La persecuzione contro i cristiani, ad opera dei comunisti nella guerra civile spagnola degli anni ’30 del secolo scorso, fu talmente forte che provocò violenze inaudite e l’uccisione di almeno 10.000 cristiani, non tanto per motivi politici ma proprio “in odio alla fede”, cioè in quanto cristiani. Moltissimi di loro sono già stati proclamati Santi o Beati (v. News del 3.06.2013).

Sono già stati elevati agli onori degli altari (oltre i 500 martiri beatificati oggi a Tarragona)  1.001 cattolici uccisi «in odium fidei» in Spagna durante il XX secolo. La Conferenza episcopale spagnola li ricorda tutti nel sito www.beatificacion2013.com: appartengono a 62 cause differenti e sono stati elevati agli onori degli altari in 14 diverse cerimonie. La prima risale al 1987: tre carmelitane scalze di Guadalajara. Le beatificazioni più numerose, fino ad ora, sono state quelle celebrate a Roma l’11.03. 2001 (con 233 martiri, fra i quali 37 sacerdoti e 37 uomini e donne laici di Azione Cattolica a Valencia) e il 28.10. 2007, con 498 martiri provenienti da 23 cause: fra di loro anche il vescovo di Ciudad Real e il vescovo di Cuenca. Così i 23 martiri elevati agli onori degli altari nella Cattedrale di Madrid il 17.12.2011. Dei martiri iberici del XX secolo, 11 sono già santi: sono nove fratelli delle Scuole cristiane La Salle (quasi tutti martiri durante la Rivoluzione del 1934 nelle Asturie), il passionista Innocenzo della Immacolata e il sacerdote diocesano Pedro Poveda, che affrontò il martirio a Madrid nel 1936.

Oggi a Tarragona sono beatificati altri 522 martiri, uccisi “in odio alla fede” dai comunisti nella guerra civile spagnola. Tra essi 3 vescovi, quasi 100 sacerdoti (tra i quali uno novello di soli 25 anni: José Nadal Guiu), più di 400 religiosi di 23 congregazioni, oltre a seminaristi e numerosi laici. Tutte persone che preferirono morire per Gesù piuttosto che tradirlo.