (probabilmente tanto voluta quanto nascosta), nel corso di quest’ultimo anno s’è accresciuta in Italia ancor più, nonostante il pericolo della pandemia da Covid-19 (che un poco però ha silenziato chi tanto parlava in modo ossessivo di immigrati …) e il conseguente ulteriore tracollo dell’economia e impennata della disoccupazione!
Così, mentre nel precedente governo (2018/2019) il flusso di immigrati clandestini aveva conosciuto una significativa inversione di tendenza (drastica diminuzione di sbarchi in Sicilia, cui faceva da contrappeso una crescita nelle rotte per la Spagna o dalla Turchia/Grecia e Balcani), l’attuale governo (2019/2020) ha fatto tornare i numeri a livello degli anni precedenti il 2018 (compreso i morti affogati nel Mediterraneo!).
La rotta mediterranea per l’Italia è infatti tornata ad essere quella preferita dai trafficanti di esseri umani! Ed è assai raro (quasi nullo) che si tratti di “rifugiati”, come sopra descritto. 
[Sull’impossibilità poi di rimpatriare chi si dichiara gay, v. News del 26.11.2020]

(dati immigrati clandestini gennaio/settembre 2020, forniti dall’agenzia europea Frontex):

dalla Turchia alla Grecia: 15.300 (-74% rispetto al 2019)

dal Marocco alla Spagna: 11.000 (-40% rispetto al 2019)

(per la Spagna bisogna però aggiungere quelli della rotta atlantica sbarcati alle Canarie: 18.000).

rotte verso l’Italia (via mare): 24.400 (gennaio/settembre) + 10.000 (settembre/metà novembre), triplicatirispetto al 2019

dal confine Sloveno (dalla Turchia/Balcani): 15.900, il doppio rispetto al 2019.

Lo Stato italiano continua a sostenere finanziariamente le Ong (nonostante molte siano estere, che fanno però sbarcare i clandestini in Italia, ed abbiano pure introiti privati e pubblici, anche dalla UE, che poi lascia sola l’Italia; e quelle italiane sono quasi tutte vicine alla sinistra, v. ad esempio la Mediterranea Saving Humans, che ha come protagonista Luca Casarini) e le associazioni caritative della Chiesa che si occupano del problema (in genere anche queste vicine alla politica di sinistra).
In 5 anni tali cooperative hanno incassato circa € 20 miliardi!

Per far fronte all’epidemia (col serio pericolo di ingresso di persone infette da Covid-19, oltre che di altre pericolosi virus e patologie infettive), il governo ha noleggiato pure 4 navi, da utilizzare come spazi sicuri per la “quarantena” degli immigrati trovati già positivi al virus, per un costo mensile di € 5 milioni!

Solo a mo’ di esempio, guardiamo quanto successo in pochi giorni a novembre.
Il 19 sbarcano a Roccella Jonica 117 clandestini, di cui 93 positivi al Covid-19.
Il giorno dopo (20) sbarcano ad Augusta dalla nave-quarantena “Suprema” 199 immigrati clandestini, ormai considerati negativi al tampone (mentre sulla nave rimangono ancora 624 immigrati, ancora positivi).
Nello stesso giorno 20 tunisini sono riusciti a fuggire (ancora positivi!) dalla nave-quarantena “Rhapsody” (di cui 9 riacciuffati poi dalla polizia).
Il 24 arriva a Pozzallo (RG) l’altra nave-quarentena “Azzurra”, che sbarca 223 clandestini.

In questi giorni il Parlamento si appresta ad approvare il Decreto Immigrazione voluto dal governo.

C’è poi il progetto, con ampio risalto mediatico, ResQ per la nascita di una nuova Ong italiana che si occuperà di immigrati (People Saving People, che ha come presidente onorario l’ex magistrato di “Mani Pulite” Gherardo Colombo e presidente effettivo Luciano Scalettari) e pare sarà dotata di una nave propria (lunga m. 40 e dotata di due gommoni con 10 uomini di equipaggio e spazi per altri 9 tra medici e giornalisti), per un costo iniziale di € 2.100.000.

Al progetto aderiscono già 130 associazioni, ma si auspica che in pochi mesi diventino 1.000.

Tra i sostenitori: il presidente della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) Beppe Giulietti, seguito dai più celebrati giornalisti italiani, l’Associazione Articolo 21, i leader delle Sardine Mattia Santori e Giulia Trappoloni e l’Alto Commissario dell’UNHCR Filippo Grandi (che ha dichiarato: “Applaudo questa iniziativa e sono stupito che ancora si stia a discutere se sia giusto salvare persone che rischiano di annegare in mare. È semplicemente un obbligo”. Eppure l’UNHCR, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dovrebbe sapere bene la differenza tra immigrato, profugo e immigrato irregolare; ma sostiene pure che chi viene raccolto in mare deve essere comunque sbarcato in Italia). Insomma, tante belle firme di associazioni e giornalisti famosi, tutti accomunati dalla solita mobilitazione umanitaria “politically correct” … dimenticando peraltro come l’Italia sprofondi sempre più, dal punto di vista economico, industriale, sociale, anagrafico (per non dire anche culturale e religioso). [fonte: NBQ, 15.12.2020]

Tutto ciò determinerà un ulteriore incremento del turpe commercio di esseri umani (a rischio morte non remoto) da parte di gruppi e scafisti senza scrupoli, nel Mediterraneo e verso l’Italia (in genere poi lasciata sola dalla UE).

Ultime notizie [fonte: NBQ, 29.12.2020]

Sbarchi di clandestini a luglio: 7.063
Sbarchi di clandestini a novembre: 5.360
Sbarchi di clandestini a dicembre (limitati dalle condizioni del mare), fino a ieri (28.12.2020): 1.571 (cioè 3 volte quelli del dicembre 2019 e 5 volte quelli del dicembre 2018).

Negli ultimi giorni:
Mentre a Pozzallo (RG) ieri (28.12.2020) sono stati sbarcati dalla nave “Azzurra”, finita la quarantena, altri 272 clandestini (dopo i 223 già sbarcati dalla stessa nave il 24.11.2020, v. sopra), il 26 dicembre a Lampedusa sono sbarcati un altro centinaio di migranti irregolari.
In questi giorni sono sbarcati sulle coste ioniche calabresi (crotonese) 32 clandestini iraniani e iracheni, a bordo di una barca a vela guidata da un equipaggio di tre moldavi (spesso reclutati, insieme agli ucraini, dai trafficanti turchi che gestiscono questi traffici diretti verso la Calabria).
Il 23 dicembre sono sbarcati in Sardegna (coste di Sulcis) 25 immigrati clandestini algerini.

Sbarchi complessivi di clandestini nel 2020 (fino a ieri, 28.12.2020): 34.134 (dati ufficiali del Ministero dell’Interno), mentre nel 2019 furono 11.439 (di cui il 60% dopo il nuovo governo).

Tra i clandestini (quasi nessuno ‘profugo’), le nazioni d’origine sono: Tunisia (12.873, cioè il 38%), Bangladesh (4.141), Costa d’Avorio (1.950), Algeria (1.458), Pakistan (1.400), Egitto (1.263), Sudan (1.125), Marocco (1.030), Afghanistan (1.009), Iran (989) e Somalia (876).
Si noti che si tratta quasi totalmente di paesi islamici …